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CAMPI OUTDOOR PREIMPOSTATI (COP)

Possiamo raggruppare alcune esercitazioni che vengono condotte all'aperto con l'obiettivo di favorire la consapevolezza e lo sviluppo di determinati comportamenti organizzativi. Simili alle OST ma si distinguono da esse perché sono mediamente di durata più lunga (in genere 30-60 minuti) e richiedono per la loro realizzazione attrezzature complesse e strumentazioni di supporto che devono obbligatoriamente essere state preparate e predisposte precedentemente; hanno bisogno di lavori di progettazione e reimpostazione piuttosto lunghi. Per questo motivo in genere vengono svolte in campi stabili attrezzati appositamente per svolgere queste esercitazioni standard; sono in genere gestiti o da alberghi che sono sensibili al mercato della formazione e gli forniscono quindi questi servizi aggiuntivi o da scuole di formazione. Rispetto alle OST introducono il concetto che per apprendere meglio (confort zone) occorre uscire dalla sicurezza.

delle proprie abitudini consolidate perzone)entrare in un terreno nuovo e quindi per noi sfidante (challenge ; ognipartecipante può poi decidere quanto dev’essere sfidante per lui. Sono quindi moltopiù coinvolgenti rispetto alle OST. Questo tipo di esercitazioni possono venir svolte alivello individuale, di coppia, a gruppi di tre persone o in piccolo team. In genere sisvolgono a diversi metri dal suolo (2-10 metri). Per cui . perciò essere garantito daun sistema di sicurezza personale (corde, imbracatura, elmetto) e da un sistema disicurezza globale (controllo delle attrezzature utilizzate).Numerosi sono gli obiettivi didattici che possono essere perseguiti: lavoro di grupo,processi comunicativi, relazioni interpersonali, creatività e innovazione,consapevolezza che ognuno può fare di più di quanto pensi inizialmente, dare/averefiducia, incoraggiare e sostenere l’altro, raccogliere/gestire le sfide, fiducia in sestessi, andare

Oltre i limiti apparenti. Esempi di alcune esercitazioni di COP:

  • Convergenti basse: divisi in coppia si arrampicano su due pali e camminano in equilibrio su una corda in acciaio fino al punto in cui si incontrano e devono decidere insieme come proseguire rimanendo in equilibrio a due metri d'altezza.
  • Convergenti alte: esercizio come il precedente ma a 7 metri di altezza.
  • Muro: superare un muro di legno.
  • Palo: esercitazione utile per far fare l'esperienza di come un gruppo può favorire l'espansione delle proprie capacità individuali e il superamento dei propri limiti. Si arrampicano su un palo alto 10 metri, giunti in alto si devono lanciare attaccati a delle corde.

CAPITOLO 6 OUTDOOR TRAINING (OT)

Per Outdoor Training definiamo quei programmi di formazione (professionale e personale) completi che si articolano in percorsi strutturati di esperienze coinvolgenti, nelle quali le persone sono completamente immerse; queste esperienze utilizzano il supporto di situazioni reali.

concrete ed emotivamente dense, in sessioni prolungate nella natura, e mettono i partecipanti di fronte a problemi nuovi e complessi per sviluppare determinate "competenze" attraverso la capacità di apprendere dall'esperienza. Le esperienze di OT sono più lunghe e coinvolgenti di quelle esaminate. Dopo lo svolgimento di ogni esperienza, i partecipanti confrontano i propri vissuti fra loro e con il feedback fornito dal trainer, che ha vissuto e osservato con loro l'esperienza. Le rielaborazioni sono più approfondite e lunghe (durano mediamente circa 2 ore) rispetto a quelle effettuate nelle OST o nelle esercitazioni nei COP (che infatti spesso vengono chiamate debriefing e non rielaborazioni). I conduttori di questi programmi sono formatori esperti in comportamento organizzativo.

Gli obiettivi perseguibili con l'OT sono: attivazione di nuove energie individuali e di gruppo; sviluppo dell'iniziativa, dell'autonomia, della fiducia in se stessi.

stessi; aumento della fiducia nel gruppo; sviluppo delle competenze di leadership; scoperta e/o accettazione dell'importanza dell'apporto degli altri; sviluppo del coraggio di affrontare cambiamenti; attivazione di un processo di riflessione e vaglio delle proprie esperienze; accrescimento dell'autoconsapevolezza; sviluppo delle capacità di ascolto; miglioramento delle competenze comunicative e relazionali; aumento della tolleranza; project team; sviluppo dell'intelligenza emotiva. Un programma di OT dura in genere da due a cinque giorni. La partecipazione è full-time e spesso vengono utilizzate anche le ore serali per lavorare al fine di aumentare la percezione di essere in una situazione globalizzante ed accentuare l'effetto di compressione e orientamento verso la competenza che si vuole sviluppare. Un programma minimo dura tre giorni ed è composto da: una sezione d'apertura, 3-4 esperienze OT e da una sezione di chiusura. Il programma

Inizia in genere la sera della plenaria d'apertura, il primo giorno dopo la cena d'accoglienza con una plenaria. Il secondo giorno vengono svolte le esperienze di OT, affrontate individualmente, in coppia, in sottogruppo o in gruppo. Generalmente viene affidato un compito fisico che prevede il superamento di qualche ostacolo. Le esperienze in genere vengono svolte in gruppi da 6-10 persone, condotti ognuno da un trainer che vive con loro l'esperienza e ne conduce poi la rielaborazione. Il terzo giorno può esserci una quarta plenaria di chiusura esperienza. Dopo pranzo vi è una riunione nella quale vengono affrontati i seguenti temi:

