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RENE
Organo pari che contribuisce al mantenimento dei caratteri chimico-fisici dei
fluidi dell’organismo. Ci sono numerose funzioni:
1. Produzione di urina con regolazione di volume e pressione osmotica dei
fluidi extracellulari;
2. Eliminazione dei prodotti finali del catabolismo azotato (urea, acido urico,
creatinina), detossificazione ed eliminazione di alcuni composti tossici;
3. Regolazione del Ph plasmatico e la sua omeostasi;
4. Regolazione della concentrazione ematica di metaboliti e ioni;
5. Produzione di ormoni
I reni si trovano al di sotto della cupola diaframmatica denominato loggia
renale, lateralmente alla colonna vertebrale tra T12 e L3. Si presentano lisci
nella capsula connettivale che li avvolge, pesano circa 300 gr ciascuno e
dimensioni di 10 x 5 x 2.5 cm.
Posizione del rene destro influenzata da presenza del fegato posto al di sopra,
infatti è leggermente più basso di quello di sinistra. Hanno un’escursione di 3
cm verticalmente a causa del loro rapporto con il diaframma; forma a fagiolo
risultando leggermente appiattiti in senso antero-posteriore.
Sono organi retroperitoneali;
- Anteriormente il rene destro prende rapporto con il fegato, la flessura
destra del colon e la porzione discendente del duodeno mentre quella del
rene sinistro ha rapporto con lo stomaco, pancreas, milza, flessura
duodenodigiunale, flessura sinistra del colon e prima parte del colon
discendente. Il polo superiore ricoperto dalla ghiandola surrenale.
- Medialmente ha rapporto con i vasi renali con il complesso dei calici e
pelvi renali e con l’uretere.
- Posteriormente entrambi entrano in rapporto con formazioni muscolari: il
diaframma per la metà superiore, il muscolo quadrato dei lombi e
muscolo grande psoas per la metà inferiore.
Si possono distinguere una zona corticale e una midollare. Nella zona corticale
ce un sottile territorio periferico, la cortex corticis costituita da tubuli renali
convoluti. Più profondamente si distinguono una parte convoluta occupata da
segmenti tubulari contorti del nefrone e una parte retta formata dai raggi
midollari che si pongono in continuità con le piramidi renali inframezzate dalle
colonne renali. Le piramidi renali appaiono in sezioni triangolari e hanno una
serie di formazioni tubulari epiteliali e vascolari che decorrono parallelamente
dalla base all’apice.
Il parenchima di ogni rene è costituto da un milione di nefroni costituiti da un
corpuscolo renale cui fa seguito il tubulo renale. I nefroni sono sostenuti da
un’impalcatura connettivale dove decorrono i vasi sanguiferi.
Il parenchima renale si divide in lobi e lobuli renali, riscontro funzionale per
quanto riguarda la vascolarizzazione renale.
Osservando la superficie di taglio di un rene di possono vedere nella corticale
numerosi corpuscoli renali di Malpighi che rappresentano la parte filtrante del
nefrone.
I reni ricevono il 22% della gittata cardiaca attraverso le arterie renali. Il
deflusso sanguigno assicurato dalle vene renali che sboccano nella vena cava
inferiore.
I reni hanno un sistema vascolare terminale infatti entrando attraverso l’ilo
l’arteria renale si divide in 5 arterie che dividono il rene in 5 zone
vascolarizzate in modo indipendente. . Dalle arterie segmentali nascono le
arterie interlobari e da esse originano prima le arterie arciformi poi le arterie
interlobulari. Le interlobulari danno origine alle arteriole glomerulari afferenti
che si capillarizzano e vanno a formare i glomeruli renali dove originano le
arteriole glomerulari efferenti che si capillarizzano intorno ai tubuli renali dando
origine ai capillari peritubulari e i vasi retti, da questi origina il sistema venoso
satellite dell’arterioso.
Nefrone e formazione dell’urina
Il nefrone è l’unità funzionale del rene dove si svolgono il processo di filtrazione
del plasma e il successivo riassorbimento dell’ultrafiltrato e la secrezione di
cataboliti con la produzione finale di urina. Ogni nefrone è costituito da un
corpuscolo renale di Malpighi e un tubulo renale suddiviso in varie porzioni che
si getta in un dotto collettore.
Nel loro insieme le parti del nefrone svolgono il compito di formazione
dell’urina attraverso il processo di ultrafiltrazione glomerulare, riassorbimento
tubulare e secrezione tubulare. Mediante questi processi in 24 ore i corpuscoli
renali estraggono dal sangue 160 l di preurina in gran parte riassorbita e
riportata nel sangue e produrre circa 1.5 l di urina.
Corpuscolo renale di Malpighi
I corpuscoli renali sono formazioni sferoidali che si trovano nella corticale del
rene e nelle colonne renali. Nei reni sono circa 2 milioni. Ciascun corpuscolo è
composto dalla capsula di Bowman, glomerulo renale, gomitolo di capillari
circondato e racchiuso dalla capsula di Bowman e il messaggio
intraglomerulare.
Nella capsula di Bowman si distinguono un polo arterioso o vascolare che è il
punto dove entra l’arteriola glomerulare afferente ed esce quella efferente, e il
polo unifero che è il punto dove inizia il tubulo renale. La capsula è formata da
un foglietto esterno caratterizzato da epitelio pavimentoso semplice ed uno
viscerale costituito da podociti che si specializzano cambiando forma e
funzione.
