Anteprima
Vedrai una selezione di 18 pagine su 84
Sistemi sociali comparati   Pag. 1 Sistemi sociali comparati   Pag. 2
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 6
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 11
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 16
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 21
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 26
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 31
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 36
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 41
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 46
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 51
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 56
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 61
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 66
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 71
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 76
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sistemi sociali comparati   Pag. 81
1 su 84
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Interventi per il sostegno all'occupazione e la flessibilità

SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE E PIANO INDIVIDUALE DI RICERCA DEL LAVORO

BONUS CONFIGURATO COME CREDITO DI IMPOSTA (è il work make pay al punto 1)

REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO che era rivolto a coloro che avevano un reddito basso o non lo avevano affatto

REDDITO ATTIVO DI SOLIDARIETÀ (esenzione del pagamento dei contributi per le imprese che assumono soggetti a lungo disoccupati) diretto anche questo a chi aveva un reddito basso o nullo.

Tali interventi riconoscono che avere un lavoro non è una condizione sufficiente per uscire dalla povertà, mentre dall'altro lato predispongono delle attività mirate all'inserimento nel mercato del lavoro.

2. FLESSIBILITÀ

Sono stati attuati degli interventi per ampliarla, regolarla o ridurla (nel caso della riduzione sono stati introdotte delle limitazioni per i contratti a tempo determinato introducendo limiti sull'utilizzo di contratti in somministrazione nel settore pubblico). Tale modello viene

definitoflexicurity alla francese che combina la flessibilità involontaria compensata con sicurezza delreddito a mezzi di sussidi. La maggior parte degli interventi è stata rivolta ad ampliare laflessibilità con in alcuni casi la possibilità di licenziamento senza preavviso dei contratti a tempoindeterminato. La flessibilità ha condotto ad una sostituzione dei contratti a tempo indeterminatocon occupati con contratti flessibili.

Formule contrattuali flessibili per lavoratori over 50enni e figure a medio-alta specializzazione

Modalità flessibili di licenziamento

ELEMENTI COMUNI: G e F sono i Paesi europei con maggiore incidenza dell’occupazionetemporanea => DUALISMO DIFFERENZIATO- SOSTENIBILITà DELLE FORME CONTRATTUALI NON STANDARD con inserimentoatipico + misure di welfare- TRAPPOLA DELLA PRECARIETà : Pochi passaggi da lavoro da lavoro atipico a lavorotipico

In conclusione, il modello continentale si colloca a metà

strada tra quelli nordici, che combinano un'elevata partecipazione e bassi tassi di disoccupazione con una spesa più generosa in politiche attive del lavoro, ed il modello anglosassone, che invece spende meno di tutti gli altri paesi europei per le politiche del lavoro, indipendente dal livello di disoccupazione. Nel caso continentale, si è passati attraverso una flessibilizzazione di alcuni segmenti specifici, sostenuta anche dal ruolo diretto dello stato che ha reso tale strada sostenibile socialmente => istituzionalizzazione del dualismo + make work pay III ARENA Welfare, formazione e istruzione: inclusione e frammentazione Il modello di welfare continentale viene definito corporativo-conservatore ed è caratterizzato da: - Assicurazioni sociali obbligatorie con l'accesso ai benefit basato soprattutto sui contributi versati da lavoratori e datori di lavoro non sulla tassazione generale; - Gestite da enti bi-laterali; - Prestazioni commisurate

all'entità del danno subito;

Alta copertura dei rischi, ma differenziata alla luce dello status professionale; in sostanza le tutele sono legate alla tipologia di lavoro svolta e sono collegate ai contributi versati;

Finanziamento garantito da contributi versati da lavoratori e datori di lavoro.

L'intervento riproduce lo status quo e le differenze presenti nella società. Il modello continentale è infatti caratterizzato da un livello di spesa elevato in un'ampia gamma di settori (II posto) e ricerca un bilanciamento tra protezione sociale ed investimento sociale. Infatti, sono maggiori le misure legate alla disoccupazione e all'esclusione.

Il Welfare tedesco si avvicina molto all'idealtipo del welfare bismarckiano con gli effetti in termini di riproduzione delle differenze tra i gruppi sociali.

STRETTO LEGAME TRA WELFARE E STRUTTURA OCCUPAZIONALE che offre indirettamente incentivi per la stabilità occupazionale:

  1. Sistema basato sul pieno

impiego e carriere stabili;

Favorisce indirettamente l'investimento in professionalità specifiche e mobilità interna promuovendo la flessibilità funzionale che è alla base del modello di produzione diversificata di qualità.

RILEVANTE INVESTIMENTO IN ISTRUZIONE E FORMAZIONE:

  1. Sistema duale;
  2. Bassa quota di finanziamento privato per istruzione (I, II, III);
  3. Il finanziamento della formazione professionale è molto elevato e a carico delle imprese (differenza rispetto al modello scandinavo);
  4. Alternanza scuola-lavoro, in cui i giovani sono indirizzati da subito verso un percorso professionalizzante;
  5. Partecipazione delle parti sociali => collectivist firm sponsored: le organizzazioni di rappresentanza cooperano con la parte pubblica per l'individuazione dei percorsi e dei profili che rispondono in modo efficace alla domanda di competenze da parte delle imprese.

