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ALL’OPPOSIZIONE
I FASCISTI NON SONO ANTI-CLERICALI
Nel 1924 si votò con la legge acerbo, una legge maggioritaria che permette a
chi ha il 25% di conquistare il 65% di seggi. La legge non si applicò perché a
causa di brogli, denunciati da Matteotti che per questo motivo perse la vita,
conquistò già il 65% di voti.
Durante gli anni del fascismo si continua a votare, ma con una legge elettorale
che prevede un’unica lista composta da 409 nomi di deputati, chiamata dagli
storici Listone, che i cittadini potevano approvare o non in blocco. Nel 1939
non si voterà più.
Nel 1948 si ritorna al proporzionale, la DC non otterrà la maggioranza assoluta
(48.50%) e sarà costretta a governi di coalizione. Questo momento sarà
chiamato centrismo (alleanza con partiti di centro) 1948-1963.
5. cosa fa Mussolini nel primo governo?
Nel primo governo Mussolini (dal 31/10/1922 dopo la marcia su Roma)
Mussolini chiede di esercitare per 6 mesi poteri legislativi in materia di riforma
della pubblica amministrazione e di gestione della politica finanziaria.
In questo periodo Mussolini crea un organo di partito il Gran Consiglio del
Fascismo e la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.
Per quanto riguarda l’istruzione, Giovanni Gentile conia una nuova riforma
della scuola che prevede il primato delle discipline umanistiche, maggiore
selezione attraverso esami di Stato e quindi maggiore difficoltà.
Dal punto di vista economico, la prima fase del suo governo è una fase liberista
volta al libero scambio e al libero mercato, mentre la politica estera in questi
primi anni è una politica di buon vicinato.
Per quanto riguarda la legge elettorale, si torna al maggioritario con la Legge
Acerbo che prevedeva al partito che conquistasse il 25% di voti di ottenere il
65% di seggi.
6. perché il re non ha impedito la marcia su Roma?
La marcia su Roma venne organizzata a Napoli il 24/10/1922 e poi arrivò a
Roma tra il 27 e il 28 ottobre.
In quei giorni due deputati del governo Facta, Alessi e Amendola, chiesero al re
di dichiarare lo stato d’assedio, ovvero il passaggio dei poteri alle AUTORITA’
militari.
Il re, dopo essersi preso qualche ora per pensare, rifiutò di dichiarare lo stato
d’assedio e qualche giorno dopo il 31/10/1922 nominò Mussolini presidente
del consiglio. Lì inizia il primo governo Mussolini.
Gli storici hanno diverse opinioni in merito al comportamento del re, c’è chi
sostiene che lo abbia fatto per salvare la monarchia e chi per evitare una
guerra civile. Altri sostengono che sia un discorso più politico, in quanto la
classe dirigente di allora era dalla parte di Mussolini e quindi in caso non
avesse appoggiato quanto fatto da lui, non avrebbe avuto una copertura
politica.
7. elezioni del 1924?
Alle elezioni del 6/4/1924 non venne utilizzata la legge acerbo in quanto il PNF
ottenne già il 65% dei seggi.
Il modo in cui ottenne questi voti fu denunciato con un discorso parlamentare
da Giacomo Matteotti, leader dei socialisti. In questo discorso Matteotti
parlava di brogli elettorali, minacce, voti non segreti e altri mezzi illegali.
- nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà
- è stata impedita la raccolta delle firme per creare liste di opposizione al
fascismo
- I candidati dell’opposizione non avevano libertà di circolazione, molti di
essi non potevano neppure risiedere nelle loro stesse abitazioni, nelle
loro stesse città.
- le schede vennero esaminati da soli membri del partito fascista.
per queste ragioni Matteotti chiede l’annullamento in blocco della elezione a
maggioranza.
Questo discorso costò la vita allo stesso Matteotti che venne rapito il
10/6/1924 mentre passeggiava lungo il Tevere e messo in un’auto. Qui morì e
il 16/08/1924 venne ritrovato il corpo. Sulla sua morte gli storici si sono
espressi. L’ipotesi più accreditata è che questi uomini molto vicini a Mussolini
(DUMINI E ROSSI) volessero dargli una lezione, picchiandolo e minacciandolo,
ma Matteotti anche grazie alla sua stazza fece opposizione e per calmarlo
furono costretti a pugnalarlo con un coltello. Ovviamente non c’è nessun
documento che il mandante di questo ordine fu Mussolini, questo perché in
genere questi ordini vengono detto obliquamente.
8. Come si reagì alla morte di Matteotti? La secessione dell’Aventino è una buona
scelta politica?
L’assassinio di Matteotti scosse senz’altro l’opinione pubblica che iniziò un
distacco verso il fascismo MA NON TROVO’ UNO SBOCCO POLITICO.
I partiti di opposizione al fascismo decisero di effettuare la secessione
dell’Aventino, secondo la storia romana quando i plebei discutevano con i
Patrizi e si rintanarono sul colle. Questa fu una mossa SIMBOLICA d’impatto,
importante, tuttavia fu una mossa politica sbagliata. Infatti per oltre un anno e
mezzo furono fuori dal parlamento. Secondo gli storici, la soluzione migliore
sarebbe stata quella di un dialogo con i fiancheggiatori (liberali alleati con il
PNF che gli permettevano la governabilità e la maggioranza), ma ciò non fu
fatto.
9. quando si inizia a parlare di regime?
