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Intelligenza Artificiale e Robottica
L'intelligenza artificiale (Artificial Intelligence, AI) è una disciplina dell'informatica che studia la capacità di un elaboratore elettronico, attraverso le componenti hardware e software, di simulare le funzioni e i ragionamenti tipici di una mente umana. Il termine fu introdotto da John McCarthy nel 1955 nella cosiddetta "proposta di Dartmouth". Nel 1969, Herbert Simon, insieme ad Allen Newell, studiò come simulare processi e risultati tipici dell'intelligenza umana attraverso approfonditi studi e analisi nei campi dell'AI e della psicologia cognitiva. Già negli anni Cinquanta si ipotizzò che nel decennio successivo ci sarebbero state macchine in grado di competere con i campioni di scacchi, previsione che si sarebbe avverata circa quarant'anni dopo, nel 1996, nello storico confronto tra il supercomputer IBM Deep Blue e il campione di scacchi Garry Kasparov.
Una delle basi dell'AI,
È l'apprendimento automatico (Machine Learning, ML), “campo di studi che fornisce ai computer la capacità di apprendere senza essere stati esplicitamente programmati”. Una evoluzione del ML, è l'apprendimento profondo (deeplearning), un campo di ricerca che impiega reti neurali multistrato che simulano l'effettivo funzionamento di un cervello umano, e gli danno più capacità di astrazione.
Intrinsecamente correlati all'intelligenza artificiale, i robot possono essere considerati sistemi “intelligenti” in grado di svolgere compiti che richiedono capacità, a livello cognitivo, per la manipolazione e lo spostamento di oggetti e per la locomozione. Sono in grado di operare automaticamente, con assistenza minima. Possono essere impiegati in moltissimi campi:
- Produzione industriale= catene di montaggio-assemblaggio;
- Settore manifatturiero e della logistica= spostano pacchi nei magazzini;
- Cobot
Nemmeno in relazioni umane. È un campo fortemente in sviluppo, alcuni esempi sono le smart car, mondo della domotica ecc. Un altro esempio è un contesto di produzione (smart factory) che sono in buona parte automatizzate e dove gli umani sono presenti solo in back office per un controllo.
Secondo Luciano Floridi, il minimo comun denominatore della rivoluzione digitale è il cosiddetto cleaving power = la capacità tipica delle tecnologie digitali di ristrutturare e riorganizzare gli apparati categoriali e le trame concettuali di cui ci serviamo per dare ordine e forma alla nostra esperienza, per costruire i nostri sistemi di riferimento. Ma in quale modo le tecnologie esprimono il proprio cleaving power?
Secondo Floridi il digitale taglia e incolla la realtà, unisce, separa e riunisce nuovamente i vari aspetti del mondo. Esempi di cleaving power:
- decapling → la separazione che riguarda da un lato il concetto di localizzazione e dall'altro quello di presenza.
questo potere e possono governare tantoa lungo quanto gli è concesso.Come si esprime il cleaving power attraverso l'AI? Viene rappresentata come sintesi tra potenzadi calcolo delle macchine e intelligenza degli esseri umani, ma in realtà non è così. L'AI separa lacapacità di svolgere con successo una qualche operazione dal bisogno di essereintelligenti per farlo.
La rivoluzione digitale e l'Industry 4.0
La rivoluzione digitale che stiamo vivendo in questi ultimi anni è caratterizzata da un ritmoevolutivo particolarmente sostenuto. In ambito aziendale, l'utilizzo integrato delle tecnologie ha portato alla definizione di Industry 4.0, un paradigma economico nel quale la tecnologia rappresenta uno strumento per ripensare l'intera economia industriale. Scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale e vuole identificare il processo che dovrebbe condurre a una produzione industriale in gran parte automatizzata e
interconnessa.Se da una parte apre nuovi e avvincenti scenari, dall'altra pone vecchie domande sul rapporto fratecnologia e lavoro.
