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Anacreonte
Vena poetica che tende a temi leggeri, come quelli erotici o metasimposiali, anche se non mancano accenni alla politica.
Nato a Teo, città ionica d'Asia Minore, intorno al 570 a.C.
Costretto a lasciare la città dopo che fu invasa dall'impero persiano, prese parte alla fondazione di una colonia di Teo, Abdera, sulla costa della Tracia.
Carriera militare testimoniata dal motivo dell'abbandono dello scudo, ma potrebbe trattarsi di una persona loquens.
Soggiorno presso il tiranno Policrate di Samo e dopo la sua morte passò ad Atene presso Ipparco.
La tradizione lo vuole morto in tarda età verso il 485 a.C.
Il mondo del simposio
Inni di apertura, nei quali risuonano le tonalità più diverse:
a) Per Artemide Leucofriène: valenza politica in relazione ai rapporti diplomatici di Policrate
b) Per Dioniso: per attirare all'amore il giovane Cleobùlo, in quanto Dioniso è il dio del vino e del simposio
e come tale deve operare sul giovane.Inno ad Eros
Frammenti incentrati sullo svolgimento delle fasi del simposio: contrapposizione di due tipi di simposio, uno sfrenato nel bere e negli atteggiamenti - come quello dei barbari Sciti - e uno regolato nella misura e posato nelle reazioni al vino.
Maria Chiara Bergonzi
Anacreonte poeta d'amore
- Ricorrenza di diversi nomi di fanciulli amati nei suoi frammenti, in particolare ossessione amorosa per Cleobùlo, ma anche donne protagoniste dell'amore.
- Amore quasi sempre gioioso e le poche volte che compare il turbamento è sempre temperato dal senso della misura.
Società e politica
Inserimento di personaggi di bassa estrazione sociale, che potrebbero sembrare più adatti al giambo che alla lirica monodica simposiale, ma il suo tono non è di invettiva, bensì di osservatore divertito e alle volte ironico, e tale sarà stato il suo pubblico.
Uso della persona loquens che si rileva
Dalla notevole presenza di prime persone femminili, che non possono essere né la voce del poeta né di un personaggio presente al simposio. - Rispetto alla poesia giambica, il tono è meno aspro e più divertito e, se nel giambo i bersagli erano personaggi tipici con vicende tipiche, qui si ha l'impressione di un realismo più libero, che guarda con maggior disinvoltura il mondo circostante. - Scarsità di frammenti della produzione a contenuto esplicitamente politico, ma il tono appassionato di alcuni frammenti ci indica che questa tematica doveva essere abbastanza presente, es. allegoria della nave già presente in Alceo.
Lingua, stile e metrica - Lingua ionica con alcuni eolismi che i filologi hanno attribuito alle vicende della tradizione. - Stile funzionale ai contenuti: metrica semplice e cantabile, con la frequenza della persona loquens che dà un tocco di colloquialità, che però non arriva mai al volgarismo. - Omerismi
rielaborati in chiave erotica oppure per dare un tono parodistico o ironico.- Strofette gliconiche con ferecratei che fanno pensare alla poesia popolare, mentre le brevicomposizioni in dimetri ionici (detti anacreontici) si prestano a contenuti metasimposiali.
LIRICA MONODICA IN ATTICA- Raccolta di 25 carmi simposiali attici composti tra il VI e il V secolo a.C., tramandati da Ateneo neisuoi Sofisti a banchetto.- Ordinati in modo simile al Corpus Theognideum: quattro inni, varie composizioni raggruppate per generi (carmi politici, coppie simposiali) esigenza pratica: gli inni si eseguivano all'inizio del simposio, mentre i carmi politici e le coppie erano in gruppi distinti per consentire una più facile fruizione della raccolta.- Corpus costituito alla fine del V o all'inizio del IV secolo, quando il simposio ammetteva il riuso di vecchi componimenti accanto ad altri creati ad hoc dai partecipanti.
Maria Chiara BergonziEtica, politica e simposio- Carmi
metasimposiali: descrizione dell'atmosfera del simposio e delle sue azioni caratteristiche. - Tematica antitirannica: arme dell'Armodio che celebra l'uccisione del tiranno Ipparco (514), insieme ad altri due carmi antirannici, il Cedone e il Lipsidrio. - Tematica filotirannica: carmi cantati nei simposi della fazione filotirannica di Pisistrato e dei suoi figli, ad es. il Telamone. - Una delle coppie simposiali è basata sul tema del 'poter essere una cosa', con il primo carme che verte sull'amore efebico e il secondo sull'amore eterosessuale. - Altri carmi caratterizzati da temi generici e comuni di saggezza politica. Metrica - Strofetta attica: due faleci, un dimetro coriambico e un dimetro formato da due emiasclepiadei. - Altre forme metriche, es. il Cedone è in distici elegiaci. La melica tardoarcaica SIMONIDE - Poeta itinerante le cui peregrinazioni non furono originate da condizioni politiche sfavorevoli, ma si spostava perchéchiamato da committenti ricchi e potenti, attratti dalla sua fama e in grado di pagaregli alti onorari richiesti dal poeta.
Nacque a Iuli nell'isola di Ceo nel 556 a.C.
Soggiornò prima ad Atene presso Ipparco, poi presso gli Scòpadi in Tessaglia, poi tornò ad Atene durante le guerre persiane, ma alla sua morte si trova alla corte di Ierone a Siracusa.
