ANALISI DEI CASI IL MODELLO NEO BUROCRATICO
Le innovazioni rispetto al modello burocratico riguardano i seguenti aspetti.
1. Modalità di accesso al sistema giudiziario. L’innovazione più importante è data dalla
nascita di apposite scuole per la formazione dei magistrati. Capofila è stata la Francia con
l’École Nationale de la Magistrature (ENM), che ricalca l’École Nationale de
l’Admininstration (ENA). Queste scuole hanno il compito di gestire il reclutamento, di
curare la formazione iniziale dei neo-magistrati, così come curano l’aggiornamento
continuo. Hanno contribuito a migliorare le qualificazioni del corpo togato, tentando di
aprire la preparazione dei candidati anche a altre professioni. Inoltre, attuano una selezione
che è articolata nel tempo: dopo il concorso, ci sono poi corsi continui con valutazioni. Sono
importanti referenti ai quali la magistratura guarda.
Si è pensato di aprire a forme di reclutamento laterale. Anche qui è stata la Francia a
muoversi per prima. Per questo oggi l’accesso all’ENM avviene tramite un concorso, ma ci
sono altri concorsi rivolti a esponenti di altre professioni giuridiche; tutto questo serve per
frenare la tendenza alla chiusura, all’autoreferenzialità in senso corporativo della
magistratura.
2. Sistema di governo della magistratura. È la vera cesura rispetto al passato, con la
(ri)nascita di organismi collegiali di governo del personale togato. Nei paesi dell’Europa
latina, questi sono considerati come istituzioni per diminuire o rimuovere il ruolo
dell’esecutivo nella gestione della magistratura per meglio tutelarne l’indipendenza, pur non
recidendo completamente le relazioni tra magistratura e politica.
Importante è il loro disegno istituzionale. C’è la compresenza di componenti togati e “laici”,
ossia giuristi di estrazione politica (vengono nominati dalla politica). Le variabili rilevanti
sono le seguenti.
e. Rapporto tra togati e laici. In quale misura ci sono gli uni e gli altri?
f. Modalità di scelta. Chi li nomina? Non è lo stesso se vengono nominati o se vengono
estratti a sorte. 43
g. Ampiezza delle loro competenze. Si occupano solo di giudici o anche di PM? La
maggiore o minore ampiezza dà la misura del trasferimento di potere istituzionale.
La tradizione non viene interamente cancellata, cambia solo la dislocazione
nell’assetto complessivo di governo.
Ci sono delle tendenze comuni che definiscono questo modello.
a. I Consigli Superiori della Magistratura (CSM) si presentano quasi ovunque come
organi di governo autonomo e rappresentativo della magistratura. I togati
detengono la maggioranza dei seggi consiliari. Avere la maggioranza dei seggi
consiliari significa avere virtualmente la possibilità di controllare virtualmente
(dipende se sono o no compatti tra loro) i processi decisionali.
b. Queste istituzioni hanno ridisegnato i canali di collegamento tra magistratura e
ambiente politico. Questo perché il loro disegno istituzionale ridefinisce le relazioni
con l’esecutivo: i poteri del Ministro della Giustizia vengono in gran parte rimossi o
almeno circoscritti rispetto al passato. Solo nelle neo-democrazie europee si trova il
Ministro della Giustizia all’interno di queste istituzioni.
Un esempio è l’Ungheria, Victor Orban ha voluto ne 2011 una riforma che ha
trasformato il CSM in un organo consultivo: è stato creato un nuovo organo
(monocratico), l’Ufficio Giudiziario Nazionale, che è guidato da un presidente di
nomina governativa; in questo ufficio si concentrano tutti i procedimenti (nomina,
promozioni, provvedimenti disciplinari). Questa riforma ha anche abbassato l’età
pensionabile: c’è stato un turnover molto forte. Si tratta di una riforma
incostituzionale.
Negli altri casi, invece, l’esecutivo ha un potere o circoscritto o è addirittura quasi
uscito di scena: questo potere è stato preso ormai dai consigli. L’indipendenza
esterna si è quindi rafforzata rispetto al potere che fino a poco prima riusciva a
dispiegare la propria influenza in maniera quasi invisibile.
c. Il disegno di questi organismi ha consentito l’aprirsi di un nuovo canale con il
sistema politico, in particolare con il legislativo. In questi organismi ci sono dei
laici, che sono eletti integralmente o in parte dalle assemblee legislative. Le regole
prevedono quasi sempre una maggioranza qualificata. Quindi o c’è un governo che
ha la maggioranza qualificata, oppure la maggioranza non riesce ad essere
qualificata: si deve dialogare con l’opposizione. La maggioranza qualificata è uno
strumento che si usa proprio per far sì che le maggioranze non possano essere
monopolizzate da chi già ha la maggioranza al governo. In questo modo, i laici sono
espressione non solo della maggioranza, ma anche dell’opposizione. Si apre un
canale di comunicazione tra gruppi parlamentari e magistratura, tra partiti politici di
maggioranza e opposizione, e la magistratura. Questi organismi sono luoghi dove i
giuristi, per dar voce al loro modo di concepire la giustizia, dialogano su base
quotidiana con rappresentanti del corpo giudiziario che sono stati in parte eletti dai
loro colleghi. Questo canale anteriormente non esisteva; va a cortocircuitare il ruolo
del Ministero della Giustizia. Questo dialogo che si sviluppa in queste sedi è
considerato un elemento di politicizzazione (nel senso di apertura al confronto con le
forze politiche) della magistratura. È in questo canale, nella componente laica, che si
concentra l’accountability dei nostri corpi giudiziari.