TIMORI
La tecnologia creerà disoccupazione?
Quali saranno le trasformazioni nel mercato del lavoro?
Quali mansioni saranno ancora svolte dagli esseri umani?
Capitolo 2. Business digitale
Personalizzazione di massa
I consumi di massa si basano sul concetto di produzione di massa, ovvero la produzione in elevatinumeri di prodotti standardizzati, riducendo i costi di produzione attraverso le economie di scala.
L'evoluzione delle tecnologie web ha consentito alle aziende non solo di vendere prodotti standardma di focalizzarsi sulle "code lunghe" (=vendere non solo il prodotto unico che la maggioranza deiclienti vuole, ma anche molti prodotti di altre varietà che vuole la minoranza→ per esempioNetflix può permettersi di pubblicare molti film "mainstream" ma anche molte varietà minoricercate,
attirando anche clienti appartenenti alla coda lunga, che sommati insieme aumentano molto il profitto dell'azienda, talvolta di più di quanto farebbero quelli con i gusti mainstream). Similarmente al processo delle code lunghe, la personalizzazione di massa (mass customization) adatta prodotti o servizi alle specifiche esigenze di ogni singolo cliente su larga scala. Benché spesso la personalizzazione di un prodotto costi di più per il cliente, il suo valore aumenta e il produttore può permettersi di aumentare il prezzo, con un margine di profitto maggiore. Commercio elettronico Il commercio elettronico (e-commerce) è un'attività di compravendita di beni (fisici o digitali) e servizi in cui le ICT abilitano una o più fasi necessarie a portare a completamento la transazione in modo innovativo e strategico. Le strategie aziendali per competere in ambiente digitale/fisico possono essere differenti: Brick and mortar (tradizionale) La aziendaSceglie di operare solamente nei canali fisici. Non include il mercato elettronico.
Sono aziende solamente virtuali. Si basano su due concetti: disintermediazione e reintermediazione. La disintermediazione vuol dire che essendo solamente virtuali, sono in grado di eliminare gli intermediari, ovvero il contatto a metà fra cliente e azienda, in modo da abbassare i prezzi di vendita. Tuttavia ciò crea un problema, rende più difficile l'organizzazione e la gestione delle vendite, motivo per cui avviene la reintermediazione, ovvero la nascita di nuove figure di intermediari sulla Rete che facilitino il contatto tra venditori e clienti attraverso funzioni di marketing/contrattuali/logistiche...
Un altro vantaggio delle Click only, è che possono permettersi di investire più budget nella manutenzione di un alto livello tecnologico.
Click and mortar
Negli anni molte aziende hanno iniziato ad adottare un approccio multicanale, offrendo diversi (e
indipendenti) punti di contatto ai propri clienti. Questo approccio è a prima evoluzione del clickand mortar, e si chiama retail multicanale, un esempio sono i negozi come Ikea, che offrono un catalogo, un sito, e un negozio per poter scegliere cosa comprare e come comprarlo. Recentemente, grazie ai dispositivi mobili, è nato il retail cross-canale, dove sono messi a disposizione più canali contemporaneamente nel medesimo processo di acquisto. Un esempio è il pick up in negozio. Infine la multicanalità si è evoluta nella omnicanalità, ovvero la possibilità di poter interagire con un canale unico, che al suo interno ne comprende molteplici. Per esempio, se vado ad un negozio Best Buy, posso trovare i QR code con i prezzi e i dettagli dei prodotti che mi trovo davanti. Questo fa in modo che il cliente possa interagire con il brand nel suo complesso, al fine di garantire una shopping experience unica. Esistono vari tipi di commercio
e-commerce; - Difficoltà nel garantire la sicurezza delle transazioni online; - Possibilità di frodi e truffe online; - Limitata esperienza di acquisto rispetto al negozio fisico; - Difficoltà nel gestire resi e assistenza post-vendita; - Concorrenza globale più agguerrita; - Dipendenza da connessione internet stabile e veloce.