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CORTECCIA SOMESTESICA
Area somestesica o somatosensitiva primaria: giro postcentrale nel lobo
parietale. Aree 1,2 e 3 di Broadmann. Si possono creare sensazioni simili a
quelle registrate dalla corteccia sensitiva anche stimolando elettricamente
l’area motoria, si può quindi dire che queste formino un’unica unità funzionale
detta corteccia sensorimotoria. La principale fonte di fibre afferenti è il nucleo
ventrale posteriore che è la sede della proiezione di tutte le fibre del lemnisco
mediale e dei fasci spinotalamico e trigeminotalamico. Su questa area la
sensibilità generale del corpo è rappresentata sull’emisfero controlaterale e
capovolta, inoltre l’area su cui è rappresentata una singola parte del corpo
non è proporzionata alla sua dimensione (omuncolo).
Area somestesica aggiuntiva: parete dorsale della scissura laterale. Parti
del corpo rappresentate bilateralmente anche se con prevalenza controlaterale, riceve afferenze
dai nuclei intralaminari e posteriori del talamo. Coinvolta nelle proprietà meno discriminative della
sensibilità.
Corteccia somestesica associativa: lobulo parietale superiore, sulla superficie laterale
dell’emisfero e sulla superficie mediale del precuneo. La maggior parte coincide con le aree 5 e 7
di Broadmann. Riceve afferenze dalla somestesica primaria e ha connessioni talamiche con
nucleo laterale posteriore e pulvinar. Consente di definire le caratteristiche di un oggetto tenuto in
mano e di riconoscerlo senza la vista.
CORTECCIA VISIVA
Area visiva primaria: circonda la scissura calcarina sulla superficie
mediale del lobo occipitale. Corrisponde all’area 17 di Broadmann.
Viene denominata area primaria poiché è visibile ad occhio nudo la stria
esterna di Baillarger che prende il nome di stria del Gennari. Afferenze
principalmente dal corpo genicolato laterale che proietta con il fascio
genicolocalcarino. Ogni area visiva riceve informazioni dalla metà
laterale della retina ipsilaterale e dalla metà mediale della retina
controlaterale in modo che su di un emisfero arrivi il campo visivo
controlaterale. L’area che riceve afferenze dal centro della retina è
rappresentata nella parte posteriore dell’area 17 in maniera
sproporzionata rispetto al resto mentre i segnali che arrivano dalla retina periferica sono
rappresentati nella parte più anteriore.
Corteccia visiva associativa: circonda l’area visiva primaria sulle superfici laterale, mediale ed
inferiore degli emisferi. Occupa le aree 18 e 19 di Broadmann. Oltre a ricevere afferenze dalla
visiva primaria (area 17) ha collegamenti reciproci con altre aree della corteccia e con il pulvinar.
Serve per collegare le cose che si vedono con cose viste in passato, riconoscere le cose che si
vedono e dare un giudizio critico su ciò che si è visto. La corteccia della parte superiore del lobo
occipitale e della parte posteriore del lobo parietale è l’area del “dove?” e analizza il movimento e
le relazioni spaziali. La corteccia delle parti inferiori dei lobi occipitale e temporale è l’area del
“cosa?” e serve ad identificare colori e forme familiari come volti e lettere. Lesioni di questa
corteccia determinano agnosia visiva. Le fibre corticotettali connettono corteccia visiva, corteccia
visiva associativa e parte posteriore del lobo parietale con il collicolo superiore del mesencefalo.
CORTECCIA UDITIVA
Area uditiva o acustica primaria: è localizzata nella parete ventrale della scissura laterale ed è
quindi celata. La parte superiore del lobo temporale costituisce il pavimento della scissura laterale
ed è marcata dai giri temporali trasversi di cui i due più anteriori sono le circonvoluzioni di Heschl
che costituiscono le aree 51 e 52 di Broadmann su cui si trova l’area uditiva primaria. Afferenze
principalmente dal corpo genicolato mediale che costituiscono la radiazione acustica nella
sostanza bianca. Gli impulsi per le basse frequenze arrivano sulla parte anterolaterale mentre
quelli per le basse frequenze sulla parte posteromediale. La rappresentazione delle cose udite è
bilaterale poiché il corpo genicolato mediale riceve afferenze da entrambe le orecchie.
CORTECCIA GUSTATIVA
Area del gusto: adiacente all’area delle sensitività generale della lingua al limite inferiore del giro
postcentrale. Occupa l’area 43. Si estende ad insula e opercolo frontale.
CORTECCIA OLFATTIVA
In realtà non esiste una vera e propria corteccia olfattiva infatti parte delle fibre della via olfattiva
terminano nella regione dell’insula e dell’uncus (area 34) mentre altre arrivano alla corteccia
entorinale (area 28). Il fatto che questa area e quella del gusto siano vicine nella regione
dell’insula suggerisce una possibile integrazione tra i due sensi per quanto riguarda la nutrizione.
CORTECCIA FRONTALE
Area motoria primaria: è stata identificata sulla base di stimolazioni in grado di creare movimenti
a bassa soglia di attivazione. Occupa tutto il giro precentrale inclusa la parete anteriore della
scissura centrale e riconoscibili neuroni diversi dalle cellule piramidali e i sei strati non sono
nettamente separati, nel 5 ci sono le piramidali giganti. Occupa l’area 4 di Broadmann. Le
afferenze maggiori sono le aree motorie della corteccia, la corteccia somestesica e la divisione
posteriore del nucleo ventrale laterale del talamo, mentre le efferenze sono soprattutto quelle che
costituiscono il sistema piramidale.
