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DI RECIPROCITA
Article 233 prevede “il reciproco e perseverante consenso dei coniugi, espresso nei modo prescritti
dalla legge, sotto le condizioni e con le prove da questa (legge) determinate, proverà in modo
sufficiente che la loro convivenza è insopportabilee che esiste, per il loro rapporto, una causa
perentoria di divorzio”. È CAUSA DI DIVORZIO
Articolo 151 c.c: “la separazione può essere chiesta quando si verificano, anche indipendentemente
dalla volontà di uno o di entrambi i coniugi, fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della
convivenza o da recare grave pregiudizio all’educazione della prole”. È MOTIVO DI
SEPARAZIONE GIUDIZIALE
TITRE VII : DE LA PATERNITE ET DE LA FILIATION ( paternità e filiazione)
l’antesignano della regola italiana art. 231 c.c =
Article 312 :è il marito è padre del figlio
concepito o nato durante il matrimonio.
PRESUNZIONE DI PATERNITÀ il marito della donna che partorisce per conseguenza è
considerato il padre - IURIS TANTUM = è ammessa la prova contraria.
È importante stabilire la paternità perchè in quest'epoca storica un grande discrimine è riservato alla
filiazione naturale. Proprio per tutelare la famiglia legittima e incoraggiare la popolazione a
perseguire questo modello, il code civil prevedeva la distinzione tra figli legittimi, naturali e
adulterini. Questa tripartizione è stata nel tempo ridimensionata prevedendo la distinzione
esclusivamente tra figli naturali e figli legittimi . Il codice italiano solo nel 2012 ha provveduto a
eliminare questa discriminazione. La Francia ha tentato di eliminare questa discriminazione, ha
omesso la discriminazione nel codice,ma di fatto permane ancora in Francia perchè la disciplina
francese che ha costituito la base di quella italiana, è stata messa in discussione negli anni 70
davanti alla corte europea dei diritti dell'uomo.
Fino a quegli anni ai figli nati da genitori non sposati erano discriminati in materia successoria, non
potevano ereditare i beni dei genitori.
Sempre in materia di filiazione il code civil comprendeva norme in materia di adozione.
Article 343: “L’adozione è permessa a quelle persone, dell’uno e dell’altro sesso, che abbiano più di
cinquant’anni, che non abbiano all’epoca dell’adozione né figli,né discendenti legittimi e che
abbiano almeno quindici anni di più degli individui che si propongono di adottare”. Ricorda
l'adozione del maggiorenne art.291 c.c prevede che qualora un soggetto coniugato o singolo,
proprietario di un certo patrimonio, non abbia eredi e desideri avere una discendenza costui può
adottare un altro soggetto che sia maggiorenne con lo scopo di lasciare il suo patrimonio a qualcuno
e non allo stato. Non persegue l'interesse dell'adottato ma dell'adottante.
Il Codice civile italiano imita il Code civil francese nel disciplinare la sola adozione del
maggiorenne, per lasciare ad una legge speciale la regolamentazione dell’adozione del minore di
età. L’esigenza dell’adozione del maggiorenne è quella di dare un successore all’adottante.
L’impostazione del Code civil è, quindi, in questo settore eminentemente patrimoniale: lo scopo è in
sostanza quello di individuare un erede cui trasferire i propri beni al momento della morte. È
selettiva rispetto ai bisogni dell’adottato, non rispetto alle preferenze dell’adottante.
L’aspetto morale dell’adozione si rinviene solo nell’article 347 che dispone il conferimento del
nome dell’adottante all’adottato.
Doveri dei figli nei confronti dei genitori:
Article 371:”il figlio a qualsiasi età deve onorare e rispettare il padre e la madre”. = art. 220 c.c
Article 372:” resta soggetto alla loro autorità fino alla maggiore età o alla sua emancipazione “ ciò
che diceva il padre era legge.
Article 374: “il figlio non può abbandonare la casa del padre (la maison paternelle) senza il
permesso del padre, salvo l’arruolamento volontario dopo il compimento del diciottesimo anno di
età”.
OTTICA MASCHILISTA DEL TEMPO : quanto ai mezzi di correzione di cui il padre disporrà per
ragioni di scontento gravi circa la condotta del figlio (art. 375), l’article 376 dispone che “se il figlio
ha meno di 16 anni, potrà farlo rinchiudere per il tempo massimo di un mese, mentre dopo i sedici
anni fino alla maggiore età o all’emancipazione, il padre potrà soltanto richiedere la detenzione per
un massimo di sei mesi”. In Italia, oggi, soltanto in casi di condanna per un reato, punito con la
pena della reclusione, al minore viene sottratta la libertà personale.
LIVRE II
Il secondo libro è dedicato alla classificazione dei beni e alle modificazioni della proprietà
TITRE I “De la distinction des biens”
Article 516: “Tous les biens sont meuble ou immeubles”.
La distinzione dei beni in mobili ed immobili è di matrice romanistica. Diverse tipologie di beni.
Trasfusa in tutti gli ordinamenti di Civil law. Anche il nostro codice civile ha mantenuto questa
distinzione (articolo 812 c.c vigente).Non trova accoglimento, invece, nei sistemi di common law.