POLITICHE DI PROTEZIONE SOCIALE

  1. Elevati livelli di spesa (28, 7% del
  2. PIL per la protezione sociale)2. Ambivalenza dei risultati => tale meccanismo ha portato alla riduzione delle disparità ed haattenuato l’effetto conservatore, ma allo stesso tempo ha frenato la crescita occupazionale,non consentendo di creare delle politiche universalistiche e comportando una pressionecontributiva elevata e in aumento;

    Dinamiche demografiche+ riunificazione => sostenibilità finanziaria;

    Riforma con aggiustamenti incrementali;

    Alta conflittualità sociale => reform blockade

    Caso pensioni (sistema multipilastro, aumento età pensionabile)

    Riduzione della spesa (la Germania passa dal secondo posto all’undicesimo nella classificaeuropea).

    Il modello francese è caratterizzato da un lungo periodo di riforme che hanno seguito unadirezione simile a quella tedesca infatti:

    • aumento dei contributi (da 40 a 60% salario lordo);
    • aumento della spesa per la protezione sociale (dal 19% al 28% circa).

    Come in Germania, una componente

    importante è l'alternanza scuola-lavoro, anche se i risultati sono nettamente differenziati (1/3 contro i 2/3 degli studenti). Il sistema francese differisce però da quello tedesco sia per la sua diffusione sia per il basso coinvolgimento delle imprese nell'organizzazione delle attività, tanto che il modello francese è stato definito "collectivist State based". Tale modello ha dovuto tener conto di due elementi di criticità ovvero: la bassa sostenibilità finanziaria nel medio-lungo periodo e la crescente inadeguatezza a rispondere ai nuovi rischi sociali a cui sono esposti importanti gruppi della popolazione. Il modello pensionistico ha conosciuto numerosi interventi di grande importanza che si sono ripetuti nel tempo e che avevano come logica una riduzione dei costi ed un allungamento della vita attiva. Il suo obiettivo era quello di ridurre il deficit legato allasicurezza sociale. Tale riforma intervenne:
    • Aumentando l'età pensionabile ed il periodo di contribuzione (60 e 40 anni);
    • Venne modificato il calcolo per l'entità dell'assegno, allungando il periodo di stipendioutilizzato per calcolare la media cui sarebbe corrisposto il valore della pensione (media stipendi da 10 a 25 anni, indicizzazione su prezzi e non sui salari);
    • Venne istituito un fondo pubblico per il finanziamento delle pensioni (2020).
    L'effetto complessivo della riforma è stato quello di ridurre il tasso di sostituzione tra pensioni e salari aumentando la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico. RIFORMA FILLON (MINISTRO AFFARI SOCIALI 2003) Tale riforma prevedeva:
    • Un allineamento del periodo contributivo dei settori pubblico e privato; ciò venne effettuato attraverso un aumento del periodo di contribuzione per arrivare a 41 anni con l'aumento dell'età pensionistica, indicizzando sui prezzi e non sui salari.
    sui salari; Introduzione del meccanismo delle "carriere lunghe" (42 anni contributivi); Agevolazione previdenza sociale privata; Aumento della durata e dell'entità contributiva a carico di imprese e lavoratori. Nel complesso si tratta di riforme che hanno cercato di aumentare la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico. ELEMENTI COMUNI: G e F traiettorie simili => lungo addio al modello bismarckiano Gli effetti di tale percorso sono diversi: 1. Tasso di esclusione sociale e di deprivazione inferiore alla media europea; 2. Bassa incidenza della trasmissione generazionale del tasso di povertà (la diffusione della povertà è inferiore a quella del modello anglosassone e mediterraneo, ma più alta di quello scandinavo); 3. Bassa diseguaglianza nella distribuzione del reddito; 4. Bassa presenza di NEET; 5. Alta incidenza di lavoratori poveri e rischio di povertà disoccupati. Emerge quindi che all'interno dei paesicontinentali la tendenza verso un modello di welfare che produce dualismo è differenziata, più alta in Germania e Francia mentre molto più bassa nei Paesi Bassi. Il modello di welfare continentale è basato su forza lavoro stabile e qualificata. Inoltre, il disegno di intervento produce dualismo. Vi sono anche dei nodi critici per quanto riguarda la sostenibilità finanziaria e la creazione di un sistema di tutele frammentate. Per cercare di risolvere tali situazioni sono state attuate diverse riforme che hanno però portato ad un peggioramento della situazione.

    IV ARENA

    Relazioni industriali: erosione di un modello?

    ELEVATA RILEVANZA DEL SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI A LIVELLO NAZIONALE: le relazioni tra sindacati e associazioni datoriali influenzano la produzione di beni collettivi per la competitività ed hanno contribuito alla progettazione delle politiche del lavoro e del welfare;

    A LIVELLO DI IMPRESA: le relazioni tra sindacati e impresa hanno

    Favorito modelli organizzativi che aumentano la produttività.

    CARATTERISTICHE:

    • Elevato grado di istituzionalizzazione delle relazioni industriali
    • Elevata articolazione tra livello settoriale e di impresa
    • Concertazione altamente regolata (favorita da enabling State => lo stato svolge la propria azione di agency facilitando l'attivazione di corpi intermedi, più che con il suo intervento diretto, acquisendo la connotazione di enabling state o di stato attivatore)
    • Istituti partecipativi e di co-decisione a livello di settore e di impresa

    CRITICITÀ:

    • Divisioni tra identità politiche e religiose (frammentazione sindacale)
    • Forte legame tra sindacati e partiti politici (in contrazione nel tempo)

    Le origini risalgono al periodo dello Stato prussiano-tedesco e sono dovute al fatto che la componente cattolica era una minoranza; per tale ragione lo stato non si preoccupa di difendere il controllo dello spazio politico;

    Cooperazione con interessi datoriali

Dettagli
A.A. 2022-2023
84 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlottalicci9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi sociali comparati e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cugno Anna.