Si inizia a parlare di regime il 3/01/1925 dopo il discorso parlamentare di
Mussolini in cui dice: <<Se il fascismo è un’associazione a delinquere, io sono il
capo di questa associazione>>, riconosce la responsabilità morale e non
materiale dell’assassinio di Matteotti, reintroduce la pena di morte
10. cosa sono le leggi fascistissime?
Le leggi fascistissime comprendono una serie di leggi emanate tra il 1925 e il
1926 che hanno portato alla caduta dello stato liberale e all’inizio di un regime
fascista.
Tra queste leggi c’è:
- la legge sulle società segrete, ovvero tutte le società segrete non sono
ammesse e quindi devono essere sciolte. Questa legge fu fatta con l’obiettivo
di colpire la Massoneria.
- Mussolini diventa capo del governo, è responsabile solo dinnanzi al Re, quindi
le 2 camere non possono sciogliere il governo. Inoltre Mussolini nomina i
ministri e può anche emanare norme giuridiche.
- La legge sindacale ammette i sindacati, ma solo quelli legalmente
riconosciuti. In poche parole ammette solo il sindacato fascista. e proibisce lo
sciopero
- Scompare la carica di Sindaco che viene sostituita dal Podestà, nominato dal
governo, in carica per 5 anni che deve rispondere direttamente al governo.
- testo unico delle leggi di pubblica sicurezza
- L’istituzione dell’OVRA, la polizia politica
- fascistizzazione della stampa e dei mezzi di comunicazione
- lo scioglimento di tutti i partiti aventiniani e la decadenza dei deputati che
hanno preso parte all’aventino
- istituzione di un tribunale speciale per la difesa dello stato
- reintroduzione della pena di morte.
e nel 1928 vennero completate
- la costituzionalizzazione del Gran consiglio del fascismo che ha poteri effettivi
soprattutto in caso di successione monarchica
- una nuova legge elettorale formata da un’unica lista con 409 nomi che gli
elettori possono approvare o respingere in blocco.
11. quale fu la politica economica del fascismo?
Dal 1922 al 1925 il fascismo, con il ministro DE STEFANI, applicò
all’economia una politica liberista fondata sul libero mercato. Dal 1925 si ha
CON IL MINISTRO VOLPI, invece, una fase dirigista che ha come obiettivo
l’autosufficienza agricola grazia alla battaglia del grano E LA BONIFICA DI
ZONE PALUDOSE DA RENDERE FERTILI E COLTIVABILI e dal punto di vista
finanziario RIVALUTA LA LIRA CON la quota novanta. La quota novanta
attribuisce ad ogni sterlina novanta lire, ma ciò non portò benefici anzi
diminuì i salari e le esportazioni.
Inoltre in questi anni si inizia a parlare di Stato corporativo, una terza via
rispetto al modello statunitense e sovietico. Esso prevede la suddivisione
dell’apparato economico in 22 corporazioni verticali. Ogni corporazione opera
in un settore ed è composta sia da operai che da datori di lavoro. Mussolini
sostiene l’idea della cooperazione tra le classi per il bene della nazione. A
prevalere infatti è il concetto di nazione su quello di classe. Nella carta del
lavoro del 1927, nella prima parte si parla dell’importanza della nazione e nella
seconda del lavoro come un dovere sociale. Tuttavia lo stato corporativo non
entrò mai in funzione.
CON CRISI 29 ISTITUITI IRI E IMI E LAVORI PUBBLICI
1936 AUTARCHIA, OVVERO AUTOSUFFICIENZA PRODUTTIVA
12. perché il fascismo viene definito modernismo reazionario? è proprio
così?
Alcuni storici sostengono che il fascismo sia caratterizzato da un ossimoro,
ovvero la coesistenza di due aspetti diametralmente opposti. Reazionario sta
ad indicare un momento di transizione, volto a rivedere verso il passato
tradizioni e valori, Modernismo in quanto si sostiene che il fascismo abbia
introdotto delle novità molto importanti in Italia come nuovi sviluppi
nell’industria delle telecomunicazioni, L’iri, l’imi.
L’ipotesi più accreditata è però che il fascismo non è modernismo reazionario,
ma semplicemente lo scorrere del tempo porta dei cambiamenti avvenuti
anche in paesi Europei in cui non era presente il fascismo.
13. come Mussolini affronta la crisi del 29?
La crisi del 29 fu affrontata con la creazione dell’IMI (istituto mobiliare italiano)
nel 1931. Esso era un istituto di credito volto a salvare l’assetto bancario in
Italia. Nel 1933 si ha la costituzione dell’Iri (istituto per la ricostruzione
industriale), con ciò lo Stato salva le principali aziende in difficoltà diventando
il principale azionista in Italia, da qui il termine: stato-imprenditore. L’iri aveva
come obiettivo quello di salvare le industrie per salvare i posti di lavoro e
quindi diminuire la disoccupazione.
Inoltre Mussolini adotta una politica di lavori pubblici volta alla piena
occupazione. Essa prevede la costruzione di dighe, autostrade, ponti, nuove
città e una bonifica integrale dei territori. Quest’ultimo punto fu realizzato solo
in parte, del progetto originario se ne fece solo il 1/10. L’obiettivo era quello di
rendere quelle zone paludose, terre fertili e coltivabili in modo da restituire la
terra ai contadini e diminuire la disoccupazione. Queste terre erano a riscatto,
ovvero i contadini per riscuotere la terra dovevano per 15 anni dare allo Stato
la metà del raccolto. L’opera di Bonifica più famosa fu quella dell’Agro pontino
che portò alla creazione di 5 nuove città tra cui Latina, Pomezia e Sabaudia.
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