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T
η = fredda
1− T
calda
In conclusione in un ciclo che presenti molteplici sorgenti, il rendimento tanto più si
allontana da quello del ciclo di Carnot, quanto maggiore è l’escursione di
temperatura che interessa gli scambi di calore.
Riassumendo
L’effetto Carnot pone un limite superiore invalicabile al rendimento termodinamico
dei cicli. L’effetto di molteplicità delle sorgenti riduce ancora questo limite
prescindendo dalle irreversibilità.
Effetto Clausius
L’effetto Clausius mette in conto la presenza delle irreversibilità. Posso dire che
l’entropia è una funzione di stato.
Indicando i contributi alla variazione di entropia dei soli scambi di calore con:
Q Q
σ = σ =
1 2
' '' T
T 2
1 σ 'T
η = 1
1− σ ''T
2
Posso scrivere:
σ T
'T T
η σ σζ
= = =
fredda
1 min
1− 1− 1−
σ ''T T T
2 calda max
il quale è minore del rendimento del ciclo di Carnot
T T
η σζ η
= < =
min min
1− * 1−
T T
max max
Il parametro sigma, che cresce rispetto all’unità a misura che le “sorgenti
entropiche” interne al ciclo si presentano cospicue, riduce il rendimento del
processo. Esso può quindi considerarsi come del ciclo, poichè
grado di irreversibilità
assume valore 1 per i cicli reversibili ed aumenta in funzione della irreversibilità.
Trasformazione isoterma
una trasformazione isoterma è tale se il prodotto pV=costante e
nel piano pV è rappresentata da una iperbole equilatera.
Essendo l’energia interna funzione di stato dipendente solo della temperatura
si avrà dU=0. Quindi il lavoro compiuto da un gas perfetto durante una
espansione isoterma reversibile si calcola con il
primo principio della termodinamica:
dV V p
2 V
∫ ∫
= = ⋅ = = =
2 2 1
Q L p dV nℜT nℜT ln nℜT ln
V V p
1 V
1 1 2
mentre la variazione di entropia si calcola:
∂Q V p
2
∫
ΔS = − = = =
2 1
S S nℜ ln nℜ ln
2 1 T V p
1 1 2
da cui si vede che l’entropia aumenta per una espansione.
RELAZIONE DI MAYER
volume
Definizione CALORE SPECIFICO a costante
∂U
⎛ ⎞
= → =
⎜ ⎟
C dU C dT
⎝ ⎠
∂T
v v
v pressione
Definizione CALORE SPECIFICO a costante
∂H
⎛ ⎞
= → =
⎜ ⎟
C dH C dT
⎝ ⎠
∂T
p p
p
Da cui le relazioni
( )
− = − = ℜdT
dH dU C C dT
p v
−
k 1
ℜ = = −
C C (k 1)
p v
k
PRIMO PRINCIPIO DELLA
TERMODINAMICA
− = ΔE
Q L
12 12
E è la variazione energetica del sistema
1
= + +
2
E mv mgz U
2
Il primo principio è il principio della conservazione dell’energia. Se il sistema chiuso
è in quiete non vi è variazione di energia cinetica nè di energia potenziale
esercizio 1
V=100 l
T =20° C
in
P=0,5 Cv
t=20min
ΔU = 441600J
ΔT = 1,05K ΔU = − = −L
Q L
= = −368 ⋅1200 = −441600J
L Pt
ΔU J
= =
C 4187
⋅ ΔT ⋅
v M kg K
ΔU 441600
ΔT = = = 1,05K
⋅ ⋅100
C M 4187
v
esercizio 2 nℜT
= = 3
V 2, 493m A B C
n=10 moli di Argon A P
A 10 Pa 5 10 Pa 5 10 Pa
4 3 3
P
C =20,79 J/mK
mp nℜT
= = 3
V 4,986m 2,493m 4,986m 2,5m
3 3 3
V
B P
! B T 300K 300K 150,42K
isoterma AB V V V
= → = ⋅T =
B C C
T =300K T 150, 42K
A C B
T T V
B C B
P =10 Pa
4
A ΔU =
= −L 0
Q
= AB
AB AB
L 4788J
tot
! ⎛ ⎞
V
= =
isobara BC B
L nℜT ln 17280J
⎜ ⎟
=
Q 4850,584J ⎝ ⎠
AB V
scambiato A
P =5 10 Pa
3
B = ΔT = −31097J
Q nC
BC mp
! = − = −12500J
L P(V V )
isocora CA BC C B
V =2,5m
3
c = ΔT =
− = ℜ Q nC 18667,584J
C C CA mv
mp mv =
= − ℜ L 0
C C CA
mv mp
esercizio 3 P V = =
n=15 A A T 240,67K A B C
A
nℜ
O 2 10 Pa 10 Pa 7,5 10 Pa
5 5 4
P
P V = =
B B
C =20,98 J/mk T 320,9K
mv B
nℜ 0,3m 0,4m 0,4m
3 3 3
V
nℜT
! T 240,67K 320,9K 240,67K
= = ⋅10 4
C
P 7,5 Pa
isobara AB C V
C
P =10 Pa
5 =
A L 1369.678J = =
tot L PΔV 10000J
V =0,3m
3 = AB
Q 1270.347J
A = ΔT =
tot Q nC 35249,05J
AB mp
V =0,4m 3
B = + ℜ =
C C 29,29
mp mv
isocora BC =
L 0
BC
isoterma CA
= ΔT = −25348,
Q nC 381
BC mv ⎛ ⎞
V
= = −8630,
A
L nℜT ln 322J
⎜ ⎟
⎝ ⎠
CA V
C
ΔU = 0
CA
= = −8630,
Q L 322J
CA CA
IMPIANTI MOTORE A VAPORE
IL CIRCUITO ELEMENTARE
Sono i più usati. Sono a circuito chiuso. Nel circuito evolve acqua che nella sua evoluzione
termodinamica ciclica passa dallo stato liquido a quello di vapore surriscaldato ricevendo calore
Q per effetto delle sorgenti termiche superiori, e poi dopo un’espansione dallo stato di vapore
1 Q
saturo nuovamente allo stato liquido cedendo calore per effetto della sorgente inferiore.