Morì intorno al 468 a.C. e fu sepolto ad Agrigento.
I lamenti funebri (threnoi)
Eccellenza di Simonide nel genere dei lamenti funebri, tanto da essere giudicato superiore a Pindaro: frammento in cui l'instabilità della vita umana è paragonata al volo di una mosca rinnovo di un tema ricorrente - la precarietà della vita umana - grazie all'audace accostamento della condizione umana a quella insignificante di una mosca.
Threnoi inseriti in un rituale celebrativo molto solenne, es. carme in onore dei morti alle Termopili celebrazione della battaglia di
Maratona (gara in cui Semonide aveva sconfitto Eschilo), dell'Artemisio e di Salamina. Gli epinici:- Epinicio: canto che celebra i vincitori degli agoni sportivi delle grandi feste.
- Origine del genere: ad Archiloco fu attribuito un epinicio a ritornello e quindi di tipo popolare, ma all'inizio i canti per la vittoria degli atleti dovevano essere stati improvvisati.
- Presenza di elementi popolari negli epinici di Simonide: alcuni generi, alle loro origini, risentono di un humus popolare da cui sono nati e quindi l'epinicio, ai suoi inizi, riflette il tono di immediatezza che deriva dall'improvvisazione popolare.
- Simonide fu il primo autore di epinici composti ad personam, cioè per un destinatario specifico, 'firmati'.
- Encomi simposiali destinati al simposio di aristocratici in cui Simonide ha inserito considerazioni che rivelano un'etica del tutto nuova e che, alle volte,
correggono la morale aristocratica che aveadominato per tutta l'età arcaica: all'etica dei valori assoluti il poeta oppone quella dei valori relativi, meno eroici e più umani il simposio era il luogo in cui lo scambio e il dibattito intellettuale eranoperfettamente ambientati e funzionali.
- Carme per il tiranno tessalo Scopas: secondo Simonide, il nuovo ideale di comportamento va ricercato in una via mediana, evitando di operare volontariamente il male l'ideale aristocraticodell'eccellenza posseduta per phuà, per diritto di natura, sembra superato in anticipo rispetto aPindaro.
- Epigrammi: brevi carmi prevalentemente in distici elegiaci e perlopiù destinati ad essere incisi supietra, composti per specifiche occasioni.
Il poeta e i committenti- Aneddoti sull'avarizia di Simonide: Scopas rimproverò Simonide perché in un componimento avevalodato per metà il tiranno e per metà di Dioscùri.
quindi gli chiese di chiedere metà del compenso pattuito a costoro; Simonide fu chiamato fuori dalla reggia da due cavalieri – i Dioscuri – mentre la reggia fu rasa al suolo. Tuttavia, è falso il fatto che Simonide sia stato il primo a farsi pagare per i suoi carmi, ma l'attribuzione a Simonide di questa 'invenzione' ha un significato storico: nel tardo arcaismo il peso della committenza diventa sempre maggiore e questo mercato è dominato dalla grande personalità di Simonide. Lingua e stile - Lingua della tradizione della grande poesia melica: elementi dorici ma con la consueta presenza di lingua omerica. - Stile ricavato dai giudizi degli autori antichi: grande chiarezza espressiva. PINDARO - Corpus consistente di epinici, per il resto possediamo solo frammenti più o meno estesi. - Pindaro è un celebratore aulico della vittoria e del vincitore, che incarnano una sfera di valori sentiti come perenni, e cioè laNobiltà delle famiglie aristocratiche, la ricchezza e il potere, la saggezza, su tutti i quali regna la giustizia divina.
Maria Chiara Bergonzi- Importanza dei fattori antropologico-culturali per comprendere il significato delle feste religiose e dei canti eseguiti al loro interno, ma anche importanza degli aspetti formali: Pindaro è molto formalizzato, lavora per blocchi compositivi (elementi tematici ricorrenti), tenendo presenti rigidi schemi di genere i suoi presunti 'voli' erano pianificati nel programma che sottostava alla composizione dei suoi carmi.
Nacque a Cinoscefale presso Tebe nel 522-518 a.C. e studiò ad Atene, dove fu allievo di Agàtocle.
Atene non è molto presente nei suoi carmi, mentre una committenza costante è Egina, grande coltivatrice delle specialità sportive; soggiornò anche in Sicilia presso le corti di Ierone di Siracusa e Terone di Agrigento.
Pindaro muore alla fine della grande poesia corale.
alle soglie della Guerra del Peloponneso, nel 438a.C.- Edizione alessandrina in 17 libri in cui leggiamo i libri degli epinici, uno per ciascuna delle principalifeste panelleniche: Olimpiche e Nemee, Pitiche, Istimiche.
L'epinicio: temi e struttura
Tre elementi tematici che si riconoscono all'interno dell'epinicio
- Occasione (kairòs)
- Mito (narrazione di gesta divine o eroiche)
- Parte sentenziosa (gnome)
Per l'occasione, il fattore essenziale è la vittoria sportiva, che comporta la celebrazione del vincitore: lode dell'atleta, della sua famiglia, della città natale e della divinità che protegge lui e la sua città; a volte anche lode delle vittorie precedenti (se ci sono) e del santuario che ospita i giochi insieme di lodi che può portare ad ampie digressioni, specie quando il personaggio da lodare ha un rilievo politico.
La gnome opera una funzione di raccordo t