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3.2. La gerarchia delle fonti e la nozione inglese di costituzione
I testi inglesi in tema di fonti del diritto configurano un'impostazione gerarchica che non pare a prima vista molto diversa da quella continentale. Vi si trovano infatti elencate la costituzione, il diritto comunitario, la legge, i precedenti e la consuetudine.
Nel panorama del Costituzionalismo moderno, il Regno Unito fa eccezione sotto un duplice profilo:
- Presenta vari atti normativi di età remota (es. Magna Charta 1215, Bill of Rights 1688).
- Non è presente una costituzione intesa come documento scritto, ma solo un diritto costituzionale (Regno Unito), un insieme di regole che disciplinano i rapporti tra i poteri dello stato e contribuiscono a definire la forma di governo, ricavabili da atti normativi di varie epoche.
Secondo l'insegnamento di Dicey, non esiste nel Regno Unito alcuna legge superiore, ma vige il principio della supremazia del Parlamento, che può fare tutto.
Questo è stata difficoltosa la sua adesione alla Comunità europea, difficoltà superata dalla giurisprudenza inglese la quale è arrivata a riconoscere la supremazia del diritto comunitario su quello interno. In questo quadro si inserisce lo Human Rights Act (1998), una legge in materia costituzionale che ha posto fine al dibattito sul ruolo della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Tale Act prevede che tutte le disposizioni legislative, passate e future, siano lette e applicate in conformità alla Convenzione e attribuisce ai giudici, in caso di contrasto fra legge interna e Convenzione, il potere di pronunciare una dichiarazione di incompatibilità. Il sistema istituzionale inglese, a partire dal 1997, è andato incontro ad una profonda rivoluzione in senso costituzionale. Tale rivoluzione, tuttavia, non ha diminuito l'importanza della legge e del rapporto che essa ha con la giurisprudenza.
LA GIURISPRUDENZA E IL PRINCIPIO STARE DECISIS
La prassi secondo cui casi analoghi devono essere decisi in modo analogo incarna un principio di giustizia riconosciuto e applicato all'interno di tutta la tradizione giuridica occidentale, poiché risponde ad esigenze e idee condivise quali la certezza del diritto, la prevedibilità delle decisioni, la parità di trattamento. Nei sistemi di common law invece è peculiare la dottrina del binding precedent, ossia la regola secondo la quale i precedenti giudiziari sono vincolanti e devono essere seguiti per i successivi casi simili, anche nell'ipotesi in cui dovesse considerare detta decisione sbagliata o ingiusta.
L'affermazione della regola stare decisis
Elaborato nel corso della storia dalle corti di Westminster e dalla Cort of Chancery il diritto inglese è, nelle sue stesse origini, un diritto giurisprudenziale, è case law. L'obbligo di attenersi alle norme che sono poste dai giudici
e dirispettare i precedenti giudiziari è nella logica stessa di un diritto giurisprudenziale. Solo dopo la prima metà del XIX secolo, la regola del precedente vincolante si impone in modo rigoroso. Prima di quel momento le corti si sono preoccupate di dare coesione alla giurisprudenza sforzandosi di guardare a ciò che è stato giudicato in precedenza, ma per lungo tempo non si è mai posto il principio dell'obbligo di seguire i precedenti. Anzi, fino al XV secolo la forza vincolante del precedente è dibattuta e, in fondo, respinta. La teoria del precedente è dunque antica, ma la rigida affermazione del principio stare decisis è invece relativamente recente. Ponendo la case law nell'ampio contesto che le è proprio, si possono meglio comprendere le cause che conducono, nella seconda metà del XIX secolo, a quell'irrigidimento della regola dello stare decisis cui si è accennato. Tra le varie cause, un postodi spicco spetta senz'altro alle importantissime riforme dell'amministrazione della giustizia introdotte dai Judicature Acts (1873-1875): un sistema di corti organizzato in modo accentrato e gerarchico costituisce un terreno fertile per il buon funzionamento della regola stare decisis il cui enunciato essenziale prevede che le corti inferiori si considerino vincolate dalle decisioni di quelle superiori. Nello stesso periodo si va inoltre perfezionando in Inghilterra il sistema di repertoriazione delle sentenze. Nel 1865 viene infatti istituito un organo semi-ufficiale: l'Incorporated Council of law reporting, che inizia la razionalizzazione delle raccolte inglesi e la compilazione dei Law Reports, contenenti una selezione dei più importanti casi decisi dalle corti superiori. Insieme alle ragioni di ordine tecnico, deve essere considerato anche un dato culturale di ordine generale: nell'XIX secolo si impone nel mondo occidentale una concezione scientifica delle.discipline sociali. Nell'Europa continentale questa spinta si concretizza nei codici; in Inghilterra l'idea della codificazione non riesce adattecchire, essendo troppo distante dalla concezione della common law come diritto giurisprudenziale. Ma l'esigenzadi dare un assetto sistematico e coerente al diritto riesce comunque a trovare la sua strada e si manifestanell'irrigidimento della doctrine of precedent.Infine, nel XIX secolo, si consolida in Inghilterra la teoria secondo sui il precedente giudiziale è giuridicamentevincolante in modo assoluto, in quanto ciò che viene enunciato nella decisione precedente non è l'opinione di ungiudice più antico, ma la verbalizzazione di una regola di diritto consuetudinario positivo → Si afferma così la teoriadichiarativa del precedente giudiziario. Solo in tempi recenti si è nuovamente cominciato a riconoscere ai giudici ilpotere creativo. È importante sottolineare
