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NB.
• Nei department stores le imprese devono pagare uno spazio e devono anche dare
una percentuale di vendita
• Endorsment di celebrità= appoggio di celebrità
• Fornitori italiani in out sourcing= approvvigionamento esterno
IN QUESTO CASO L’ IMPRESA E’ FATTA BENE IN QUANTO IL SISTEMA PRODOTTO
E I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO (FCS) COINCIDONO!
PIROLA
CASO
Parte 1 – solo allestimenti
SISTEMA COMPETITIVO (= cosa vogliono i clienti e chi sono)
CHI SONO I CLIENTI?: aziende private, pubblica amministrazione --> per allestimenti
FCS: affidabilità (=puntualità), qualità visiva e buoni materiali, personalizzazione (=su misura),
servizio (=fase montaggio), velocità (=rispettare le scadenze)
SISTEMA DI PRODOTTO RISORSE E
STRUTTURE
(= cosa garantisce l’ impresa (=come garantisce il
sistema prodotto?)
con cosa garantisce il sistema prodotto?) - Abilità delle squadre di
montaggio
• Puntualità - Buone referenze
(sono conosciuti)
• Qualità - Capacità di gestire i fornitori/
rete fornitori
• Personalizzazione - Progettazione
• Servizio - Fabbrica
• Velocità
Punta a un vantaggio competitivo di DIFFERENZIAZIONE DI NICCHIA
Parte 2– il prodotto proprio=tavolo modulare
SISTEMA COMPETITIVO (= cosa vogliono i clienti e chi sono)
CHI SONO I CLIENTI?: privati, aziende, PA (=pubbliche amministrazioni)
FCS: design innovativo/stile, qualità intrinseca (=legno e lavorazione), prestigio (marchio), praticità
utilizzo, poterlo vedere/toccare (=show-room)
SISTEMA DI PRODOTTO RISORSE E
STRUTTURE
(= cosa garantisce l’ impresa (=come garantisce il
sistema prodotto?)
con cosa garantisce il sistema prodotto?) - Non hanno un LORO
designer
• Tavoli di design - operatori/impianti non
adatti
• Qualità intrinseca - solo uno show room
• NO MARCHIO CONOSCIUTO - mancano i venditori
• Praticità utilizzo - Pubblicità su ‘Abitare’
etc
• SOLO UNO SHOWROOM - Non hanno un budjet
tale da mantenere e la
pubblicità - No marchio affermato
- No risorse finanziarie
Riguardo al sistema prodotto: Il vantaggio competitivo? Dovrebbe essere di DIFFERENZIAZIONE di nicchia.
NB. Nel momento in cui l’ azienda Pirola si ritrova a commerciare il tavolo ha dei problemi. Finchè
li fa vedere solo allo SMAU va bene, ma per vendere mancano le risorse---> FORMULA
COMPETITIVA NON BUONA
SCELTE DI STRUTTURA ORGANIZZATIVA
ASSETTO ORGANIZZATIVO (= è una delle coordinazioni parziali)
Esso è l’ insieme delle variabili che configurano l’ organismo del personale (=dipendenti) e
ne definiscono, indirizzano e coordinano i comportamenti. Esso è un unione tra
collaborazione e sinergia delle risorse. Tutto deve essere realizzato secondo criteri di
flessibilità , coordinamento ed efficienza.
Per attuare un buon assetto organizzativo è necessaria la realizzazione di un insieme di condizioni
congiunte che prendono il nome di condizioni di efficacia di un sistema organizzativo.
• adeguato numero di prestatori di lavoro con CARICHI DI LAVORO EQUILIBRATI
• profili personali coerenti e professionali con i tipi di lavoro affidati
• chiare mansioni individuali
• obbiettivi espliciti-risorse coerenti con gli obbiettivi
• procedure operative
• esplicite deleghe
• equità delle remunerazioni
• spirito di corpo/socializzazione
• motivazione
• coordinamento e integrazione dei compiti
• flessibilità/gestione del dinamismo esterno e interno all’ impresa
Per realizzare le condizioni di efficacia di un sistema organizzativo si devono definire le variabili
organizzative.
I. DEFINIRE LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA: bisogna definire la struttura organizzativa di
base e la struttura delle singole unità organizzative.
Quando si parla di struttura organizzativa di base si tratta di decidere quali e quante unità
definire, quali compiti attribuire.
Quando si parla di singole unità organizzative si tratta di vedere come definire i carichi di
responsabilità, il numero di persone per ogni unità
II. DEFINIRE IL SISTEMA OPERATIVO: Esso è composto da diverse componenti.
• Sistema informativo aziendale: si studia come viaggia l’ informazione all’ interno e
tra i vari settori. Ad esempio alcuni grandi aziende utilizzano SAP che è un
programma che gestisce la parte amministrativa. E’ questo problema che decide a
quale organo inviare le informazioni in base alla loro entità. Si tratta insomma di
raccogliere, elaborare e distribuire l’ informazione
• Programmazione e controllo : si programma e si ipotizza il budjet futuro ad esempio.