Area motoria supplementare e area motoria del cingolo: l’area supplementare ha sede
nell’area 6 di Broadmann mentre quella del cingolo occupa la metà anteriore della scissura
limbica. Entrambe ricevono impulsi da diverse aree corticali. L’area supplementare mostra
un’organizzazione somatotropica in cui la faccia è rappresentata rostralmente mentre gli arti
inferiori nella parte caudale della regione. Gli effetti della stimolazione sono controlaterali e sono
preceduti da un bisogno di compiere il movimento. La corteccia del cingolo anteriore è coinvolta
nell’anticipazione di atti motori o cognitivi. La parte anteriore dell’area supplementare è detta
campo oculare supplementare in quanto è coinvolta prima di attuare movimenti oculari volontari.
Lesioni di queste zone portano a mutismo acinetico ovvero i pazienti non parlano e non compiono
movimenti probabilmente poiché non hanno motivazione per farlo.
Area premotoria: è disposta nell’area 6 di Broadmann anteriormente a quella motoria
supplementare. Riceve fibre dal nucleo ventrale anteriore che riceve afferenze dal pallido del
corpo striato. Contribuisce alla funzione motoria essendo una fonte della via piramidale e
influenzando la corteccia motoria primaria. Aiuta l’area motoria supplementare a generare
programmi per la routine motoria indispensabili per un’efficiente azione volontaria sia quando
viene appreso un programma motorio sia quando uno già appreso viene modificato. In sostanza la
corteccia motoria primaria è quella in cui vengono convogliati gli impulsi per permettere di
svolgere il movimento che viene però programmato dalla motoria supplementare e dalla
premotoria. Il collegamento della premotoria con il margine posteriore del lobo parietale è utile per
l’utilizzo di informazioni visive, propriocettive e di altri sistemi per programmare il movimento.
Campo oculare frontale: occupa parte dell’area 8 di Broadmann. Coinvolto nei movimenti
coniugati degli occhi. La stimolazione comporta uno spostamento degli occhi verso il lato opposto
mentre una lesione porta gli occhi a rimanere orientati verso il lato della lesione. Le lesioni sono
solitamente parte di una sindrome più ampia che comporta emiplegia, in quel caso gli occhi sono
diretti verso il lato opposto rispetto alla metà paralizzata essendo che le fibre motorie decussano
portandosi controlateralmente.
CORTECCIA PREFRONTALE
Costituisce l’ampia zona di lobo frontale la cui stimolazione non crea risposte motorie: è un’area
associativa. Corrisponde alle aree 9,10,11 e 12 di Broadmann. Ha estese connessioni attraverso i
fascicoli associativi con la corteccia dei lobi parietale, temporale e occipitale. Entra in possesso
delle informazioni sensoriali correnti e può raccogliere dati sulle esperienze pregresse. Esistono
connessioni reciproche con il nucleo dell’amigdala nel lobo temporale e con il nucleo
mediodorsale del talamo si crea un sistema che determina reazioni affettive a situazioni attuali
sulla base di esperienze pregresse. Controlla il comportamento ed esercita un controllo fondato
sulle facoltà mentali superiori come il giudizio critico e la capacità di previsione. La parte laterale
della superficie orbitale del lobo frontale è corteccia associativa per l’olfatto, senso che può
evocare un’ampia gamma di sensazioni mentali e viscerali.
AREA DEL LINGUAGGIO
Le aree corticali del linguaggio sono due:
Area percettiva del linguaggio: corrisponde all’area uditiva associativa detta area di Wernicke e
si trova nella parte posteriore del giro temporale superiore. È coinvolta anche nella lettura per
l’interpretazione delle parole e nella scrittura per inviare alla corteccia motoria le informazioni
necessarie.
Area del linguaggio articolato: occupa le porzioni opercolare e triangolare del giro frontale
inferiore, aree 44 e 45 di Broadmann. È detta area di Broca e per il suo funzionamento è
necessaria l’integrità dell’area motoria supplementare.
Le aree del linguaggio si trovano generalmente nell’emisfero di sinistra che risulta quindi essere
dominante per il linguaggio, le aree percettive ed espressive del linguaggio sono in comunicazione
tra loro tramite il fascicolo longitudinale superiore o arcuato che si trova nella sostanza bianca. In
alcuni cervelli, soprattutto di mancini, è possibile che l’area del linguaggio sia invece a destra, non
sono ancora note le cause di questa differenza ma di certo la genetica e l’ereditarietà sono
coinvolte.
SOSTANZA BIANCA CEREBRALE
Ciascun emisfero contiene una massa di sostanza bianca detta centro semiovale che contiene
assoni diretti a tutte le aree della corteccia.
Nella sostanza bianca sono presenti essenzialmente tre tipi di fibre:
• Fibre di associazione: confinate in un singolo emisfero e creano connessioni reciproche tra
le diverse aree corticali. Organizzate in fasci a decorso longitudinale isolabili durante la
dissezione.
• Fibre commessurali: connettono le cortecce dei due emisferi, la maggior parte è nel corpo
calloso e le restanti vanno a comporre la commessura anteriore.
• Fibre di proiezione: connessioni tra corteccia e strutture subcorticali quali il corpo striato, il
talamo, il tronco encefalico e il midollo spi