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INDICE
Fascia comune
Guaine tendine
Borse sinoviali
Fibre muscolari: lente e rapide
Muscoli sinergici e antagonisti
Tendini
Varie funzioni da cui prendono il nome i muscoli
Aspetto del ventre muscolare
Diaframma
– –
Muscolo sterno cleido mastoideo
Muscolo sartorio
Muscoli mimici
Muscoli masticatori
Muscoli della cavità addominale
È formato dai muscoli striati scheletrici e dagli annessi muscolari. I muscoli rappresentano l’organo
attivo del movimento, le ossa e le articolazioni rappresentano invece la parte passiva( si muovono
perché sono trascinate dai muscoli). Gli annessi muscolari sono formati da strutture di natura
connettivale che serve a rivestire i muscoli e dargli sostegno. Sono dati da fasce muscolari che
sono dei rivestimenti connettivali (connettivo denso) che avvolgono gruppi muscolari, tra questi
abbiamo: la fascia comune che avvolge tutto il corpo, si trova sotto la cute più precisamente sotto
l’ipoderma. Serve a contenere la muscolatura. Oltre alla fascia comune esistono altre fasce che
separano gruppi muscolari. Quindi abbiamo strati di tessuto connettivo che continuano anche con
i muscoli perché alcune di queste fase andranno a continuare con l’epimisio (rivestimento
connettivale che avvolge i muscoli in toto).
Abbiamo: le guaine tendine, sono formazioni simili alla membrana sinoviale delle articolazioni,
contengono all’interno liquido sinoviale e servono ad attutire l’attrito. Le borse sinoviali sono
presenti a livello delle articolazioni, ma le troviamo anche tra i gruppi muscolari. I setti sono
formati sempre da tessuto connettivo e hanno il compito di separare i muscoli tra loro.
All’interno del connettivo (epimisio, perimisio, endomisio) vi sono vasi sanguigni e nervi che
andranno a nutrire e innervare il muscolo. L’innervazione è importante perché determina la
contrazione muscolare (placca motrice).
Il nutrimento da parte dei vasi sanguigni è importante perché il muscolo ha bisogno di ossigeno
per contrarsi, perciò è necessario l’intervento della mioglobina che è una proteina simile
all’emoglobina, in grado di trasportare l’ossigeno, in modo specifico ai muscoli.
I muscoli si possono distinguere in base alle fibre in:
LENTE: sono rosse, questa colorazione è determinata dal tipo di mioglobina presente nel
tessuto muscolare, nelle fibre è presente l’isoforma (si studia in biochimica) di tipo 1. In
queste fibre la contrazione è lenta ma perdura nel tempo e sono resistenti alla fatica.
Utilizzano un metabolismo aerobio , usano l’ossigeno atmosferico per contrarsi. Le
fibrocellule sono particolarmente ricche di mitocondri necessari per produrre l’energia per
la contrazione.
RAPIDE: sono bianche, sono caratterizzate dalla presenza di mioglobina di tipo 2A . Queste
fibre si contraggono velocemente in un tempo molto breve, si contraggono in maniera
efficacie ma posseggono bassa resistenza. Utilizzano un metabolismo anaerobio , non
usano l’ossigeno atmosferico, ma viene scisso il glicogeno per ottenere energia. Queste
fibre si affaticano più facilmente perché viene prodotto altrettanto facilmente l’acido
lattico che provoca dolore.
Per capire come son fatte queste fibre basta pensare alla differenza tra anatra e gallina: nelle
anatre abbiamo la “carne rossa” poiché nel tessuto muscolare vi è una grande quantità di fibre
rosse (soprattutto nelle ali), infatti riescono ad affrontare le migrazioni resistendo alla fatica; le
galline fanno invece brevi voli ma non riescono a volare per lunghe distanze perché la loro
muscolatura è ricca di fibre rapide, per questo si dice che hanno la “ carne bianca”.
Nell’uomo sono presenti entrambe le fibre, ma in alcuni muscoli prevalgono le une rispetto alle
altre.
Per quanto riguarda i gruppi muscolari possiamo distinguere muscoli che hanno caratteristiche
antagoniste tra loro o caratteristiche simili.
Abbiamo muscoli sinergici quando collaborano per svolgere lo stesso movimento e muscoli
antagonisti quando svolgono movimenti opposti come ad esempio: flessori-estensori, adduttori-
abduttori, pronatori-supinatori, costrittori-dilatatori. Perciò i muscoli possono prendere il nome
dalla funzione che svolgono.
Tutti i muscoli sono formati da una parte centrale detta ventre, è formato da tessuto muscolare
striato scheletrico, dove si inseriscono i tendini che rappresentano il punto di inserzione sull’osso e
di origine del muscolo. I tendini continuano formando un tutt’uno con il tessuto osseo perché
entrano a far parte del periostio che avvolge l’osso; sono formati da tessuto connettivo denso a
fibre parallele e non sono deformabili perché composti da fibre di collagene di tipo 1. Il muscolo
contraendosi si comporta come una leva, dove il punto d’origine rappresenta il fulcro della leva e il
pento d’inserzione è la regione che viene mossa.
Per quanto riguarda la posizione dei muscoli, prendiamo ad esempio la sezione di un braccio
(descrizione immagine): gli estensori sono in posizione dorsale (posteriore), mentre i flessori sono
posti anteriormente; sono divisi dai setti muscolari. Nel braccio il movimento è determinato da un
coordinamento dei muscoli antagonisti. Quando il muscolo flessore (bicipite brachiale) è contratto,
il muscolo estensore (tricipite brachiale) è rilassato, e viceversa. Nel caso della gamba invece i
flessori sono posti posteriormente e gli estensori anteriormente.