Il Code civil si preoccupa di specificare come sia possibile specificare i beni come immobili,
offre una triplice visione:
Article 517 : “I beni sono immobili per natura o per destinazione
o per l’oggetto al quale si applicano”.
I beni immobili per natura sono i terreni, i fabbricati
mentre i beni immobili per destinazione sono gli animali oppure gli strumenti di un
determinato lavoro, e i beni immobili per l'oggetto al quale si applicano sono ad esempio
i frutti dell'albero.
La distinzione dei beni rispecchia la logica proprietaria dell’epoca: il potere era legato alla
produzione. Era legata al rapporto tra i beni e chi li possiede.
Article 518: “i terreni e i fabbricati sono immobili per natura”
Article 520: “i raccolti pendenti per le radici e i frutti degli alberi non ancora colti, sono allo stesso
modo immobili”
Article 524:“gli animali e gli utensili utilizzati per la coltivazione sono immobili per destinazione”.
TITRE II “ De la propriété” tema principale dell'intero codice: il diritto di proprietà.
Article 544: “la proprietà è il diritto di godere e disporre delle cose nella maniera più assoluta,
purché non se ne faccia un utilizzo vietato dalla legge o dai regolamenti”.
La valenza ideologica che i francesi attribuiscono alla proprietá è data dalla definizione dell’art.544,
il cardine del codè civil. È difficile capire in cosa consiste il diritto di proprietá, ma emerge che la
legge può porre dei limiti. Valenza ideologica e politica dell’articolo. Suona come un proclama
politico.
Article 545: “nessuno può essere costretto a lasciare la sua proprietà se non per causa di
pubblica utilità e mediante giusto e predeterminato indennizzo”. Contro bilancia lo strapotere
attribuito all'art. 544, introducendo l'istituto dell'espropriazione. Indennizzo: deve essere pagato
l'esatto valore del bene espropriato, il privato può contestare il valore dell'indennizzo stabilito dalla
pubblica amministrazione. Troviamo la stessa regola nel c.c. italiano vigente all’art. 834, nonché
all’art. 42 della Costituzione, che ammettono l’espropriazione della proprietà privata: nei casi
previsti dalla legge, per motivi di interesse generale, salvo giusto indennizzo.
TITRE III: “De l’usufruit ,de l’usage, et de l’habitation” affronta l'usufrutto, l'uso e l'abitazione
Notare la somiglianza con il nostro diritto .
Nel sistema francese, l’usufrutto è il diritto di godere delle cose delle quali un altro ha la proprietà,
come il proprietario medesimo, MA con il diritto di conservarne la substance. Similmente, l’art. 981
c.c. italiano vigente, prescrive all’usufruttuario il rispetto della “destinazione economica”.
TITRE IV: “Des servitudes ou services fonciers”
Article 637: “la servitù è un peso imposto su di un fondo per l’utilità di un altro fondo appartenente
ad un altro proprietario”.
È chiara l’influenza del diritto romano: la predialità della servitù.
Anche il c.c. italiano risente dell’influenza romanistica: “…peso imposto sopra un fondo per
l’utilità di un altro fondo” (art. 1027c.c.).
Unica differenza rispetto la disciplina italiana,sta nel fatto che nel codice civile le servitù sono
disciplinate in un'altra parte del codice in materia di distanze.
Anche nei sistemi di common law, la disciplina dell’easement rispecchia fedelmente quella della
servitù prediale.
Il codice si prefigge di spiegare come possono nascere le servitù, dice che possono derivare
dalla situazione dei luoghi, possono essere stabiliti dalla legge oppure possono dipendere da
contratti, ovvero le convenzioni dei proprietari.
LIVRE III
DES DIFFERÉNTES MANIÈRES DONT ON ACQUIERT LA PROPRIÉTÉ
N.B. Preliminarmente, occorre notare che nell’ambito del Livre III del Code civil francese è
confluita una materia abbondante e varia
Vengono qui presentati come modi di acquisto della proprietà istituti che noi conosciamo sotto una
diversa tassonomia e collocazione sistematica
Article 711:La proprietà dei beni si acquista e se ne dispone per successione, per donazione tra vivi,
per testamento e per effetto delle obbligazioni, quindi in dipendenza di contratti. Da questa prima
definizione possiamo evincere che nell'ambito della contrattualistica rientra tutto cio che ha a che
fare con la famiglia, mentre non si puo parlare di contratto in materia successoria ma di contratto si
parla in materia di donazioni tra vivi.
Il primo istituto disciplinato nel Libro III è quello delle successioni, evidenziandosi così la funzione
di trasferimento del diritto di proprietà sui beni a causa di morte.
Riconosciamo la medesima distinzione tra successione per legge,testamentaria o necessaria, che
anche il cc italiano ha accolto e mantenuto. La ratio è la medesima, la tutela dei famigliari del de
cuius cosi detti legittimari, i quali possono o non essere contemplati dal testatore perche non ha
previsto un testamento e quindi sono tutelata dalla legge (successione per legge) oppure possono
essere pregiudicati dal testatore e per i quali la legge interviene, dando loro una quota dell'asse
ereditario particolareanche contro la volont&agr