  • rielaborazione del percorso globale effettuato;
  • riprresa degli obiettivi iniziali;
  • riprresa dei fatti salienti accaduti;
  • sintesi delle dichiarazioni;
  • confronto con gli obiettivi dichiarati inizialmente;
  • valutazione dei partecipanti;
  • feedback sulle modalità di partecipazione;
  • feedback sulla vita di gruppo;
  • puntate successive del

Percorso. Essendo le esperienze di tipo reale (per es. uscite fuori da un bosco e ritrovare l'effetto l'albergo) e di durata sufficientemente lunga (circa 3 ore) viene a perdersi bordo. L'effetto bordo è quello che avviene quando per esmpio guardiamo la televisione e contemporaneamente continuiamo a vedere, simultaneamente alle scene di un film, anche il salutare bordo costituito dalla cornice della televisione. Nelle esperienze di OT, i partecipanti non vedono più il confine fra ciò che è la vita reale e ciò che è una prova appositamente costruita per uno scopo didattico. Qui i partecipanti sono totalmente immersi in un campo reale di vita e di apprendimento insieme. Oltre all'ambiente fisico è importante anche indurre un favorevole ambiente psicologico costruendo un clima di coinvolgimento, di apertura e di fiducia, tale da consentire una buona sintonia e una buona comunicazione fra tutti i partecipanti. Il ritmo ricco di stimoli,

e proposte che richiedano impegno e sforzo continui a tutti i partecipanti a livello: intellettuale, emozionale e fisico. Ai partecipanti viene chiesto nella sessione plenaria d'apertura e durante tutto il percorso di agire un ruolo attivo. Alla fine di un percorso outdoor, saranno le persone che più avranno rischiato nuovi comportamenti che avranno avuto occasione di imparare di più. La nostra zona di confort è infatti quell'area cognitivo-emozionale connessa ai comportamenti abituali e di routine, agli schemi comportamentali e concettuali già noti e nei quali ci troviamo più a nostro agio; se restiamo in questa area evitiamo situazioni nuove ed evitiamo perciò anche di imparare, perché l'apprendimento avviene fuori dalle nostre aree di sicurezza abituale. La crescita personale e professionale richiede sempre di accettare di affrontare il rischio di provare cose nuove. I percorsi di OT rappresentano un po' un laboratorio.

Uno spazio protetto in cui le persone possono sperimentare nuovi comportamenti senza subirne le "conseguenze sociali" che nella vita di tutti i giorni non potremmo invece evitare. L'invito per ogni partecipante è ad esserci nelle situazioni proposte con tutto se stesso, a cogliere questa opportunità di crescita importante, ad essere un grande osservatore di se stesso, e poi degli altri, ad essere il primo custode della propria sicurezza e degli altri suoi compagni.

L'invito è a scambiarsi abbondanti feedback, ad avviare un confronto aperto e continuo. Offrire un feedback a un'altra persona vuol dire cercare di passargli in modo sincero ed onesto il nostro punto di vista sulla situazione, su un suo comportamento. Vuol essere un possibile aiuto a comprendere tutte le diversità di percezioni che un comportamento può produrre.

Il numero dei partecipanti è molto variabile, vi possono essere grandi eventi che coinvolgono anche

200 persone e percorsi molto personalizzati che hanno 5-6 partecipanti. In tutti i casi il gruppo in cui vengono poi vissute le esperienze è ingegnere di piccole dimensioni (circa 5-10 persone), che risulta essere la dimensione giusta. Il gruppo dei partecipanti è in genere formato da un mix molto vario di età, scolarità, competenze, esperienze funzionali, culture aziendali, ma questa disomogeneità sono fonte importante d'apprendimento.

La realizzazione di un programma di Outdoor training presuppone la mobilitazione di personale variegato e spesso numeroso. Più il numero dei partecipanti diventa numeroso, più cresce la complessità e l'ampiezza dei ruoli in gioco e del numero delle persone che occorre coinvolgere.

OUTDOOR TRAINING PROJECT MANAGER (OTPM) ha la responsabilità complessiva della riuscita del programma di OT; più è grande il progetto e numeroso lo staff di conduzione, maggiore è il suo peso.

e capacità di gestione del tempo. L'OTOM coordina le attività di formazione all'aperto, assicurandosi che tutto si svolga senza intoppi. Collabora con il team di formatori e tecnici per garantire la sicurezza dei partecipanti e il loro sviluppo personale durante l'esperienza. Il ruolo di Outdoor Trainer richiede competenze specifiche nella conduzione delle attività all'aperto. L'Outdoor Trainer è responsabile del gruppo assegnato e si assicura che le esperienze siano condotte in modo sicuro. La sua attenzione principale è rivolta alla sicurezza fisica e mentale dei partecipanti e al loro processo di crescita e apprendimento attraverso l'esperienza. L'Outdoor Training Operation Manager (OTOM) ha la responsabilità di gestire tutti gli aspetti organizzativi del programma. Collabora direttamente con l'Outdoor Training Program Manager (OTPM) e supporta il lavoro di tutti i trainer e i tecnici. Nel suo profilo professionale sono richieste competenze di organizzazione efficace, flessibilità e capacità di gestione del tempo. L'OTOM coordina le attività di formazione all'aperto, assicurandosi che tutto si svolga senza intoppi. Collabora con il team di formatori e tecnici per garantire la sicurezza dei partecipanti e il loro sviluppo personale durante l'esperienza.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
19 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Conflitti nei gruppi sociali e processi di mediazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Melotti Giannino.