I muscoli si possono dunque classificare in base:
Alla funzione : es. muscolo ELEVATORE
Alla posizione: es. grande PETTORALE
Alla dimensione: es. GRANDE pettorale
Alla forma: es. ORBICOLARE dell’occhio
All’orientamento delle fibre: es. muscolo OBLIQUO
All’origine dell’inserzione: es. STERNO-CLEIDO-MASTOIDEO
Al numero di capi muscolari: es. BIcipite, TRIcipite
L’aspetto del ventre muscolare(è la parte carnosa) può essere di vari tipi:
Muscoli fusiformi: quando il ventre ha forma allungata con estremità affusolate, esempi
sono il bicipite e tricipite;
Muscoli retti: esempio è il muscolo retto dell’addome in cui il ventre è formato da più
ventri interrotti da tendini intermedi;
Muscoli pennati: possono essere monopennati, quando le fibre muscolari del ventre sono
disposte obliquamente a partire da un tendine; bipennati, quando il tendine è in posizione
mediana e si diparte il ventre in entrambe le direzioni; multipennati, come ad esempio il
deltoide.
Muscoli laminari: come ad esempio il grande pettorale e il diaframma, in genere
possiedono dei tendini molto ampi che continuano con il muscolo detti aponeurosi (o
aponevrosi).
Muscoli orbicolari: che hanno forma circolare.
Alcuni muscoli presentano più ventri, come nel caso del bicipite che inoltre possiede due punti
d’origine, il tricipite possiede tre punti d’origine, lo stesso il quadricipite che ne ha quattro di punti
d’origine. Altri muscoli possiedono più ventri separati da tendini intermedi, come nel muscolo
digastrico, esso forma parte del pavimento della cavità orale, è composto da un ventre muscolare
che parte dalla mandibola all’osso ioide, da qui si diparte un altro ventre che si inserisce nella
parete occipitale del cranio. Il muscolo miloideo, è un muscolo laminare che presenta un tendine
intermedio; questo muscolo parte dalla mandibola fino all’osso ioide chiudendo inferiormente la
cavità orale.
Il diaframma: è un muscolo laminare molto ampio che presenta un grosso tendine intermedio
detto centro frenico del diaframma, da cui si dipartono più ventri muscolari. È formato da una
parte sternale, che si inserisce nello sterno; una parte costale, che si inserisce nelle coste; e una
parte posteriore che si inserisce nella colonna vertebrale ed è formata da 3 pilastri (medio,
laterale, intermedio). Il diaframma è importante perché interviene nella respirazione naturale e
forzata, contraendosi aumenta la capacità della gabbia toracica. È attraversato da diverse
strutture: l’esofago tramite l’orifizio esofageo; l’aorta tramite l’orifizio aortico (che si trova a
ridosso della colonna vertebrale); la vena cava inferiore che riporta il sangue al cuore tramite
l’orifizio della vena cava. Nel diaframma poggiano superiormente le membrane sierose gli organi
della cavità toracica, ossia il pericardio e la pleura; inferiormente poggiano gli organi della cavità
addominale come il fegato e interposto si trova il peritoneo. La cupola diaframmatica si estende
maggiormente a destra verso il basso.
Il muscolo sterno-cleido-mastoideo: il nome di tale muscolo tine conto sia dell’origine
dell’inserzione che della posizione. Si inserisce sul processo mastoideo dell’osso temporale, dopo
di che attraversa tutto il collo fino a inserirsi con una terminazione sullo sterno e con l’alta sulla
clavicola. Questo muscolo ci permette di ruotare il collo.
Il muscolo sartorio: è un esempio di muscolo nastriforme perché è molto allungato e sottile. È il
muscolo più lungo del corpo umano, è localizzato nella coscia, parte dalla cresta iliaca (ileo-bacino)
fino all’epifisi prossimale della tibia, più esattamente nella parte mediale dell’epifisi prossimale
tibiale. Attraversa la coscia diagonalmente. Il suo nome significa “muscolo del sarto” , esso viene
contratto nell’atto di accavallare le gambe.
Le guaine tendine si trovano negli arti, nelle mani e nei piedi, avvolgono i tendini. Sono formate da
un rivestimento simile alla membrana sinoviale e forma una sorta di “tasca” dove appunto è
contenuto liquido sinoviale. Le guaine servono a consentire movimenti di scivolamento e facilitano
la contrazione muscolare.
Importanti sono le borse mucose presenti nell’articolazione scapolo-omerale. Sono simili alle
guaine tendine. Sono formate da una sinovia che contiene liquido sinoviale. Si possono trovare
anche al livello del calcagno, anteriormente al tendine d’Achille (questo è il tendine più lungo del
corpo umano che parte dal polpaccio fino al calcagno, è soggetto a lussazioni). Anteriormente a
tale tendine è presente la borsa calcaneare che può essere soggetta a infiammazioni.
I muscoli possono essere separati da setti di natura connettivale. Il connettivo però lo troviamo
anche a delimitare le logge muscolari che hanno il compito dii contenere i muscoli con funzioni
diverse (antagoniste).
Nel sistema muscolare vanno considerati anche i muscoli pellicciai, mimici o cutanei. Sono
presenti solo a livello del volto, vengon