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MISSION
Azienda vista come…
- Organismi intermedi tra stato e singoli cittadini cioè aziende finalizzate alla rappresentanza di bisogni
plurimi, non collettivi, di ordine economico e non (provato individuale/di gruppo)
- Organismi intermedi tra stato e mercato cioè aziende concorrenti alla produzione/distribuzione di
beni/servizi ad alta qualità relazionale e/o volti a soddisfare bisogni meritori (privato sociale)
BENI E SERVIZI DI ALTA QUALITA’: es. telefono azzurro: risponde una persona di alto profilo professionale
CORPORATE GOVERNANCE
Assetto interno di potere basato sulla democraticità “una testa, un voto” non vale per le aziende for-
profit perché c’è chi ha più potere e chi meno.
ACCOUNTABILITY
Sistema informativo aziendale capace:
- esternamente di comunicare esiti dell’affare sociale a tutti i terzi coinvolti (non-profit)
- internamente di facilitare il dialogo sociale, dialogo capace di rendere possibili le relazioni tra i membri di
una onp e il suo funzionamento (nelle aziende non-profit ci sono persone di differentissimo profilo
bisogna avere un sistema informativo in grado di facilitare i dialoghi)
ACCOUNTABILITY COME TRASPARENZA
trasparenza gestionale: trasparenza perseguira mediante la comunicazione di informazioni per rispetto
dei vincoli economici (l’azienda non-profit per restare in vita deve rispettare un vincolo economico: deve
avere pareggio o profitto. Per le aziende for-profit questo è un obbiettivo)
trasparenza amministrativa: trasparenza mediante la comunicazione di informazioni per rispetto di
vincoli di ordine legale (il bilancio d’esercizio, vincoli di ordine legale)
trasparenza istituzionale: trasparenza perseguita mediante la comunicazione di informazioni per il
controllo del perseguimento delle finalità solidaristiche
SISTEMA INFORMATIVO IN GRADO DI VALUTARE:
- efficacia: un’azienda è efficace quando raggiunge l’obbiettivo (per le non-profit non solo economico ma
sociale)
- efficienza: massimo obbiettivo nel minimo tempo
- produttività
- patrimonializzazione: un’azienda è patrimonializzata quando ha un alto capitale sociale o patrimonio
netto,..
- solvibilità: equilibrio finalizzato, entrate/uscite, quando riesce a pagare i propri debiti
DIMENSIONE DELLE AZIENDE
- Piccole dimensioni
- Medie dimensioni
- Grandi dimensioni
Come possiamo classificare le aziende in base alle loro dimensioni? Risposta: Dipende
Il valore piccolo, medio e grande è RELATIVO, dipende dalle finalità conoscitive per cui è stata formulata la
domanda. Cambia a seconda dell’indicatore che andiamo a considerare DIFFERENTI DEFINIZIONI
…NORMALMENTE GLI ELEMENTI IDENTIFICATIVI SONO
- Strutturali: entità del capitale investito (stato patrimoniale totale attivo), entità del fattore lavoro
impiegato (numero lavoratori), ecc..
- Operativi: volume dei processi di produzione o consumo svolti (1° valore che troviamo nel prospetto del
reddito, fatturato), area di mercato coperta nel settore di appartenenza, ecc..
Quindi.. sono gli scopi conoscitivi perseguiti che suggeriscono gli indici dimensionali (fisico-tecnici o a
valore) più idonei per attuare tale classificazione posso prendere o elementi fisico-tecnici o valori come
indici per la classificazione
Perché è importante la dimensione?
- Per comprendere il comportamento dell’azienda nei suoi rapporti con l’ambiente generale
- Perché ci sono agevolazioni (azienda piccola bilancio abbreviato)
Inoltre la dimensione può cambiare notevolmente nel tempo, per cui una stessa azienda può passare nel
corso della sua vita da una delle categorie all’altra
COSA DICE LA DOTTRINA?
DI SOLITO, TRA I MOLTEPLICI CRITERI SI PRENDONO
- FATTURATO (ha un senso solo confrontando società appartenenti al medesimo settore)
- NUMERO DIPENDENTI
- VALORE AGGIUNTO (diversi modi per calcolarlo va bene se viene calcolato da tutti allo stesso modo,
ma non è così)
DAL PT DI VISTA NORMATIVO… REGOLAMENTO CE n. 364/2004
- Microimpresa: meno di 10 occupati e, un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non
superiore a 2 milioni di euro
- Piccola impresa: meno di 50 occupanti e un fatturato annuo oppure un totale di bilancio non superiore a
10 milioni di euro
- Media impresa: meno di 250 occupati e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni oppure un totale di
bilancio non superiore a 43 milioni di euro
ultimo riferimento, per ora si fa riferimento a questo
PROCESSI/CIRCUITI OPERATIVI
Diverse definizioni, noi scuola Bolognese (Paganini) → concetto di CIRCUITI
Difficoltà economia aziendale: comprensione di questi circuiti fondamentali
FONDO DI MEZZI MONETARI CUORE DI OGNI CIRCUITO
Nella nostra disciplina ci occupiamo delle operazioni contabili che provocano variazioni del fondo
MANIFESTAZIONI FINANZIARIE
dei mezzi monetari →
1° CIRCUITO: FINANZIAMENTI A TITOLO DI CAPITALE PROPRIO
Nasce con una entrata (apporto di capitale di rischio da parte dei soci, atto costitutivo) → aumenta il
fondo dei mezzi monetari
Muore con una uscita, con una variazione diminutiva del fondo (distribuzione utili,..)
