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Maiuri, Sovrintendente dal 1923 al 1961, quindi anche sotto il dominio fascista; in tutti questi anni egli fece delle
grandissime scoperte, come la casa del Menandro e la Villa dei Misteri, effettuò indagini stratigrafiche per le fasi più
antiche e una ricostruzione organica delle zone indagate: alla fine della sua attività erano stati messi alla luce 44 ettari
dei 65 attuali della città. Negli anni Settanta, ma soprattutto dopo il terremoto del '80, ci si concentra essenzialmente sul
restauro degli edifici più che sulla ricerca di nuovi reperti; in più si è proceduto ad un'attività di catalogazione dei vari
edifici e reperti, proprio per il pericolo che questi avrebbero poi potuto subire qualche danno col tempo. Ad oggi sono
molti i cantieri aperti per la ristrutturazione di diversi edifici, affreschi, mosaici etc. Pompei nasce nei pressi del mare e
in particolare nei pressi del fiume Sarno, quindi in una posizione molto favorevole per i traffici commerciali. Già dall'XI
secolo i villaggi della valle del Sarno intrattengono rapporti commerciali con gli Etruschi che erano sia a nord che a sud.
Questa zona era talmente fertile che anche i rappresentanti delle colonie della Magna Grecia si rivolgevano ai popoli
che vi vivevano per acquistare beni alimentari, ripagati con beni dell'artigianato anche molto pregiati. Fino alla fine del
VII secolo questa era la situazione di tutti i piccoli villaggi sparsi lungo le coste del Sarno. A partire da questo periodo
molti di questi villaggi iniziano a decadere, e alcuni decidono di unirsi per sopravvivere (fenomeno di cinesismo).
Nasce quindi il primo insediamento (o "insediamento protourbano") tra fine VII e inizio VI secolo a.C.nella zona dove
poi nascerà la città di Pompei; già alcune aree dell'insediamento erano adibite ad alcuni momenti di vita della
popolazione, come il mercato dove di scambiavano i beni etc. In particolare si dinstinguono le zone ad uso privato da
quelle ad uso pubblico. A differenza di quanto si credeva fino a poco tempo fa, già l'insediamento del VI secolo aveva le
dimensioni pressochè degli odierni scavi di Pompei e che tutto fin dall'inizio era racchiuso nella città muraria
protourbana. Già nel VI secolo furono costruiti due templi: uno dedicato ad Apollo al centro politico ed economico della
città (che poi sarà il foro romano) ed uno in stile dorico nella periferia della città. La maggior parte del territorio
racchiuso nelle mura era destinato al lavoro agricolo. Il tempo di Apollo era già stato iniziato nel VIII, ma viene
definitivamente realizzato a metà VI secolo. Tra il V e il III il tempio vive una fase di declino, abbandonato e a tratti
distrutto, fino a quando nel II secolo viene completamente ristrutturato nella forma oggi visibile, per azione del console
Lucio Mummio, che dona all'edificio anche una statua di Apollo; infine, nel I secolo furono costruiti l'altare e la scala
che facilitava l'accesso al tempio. Il tempio dorico alla stessa maniera risale alla metà del VI secolo, è dedicato
dapprima solo alla dea Atena, protettrice dei naviganti, poi anche ad Ercole e fu costruito nei cosiddetto "foro
triangolare", che costituiva una zona periferica della città. Tra il V e il II secolo questo tempio fu più volte restaurato. È
proprio nel V secolo che inizia una nuova fase della storia della città, perchè in questo periodo le potenze etrusca e
greca entrano in una fase di declino a favore dei popoli italici, e in particolare dei Sanniti che occupano la città di
Pompei, così come molte altre città campane. La conquista dei Sanniti dà un nuovo e forte impulso all'urbanizzazione.
Probabilmente a questa epoca risale una nuova cinta muraria a doppia cortina a ortostati in travertino secondo un
modello attestato nelle città magnogreche, come Cuma e Napoli. Nel corso del IV secolo la città si espande a Nord e a
Est del foro, secondo un impianto regolare ispirato a modelli greci. Contestualmente si realizza una seconda cinta
muraria in calcare del Sarno e tufo di Nocera con struttura ad àggiere (alto parametro murario a cui si addossa su un lato
interno un terrapieno) in connessione col pericolo dell'espansione romana. In seguito alle guerre sannitiche tra Sanniti e
Romani, Pompei passa sotto l'influenza dei Romani e vive un momento di ripresa e sviluppo. Durante le guerre puniche
vi è un nuovo intervento di ristrutturazione delle mura: Pompei però non è direttamente danneggiata dall'arrivo di
Annibale che durante la Seconda Guerra Punica distrugge invece la vicina Nocera. Nel III-II secolo Pompei, alleata di
Roma, che è ormai la potenza egemone del Mediterraneo, vive una fase di grande prosperità economica grazie alla
produzione e all'esportazione di vino e olio e alla sua posizione strategica nelle rotte commerciali tra Italia, Grecia e
Spagna. In questo periodo si ha una febbrile attività edilizia: si sviluppa progressivamente la città con vie, case,
botteghe come noi oggi la conosciamo; si restaurano edifici pubblici già esistenti e se ne costruiscono di nuovi; le case
diventano sempre più lussuose. Nel III si restaura il tempio dorico e nei suoi pressi viene costruito il primo nucleo delle
"terme stabiane"; le case hanno tipologie varie ed è inizialmente molto diffusa la "casa ad atrio": vi si accedeva da una
fauces (ingresso), si perveniva ad un atrio, il fulcro della casa, con al centro un bacino per l'acqua che raccoglieva
l'acqua piovana tramite un'apertura nel tetto, detta "impluvium"; intorno all'atrio vi erano delle stanze, dette cubicula,
adibite a diverse funzioni, e due aperture che davano sui lati, dette ali; dall'atrio si accedeva al tablino, o triclinio,
l'ambiente più importante della casa, dove il padrone accoglieva i clientes e gli amici, per poi accedere successivamente
all'hortus, cioè ad un giardino privato interno; infine, ai lati dell'ingresso, davano sulla strada le botteghe, dette tabernae.