come dall'altro lato è importante considerare il ruolo dei giudici nella creazione e nell'applicazione del precedente. La regola stare decisis, o "stare decisis et non quieta movere", implica che i giudici debbano seguire le decisioni prese in precedenza da corti superiori o da corti di appello. Questo principio è fondamentale nel sistema giuridico inglese e in molti altri sistemi giuridici di common law. Tuttavia, è importante sottolineare che l'elaborazione della regola non è mai stata il risultato di un'imposizione esterna nei confronti del potere giudiziario. Al contrario, il vincolo del rispetto del precedente emerge da una scelta fatta dai giudici stessi. La teoria del precedente inglese è una regola formale e coercitiva. Secondo questa regola, una corte è tenuta a seguire tutte le decisioni prese da una corte gerarchicamente superiore, e le corti di appello (ad eccezione della House of Lords) sono vincolate dalle decisioni precedenti. Tuttavia, è importante notare che è solo la ratio decidendi del precedente che effettivamente vincola. Per comprendere il significato della regola stare decisis, è utile considerare da un lato l'organizzazione giudiziaria inglese, in cui si distingue tra operatività verticale ed orizzontale della regola, e dall'altro lato il ruolo dei giudici nella creazione e nell'applicazione del precedente.dall'altro la distinzione traratio decidendi e obiter dictum. Operatività verticale ed orizzontale della regola del precedente In modo molto schematico si ricorda che il primo grado di giudizio, per le cause civili di scarso valore economico e peri reati di minore allarme sociale, si svolge rispettivamente presso le county courts e le magistrate's courts; la competenza generale in prima istanza è attribuita alla High Court in materia civile e alla Crown Court in materia penale; il secondo grado di giudizio si svolge presso la Court of Appeal; e la House of Lords, ora Supreme Court, rappresenta la massima istanza. - L'operatività verticale della regola si esprime tra corti di diverso grado - L'operatività orizzontale della regola si esprime tra corti di pari grado Per i giudici inferiori, la regola del precedente è un corollario della gerarchia delle corti; i giudici superiori trovano invece nella dottrina del precedente insenso orizzontale un modo per perpetuare nel tempo la propria influenza, esercitando così la funzione nomofilattica. La House of Lords deve ormai rispettare le decisioni della Corte di Giustizia europea, ma vincola tutte le corti inferiori, a meno che la sua pronuncia non sia "abrogata" da una legge successiva o sia stata emessa per incuriam, ossia omettendo di osservare una contraria norma di legge o un diverso precedente. Fino al 1966, doveva osservare i propri precedenti. In quell'anno la House of Lords ha annunciato, in una dichiarazione stragiudiziale, nota come "Practice Statement", la sua portata concreta è stata limitata. Anche se la House of Lords si è servita molto cautamente del potere attribuitosi con il Practice Statement, questo riveste una considerevole importanza in quanto legittima formalmente la concezione secondo la quale i giudici svolgono un ruolo notevole nella creazione del diritto, con ciò superando in manieraAperta la teoria dichiarativa della common law. Le decisioni della Court of Appeal vincolano tutte le corti inferiori e dunque la regola stare decisis opera efficacemente in senso verticale, mentre l'operatività della regola in senso orizzontale è stata oggetto di discussioni.
La Court of Appeal ha infine affrontato il problema con la nota sentenza Young v. Bristol Aeroplane Co. del 1944, ove afferma che essa vincola anche sé stessa, con tre eccezioni, che si sono rivelate di portata piuttosto ampia:
- La corte ha facoltà di decidere a quale di due sentenze in conflitto, da essa stessa emesse, si atterrà;
- La corte ha l'obbligo di rifiutare di attenersi ad una sentenza da essa stessa emessa, la quale non sia, a suo parere, compatibile con una sentenza della House of Lords;
- La corte non ha l'obbligo di attenersi ad una sentenza da essa stessa emessa se si accerta che detta sentenza era stata pronunciata per incuriam.
Lord
Denning nel 1969 sostenne che la Corte d'appello si sarebbe dovuta sottrarre, quando necessario, all'obbligo di seguire i propri precedenti, seguendo l'esempio della House of Lords. Tale posizione è contestata perché di fronte a una sentenza ingiusta della Corte d'appello è lecito ricorrere alla House of Lords, che elimina se necessario la sentenza scomoda. Mentre la House of Lords può abbandonare il principio dello stare decisis, altrimenti servirebbe il legislatore per rimuovere un precedente obsoleto. La High Court vincola solo le corti inferiori, mentre le decisioni di queste ultime non vincolano alcuno e non hanno nemmeno efficacia persuasiva considerando anche che, non essendo incluse nei Reports, non sono facilmente reperibili. La distinzione tra ratio decidendi e obiter dictum: La ratio decidendi è la regola della decisione, il principio giuridico sottostante che, applicato ai fatti, ha determinato quel particolare risultato. Essaorre alla specifica situazione di fatto. La ratio decidendi è il principio o il ragionamento giuridico che il giudice utilizza per giustificare la sua decisione. Questo principio può essere applicato ad altre situazioni simili in futuro, creando così una regola giuridica generale. Per formattare il testo utilizzando tag html, puoi utilizzare il tag per i paragrafi e il tag per evidenziare le parole in grassetto. Ecco come potrebbe apparire il testo formattato:
è radicata nei fatti ma è suscettibile di essere astratta e generalizzata sotto forma di porzione giuridica. La determinazione della ratio decidendi spetta al giudice che ha il potere di operare distinzioni in base alla specifica situazione di fatto. La ratio decidendi è il principio o il ragionamento giuridico che il giudice utilizza per giustificare la sua decisione. Questo principio può essere applicato ad altre situazioni simili in futuro, creando così una regola giuridica generale.