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Integratore consigliato per ridurre la massa grassa corporea
Se dovessi consigliare un integratore specifico per una persona che necessita di ridurre la propria massa grassa corporea, sceglierei la L-carnitina. La L-carnitina è un aminoacido non essenziale che svolge un ruolo cruciale nel trasferimento degli acidi grassi ai mitocondri, favorendo la produzione di energia. Inoltre, favorisce un migliore assorbimento delle sostanze nutrienti dal cibo, permette di potenziare la muscolatura e riduce la massa grassa quando il consumo energetico è aumentato a causa di un'attività sportiva.
La creatina, invece, è un aminoacido già presente nel corpo umano e si trova naturalmente nelle carni, nel latte, nelle uova, nel pesce, ecc. Il suo consumo aumenta la potenza muscolare e ci regala più forza durante l'allenamento di potenza, minimizzando anche l'accumulo di acido lattico.
Tuttavia, per il caso specifico di ridurre la massa grassa corporea, la L-carnitina sembra essere la scelta più indicata grazie al suo ruolo nel trasferimento degli acidi grassi e alla sua capacità di favorire la produzione di energia.
La carnitina permette di ridurre la massa grassa. La carnitina e la creatina sono due molecole comunemente vendute come integratori alimentari. Dovendo consigliare un integratore specifico per supportare la performance atletica di un sollevatore di pesi in preparazione, quale delle due consiglieresti? Motiva la tua scelta spiegando perché hai scelto una piuttosto che l'altra:
La L-carnitina è un aminoacido non essenziale che svolge un ruolo cruciale nel trasferimento degli acidi grassi ai mitocondri, favorendo la produzione di energia. La L-carnitina favorisce un migliore assorbimento delle sostanze nutrienti dal cibo, permette di potenziare la muscolatura e riduce la massa grassa quando il consumo energetico è aumentato a causa di un'attività sportiva. La creatina è invece un aminoacido già presente nel corpo umano e si trova naturalmente nelle carni, in latte, uova, pesce, ecc. Il suo consumo aumenta la potenza muscolare e ci regala
più forza durante l’allenamento di potenza, minimizzando anche l’accumulo di acido lattico. Se dovessi consigliare, sceglierei la creatina perché aumenta la potenza muscolare e ci dà più forza.
34. Descrivi il meccanismo di mobilizzazione degli acidi grassi dal tessuto adiposo ed il meccanismo di trasporto degli acidi grassi all'interno del mitocondrio: Nel tessuto adiposo sono presenti delle cellule specializzate nell’accumulo di lipidi di riserva chiamate adipociti. Questi adipociti di tipo bianco si limitano ad accumulare lipidi e conservarli in attesa che si renda necessario il loro utilizzo. Ogni cellula immagazzina una quota più o meno cospicua di lipidi sotto forma di piccole goccioline, le quali sono utilizzate per il sostentamento energetico delle cellula stessa. Le grandi goccioline lipidiche presenti negli adipociti costituiscono la riserva lipidica per l’intero organismo. Per funzionare correttamente devono rispondere
ai segnali di richiesta energetica e distribuire gli acidi grassi ai vari tessuti. Alcuni segnali possono attivare la mobilizzazione degli acidi grassi, ad esempio il glucagone, il quale lega il suo recettore specifico alla membrana degli adipociti. Il legame ormone-recettore attiva l'adenilato-ciclasi e permette la formazione del messaggero cAMP, il quale attiva la PKA e che a sua volta attiva l'enzima lipasi ormone-sensibile. Quest'ultimo, HSL, permette di rilasciare acidi grassi liberi dalle goccioline lipidiche. Quando gli acidi grassi raggiungono i tessuti consumatori di energia, le cellule sono pronte per ossidare gli acidi grassi e produrre grandi quantità di energia. Gli acidi grassi con catena non oltre i 12 atomi di carbonio possono entrare nei mitocondri senza l'aiuto di trasportatori, per semplice diffusione, mentre gli acidi grassi con 14 o più atomi di carbonio necessitano di un sistema navetta chiamato shuttle della carnitina. 