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Importanza strategica degli attori istituzionali
Qui vediamo la diversità istituzionale degli attori. Tanto più saliamo lungo questo asse (y) tanto più aumenta il numero degli attori che sono coinvolti nel nostro progetto di sistema. Tanto più noi cresciamo, ci spostiamo lungo destra, quindi ci allontaniamo dall'origine, tanto più è alta, elevata, profonda, l'importanza strategica di questi attori coinvolti.
Ad esempio: cluster di imprese diversità di attori istituzionali zero, perché è tutta roba di imprese; stessa cosa network di imprese.
I distretti industriali sono qui (vedi immagine), perché comunque utilizzano un certo numero di attori territoriali; sono importanti, ma la cosa più importante è il contesto sociale, gli abitanti del distretto.
I sistemi produttivi locali sono un po' più su.
Perché utilizzano un po' più di attori, quindi l'importanza strategica è già più importante. Abbiamo le comunità virtuali: hanno una moltitudine di attori coinvolti, a seconda delle comunità, ma proprio perché ne hanno una moltitudine nessuno è indispensabile, quindi ne hanno tantissimi ma l'importanza strategica è molto bassa. Multinazionale e trasnazionale. Abbiamo poi i sistemi istituzionali di imprese, dove vi è un ampio ricorso, un ampio coinvolgimento di attori istituzionali (finanziari, di conoscenza, sindacali, di rappresentanza, ecc.); l'importanza strategica è fondamentale, perché come vediamo il nucleo del nostro sistema è costituito dagli attori istituzionali. Ora guardiamo un'altra caratteristica importante: quella della permeabilità del sistema.
Sistema implosivo e sistema esplosivo
Trasformazione e mutamento
Trasformazione e mutamento Apertura e Apertura e Relazioni esterne Relazioni esterne Valori ed identità Valori e identità Coesione e relazioni interne Coesione relazioni interne Relazioni informali Relazioni formali Relazioni informali Relazioni formali Conoscenza tacita Conoscenza tacita Conoscenza codificata Conoscenza codificata La sfera verde racchiude gli elementi che mantengono coeso un sistema territoriale: i) il complesso dei valori condivisi; ii) una marcata identità; iii) la coesione e la reiterazione delle relazioni interne; iv) l'informalità delle relazioni; v) la conoscenza prevalentemente tacita. La sfera gialla racchiude gli elementi esterni che premono per il cambiamento: i) le forze di trasformazione e mutamento introdotte dai processi di globalizzazione; ii) un processo di apertura che incentiva l'instaurarsi di relazioni esterne; iii) un sistema di relazioni e comunicazione formalizzato; iv)la conoscenza che si diffonde in maniera prevalentemente codificata Un sistema istituzionale deve trovare un giusto equilibrio fra apertura e chiusura. Se troppo chiuso diventa un sistema implosivo, come può essere ad esempio un distretto, quindi che in maniera entropica si chiude su sé stesso, si esaurisce. Se si apre troppo, o troppo velocemente, diventa un sistema esplosivo, che perde la propria identità. Vediamo in questa figura che abbiamo 4 variabili: nella sfera verde assumono un significato, nella sfera gialla assumono il significato contrario. La sfera verde è l'identità del sistema, che se però è troppo forte diventa implosiva. Abbiamo valori identità da una parte, e il suo posto è trasformazione e mutamento. Quindi dobbiamo trovare un bilanciamento tra valori e identità, e trasformazione e mutamento. Se valori e identità sono troppo marcati o troppo tradizionali il sistema diventa implosivo; seSono molto deboli e non trasformiamo, cambiamo tutto, non capiamo più niente; troppe regole e non ci orientiamo più. Coesione e relazioni interne; apertura e relazioni esterne. In un sistema ad alta identità è soprattutto il collante dato dalle relazioni interne tra i soggetti; distretto è proprio un cemento di questa relazione. Tuttavia, per aprire il sistema c'è bisogno di appoggiarsi anche a relazioni esterne che ci portano nuova conoscenza. Anche qui, se apriamo troppo e il giallo è troppo ampio, sbriciola la nostra identità. Relazioni informali in un caso, relazioni formali nell'altro, perché se noi apriamo a relazioni esterne dobbiamo formalizzate in un linguaggio. Conoscenza tacita da una parte, conoscenza codificata dall'altra. Questa figura dice semplicemente una cosa: che se esageriamo da una parte o dall'altra è comunque sbagliato; dobbiamo trovare un giusto equilibrio tra queste variabili.
