Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 4
Settore e mercato Pag. 1
1 su 4
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MERCATO E SETTORE

L’impresa è un sistema socio – economico aperto (la relazione tra impresa e ambiente si fonda su rapporti di

reciproco sconfinamento). L’impresa evolve in rapporto alle opportunità e alle minacce che provengono

dall’ambiente ma, contemporaneamente, l’ambiente stesso viene con continuità modificato dalle condotte

dell’impresa. Si ha infatti:

 macro ambiente: insieme di tutti gli elementi esterni che influenzano indirettamente

l’organizzazione.

 mercato: arena competitiva, che può comprendere settori diversi.

 settore: luogo economico in cui si realizza il confronto concorrenziale.

Riguardo il settore, si va a fare un’analisi che tende a rispondere a due quesiti fondamentali:

- Quali sono i fattori che determinano la redditività settoriale?

- Quali sono i fattori chiave per la sopravvivenza e il successo in un settore?

Inoltre l’analisi va ad analizzare diversi aspetti, tra cui:

- Struttura del settore

- Forma di mercato

- Forze competitive di Porter

Per quanto riguarda la struttura del settore si può affermare che essa è la risultante dell’interazione di diversi

aspetti:

 Concentrazione:

Numero delle imprese e la loro dimensione relativa

o Indici parziali (che considerano solo le imprese più grandi del settore), come il rapporto di

o =∑

concentrazione (Q = quota di mercato della i – esima impresa, 0 ≤ ≤ 1).

i

 Differenziazione:

Differenze nel prezzo, nelle prestazioni, nell’immagine dei prodotti.

o Differenziazione verticale (o reale), attiene all’utilizzo di nuove materie prime e alla

o prestazione di servizi.

Differenziazione orizzontale (o percepita), riguarda l’aspetto esteriore del prodotto

o

 Integrazione verticale:

Numero dei processi produttivi svolti nell’ambito di un ciclo di produzione

o La scelta del grado d’integrazione verticale si pone all’inizio dell’attività produttiva (scelta

o make or buy), tra produrre all’interno, acquisire all’esterno, o stabilire un duraturo rapporto

di fornitura (quasi integrazione verticale)

 Decentramento:

Scorporare delle attività per assegnarle ad altre imprese, contrario dell’integrazione

o verticale.

 Diversificazione:

Estensione della gamma dei prodotti dell’impresa, processo inverso alla specializzazione.

o

Forme di mercato.

Distinguiamo le forme di mercato in base al grado di concorrenza che si determina tra le imprese; ossiamo

individuarw quattro forme di mercato fondamentali: concorrenza perfetta, concorrenza monopolistica,

oligopolio e monopolio. Possiamo inoltre distinguerle ancora, seguendo questi paramentri:

 Grado di libertà con cui nuove imprese possono entrare nell’industria

 Natura del prodotto

 Grado di controllo sul prezzo da parte delle imprese (potere di mercato)

A un estremo, quello del massimo grado di concorrenza tra le imprese, c’è la concorrenza perfetta,

caratterizzata da un numero molto elevato di imprese che competono tra loro; si ha in tal caso, completa

libertà di entrata ed uscita, prodotto omogeneo, nessun grado di controllo da parte delle imprese sul prezzo

le imprese e i loro clienti sono price – taker. All’estremo opposto vi è il monopolio, nel quale opera una

sola impresa che non subisce alcuna concorrenza da parte di altre imprese; ci sono delle barriere all’entrata,

il prodotto è unico, massimo grado di controllo sul prezzo da parte del monopolista. Situazioni intermedie

sono date dalla concorrenza monopolistica, nella quale diverse imprese, pur avendo potere di mercato, non

sono protette da barriere all’entrata e il prodotto è differenziato; e dall’oligopolio, caratterizzato da un

numero ridotto di imprese protette da barriere all’entrata, il prodotto è differenziato o omogeneo.

Equilibrio di breve periodo.

a) Nel caso dell’industria, il prezzo di equilibrio, p , si determina

e

in corrispondenza dell’intersezione tra la domanda e l’offerta

di mercato.

b) Nel caso dell’impresa, essendo essa price – taker la sua

curva di domanda è orizzontale in corrispondenza di p . La

e

condizione di massimo profitto è data da .

= =

In corrispondenza dell’equilibrio l’impresa consegue un extra

profitto (area tratteggiata nella foto). Nel breve periodo non vi

è tempo per l’entrata di nuove imprese.

Vantaggi della concorrenza perfetta.