35. Cosa si intende perchetoacidosi diabetica? Quale è la differenza tra chetosi e chetoacidosi? La chetoacidosi diabetica è una complicanza metabolica acuta del diabete, caratterizzata da iperglicemia, iperchetonemia e acidosi metabolica. L'iperglicemia provoca una diuresi osmotica con significativa perdita di liquidi ed elettroliti. La chetoacidosi diabetica si manifesta principalmente nel diabete mellito di tipo 1. Provoca nausea, vomito e dolori addominali e può progredire fino all'edema cerebrale, al coma e al decesso. I chetoni che entrano nel flusso sanguigno, in una situazione di normalità vengono eliminati attraverso l'urina, il sudore e l'alito. Il modo in cui il corpo esegue questi processi costituisce la differenza principale tra chetosi e chetoacidosi. Nella chetosi, il processo di eliminazione dei corpi chetonici è naturale e continuo. Questo processo fisiologico impedisce la concentrazione di chetoni nel sangue. In caso di chetoacidosi, dalmomento che il corpo non riesce più a metabolizzare i chetoni correttamente, a causa di insufficiente produzione di insulina, i livelli di chetoni raggiungeranno valori di allarme, causando danni agli organi interni e, nei casi più gravi, provocando il decesso dell'ammalato. 36. Cosa sono i corpi chetonici? Come vengono prodotti e quale è la loro funzione biologica? In quale condizione la produzione di corpi chetonici diviene nociva e patologica? I corpi chetonici sono dei derivati dei lipidi ma hanno caratteristiche che li fanno assomigliare agli zuccheri: - Elevata velocità di immissione - Rapidità di utilizzo Ruolo Biologico: I corpi chetonici sono di piccole dimensioni, perciò vengono veicolati molto velocemente (molto più degli acidi grassi che, invece, hanno bisogno di proteine trasportatrici come l'albumina). I corpi chetonici vengono usati quasi esclusivamente dai muscoli e dai tessuti periferici, ma anche dal cuore (il 20-30%dell'energia da esso utilizzata proviene dai corpi chetonici) e dal cervello (in caso di digiuno prolungato). La produzione di corpi chetonici può causare chetoacidosi dovuta a carenza di insulina, l'organismo compensa la produzione di energia, passando da un metabolismo di tipo lipidico con accumulo di acetil-CoA e conseguente produzione di corpi chetonici. Il passaggio nel sangue di queste sostanze acide provoca una caduta del pH fino a valori di acidosi anche molto marcata. Lo diviene quando si hanno troppi chetoni nel sangue che possono portare a disidratazione e cambiamento dell'equilibrio chimico sanguigno. Questa sindrome è molto pericolosa perché può portare a coma o morte. Un altro sintomo che si può manifestare è la chetosianche nota come acetonemia dovuta ad un alterato metabolismo degli acidi grassi e alla privazione di carboidrati alimentari. 37. Descrivi il funzionamento del ciclo glucosio-alanina: Nel ciclo glucosio-alanina, il glucosio viene convertito in piruvato attraverso la glicolisi. Il piruvato viene poi convertito in alanina attraverso la transaminazione con l'amminoacido glutammato. L'alanina viene quindi trasportata al fegato, dove viene convertita nuovamente in piruvato attraverso la transaminazione inversa. Il piruvato può quindi essere utilizzato per la gluconeogenesi, la sintesi di nuovo glucosio. Questo ciclo permette di trasportare l'azoto in forma di alanina dal muscolo al fegato, dove può essere eliminato sotto forma di urea. Inoltre, il ciclo glucosio-alanina permette di mantenere costante il livello di glucosio nel sangue durante periodi di digiuno o esercizio fisico intenso.glucosio-alanina l'alanina ha il compito di trasportare i gruppi amminici in forma non tossica dal muscolo scheletrico al fegato. All'interno del muscolo il glutammato può essere convertito in glutammina e poi trasportato al fegato, oppure tramite l'azione dell'enzima alanina amminotrasferasi il suo gruppo α-amminico trasferito al piruvato. L'alanina amminotrasferasi nel fegato forma il piruvato e glutammato trasferendo il gruppo amminico dell'alanina all'α-chetoglutarato. Il piruvato in fine sarà trasformato per gluconeogenesi in glucosio e ritrasportato al muscolo.