d. Questi organismi hanno indotto ripercussioni significative sulle dinamiche interne
alla magistratura. Queste ripercussioni coincidono con il declino della gerarchia,
quindi all’enfasi sull’indipendenza interna. In questi organismi si trovano esponenti
di rango più elevato del corpo giudiziario: questa presenza è considerata come un
44
esempio di “transitional device”; il passaggio dal vecchio al nuovo viene attutito
mantenendo all’interno i vertici dell’organizzazione giudiziaria. Si tiene insieme
quindi la tradizione con la nuova governance giudiziaria, ma i vertici perdono potere:
infatti anche i ranghi inferiori possono eleggere posizioni a loro superiori. La
gerarchia è quindi in declino.
3. Modalità di progressione in carriera. Il declino della gerarchia ha avuto riflessi più o
meno marcati anche sulle modalità di progressione in carriera. I consigli della magistratura
hanno fatto affiorare una tensione che era insita nel vecchio modello organizzativo. Le
nostre magistrature erano e in certa misura sono delle organizzazioni “eteronome”, ossia in
esse coabitano o coabitavano principi organizzativi diversi:
a. Idea che il magistrato è indipendente;
b. Presenza di una carriera.
La tensione affiora grazie alla presenza di organi di governo che rappresentano tutti i gradi
della carriera: da qui l’emergere di richieste di una maggiore indipendenza interna attraverso
un allentarsi della carriera di tipo tradizionale (è una richiesta di democratizzazione del
corpo giudiziario). Oggi pesa di più l’anzianità di servizio rispetto al merito valutato dai
dirigenti degli uffici e deciso dai consigli superiori.
Le nuove forme di governo hanno esaltato il ruolo delle associazioni professionali, di
organismi di rappresentanza della magistratura, che di fatto operano come sindacati (spesso
si chiamano anche “sindacati della magistratura”). È una sorta di cartina tornasole del
persistere di alcuni caratteri burocratici dei nostri magistrati, che confluiscono in
organizzazioni che lasciano trasparire l’idea del giudice come funzionario pubblico.
L’associazionismo è un fenomeno interessante perché lascia trapelare il persistere di
qualcosa della tradizione, una cornice burocratica della quale il magistrato rivendica a sé
funzioni politicamente rilevanti, ma continua con un abito mentale che è ancora quello di
stampo burocratico. Nei singoli contesti nazionali, associazioni di questo tipo sono presenti
con caratteristiche che variano. Per quanto riguarda il caso italiano, per esempio, c’è
l’Associazione Nazionale dei Magistrati (ANM), un organismo unitario che al suo interno è
organizzato in gruppi organizzati, le correnti.
Queste vengono collocate su un continuum che procede da posizioni progressiste di sinistra
a posizioni più conservatrici di destra. Questi gruppi associativi hanno visioni diverse. Le
fratture tra questi gruppi, che si tratti di un’unica ANM o che ci siano proprio associazioni
diverse, non sono solo di tipo corporativo (per esempio la tutela di interessi di categoria),
ma sono ideologiche: riguardano la concezione di magistratura, la definizione delle
responsabilità del magistrato. Hanno da decenni un ruolo che possiamo considerare di
“animazione culturale”, ma in realtà sono luoghi in cui si elaborano idee che hanno
incoraggiato il diversificarsi delle percezioni di ruolo, percezioni che a seconda delle diverse
visioni ancora oggi vanno da quelle tradizionali (magistrato politicamente neutrale) a quelle
più progressiste (giudice più attivo, anche nel dare diretta attuazione ai diritti più innovativi
presenti nelle costituzioni).
Queste associazioni sono presenti in tutti i paesi dell’Europa latina e ormai anche orientale.
Una delle più influenti è Magistrats Européens pour la Démocratie et les Libertés (MEDEL),
che è nata nel 1985 e ha sede a Strasburgo; qui confluiscono quei sindacati o gruppi
d’ispirazione progressista che sono radicati nei singoli contesti nazionali. MEDEL è una
struttura sovrannazionale. La nascita di questi organismi ha esaltato il ruolo di queste
associazioni: nei CSM abbiamo dei componenti togati, che sono in tutto o in parte elettivi.
Questi gruppi sono realtà ben organizzate: sono in grado di eleggere all’interno dei consigli
45
dei magistrati che condividono le loro visioni. È il meccanismo elettivo che ha fatto entrare
la realtà associativa nei consigli per assumere una rappresentanza che è il frutto di una
competizione tra opinioni diverse. Anche questo è un elemento di politicizzazione dei corpi
giudiziari. Le regole elettorali sono quindi importanti, ma fino a un certo punto: molto
dipende dalla forza di chi gestisce quelle regole.
I consigli tendono complessivamente a rafforzare l’indipendenza esterna, hanno rafforzato
l’indipendenza interna facendo uscire di scena attori tradizionali (l’alta magistratura e il Ministero
della Giustizia); il vuoto creato ha fatto sì che altri soggetti siano entrati in scena, div
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Appunti di Sistemi giudiziari comparati
-
Sistemi giuridici
-
Sistemi giuridici comparati (Amodio)
-
Sistemi giuridici comparati