Generalmente si sostiene che la concorrenza perfetta sia un “bene”, questo perché:

 Il prezzo è uguale al costo marginale. Se il prezzo fosse maggiore del costo marginale, il mercato

darebbe alla produzione di unità aggiuntive del bene un valore (p) superiore di quanto non costi

produrle (CMG). Si dovrebbe quindi produrne di più. Viceversa, se il prezzo fosse minore del costo

marginale, il mercato attribuirebbe un valore inferiore alle unità aggiuntive del bene di quanto non

costi produrle. Si dovrebbe quindi produrne di meno. Di conseguenza solo quando prezzo e costo

marginale sono uguali il livello di produzione è quello giusto.

 Le imprese nel lungo periodo producono al costo medio minimo e ottengono solo profitti normali,

quindi mantengono il prezzo al livello più basso possibile.

 La concorrenza perfetta implica la “sopravvivenza dei migliori” quindi le imprese inefficienti saranno

costrette a lasciare il mercato.

In generale si può dire che i mercati di concorrenza perfetta permettono di raggiungere l’efficienza

economica.

Monopolio.

Si ha un monopolio quando nell’industria opera una sola impresa, tuttavia, non è sempre chiaro quando

un’industria debba essere classificata come monopolistica. Affinché un’impresa mantenga la propria

posizione monopolistica, ci devono essere barriere all’entrata sufficientemente elevate. Esse possono

assumere forme diverse:

 Economie di scala. Se il costo medio del monopolista, a causa dell’esistenza di notevoli economie di

scala, si riduce all’aumentare della sua offerta, è possibile che non più di un produttore sia in grado

di rimanere nell’industria facendo profitto. Questo caso è noto come monopolio naturale.

 Economie di rete. Si hanno quando gli acquirenti traggono un beneficio tanto maggiore quanto più

ampia è la rete di utenti a cui possono partecipare.

 Economie di varietà. È probabile che un’impresa che realizza una vasta gamma di prodotto abbia un

costo medio di produzione inferiore a quello dei potenziali entranti.

 Differenziazione del prodotto e fedeltà alla marca. Se un’impresa produce un prodotto chiaramente

differenziato da quelli esistenti e il consumatore associa a quel prodotto una marca, sarà molto

difficile per una nuova impresa entrare in quel mercato.

 Costi inferiori per l’impresa già esistente.

Ci sono altri esempi di barriere all’entrata, basate sulla minaccia credibile di comportamento aggressivo del

monopolista nei confronti del potenziale entrante:

 Proprietà o controllo di importanti fattori di produzione e delle reti di vendita. Un’impresa che

controlla l’offerta di input cruciali può non metterli a disposizione dei potenziali concorrenti.

 Protezione legale

 Fusioni e acquisizioni

 Tattiche aggressive

Oligopolio.

Si ha oligopolio quando poche imprese offrono un prodotto. Ci sono però differenze significative tra i diversi

tipi di oligopolio esistenti e tra i comportamenti delle imprese oligopolistiche. Quest’ultime possono produrre

un prodotto omogeneo o differenziato; inoltre le imprese possono colludere o competere. Nonostante le

differenze esistenti tra i diversi oligopoli, due caratteristiche fondamentali distinguono l’oligopolio dalle altre

forme di mercato:

 Interdipendenza strategica tra le imprese. Poiché in oligopolio operano poche imprese, ciascuna

dovrà tener conto delle altre. Ciò significa che esse sono strategicamente interdipendenti: il profitto

di ciascuna impresa dipende non solo dalle proprie scelte ma anche da quelle altrui.

 Barriere all’entrata. A differenza delle imprese in concorrenza monopolistica, in oligopolio ci sono

barriere all’entrata. Esse sono simili a quelle che proteggono il monopolista dalla concorrenza

potenziale.

L’oligopolio può essere più svantaggioso del monopolio sotto tre punti di vista:

 Prezzi elevati

 Può esservi un non pieno sfruttamento delle economie di scala che non controbilanciano gli effetti

dovuti al potere di mercato delle imprese stesse in misura pari a quanto accade in monopolio

 Si ha un maggior ricorso alla pubblicità

Dall’altro lato, l’oligopolio può essere vantaggioso per altri aspetti rispetto alle altre forme di mercato:

 Gli oligopolisti possono usare parte del loro extraprofitto per investire in ricerca e sviluppo.

 La concorrenza non di prezzo, attraverso la differenziazione del prodotto, consente una maggiore

scelta ai consumatori.

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
4 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GioRetto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Bigliardi Barbara.