38. Descrivi il sistema dei fosfati ad alta energia: Il sistema dei fosfati ad alta energia garantisce una riserva di energia immediatamente disponibile per l'utilizzo ed è costituito da: riserve di ATP presenti nel miocita; sistema della fosfocreatina; azione della miochinasi. L'ATP è un potente regolatore allosterico di numerosi enzimi.
processi cellulari, che può essere conservata in quantità come riserva, disponibile del fabbisogno. Nel sistema della fosfocreatina l'energia viene immagazzinata in alcuni tessuti con il legame ad alta energia della fosfocreatina; qui l'enzima creatina è in grado di trasferire un gruppo fosfato dalla fosfocreatina all'ADP rigenerando ATP al momento del fabbisogno. L'enzima capace di catalizzare lo scambio reversibile di un gruppo fosfato tra nucleotidi adenilici è chiamato miochinasi muscolare. Questo enzima permette di rigenerare ATP da due molecole di ADP.
39. Spiega il funzionamento dell'enzima miochinasi ed il ruolo dell'AMP a livello muscolare: L'enzima capace di catalizzare lo scambio reversibile di un gruppo fosfato tra nucleotidi adenilici è chiamato miochinasi muscolare. Questo enzima permette di rigenerare ATP da due molecole di ADP. Il contributo energetico della reazione è scarso ma la produzione di
AMP funziona come sensore di aumentatarichiesta energetica. La richiesta energetica per la contrazione muscolare, stimola l'azione dellamiochinasi portando quindi ad un aumento della concentrazione di AMP.
Descrivi il meccanismo di funzionamento del sistema ATP-fosfocreatina: Questo sistema è il sistema energetico utilizzato nelle attività che richiedono grande velocità e potenza per brevissima durata circa 8-10 s. Nei muscoli sono presenti due composti che interagiscono assieme per poter permettere una rapida disponibilità di energia, ovvero l'adenosina trifosfato e la fosfocreatina. Per eseguire sforzi rapidi e intensi, il primo substrato utilizzato dal muscolo scheletrico è l'ATP immagazzinata nel muscolo che però può far fronte solo ad uno sforzo della durata di un secondo. Nel caso in cui siano richieste grandi quantità di energia per uno sforzo continuato fino a 10-15 il meccanismo sfrutta la presenza di un
La fosfocreatina o creatinfosfato è un altro composto contenente fosfato, un naturale accumulatore di energia situato nel citosol, la cui concentrazione è superiore all'ATP dalle 3/4 alle 6/8 volte. Questa si forma nel muscolo scheletrico a riposo dall'associazione di una molecola di creatina ad una di fosfato inorganico. La fosfocreatina cede la sua molecola di fosfato per ricostituire l'ATP a partire dall'ADP, permettendo quindi al muscolo di continuare a sviluppare la contrazione su azione dell'enzima creatinchinasi.
41. Descrivi le differenze metaboliche e funzionali che sussistono tra le fibre muscolari a contrazione lenta (ossidative di tipo I) e le fibre muscolari a contrazione rapida (glicolitiche di tipo II): Le fibre a contrazione lenta sono composte da cellule dedicate specificamente all'attività di tipo aerobico, di lunga durata e bassa/media intensità. Sono altamente capillarizzate, contengono molti mitocondri, glicogeno,