Il glomerulo renale rappresenta un insieme di capillari che collegano l’arteriola
afferente con quella efferente avvolti a gomitolo. I capillari hanno due
caratteristiche: sono fenestrati e le varie anse sono unite tra loro da capillari a
ponte. La rete capillare glomerulare è sostenuta da cellule mesenchimali che
costituiscono il mesangio intraglomerulare. Sia podociti che cellule endoteliali
dei capillari glomerulari producono una propria lamina basale che però fuse tra
loro a formare una lamina densa.
Ultrafiltrazione glomerulare
È il passaggio di materiale liquido dal capillare glomerulare attraverso un filtro
rappresentato da: fenestrature dell’epitelio glomerulare, lamina densa e le
fessure di filtrazione.
Acqua, ioni e piccole molecole possono raggiungere la camera glomerulare
passando attraverso il filtro renale che impedisce il passaggio di molecole
grandi. Il normale filtrato può contenere solo tracce di proteine invece peptidi e
ormoni proteici possono attraversare il filtro ma vengono riassorbiti dal sistema
dei tubuli renali.
La formazione dell’ultrafiltrato glomerulare dipende da un gradiente di
pressione che spinge il plasma di passare dall’interno dei capillari glomerulari
allo spazio della capsula di Bowman attraverso il filtro renale.
La pressione di filtrazione si può stabilire soltanto in presenza di elevata
pressione nel capillare glomerulare che viene mantenuta anche dalla differenza
di calibro tra l’arteriola afferente e quella efferente, ciò porta ad aumento della
pressione a monte con conseguente alta pressione nel capillare glomerulare e
dall’altra caduta pressoria a valle nei capillari che stanno attorno ai tubuli renali
e vengono riforniti dalle arteriole efferenti.
Tubulo renale
L’ultrafiltrato passa attraverso il polo urinifero della capsula di Bowman, nei
tubuli renali e nei dotti collettori, gran parte degli elettroliti e dell’acqua viene
riassorbita dai capillari peritubulari tornando alla circolazione sanguigna. Ciò
che rimane viene eliminato come urina definitiva.
All’interno del tubulo avvengono fenomeni di riassorbimento e secrezione.
Tutti i tubuli sono organizzati in una successione di tratti con proprie
caratteristiche morfologiche e funzionali.
Il tubulo contorto prossimale rappresenta la prima porzione in prossimità del
corpuscolo di Malpighi da cui origina, si mantiene nella corticale e ad esso
segue l’ansa di Henle che si addentra nella piramide midollare compiendo
un’ansa ad U e ritorna nella corticale dove prosegue nel tubulo contorto distale.
Questo prende contatto con l’arteriola afferente del proprio corpuscolo di
Malpighi e prosegue in un dotto collettore che attraverso i dotti papillari
sboccano sulla superficie della papilla immette l’urina definitiva nel calice
renale.
Ci sono due tipi di nefroni: i nefroni corticale che sono l’80% e si trovano nei 2/3
esterni della corticale penetrando solo per breve tratto nella midollare e i
nefroni iuxtamidollari che sono il 20% e si trovano nella zona corticale di
confine con la midollare.
Tubulo contorto prossimale
Le cellule di questo tubulo hanno un epitelio cilindrico semplice con lunghi
microvilli al polo luminale e invaginazioni della membrana plasmatica basale. In
questa porzione avviene assorbimento attivo di Na+ e Cl- cui segue quello
dell’acqua. Questo meccanismo riduce del 65% del volume dell’ultrafiltrato. A
questo livello avviene anche il riassorbimento di bicarbonato. A questo livello
avviene anche riassorbimento di glucosio, di ioni bicarbonato, proteine, peptidi.
Ansa di Henle
Primo tratto discendente verso la midollare dove penetra più o meno
profondamente cui fa seguito un tratto ascendente. Il tratto discendente è
permeabile all’acqua e soluti mentre quello ascendente non permette all’acqua
di fuoriuscire dall’interstizio ma assorbe Cl- e Na+.
Le anse di Henle assorbono il 15% del volume dell’ultrafiltrato.
Tubulo contorto distale
Epitelio isoprismatico con cellule provviste di microvilli e mitocondri. Qui
prosegue il riassorbimento di Na+ seguito da acqua. A questo livello si trova
l’apparato iuxtaglomerulare.
APPARATO IUXTAGLOMERULARE
Insieme di formazioni situate in vicinanza del polo arterioso del corpuscolo di
Malpighi.
È essenziale per regolare la pressione sanguigna all’interno del glomerulo a
causa della sua posizione e quindi per assicurare ultrafiltrazione.
È composto da un gruppo di cellule iuxtaglomerulari presenti nella parete
dell’arteriola afferente dove viene a contatto con il tubulo contorto distale.
Le cellule iuxtaglomerulari sono meccanocettori sensibili alla pressione del
sangue che scorre nell’arteriola afferente che rilasciano renina in risposta a
stimolazione delle cellule della macula densa o abbassamento della pressione
arteriosa. La renina rilasciata in circolo trasforma l’angiotensinogeno che è una
proteina plasmatica prodotta dal fegato in angiotensina 1 che a sua volta
trasformata nella sua forma attiva chiamata angiotensina 2 che provoca
vasocostrizione delle arteriole e attiva la produzione e il rilascio di aldosterone
che induce a sua volta riassorbimento di sodio e acqua a livello dei tubuli
contorti distali.
Le cellule della macula densa sono degli chemocettori e sono in particolare
osmocettori ossia sensibili alla concentrazione di sodio all’interno del tubulo
contorto distale e sono stimolati se questa concentrazione di sodio diminuisce
Le mesangiali sono mediatori cellulari.