dicotomiche. Avanza un nuovo concetto, di institutional atmosphere, che è una parafrasi dell' industrial atmosphere. L'atmosfera industriale di Marshall era collegata alla produzione, alle fasi produttive, al lavoro dentro l'impresa. La nostra atmosfera industriale, il motore dei nostri sistemi istituzionali di imprese è la conoscenza; quindi a noi ci interessa più un'atmosfera istituzionale, cioè tutte quelle istituzioni che in qualche maniera permettono lo svilupparsi della conoscenza, il circolare della conoscenza, l'intrecciarsi dei diversi saperi. Ins6tu6onal)atmosphere)La dinamica è il centro a1orno al quale gravitano le diverse argomentazioni. L'apprendimento è un fa1o dinamico, così come lo sono il
Trasferimento della conoscenza, le incessanti diacronie dei linguaggi e le trasformazioni dei codici simbolici di interpretazione della realtà. Anche le relazioni tra imprese sono dinamiche, così come il processo osmotico tra la divisione del lavoro e le relazioni sociali. Il territorio è dinamico: il suo dinamismo è raccolto nella tradizione e nella storia. Non diversamente, anche il sistema di imprese è una struttura dinamica. Esso si compone e ricompone, delineando differenti aggregazioni in merito alle differenti finalità da raggiungere. Altera le sue dimensioni tramite entrate o uscite di imprese, modifica i rapporti di forza e di autorità al suo interno. Il distretto, il sistema produttivo locale, le reti di imprese non sono strutture statiche. In ognuna di queste modalità il dinamismo ed il cambiamento sono sempre presenti. In che cosa si differenzierebbe allora il sistema istituzionale di imprese?
La differenza è di grado. Non sono interessato ad indagare la dinamica in quanto tale, quanto la sua accelerazione. Il linguaggio, che sia il linguaggio della lingua italiana o inglese, il linguaggio musicale, fiscale, imprenditoriale, finanziario, matematico, fisico e geometrico, ecc., sono comunque dei codici simbolici per interpretare la realtà. Questi codici simbolici possono cambiare se la realtà che dobbiamo rappresentare si è profondamente modificata. Anche le relazioni tra le imprese dinamiche, così come il processo osmotico tra divisione del lavoro e relazioni sociali (la divisione del lavoro implica la divisione sociale del lavoro). Quindi se dividiamo il lavoro all'interno dell'impresa e tra le imprese, la società si deve organizzare in una divisione del lavoro atta a sostenere questa divisione del lavoro; nel distretto questa osmosi, questa azione e retroazione tra le due sfere economiche - sociali.è straordinaria, ma è anche quella che se ne rompe una, se ne rallenta una, poi causa la crisi del distretto. Il territorio è un fatto dinamico, e il suo dinamismo è raccolto nella tradizione nella storia. Vuol dire che i sistemi istituzionali territoriali debbono puntare su delle specializzazioni produttive (dove con "produttive" intendiamo produzione di conoscenze) di specificità di quel territorio, perché in questa maniera sfrutta delle competenze, delle conoscenze; questo è il punto. Quindi ogni territorio deve rintracciare il suo percorso, i suoi modi di aggregazione. Tutte queste cose giocano un ruolo fondamentale. Come ci sono le specializzazioni territoriali ci sono anche le specializzazioni regionali: l'Emilia-Romagna è specializzata nella manifattura, soprattutto nella parte meccanica, meccanica avanzata, meccanica automatica, il packaging, l'automotive, l'agroindustria, i motori, ecc.; Ravennaè più sulla parte agroalimentare; Sassuolo la ceramica; Cesena tutta la parte dell’industria del freddo, quindi della logistica, Orogel, Fruttagel, Amadori, quindi tutta la parte sul freddo, sul confezionamento e trasporto, ecc.
Non diversamente anche il sistema di imprese è una struttura dinamica. Esso si compone e ricompone; non è fisso come il distretto industriale, si muove, si articola, si allarga o si restringe, delineando differenti aggregazioni in merito alle differenti finalità da raggiungere. Vuol dire che è un sistema a geometrie variabili.
Ad esempio, ad oggi nei centri di ricerca dobbiamo fare delle squadre di ricerca a geometrie variabili, perché non siamo noi che proponiamo la ricerca, è la ricerca che fa una call; quindi dobbiamo adattare la nostra squadra per riuscire ad intercettare, fare una proposta che sia quantitativamente, qualitativamente ed economicamente vincente rispetto alle altre. È un
diverso sistema di loyalty. È molto diffuso un global service, un pacchetto in mano al cliente, quindi il cliente mi compra l'albero, gli offro anche tutta la parte di infrastrutture, tubazioni, ecc., tutta la parte di arredamento, location fuori ecc., tutta la parte di pavimenti, palestra, ecc.; gli do tutto l'albergo e chiavi in mano, quando invece un tempo lui chiedeva ad un'impresa per costruire l'albergo, ad un'impresa per arredarlo, ad un'impresa per gli ascensori, ad un'impresa per la piscina, ad un'impresa per la palestra, ecc.; gli do il prodotto e chiavi in mano. Per fare questo però devo avere delle squadre che riesco ad attivare, perché gli alberghi possono avere la piscina o non averla, ecc.; devono essere tutte imprese che lavorano con uno standard elevato se io sono un committente, quindi che offro un prodotto su una nicchia elevata. L'affidabilità che io spendo come impresa che prende il lavoro