Nel II secolo, il secolo d'oro di Pompei, si diffonde tra l'aristocrazia una nuova forma di casa a Pompei: all'hortus si
sostituisce un peristilio, cioè un cortile circondato da un ordine di colonne dove si posizionava una piscina, si
coltivavano piante ornamentali invece delle verdure e ortaggi che vanivano coltivate invece negli hortus, cioè tutto ciò
che poteva piacere ai vari ospiti. Il grande boom edilizio si ha nel II secolo sia in ambito pubblico che privato. Pompei
partecipa al fianco di Roma alle guerre di espansione in Oriente e in Grecia con un conseguente aumento delle ricchezze
che però si concentravano nelle mani di poche famiglie. A questo secolo risalgono importanti attività di costruzione:
l'occupazione sistemica di interi quartieri e la ristrutturazione di aree già occupate nel III secolo; lavori di opere di
abbellimento e pubblica utilità; ristrutturazione del tempio di Atena e donario da Mummio; sistemazione del quartiere
dei teatri nel foro triangolare e così via. Infatti qui viene realizzato un vero e proprio quartiere ad hoc con edifici
pubblici che simboleggiano il mondo greco (teatro, ginnasio, palestra), un vero e proprio centro culturale e religioso per
l'aristocrazia locale "ellenizzata". Partendo dal teatro grande, il suo impianto originario risale al II secolo e si rifa al
modello di teatro magnogreco, cioè con un'alta scena che non è collegata alla cavea (il teatro greco veniva costruito con
uno spazio rotondo chiamato "orchestra", gli spettatori inizialmente potevano assistere alla scena standovi all'impiedi
intorno, oppure seduti sulle gradinate, la "cavea". In un secondo periodo veniva aggiunta una "schenè", cioè un palco
dove si svolgeva la rappresentazione, mentre prima essa era eseguita nell'orchestra. Per il teatro greco veniva scelto un
luogo già predisposto alla creazione delle gradinate. La scena era divisa dalla cavea da corridoi di accesso. Nel teatro
romano invece la scena è connessa direttamente alla cavea. Inoltre l'orchestra è semicircolare e la cavea è un edificio a
se stante. Alle spalle del teatro sorgono alcuni edifici di culto: il tempo di Iside (realizzato probabilmente per la folta
presenza di alessandrini a Pompei) e il tempio cosiddetto di Giove Melichio, ma probabilmente dedicato a Esculapio.
Altro elemento della cultura greca accanto al teatro è la palestra sannitica, dove si andavano a formare fisicamente e
culturalmente i giovani aristocratici della città: era costituita da un grande cortile porticato con al centro una piscina
dove si svolgevano gli allenamenti, mentre sotto il corridoio del colonnato i giovani completavano la loro preparazione
con lezioni delle materie più importanti di una cultura di stampo greco. Da qui proviene una delle tante copie del
Doriforo di Policleto, oggi al Museo Archeologico Nazionale. Altri luoghi legati alla formazione dei giovani erano il
"ginnasio", che aveva pressochè le stesse caratteristiche strutturali della palestra (in entrambi gli edifici vi erano degli
ambienti adibiti alla cura del corpo dei ragazzi attraverso vari trattamenti, funzione che successivamente passerà
esclusivamente alle terme). Le terme cosiddette repubblicane costituivano i bagni della palestra sannitica: furono
realizzate nel II secolo, ma furono demolite alla metà del I secolo; tuttavia ancora si può distinguere uno spazio
maschile ed uno femminile, elemento non comune a tutti gli edifici termali. Le terme romane comprendevano alcuni
ambienti: spogliatoio, sala con acqua calda (calidarium), tiepida (tepidarium) e fredda (frigidarium), e infine la palestra;
erano luoghi dove effettuare bagni termali, ma anche destinato ad attività ludiche e sportive, ai momenti d'ozio, a
incontri e rapporti sociali. Fino alla fine del IV secolo venivano versate nelle diverse vasche da delle bacinelle
riscaldate, dopo questo momento fu introdotto un altro metodo di riscaldamento, il sistema ad ipocausto: al di sotto del
pavimento vi erano dei pilastrini che creavano delle intercapedini in cui circolava l'aria calda provienente da un forno e
che quindi riscaldava la sala sovrastante. Tuttavia queste non sono le terme più antiche, lo sono le terme stabiane, non
solo a Pompei, ma tra tutte le città italiche conosciute. Dopo una prima fase di costruzione nel III secolo, nella metà del
II si realizza l'impianto oggi visibile, con modifiche alla fine del I secolo. L'area destinata agli esercizi ginnici (palestra)
è integrata con gli ambienti termali veri e propri. Anche il foro civile, dove si trovava il tempio di Apollo, nel II secolo
subisce una trasformazione verso una romanizzazione, quindi vengono realizzati vari edifici ispirati ai monumenti
presenti a Roma: il tempio di Giove, il Macellum (cioè il mercato dei beni deperibili