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Trionfo della Giustizia e della Pace, Corrado Giaquinto, 1756, Madrid, Museo del Prado

Trinità con gli schiavi liberati che ggiante quali la per l'altar maggiore della Trinità degli Spagnoli (1742-1743), opera tra le sue più interessanti, ricca di suggestioni seicentesche e richiami a Battesimo di Cristo Mattia Preti, e il in Santa Maria dell'Orto (1750 circa). La decorazione di Santa Croce in Gerusalemme (generalmente datata intorno al biennio 1743-1744) fu condot-della Croce La Madonnata invece in epoche diverse: i due riquadri, raffiguranti L'apparizione e presenta Santi Elena e Costantino alla Trinità, entro il magnifico soffitto ligneo, furono eseguiti tra il 1741 e il 1743, mentre gli affreschi con le storie di Mosè sono posteriori. Contemporaneamente il Giaquinto portò a termine commissioni per varie città italiane, trasporto delle reliquie dei Santi Eutichete e Acuzio, tra le quali segnaliamo: Napoli (Il del 1744, nele

Santi, Duomo); Molfetta, la sua città natale (l'Assunta del 1747, nel Duomo); Cesena (cupola Natività della Vergine e Sandella cappella della Madonna del Popolo, in Duomo, 1752 circa; Manzio, di Maria, chiesa del Suffragio); Pisa (Natività Duomo). Nel 1753 si trasferì in Spagna, dove fu nominato "Pintor de Camara" e "Director General" dell'Accademia di San Fernando ed ebbe l'incarico, tra il 1755 e il 1759, di controllare i lavori della fabbrica di arazzi di Madrid. Della intensa attività svolta in Spagna, ricordiamo: la decorazione della Capilla Real nel Palazzo Reale di Madrid, compiuta nel 1755; le sette tele per il Palazzo di Araqjuez; la decorazione della volta e della cupola per la chiesa del convento delle Salesiane (terminata nel 1758) a Madrid, per le quali aveva anche eseguito dei dipinti prima del 1757. Il complesso più qualificante rimane la decorazione eseguita negli ultimi anni del suo Nascita.del solesoggiorno spagnolo nel Palazzo Reale di Madrid: gli affreschi raffiguranti laLa Spagna rende omaggio alla Religione e alla Chiesanell'attuale salone delle Colonne e nello sca-lone. Egli occupa un posto di indubbia rilevanza nella pittura spagnola, avendo influenzatol'evoluzione di pittori attivi negli anni Sessanta fino al giovane Goya.Lasciata la Spagna, dove era stato preferito a Mengs, si stabilirà a Napoli nel 1762. Comeha già sottolineato Spinosa (1987), il Giaquinto ha elaborato soluzioni del tutto inedite ditemperato classicismo, con immagini di studiate eleganza formale e caratteri di compattamonumentalità, documentate dalle quattro tele per la sagrestia di San Luigi di Palazzo, attual-mente a Boston nella raccolta Curtis. Il suo esempio appare decisivo per l'evoluzione stilisticadi pittori come Domenico Mondo o Bardellino, Diano o Francesco Celebrano.Una vasta produzione di bozzetti e disegni preparatori documenta lo studio

accade-mico e l’accurata preparazione delle opere; viceversa bozzetti talvolta eseguiti a posteriorifurono forniti dal Giaquinto a ricchi committenti, che sempre di più richiedevano dipinti dipiccolo formato per le loro collezioni.

Bibliografia: Vite dei Pittori, Scultori e Architetti Napoletani (1742-1745)B. De Dominici, rist. anast., Sala Bo-Giaquinto artista rappresentativo della pittura baroccalognese 1979, III, pp. 722-723; V. Moschini,tarda a Roma, Corrado Giaquinto,in “L’Arte”, 1924, n-IH, pp. 104-123; M. d’Orsi, Roma 1958Corrado Giaquinto e alcuni aspetti della cultura figurativa del(con bibliografia precedente); M. Volpi,‘700 in Italia, Traccia per Giaquinto in Spagna,in “Bollettino d’Arte”, 19581, pp. 263-282; Idem,An addition to Corrado Giaquinto,ibidem, pp. 329-340; I. Faldi. in “The Burlington Magazi-Il Settecento a Roma,ne”, CI, 1959, pp. 143-145; L. Mortari, in AA.W., catalogo della mostra,Disegni

di Corrado Giaquinto nel Museo di San Martino I, Roma 1959, pp. 114-116;