2
Z
Nel circuito elementare si distingue un serbatoio che serve da polmone d’acqua. Il liquido viene
P
da qui prelevato da una pompa detta di alimentazione o di alimento che lo invia alla pressione
a C
prevista per la vaporizzazione al generatore di vapore detto anche brevemente caldaia il
generatore di vapore è un particolare scambiatore di calore, nel quale il fluido riceve calore a
spese di una combistione e l’ambiente che contiene il fluido motore(sistema acqua-vapore) è
separato da quello più ampio in cui avviene la combustione. T
Il vapore surriscaldato è pronto per l’espansione, la quale avviene in una macchina
che di norma è una turbomacchina. Nell’espansore T il fluido subisce un aumento
del volume e riduzione di pressione e temperatura. Data l’adiabaticità
dell’espansione alla caduta dell’entalpia corrisponde un lavoro prodotto trasmesso
U
all’utilizzatore tramite un generatore elettrico o alternatore.
Il ciclo di Hirn nei piani termodinamici
Al ciclo termodinamico seguito dal fluido nel circuito elementare si da il nome di
ciclo di Hirn.
Le condizioni al condensatore
In un impianto motore a vapore è conveniente ai fini del miglioramento delle prestazioni che la
condensazione del vapore avvenga alla temperatura ed alla pressione più basse possibile. A tutti i
condensatori sono applicati piccoli aspiratori collegati alle regioni più fredde, non con lo scopo di
creare depressione ma di degassare il vapore, sottraendo l’aria indesiderata che entra nel circuito.
Quindi il condensatore è un ottimo degazatore perché in condizioni di equilibrio la solubilità
dell’aria nell’acqua si annulla. La funzione importantissima che ha il condensatore è quella del
kWh
recupero del fluido. Per ogni prodotto occorrono ben 3,5kg di vapore. Il motivo della bassa
pressione che si crea nel condensatore sta nel fatto che il lavoro limite è elevato quando la massa
volumica è piccola. A bassa pressione cioè per i più piccoli valori della massa volumica ro, la
derivata della temperatura rispetto alla pressione, in condizione di saturazione assume valori
cospicui, cioè a pressioni basse la temperatura di saturazione compie escursioni elevate, mentre se
la pressione da cui si parte è più elevata l’escursione è di pochi decimali di grado.
ΔV
dp dT T
ΔH = ΔV = ≅
s s s
T T ρ
ΔH
s s
dT dp s r
s
Le condizioni al generatore di vapore
Fissata al valor minimo consentito dalla qualità del fluido refrigerante la temperatura
del condensatore, le prestazioni dell’impianto in termini di potenza resa per kg
dipendono dalle condizioni del vapore all’uscita dal generatore. Le variabili sono 2: la
pressione di vaporizzazione e la temperatura di surriscaldamento.
ciclo di Rankine.
Un ciclo senza il prende il nome di L’unico
surriscaldamento
parametro variabile che compete al generatore di vapore è la pressione quindi la
temperatura d’inizio espansione, nel senso che il punto P ha la libertà di percorrere
la curva limite superiore nel verso delle pressioni crescenti, cioè dalla destra fino al
punto critico. Se si fissa un piano x,y con l’entalpia sulle y, allora il calore ricevuto Q 1
è pari alla differnza tra H - H = y(x).
p 0
Il calore ricevuto dal fluido è massimo quando dy/dx=0 cioè nel punto P della c.l.s.
Q
nel quale la tangente alla c.l.s. è orizzontale. Il lavoro |L| prodotto è pari a Q -Q
1 2
= y(x) - T x.
con Q =H -H =T x quindi risulta|L| Dunque il lavoro prodotto è
K
2 4 0 K massimo quando:
dy
dL =
= T
0 K
dx
dx
La rigenerazione termica e i suoi benefici
Ogni ciclo termodinamico può venire suddiviso in cicli parziali mediante linee
isoentropiche che rappresentino trasformazioni virtuali e che il rendimento del ciclo
complessivo è la media pesata dei rendimenti dei cicli parziali, essendo i pesi i calori
forniti dall’esterno.
Il ciclo triangolare che si forma fino alla temperatura T è quello che incide
1
maggiormente in maniera negativa sulla media, ma essendo la media fatta sul calore
fornito dall’esterno si può ovviare e non considerare il calore necessario se esso
viene recuperato internamente al ciclo, questo è il concetto di rigenerazione termica.
La rigenerazione termica operata per sottrazione di calore dal vapore in espansione
è irrealizzabile, e non conveniente. Questo perchè le pareti della turbina non sono
sufficientemente grandi e perchè il titolo del vapore al termine dell’espansione
risulterebbe troppo basso compromettendo l’integrità della turbina e