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SECONDA PARTE
OUTDOOR SMALL TECHNIQUES (OST)
Comprendono tutte quelle attività brevi (15-30 minuti) all'aperto con l'obiettivo di favorire
consapevolezza e sviluppo di alcuni comportamenti organizzativi.
Non richiedono attrezzature di supporto o hanno bisogno solo di strumentazione leggera: questo è
uno dei vantaggi principali (basso livello di organizzazione o di preparazione richiesta, alta
flessibilità organizzativa.).
I momenti di riflessione e rielaborazione possono essere svolti anche durante l'attività stessa.
L'obiettivo didattico che consentono di perseguire è molto specifico e questo può produrre una
rigidità didattica, standardizzando la proposta e adattandola agli obiettivi che si vogliono
raggiungere con gli strumenti a disposizione, e non modellando gli strumenti in base alle
esigenze.
I comportamenti messi in atto dai partecipanti sono molto prevedibili e standard, questo facilita
l'osservazione, ma limita la gamma di apprendimento.
La loro realizzazione può prevedere limitazioni come essere bendati, agire in silenzio.
Negli OST vengono compresi tutti quegli esercizi considerati ENERGIZERS, in grado di scaldare
l'ambiente, rompere il ghiaccio, tirare fuori tutte le energie dei partecipanti, ma non hanno obiettivi
didattici specifici.
Questi dovrebbero essere usati nell'ambito dell'animazione piuttosto che in quelli formativi.
Il confine fra esercitazioni psicosociali e OST è semplice: le es.psic. Usano il cervello e le capacità
cognitive; le ost. Richiedono un coinvolgimento di tutto il corpo.
Hanno in comune la simulazione della realtà.
Le OST rappresentano il tipo di formazione outdoor più diffusa perchè sono a basso impatto
organizzativo ed economico e sono semplici da condurre ed organizzare (anche indoor) e si
possono inserire facilmente in percorsi formativi tradizionali, meeting o riunioni.
Gli obiettivi perseguibili con gli OST sono:
lavoro di gruppo, comunicazione, relazioni, miglioramento, problem solving, fiducia,
attenzione dall'altro, leadership.
Esempi di OST: il tuffo negli altri, la ragnatela, la camminata cieca, la figura cieca, il labirinto.
CAMPI OUTDOOR PREIMPOSTATI (COP)
Condotte all'aperto, hanno l'obiettivo di favorire la consapevolezza e lo sviluppo di determinati
comportamenti organizzativi.
Molto simili alle OST per questo, se non che si distinguono per la loro durata (30-60min), per le
attrezzature più complesse e per i lavori di progettazione.
Infatti vengono svolte in campi già attrezzati in modo standard, ed individualmente, in coppia, a
gruppi di tre persone o in piccoli team.
Vengono inoltre gestiti da alberghi (sensibili al mercato del lavoro) o da scuole di formazione.
Queste attività sono più sfidanti rispetto alle OST, perchè enfatizzano il concetto che per uscire
dalla propria confort zone bisogna osare e uscire dalla sicurezza delle proprie abitudini. Per
questo vengono condotti a diversi metri dal suolo (da 2 a 10 metri), con sistemi di sicurezza
(imbracature corde elmetti).
Adatte a tutti, non richiedono prestazioni fisiche avanzate.
Il loro limite è la forte standardizzazione delle esercitazioni, una forte ripetitività, una bassa
personalizzazione, obiettivi formativi ristretti.
Ogni esercizio ha un suo momento di riflessione condotto dai formatori.
Obiettivi perseguibili con i COP: lavoro di gruppo, problem solving, partnership e vabbè gli stessi
degli OST.
Esempi di COP: muro, convergenti basse, convergenti alte, palo.
OUTDOOR TRAINING (OT)
Vera e propria esperienza formativa rispetto alle precedenti.
Programmi di formazione professionali e personali completi che si articolano in percorsi
strutturati di esperienze coinvolgenti nelle quali le persone sono completamente immerse ed
emotivamente dense. Gestite da formatori esperti.
I partecipanti devono sviluppare nuove competenze attraverso complessi percorsi e problemi.
Devono quindi apprendere dall'esperienza.
La sequenza predisposta in questa tecnica outdoor è un percorso di apprendimento progressivo di
difficoltà fisico-emotivo-cognitiva, progettato e solitamente ha una durata più lunga rispetto alle
altre (da 2 a 5 giorni), ed è full-time.
Le rielaborazioni ed i feedback hanno una durata di circa 2 ore e spesso si discute
dell'esperienza direttamente con i propri compagni.
Il programma è composto da:
• una sezione di apertura: dopo la cena di accoglienza vengono spiegati i punti e gli obiettivi
da raggiungere, la metodologia, lo staff, su cosa si lavorerà e su cosa no, le aspettative dei
partecipanti, eventuali domande.
Può verificarsi una piccola sessione di esercizi psicosociali per conoscersi.
• Le esperienze OT: vere e proprie esperienze (e non esercitazioni, come per ost e cop) in
coppia, gruppo o sottogruppo. Prevede il superamento di ostacoli in ambienti naturali, in
sicurezza. Successivamente rielaborazione ed estrazione di modelli mentali. (ad ogni
sessione). Non giochi o simulazioni, ma vere e proprie esperienze di vita normale
(coinvolti con corpo, mente ed emozioni) e si perde l'effetto bordo (come quando,
guardando la tv, ci accorgiamo della presenza della cornice, la quale ci stacca dalla
''finzione'' delle scene e ci riporta alla realtà).