A. Videtta, in Disegni di Corrado Giaquinto nel Museo "Napoli Nobilissima", II, 1962-1963, pp. 13-28;

Idem, di S. Martino II, Considerazioni su Corrado Giaquinto ibidem, TV, 1964-1965, pp. 174-184;

Idem, in rapporto ai disegni del Museo di S. Martino, Disegni di Corrado Giaquinto nel Napoli 1965;

Idem, Museo di San Martino III, Disegni di Corrado in "Napoli Nobilissima", V, 1966, pp. 3-18;

Idem, Giaquinto nel Museo di San Martino IV, ibidem, IV, 1967, pp. 135-139;

Atti Convegno di studi Disegni su Corrado Giaquinto - Molletta 8-5 gennaio 1969, Molfetta 1971;

C. Siracusano, inediti di Corrado Giaquinto in una raccolta siciliana, in "Atti della Accademia Peloritana dei Peri-Colanti. Lettere, Filosofia e Belle Arti", Messina 1972;

V. Tiberia, Giaquinto, La Pintura Italiana del siglo in "Bollettino d'Arte", 1976, p. 114;

J. Urrea Fernandez, XVIII en Espana,

Il Martirio di Santa Barbara di Corra-Valladolid 1977, pp. 116-150;

D. Olita,do Giaquinto, Une oeuvre récemmentin “Studi Sardi”, 25, 1978-1980, pp. 443-450;

E. Nyerges,attribuée à Corrado Giaquinto, in “Bulletin du Museé Hon- grois des Beaux-Arts”, 52,1979, pp.15

Civiltà del ‘700 a Napoli 1734-1799,199- 208;

M. C. Picone, in catalogo della mostra, Napoli1979-1980, Firenze 1979- 1980,1, pp. 402-405;

N. Spinosa, ibidem, I, pp. 300-302; II, p. 436;

Pittura del ‘600 e ‘700. RicercheL. Barroero, V. Casale, G. Falcidia, F. Pansecchi, B. Toscano,in Umbria, Corrado Giaquinto’s Rest on the Flight into2, Treviso 1980, p. 91,425,439;

I. Cioffi,Egypt, in “Bulletin of the Detroit Istitute of Arts”, 58,1980,1, pp. 5-13;

M.C. Cerretani, G.Un’antologia di restauri. 50 opere d’arte restaurate dal 1974 al 1981,Borghini, in catalogo dellaUna novità per Giaquinto nelle Marche:mostra, Roma 1982, pp.

108-109; 134-135; L. Arcangeli,La 'Santa Margherita' di Macerata, in "Bollettino d'Arte", 19,1983, pp. 79-82; G. Bellifemine,Documenta. British Library Egerton 440. Le opere di Corrado Giaquinto al Palacio Nuevo di Madrid, inLa pittura del '700 a Roma,"Monumenta Apuliae ac Japygiae", 3, 1983, pp. 95-116; S. Rudolph,Corrado Giaquinto's studies for theMilano 1983, p. 771 (con bibliografia precedente); I. Cioffi,sculptural decorations planned for the staircases of the New Rogai Palace in Madrid, in "Master Drawin-Nuove aggiunte a Corrado Giaquinto, Scritti di storiags", XXII, 1984, pp. 434-440; L. Dania, indell'arte in onore di Federco Zeri, Dibujos italianos de los singole XVIIMilano 1984, II, pp. 820-823;y XVIII en la Biblioteca Nacional, Corrado Giaquinto (1708-1766), AttiMadrid 1984, pp. 162-167;del II Convegno Internazionale di Studi, a cura di P. Amato, Molfetta 1981, Molfetta 1985; A. N.,L'Arte degli

