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PREVISIONE DEI TERREMOTI
Zonizzazione sismica
e segni premonitori
RISCHIO SISMICO
La pericolosita’ sismica di un’area e’
espressa tramite il concetto di “rischio”.
Rischio sismico = (probabilita’ che un
evento si verifichi in un dato intervallo
di tempo) x (danno economico ed in
vite umane causato)
RIDUZIONE DEL RISCHIO
PREVISIONE
ZONIZZAZIONE
SISMICA Individuare tempo, luogo
ed intensita’ di un evento
Dallo studio degli eventi sismico futuro tramite lo
del passato e delle studio di fenomeni
strutture tettoniche, premonitori. Questo
approccio e’ di tipo
prevedere per ogni zona probabilistico pertanto
la massima richiede il monitoraggio di
accelerazione alla quale un gran numero di segni
sara’ sottoposta in caso premonitori e
di sisma l’elaborazione di un
modello della genesi dei
terremoti
STATO DELLE CONOSCENZE
L’approccio previsionale e’ di tipo
probabilistico
Il monitoraggio dei fenomeni premonitori
deve poter indicare la probabilita’
probabilita che un
evento sismico si verifichi in un dato intervallo
di tempo e in un data area.
Per poter essere efficace, la probabilita’ di
previsioni sbagliate e/o mancate deve essere
bassissima
MODELLO DI NUR (1972)
LEGENDA
σ
σ = sforzo efficace
eff eff
σ = sforzo applicato
app
stadio 3 X = terremoto
X terremoto Linea rossa = variazione
stadio 2 del punto di rottura
stadio 1 della roccia
Linea blu = variazione
rapporto tra sforzi
efficaci e sforzi applicati
nei tre stadi previsti dal
σ modello
app
Gli stadi previsti dal modello
Stadio 1 lo sforzo applicato aumenta e provoca una deformazione
–
crescente. Il punto di rottura della roccia non cambia
Stadio 2 compaiono le prime microfratture che sono invase dai
–
fluidi presenti nella roccia. Di conseguenza la pressione di tali fluidi
diminuisce e parallelamente aumenta la pressione efficace. Inoltre,
aumentando la pressione efficace aumenta la resistenza della
roccia alla rottura. L’aumento dei vuoti provoca una diminuzione
della vp mentre non influisce sulle vs per cui il rapporto vp/vs
diminuisce
Stadio 3 l’aumento della resistenza della roccia rallenta il
–
processo di microfratturazione ed il richiamo di fluidi dalle zone
circostanti provoca un aumento della pressione neutra.
Parallelamente diminuisce quindi lo sforzo efficace e di
conseguenza anche la resistenza della roccia alla rottura. Ma nel
frattempo lo sforzo applicato e’ aumentato: quando la curva che
correla sforzo applicato e sforzo efficace incontra quella che
esprime la variazione della resistenza della roccia si ha la
fratturazione e quindi il terremoto
I fenomeni premonitori
Variazione del rapporto v /v
p s
Deformazioni del suolo 222
Variazioni concentrazioni Rn
Variazioni della resistivita’ elettrica
Microsismicita’
Variazione del rapporto v /v
p s
Osservabile principalmente per
terremoti con ipocentro posto a
profondita’ inferiori a 10 km ed in rocce
poco porose
E’ quindi possibile considerarlo per la
maggior parte dei terremoti appeninici
che si verificano a basse profondita’ ed
in rocce calcaree
Variazione del rapporto v /v
p s
Nel secondo stadio del modello di Nur,
l’aumento delle microfratturazioni comporta
una diminuzione delle v mentre le v
p s
rimangono costanti: il rapporto v /v quindi
p s
diminuisce
La diminuzione e’ dell’ordine del 10-15%
Prima del terremoto il rapporto aumenta per
tornare ai valori originari
Si misura con sorgenti sismiche
artificiali