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Teorie di Auguste Comte e Herbert Spencer
AUGUSTE COMTE (1798 - 1857)
Corso di filosofia positiva (1830): legge dei tre stadi → lo spirito umano è passato attraverso tre fasi successive nei quali l’intelligenza umana si evolve e genera la storia:
- Fase teologica → i fenomeni vengono spiegati appellandosi ad agenti soprannaturali
- Fase metafisica → i fenomeni si spiegano invocando entità astratte, come la natura
- Fase positiva o scientifica → l’individuo si limita ad osservare i fenomeni, a fissare connessioni regolari che possono esistere tra di essi sia in un dato momento sia nel tempo
HERBERT SPENCER (1820 - 1903)
Applica la teoria darwiniana alla società: le società che riescono ad adattarsi meglio al loro ambiente e crescono di dimensioni sono più longeve. L’aumento delle dimensioni comporta inevitabilmente un cambiamento di struttura. Le parti diventano sempre più dissimili tra di loro e dipendenti sempre più strettamente le une dalle altre.
1937
- 1965 Parson sviluppa la teoria funzionalista della società = costruire una teoria generale della società basata sull'analisi del modo in cui diverse parti costitutive di una società contribuiscono al suo funzionamento, ordine, mantenimento → formulare leggi scientifiche che governano i fenomeni. La teoria di Parson ambiva a spiegare gli aspetti fondamentali della vita sociale attraverso l'analisi delle funzioni assolte dagli attori e dai processi sociali nel mantenere unite le società. Il sistema sociale è composto da norme, valori e istituzioni che permettono di mantenere l'ordine sociale: - Istituzioni → pratiche stabili nel tempo e organizzazioni su cui esse si reggono - Norme → regola che ci indica cosa è appropriato in una data situazione (cambia nel tempo) - Valori → indicazione su cosa è importante e significativo L'agire umano è predeterminato, funzione di forze sottostanti, diNorme e valori sono interiorizzati e caratteristici di ogni società. All'interno del sistema sociale, gli individui assumono determinati ruoli (es. studente, professore, impiegato, capo) e agiscono in accordo ai propri ruoli. La teoria struttural-funzionalista mette in evidenza come le norme, i valori e le istituzioni emergono e persistono nella società perché sono efficaci nel mantenere l'ordine sociale.
Dalla società ai ruoli - dai ruoli alla società:
La società è un insieme di parti interconnesse, nel quale nessuna parte può essere compresa se isolata dalle altre. Ciascuna parte è spiegata attraverso la funzione (ruolo che assume) che svolge per la società nel suo complesso. Individui e gruppi assolvono specifiche funzioni per il sistema sociale complessivo, ma al tempo stesso il comportamento individuale è guidato, orientato, limitato dal sistema sociale. Il funzionamento della società.
minimizza i conflitti sociali: gli individui imparano e diventano sempre più abili e competenti nel ricoprire il proprio ruolo sociale Come avviene il mutamento sociale? Mutamento = progresso. Il cambiamento sociale è qualcosa che avviene gradualmente, attraverso l'adattamento delle norme e delle istituzioni a nuove condizioni. Il cambiamento sociale avviene per: - Stadi attraverso i quali le società passano → processo simile all'evoluzione naturale - Differenziazione organica → le società si differenziano nelle loro funzioni nel corso del tempo. Aumenta la divisione del lavoro e la progressiva integrazione delle parti - Qualsiasi mutamento in una delle parti produce cambiamenti in altre parti fino a una riorganizzazione del sistema stesso La biologia evoluzionista ha dimostrato che le specie animali si adattano in maniera efficace all'ambiente attraverso un processo di selezione naturale, mediante il quale le caratteristichepiù vantaggiose per la specie prevalgono. Attraverso questa idea, Parson spiega il modo in cui le società evolvono nel tempo → le caratteristiche disfunzionali vengono sostituite da caratteristiche più vantaggiose.
Ci sono tre questioni critiche della prospettiva struttural-funzionalista:
- Le caratteristiche durevoli della società possono essere spiegate in termini "funzionali"
- Gli individui sono estremamente influenzati e vincolati dal sistema sociale in cui vivono
- Il sistema sociale minimizza i conflitti grazie al fatto che gli individui apprendono quale sia il proprio ruolo e accettano il proprio posto nella società
TEORIE DEL CONFLITTO
La teoria del conflitto si ispira a Marx e Weber e ha come fondatore principale Ralf Dahrendorf → egli riteneva che nel mondo moderno esistono molti tipi di conflitto economico, alcuni sono stati incanalati; altri continuano a manifestarsi.
Il conflitto è caratteristica fondamentale delle
Le teorie del conflitto vs Struttural-funzionalismo
● Gli struttural-funzionalisti hanno un approccio top-down → l'ordine sociale deriva dalle grandi strutture (top) che influenzano individui e gruppi (down)
● Gli interazionisti simbolici hanno un approccio bottom-up → l'ordine sociale inizia con ederiva dagli individui:
- Il significato che attribuiscono alle cose
- Le loro interazioni quotidiane (bottom) → da lì arriva alle grandi strutture sociali (up)
- È il risultato delle interazioni individuali e dei significati che gli attori sociali attribuiscono a oggetti, situazioni, relazioni con gli altri
Le teorie interazioniste cercano di capire come gli individui interagiscono l'uno con l'altro in situazioni quotidiane. L'interazionismo simbolico si concentra sulla dimensione micro-sociale, alcuni esempi possono essere: mangiare insieme, interagire in classe, salutarsi per strada
→ osservano il comportamento umano nella sua dimensione quotidiana e il modo in cui le società prendono forma attraverso le interazioni tra gli attori sociali. Si occupano quindi di questioni spesso ignorate dai struttural-funzionalisti. Herbert Blumer distingue tre tipi di oggetti che possono essere interpretati quando interagiamo: 1. Oggetti fisici → tavolo, albero 2. Oggetti sociali → persone 3. Oggetti astratti → idee Gli interazionisti simbolici avevano notato la nostra tendenza a tenere in maggiore o minore considerazione i giudizi e le opinioni degli altri in base alle relazioni che intratteniamo con loro. Il nostro comportamento è influenzato dalle opinioni che gli altri hanno di noi e quando decidiamo come comportarci prendiamo in considerazione i loro valori → così le disuguaglianze penetrano nelle nostre interazioni quotidiane. Erving Goffman sostiene che i nostri comportamenti somigliano alle performance degli attori: anche noi interpretiamo.dei ruoli e veniamo giudicati da un pubblico →