anni santi, in Roma 1800-1875. catalogo della mostra, (Roma 1984-1985), Milano

Aggiunte e piccoli problemi attributivi nell'ambito 1984, pp. 456-457 scheda XI23; C. Siracusano, della cultura pittorica napoletana e siciliana del XVIII secolo, in "Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Arte Medievale e Moderna. Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Messina", 9-10, 1985-1986, pp. 67-85; L. Barroero, A cura di Piero Quadri a sorpresa. Le opere d'arte ritrovate, A Toste for Angele. Neapolitan in "Storia dell'Arte", 1986, pp. 96-97; C. Strinati, in "Art e Dossier", 2, 1986, p. 34; G. Hersey, in Painting in North America 1650-1750, catalogo della mostra, New Haven 1987, pp. 289-327; Italian Rococo and Early Neoclassical Paintings 1700-1800, catalogo della mostra, Londra, Matthiesen, 1987, pp. 150-153; N. Spinosa,

Napoli 1987, Imago Virginia. Dipinti di iconografia mariana nella diocesi di Cesena Sarsina dal XIV al XVII secolo, catalogo della mostra, Cesena 1988, pp. 133-138 con scheda 27; V. Garibaldi, M. Bozzetti, modelli e grisailles dal XVI al XVIII secolo, I. Catalano, in catalogo della mostra (Torgia-Imago Mariae e Te-no), Perugia 1988, pp. 102-103 scheda 45; 104-105 scheda 46; S. Inouye, insori d'arte della civiltà cristiana, catalogo della mostra, Roma 1988, pp. 169-171 schede 125-126; Guido Reni und Europa. Ruhm und Nochruhm, S. Rottgen, in catalogo della mostra (Francoforte La pittura del Settecento, 1988-1989), Bologna 1988, pp. 614-616 con scheda D 33; G. Sestieri, ad indicem. Torino 1988, 16 Anton Raphael Mengs (Aussig, Boemia, 1728-Roma, 1779) Il padre, Ismael, pittore specializzato nella miniatura e negli smalti, era nato a Copena-ghen da una famiglia di origine tedesca; dal 1714 era pittore ufficiale della corte di Dresda. Fului a condurre a Roma il giovane Anton.Raphael per un triennio (1741-1744) con le due so-relle, anch’esse pittrici (una, Teresa Concordia, sposerà poi l’allievo e collaboratore di MengsAnton von Maron). Di questo soggiorno, reso possibile da una sovvenzione della corte e im-piegato essenzialmente, sotto la guida di Marco Benefial, nello studio delle statue del Belve-dere e delle Stanze di Raffaello (gli esempi “più perfetti, benché i più difficili” dell’arte, comescriverà il suo biografo Gian Nicola d’Azara, 1780), sopravvivono scarse testimonianze (cfr.Le arti piangono Raffaello,ad esempio, il disegno firmato e datato 1741, Londra, British Museum,derivato pienamente da un’incisione di Maratta). Tornato per due anni a Dresda, nonostanteAugustola giovanissima età venne nominato pittore di corte: i suoi magistrali ritratti a pastello -III, Ritratto del padre, Autoritratto e altri, tutti a Dresda, Gemàldegalerie - non cedono ai

Migliori esempi di Rosalba Carriera e Quentin La Tour. Vi restò solo due anni, nel 1746 era di nuovo a Roma, dopo un itinerario che aveva toccato Venezia, Parma e Bologna, restandovi fino al 1749. Ancora a Dresda per un biennio, durante il quale eseguì, su incarico di Angusto III, il dipinto di Giuseppe La vittoria della religione cristiana per la Hofkirche, 1750, nel 1752 si stabilisce a Roma (dopo un soggiorno a Venezia nell'inverno del 1751), ufficialmente per dipingere a diretto contatto con i capolavori classici, l'Ascensione per l'altare maggiore della Hofkirche, terminato però solo nel 1766, e subito fu accolto nell'Accademia di San Luca. Nel difficile ambiente romano ("Non vidi altro che invidia - scrisse egli stesso più tardi -, le scuole divise in sette, e Roma ridotta in un labirinto, in

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A.A. 2019-2020
24 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/04 Museologia e critica artistica e del restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher robertabarba91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte e del restauro in Italia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Guttilla Mariny.