Durante queste sessioni non esiste il coffee-break: quello che divide il tempo tra
formazione e non formazione e distingue il reale dalla simulazione.
Il ritmo dovrà essere ricco di stimoli e sforzi continuativi in grado di creare ambiente
psicologico (clima di apertura, stimolo, fiducia e sintonia).
Durante ogni sessione può accadere che il partecipante venga preso da ansia, paura, fughe
oppure entusiasmo e gusto del rischio, con stati euforici/depressivi. Il conduttore deve
essere in grado di gestire questi momenti.
Si inizia con una serie di tecniche grezze (rafting, scalate, grotte, camminate, barca a vela) e la
loro rielaborazione non deve essere momento di socializzazione, ma un momento per orientarsi
sugli obiettivi stabiliti approfondendo gli aspetti ad essi correlati.
Ai partecipanti viene chiesto di assumere un ruolo attivo, di sentirsi quindi libere di agire, di
abbandonare la confort zone, di essere il primo strumento di sicurezza per lui e per gli altri, di
osservare, ma di poter comunque scegliere come partecipare ad un'attività.
Il feedback si avvia per un confronto continuo ed aperto e deve essere un aiuto a comprendere
tutte le diversità di percezioni che un comportamento può produrre (non è la mia verità contro la
tua).
La sua efficacia si vede dal modo in cui l'interlocutore risponde ad esso (vuole accoglierlo,
discuterlo, bloccarlo).
Il gruppo è composto in genere da 5-10 persone, dimensione giusta per il completo controllo (anche
se il numero dei partecipanti al corso può arrivare anche a 200) e da un mix di età, competenze,
scolarità, esperienze e culture aziendali.
I ruoli in gioco:
Outdoor Training Project Manager
Segue globalmente lo svolgimento del programma OT, ha la responsabilità complessiva della
sua riuscita, gestisce i rapporti con la committenza, con i tecnici, i trainer, la logistica, la
didattica, i percorsi, sceglie i tecnici di supporto, gestisce gli imprevisti, e comunica con l'Outdoor
Training Operation Manager.
Outdoor Training Operation Manager
Ha rapporto diretto e continuo col OTPM e supporta il lavoro di tutti i trainer e tecnici. È
flessibile, affidabile, autonomo e gestisce gli imprevisti.
Outdoor Trainer
Responsabile dell'andamento del programma e del proprio gruppo, è il suo punto di riferimento.
È responsabile della sicurezza psicofisica dei partecipanti e del loro percorso di crescita. Riceve il
supporto dell'OTOM, il quale gli fornisce strumenti e attrezzature.
Tecnico di OT
Supporta il trainer qualora questo non abbia le capacità fisiche e le conoscenze applicative.
Possono essere più di uno.
Partecipanti
Hanno la responsabilità della propria sicurezza e del proprio apprendimento e hanno il ruolo di
attori principali.
Committenza
Definisce le finalità dell'intervento dell' Outdoor Training e degli obiettivi formativi.
Nell'OT la Sicurezza e l'Avventura sono importanti.
Per sicurezza si intende non subire danni, per avventura si intende che l'esito delle situazioni
dipende dall'attore, che ci possono essere imprevisti e che il successo non è affatto scontato.
A differenza di quanto accade nelle attività di survival, i rischi reali sono molto bassi, il focus è
sulla realtà delle sensazioni vissute.
La location è importantissima, bisogna sceglierla in base al progetto. Diverso per questo dai COP,
dove le ambientazioni e le attrezzature sono già definite.
Solitamente si scelgono posti isolati e sicuri (come fiumi, boschi, montagne), dopo aver progettato
il percorso di esperienza mirato.
L'uso della natura influisce sui richiami metaforici che influiscono sui comportamenti degli
attori.
OUTDOOR MANAGEMENT TRAINING (OTM)
Rappresenta l'evoluzione dell'OT.
Sfrutta il massimo potenziale di apprendimento degli attori usando il modello OT e
potenziandolo.
Gli elementi costituenti questo programma sono:
• una finalizzazione precisa dell'apprendimento: attraverso una fase di preanalisi
utilizzando le tecniche di analisi messe a punto per la costruzione dei Sistemi di Competenze
Aziendali (SCA).
•
• Un utilizzo intenso di videoregistrazioni da rivedere insieme ai partecipanti
•
• rielaborazione approfondita (2-4 ore)
•
• feedback tramite schede anonime
•
• realizzazione di un workshop a distanza di 1-3 mesi dal percorso
•
• centratura sui bisogni personalizzati degli individui.
Preanalisi
Tramite la costituzione di un Comitato di Progetto che si riunisce dalle 3 alle 6 volte, viene
preparato un questionario semistrutturato usato per colloqui durata 2 ore al campione
rappresentativo dei partecipanti. Questo questionario mira a raccogliere dati concreti sulla
percezione, azione e risultati dell'applicazione della competenza target in azienda e sui problemi
durante la sua messa in pratica.
Progettazione
raccoglie dalla fase di preanalisi gli input necessari per la sua realizzazione tramite i risultati
raggiunti dal Comitato di Progetto, dai colloqui e dalle location.
Si individuano le tecniche grezze che potrebbero permettere lo sviluppo delle competenze target.
Si progetta in modo specifico ogni esperienza per creare un percorso formativo ad hoc.
Tramite l'utilizzo delle teaching note si descrive con precisione l'esperienza a cui si riferiscono
(obiettivi, svolgimento, avvio, esecuzione, osservazione, chiusura e rielaborazione.
Con la