Due tipi di investimento a titolo di capitale proprio:
- Capitale d’apporto
- Autofinanziamento (reinvestimento dell’utile)
2° CIRCUITO: FINANZIAMENTI A TITOLO DI CAPITALE DI CREDITO
Circuito che andiamo ad attivare con i finanziamenti (mutui,..), grazie a coloro che ci prestano del
denaro (nasce con un’entrata → variazione del fondo di mezzi monetari, aumenta).
Si chiude con un’uscita (debito + interessi o oneri finanziari)
Due tipi di finanziamento a titolo di capitale di credito:
- Credito diretto (es. finanziamento, mutuo banca → oneri finanziari esplicitamente indicati)
- Credito indiretto (es. vado dal fornitore e pago dopo → gli oneri finanziari non sono esplicitamente
indicati, sono impliciti)
3° CIRCUITO: PRODUZIONE CARATTERISTICA o INVESTIMENTI CARATTERISTICI
(INVESTIMENTI IN FATTORI PRODUTTIVI - TRASFORMAZIONI INTERNE TECNICO-ECONOMICHE -
REALIZZI PRODOTTI E RESIDUI DI FATTORI PRODUTTIVI)
Si tratta del CORE BUSINESS (attività principale)
Investimenti: impiego dei mezzi monetari attinti dalle diverse fonti di finanziamento (acquisto
materie prime, macchinari per la produzione caratteristica,..)
Trasformazione: processo produttivo
Realizzi: derivano da collocamento sul mercato dei prodotti ottenuti (beni e servizi) e dai residui
(realizzazione del prodotto finale e piazzamento di questo sul mercato + residui)
INPUT → OUTPUT
Nasce con una uscita (F.M.M. ha una variazione diminutiva) e muore con un’entrata (aumento del
F.M.M.)
Assicurazioni circuito inverso: prima incasso poi spesa
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Processo economico di produzione: investimento dei mezzi finanziari → Acquisizione dei fattori
produttivi specifici (capitale e lavoro) → combinazione dei fattori specifici e loro impiego nel
processo produttivo → ottenimento prodotti finali → vendita dei prodotti finali (recupero dei mezzi
finanziari).
Discorso delle RIMANENZE (ideale ridurre al minimo lo stock in magazzino).
SOLO attraverso la vendita avrò il recupero dei mezzi finanziari
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4° CIRCUITO: INVESTIMENTI ACCESSORI
E’ un circuito EVENTUALE.
Stesse movimentazioni degli investimenti caratteristici: nasce con un’uscita e muore con un entrata.
NON è un circuito fondamentale, può non essere movimentato → deriva da un eccesso di liquidità
(l’azienda può effettuare degli investimenti extra)
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Investimenti patrimoniali accessori: comprende alcuni processi produttivi minori in affiancamento
al circuito caratteristico (MINORI: se un’azienda guadagna in più in questi investimenti accessori che
nel core business non va bene)
1) acquisto di terreni e fabbricati civili (non funzionali alla produzione)
2) acquisto di titoli a reddito fisso e variabile
3) prestiti concessi a terzi
L'EQUILIBRIO DINAMICO - Il concetto di equilibrio
Il sistema delle operazioni svolte in azienda, il sistema di valori è l’oggetto caratteristico della
ragioneria. Un’operazione per essere di rilievo per l’economia aziendale deve generare un valore.
Oggetto caratteristico della ragioneria: elaborazione di informazioni concernenti tali valori,
configurati opportunamente in relazione alle decisioni che gli organi sono chiamati a formulare.
Tutte queste operazioni che generano valori devono trovare una degna configurazione → stessa
operazione vista in 2 ASPETTI FONDAMENTALI (due facce della medaglia)
- ASPETTO MONETARIO (o ORIGINARIO)
Considerate nell’aspetto monetario le operazioni aziendali provocano variazioni aumentative o
diminutive del “fondo di mezzi monetari” (denaro ed altri mezzi di pagamento, crediti/debiti) a
disposizione, e precisamente entrate ed uscite di tali mezzi
- ASPETTO ECONOMICO
Considerate nell’aspetto economico le operazioni stesse comportano variazioni aumentative o
diminutive del “capitale in monte” (capitale netto) dell’azienda: precisamente ricavi e costi, se si
tratta di operazioni attinenti alla gestione; aumenti e diminuzioni dirette di capitale, se si tratta di
operazioni estranee alla gestione.
es. acquisto materiali di consumo A.M. uscita A.E. costo
es. venduti prodotti finiti A.M. entrata A.E. ricavo
es. distribuito utile A.M. uscita A.E. diminuzione di capitale
ASPETTO MONETARIO
→ entrate
→ uscite
ASPETTO ECONOMICO
→ operazioni di gestione → ricavi
→ costi
→ operazioni fuori gestione → aumento di capitale
→ diminuzione di capitale
EQUILIBRIO DINAMICO
La permanenza dell’azienda come cellula vitale del tessuto economico generale è legata al
conseguimento dell’equilibrio finanziario ed economico del sistema aziendale nel volgere del tempo.
Un’azienda per non desistemizzarsi deve avere un equilibrio, se è in squilibrio cesserà di esistere.
EQUILIBRIO FINANZIARIO
Riguarda il fluire delle entrate e delle uscite monetarie.
Le entrate provenienti dalle varie fonti (finanziamenti attinti, realizzi caratteristici ed accessori, ecc.)
debbono assicurare la piena copertura delle uscite che si richiedono (investimenti caratteristici,
investimenti accessori, rimborsi di finanziamenti, distribuzione di utili,..)
Tale equilibr