Altro caso che coinvolge questo settore è il seguente. Se ci sono asimmetrie
informative e il capo ne sa meno di me, io posso giocare su questo e puntare a
obbiettivi aziendali più bassi e meno impegnativi facendogli credere che essi sono i
più alti possibili da raggiungere
• Gestione del personale : esso comprende l’ attività di recluiting e di formazione del
personale
• Pianificazione strategica: producono idee ed orientamenti utili all’ impresa per
coordinare l’ insieme delle attività secondo un modello unitario. Tutte le componenti
dell’ impresa dovrebbero ispirarsi a questo orientamento di fondo al fine di
realizzare le condizioni di efficienza del sistema organizzativo
III. DEFINIRE LA DISTRIBUZIONE DEL POTERE: E’ necessario cioè definire il grado di
accentramento o decentramento del potere decisionale. Dove c’è meno accentramento c’è
invece un sistema di ampia delega. In questo caso il capo si affida totalmente al delegato
che deve raggiungere un obbiettivo prestabilito secondo le modalità che vuole ma entro un
limite di tempo ben definito
LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE- le configurazioni
La struttura organizzativa può essere vista come la configurazione unitaria degli organi aziendali:
essa unisce i loro compiti e le loro responsabilità. Inoltre esso può essere visto come un insieme di
RUOLI che sono le attese che una persona dell’ impresa nutre per gli altri individui
Per progettare la struttura organizzativa si utilizzano i seguenti criteri:
• Si analizzano le combinazioni economiche parziali e si individua L’INSIEME DEI
COMPITI
• Si definisce un criterio di divisione del lavoro: in base a questo criterio si
compongono le varie unità organizzative
• Le varie unità organizzative rispettano una gerarchia
• Ogni unità organizzativa è composta dalle posizioni che sono coperte dalle singole
persone
Il processo di progettazione porta i seguenti ouput:
• Un elenco di unità
• Un insieme di compiti
• Un insieme di gerarchie
Le prime due vanno a rientrare nell’organigramma
Ne esistono quattro tipologie fondamentali:
I. Struttura elementare
II. Struttura funzionale – TRA COORDINAZIONI ECONOMICHE
III. Struttura divisionale – TRA COMBINAZIONI ECONOMICHE
IV. Struttura a matrice
I criteri di ANALISI DELLE STRUTTURE sono:
la divisione del lavoro
rapporti gerarchici
aziende che abitualmente usano quel tipo di struttura
I. STRUTTURA ELEMENTARE: al vertice troviamo sempre organi di governo. Questo tipo di
modello può essere applicato a un negozio e non invece ad una spa. In generale essa è
applicabile alle piccole imprese dove l’ organo di governo ricopre anche la funzione direttiva
oltre a quella di governo economico. Essa gestisce direttamente le unità organizzative
Sotto l’ organo di governo vi sono persone singole. Se ne metto poche è perché ho un’ impresa
piccola. Vi sono persone che rispondono al titolare direttamente.
Caratteristiche di questo modello sono:
• Divisione del lavoro: il lavoro è diviso tra le persone (no unità organizzative, si
specializzazioni)
• Gerarchia/linee di autorità: ci deve essere il rapporto diretto tra gli organi di governo
e le persone. C’ E’ UN SOLO LIVELLO ORGANIZZATIVO
• Imprese utilizzatrici del modello: Questo modello è adatto a imprese
piccole/piccolissime. E’ legato al vincolo costituito dall’ abilità e capacità di un solo
individuo a governare più persone. Vi è infatti il limite dello span di control ovvero la
capacitò di un singolo di gestire un toto di persone (=dieci di solito)
II. STRUTTURA FUNZIONALE : Essa è costituita da un organo di governo, da organi direttive
che controllano gli organi esecutivi. Questa struttura è applicabile alle aziende che hanno
un prodotto unico o prodotto estremamente simili tali che hanno le stesse coordinazioni o
coordinazioni simili. Il sistema non è divisibile ne per il prodotto ne per i mercati dato che il
prodotto è unico.
NELL’ ESEMPIO SOTTO RIPORTATO SI PARLA DI UN NEGOZIO IN CUI LE UNITA’
ORGANIZZATIVE SONO RAPPRESENTATE DAI CAPI REPARTI DONNA E UOMO
1. Divisione del lavoro: per coordinazioni parziali (compiti omogenei assegnati a unità
organizzative);
2. Gerarchia / linea di autorità: rapporti univoci fra capi e sottoposti a vari livelli.
3. Imprese utilizzatrici del modello: Imprese medio - grandi mono prodotto o multi
prodotto però con prodotti molto correlati fra di loro.
III. STRUTTURA DIVISIONALE :
PURA: senza funzioni corporate (sono ammessi gli organi di staff).
MISTA: con funzioni corporate. Le funzioni corporate sono quelle funzioni condivise dalle
due funzioni e che non rientrano prettamente nel sistema divsionale dell’ impresa.
Si ha struttura divisionale pura quando i sistemi di prodotto sono molto dismogenei.
1. Divisione del lavoro: combinazioni parziali (prodotti o mercati)
2. Linea di autorità / gerarchia: rapporti univoci capi / sottoposti, ampia delega per i capi
divisione
3. Imprese utilizzatrici del modello: Imprese medio grandi, con prodotti/mercati non
correlati.
IV. STRUTTURA A MATRICE :
Si applica la struttura a matrice quando tutte e cinque le variabili sotto esposte hanno il medesimo
peso. In particolare si utilizza questa struttura bidimensionale quando la direzione vuole controllare
le direzioni di funzione e divisione. LE PERSONE IN QUESTO MODO SONO SOGGETTE AGLI
INDIRIZZI DI FUNZIONE E DI PRODOTTO. In genere comunque si utilizza con imprese di
dimensioni GRANDI. Organi
http://www.studentville.it/test_e_quiz/ecdl/simulazioni/modulo_5_simulazione_02
di governo / direzione Vino Liquori Analc
Prod. Comm. R&S Finanza Birra
Funz1 Funz2 Funz3 Funz4 Div1 Div2 Div3 Div
Incroci: per