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CAPITOLO IV:
La documentazione
È l’insieme degli strumenti atti a facilitare il lavoro, intervenire in maniera adeguata, programmare e
verificare l’attività professionale in base ai principi di appropriatezza, efficacia ed efficienza. Per il
ss è fondamentale documentare poiché agisce in un’organizzazione amministrativa che usa la forma
scritta per trasmettere informazioni, atti, ordini e regolamenti. La documentazione, è infatti, una
forma di comunicazione che invece di utilizzare i canali verbale o analogico usa strumenti indiretti
che tuttavia offrono il vantaggio di conservare i contenuti comunicativi nel tempo. Si utilizza il
modello di comunicazione umana di Shannon e Winner anche nella documentazione c’è un
emittente (fonte) che è rappresentato dal soggetto che crea il documento; un codice (linguaggio
scritto) che serve per rappresentare la realtà; un messaggio; un mezzo e un ricevente, ovvero il
soggetto al quale è destinata l’informazione. Il ricevente è colui che decodifica il messaggio, lo
comprende in base alla propria cultura, e lo interpreta. L’As deve tener conto del fatto che ogni
documento deve avere un contenuto, un destinatario e un fine. L’As deve inoltre saper utilizzare la
documentazione per favorire i processi di verifica e di valutazione, due attività necessarie per
rendere scientifico il proprio lavoro.
Strumenti di raccolta dell’informazione sociale
Con il termine documentazione si fa riferimento all’insieme dei documenti per la raccolta, la
diffusione e la gestione dell’informazione sociale: ne esistono varie tipologie, ma la più importante è
senz’altro la cartella professionale, comunemente definita cartella sociale.
La documentazione permette l’esercizio della professione, è uno strumento di comunicazione, della e
per l’organizzazione, che facilita i processi comunicativi. Essa è un mezzo che garantisce la qualità
dei servizi, è utile per il monitoraggio della domanda, dei problemi sociali, degli interventi, dei
risultati, è memoria e archivio dell’intervento per il professionista. Ha un carattere retrospettivo. Non
sempre però nella realtà dei servizi alla persona si trovano strumenti atti e idonei a documentare in
maniera adeguata. Possiamo classificare la documentazione del ss attraverso diversi sistemi.
Innanzitutto bisogna distinguere la documentazione di esercizio da quella di governo.
1. Documentazione di esercizio: rappresenta il processo di aiuto. È volta a tenere sotto
controllo l’intervento professionale. Ha anche una funzione di monitoraggio, è una guida
operativa, documenta l’auto-riflessione e serve per la riflessione condivisa con gli altri
operatori. Gli strumenti di questo tipo di documentazione sono:
La cartella di ss individuale o familiare.
• I verbali per il lavoro con i gruppi e con le espressioni della comunità.
• Le relazioni di varia destinazione (esterne o interne al caso)
•
2. Documentazione di governo: attiene all’organizzazione della struttura in un cui è inserito il
servizio sociale. Questo tipo di documentazione comprende dati e informazioni necessarie
per l’operatività a livello di coordinamento (regolamenti, piani, progetti, protocolli operativi).
I protocolli operativi sono particolarmente importanti e consistono in un complesso di norme e
di regole che definiscono e indicano comportamenti e modalità per l’esecuzione di interventi
e attività, a garanzia dei diritti del cittadino. I protocolli operativi sono elaborati a livello di
governo per stabilire i rapporti sia tra professionisti, per ricomporre un percorso unitario, sia
tra i servizi diversi e tra enti diversi, per combinare azioni coordinandole e orientarne il
tragitto.
Esiste anche una documentazione amministrativa che serve soprattutto per comunicare informazioni
che attengono alla responsabilità del governo della struttura e per comunicare nell’organizzazione e
dall’organizzazione. Tuttavia, il posto centrale è occupato dalla documentazione per rappresentare
il processo di aiuto. Tale documentazione ha lo scopo di controllare l’andamento del processo e
svolge una funzione di monitoraggio continuo su ogni intervento.
La cartella sociale professionale
È strutturata spesso diversamente nei differenti enti e servizi, ma rappresenta sempre un contenitore
nel quale trovano spazio le note, le osservazioni, le informazioni, le conoscenze dei professionisti.
Essa contiene e descrive tutto ciò che riguarda la persona e in essa si devono evidenziare la
costruzione di ipotesi, proposte progettuali, percorsi di intervento, relazioni sinergiche. È quindi, uno
strumento che ha la finalità di garantire la qualità delle prestazioni, intercettare i problemi del
contesto, verificare l’esito e l’impatto degli interventi, oltre a essere il veicolo d’informazione
interprofessionale e interorganizzativa.
La cartella deve essere facilmente fruibile e disponibile per tutti gli operatori, le informazioni
contenute devono essere chiare e comprensibili, corrette e pertinenti, idonee e adeguate. La
gestione dei contenuti della cartella è di competenza dell’As chiamato a tutelarne il segreto e la
riservatezza. La cartella è un contenitore che deve sempre includere:
I dati di base della persona.
• La situazione socio ambientale.
• La situazione economica.
• La situazione familiare.
• La situazione sanitaria.
• La situazione culturale.
• Il problema sociale.
•
La cartella sociale ha anche un’importante valenza di carattere amministrativo, è quindi necessario
che il servizio disponga di una modulistica propria di tipo amministrativo per comunicare
informazioni all’interno dell’organizzazione stessa e per dare direttive di ordine burocratico. La
cartella sociale contiene anche documenti e relazioni di altri professionisti o di altri sogetti formali e
informali. In sintesi, la cartella sociale è l’insieme di:
Una modulistica di gestione che funge da contenitore di diari, relazioni, documenti a uso
• degli operatori preposti alla gestione del caso, consistente generalmente in un inserto
professionale, un inserto amministrativo e una scheda di proposta di un beneficio (indica la
prestazione richiesta).
Una modulistica di flusso
• Una modulistica interprofessionale
•
La relazione scritta di SS
In essa si deve riassumere i dati essenziali da comunicare a un preciso destinatario, in merito a una
specifica situazione e per uno scopo definito. È un resoconto scritto che contiene i fatti che si vogliono
o si devono far conoscere a qualcuno. La relazione in quanto documento scritto crea uno spazio
elaborativo, utile per operare la scelta di cosa e come trasmettere una determinata situazione
evitando comunicazioni imparziali, scorrette o inopportune. Una copia di questo doc. deve essere
inserita nella cartella sociale per mantenere traccia e memoria delle richieste effettuate e delle
informazioni fornite.
Tipi di relazioni diverse a seconda degli obiettivi da perseguire:
1. Relazioni di apertura di un caso: riportano tutti i dati di base, la descrizione del problema,
la richiesta di aiuto.
2. Relazioni atte a riferire un’indagine svolta: redatte a seguito a una domanda di solito
dell’autorità giudiziaria.
3. Relazioni di aggiornamento di una situazione: hanno lo scopo di riferire informazioni ad
altri, come colleghi, responsabili del ss, autorità giudiziaria, etc.. (es. relazioni di affido o
tutela)
Tutte le relazioni hanno in comune alcuni aspetti:
L’As deve aver presente il destinatario, il contesto e l’oggetto della relazione stessa, un’attenzione
particolare è volta allo scopo, la motivazione che prescrive la necessità di inviare una relazione a un
preciso destinatario. Il messaggio deve essere comprensibile e chiaro per comunicare anche agli altri
servizi in modo corretto. La relazione non ha la struttura del riassunto, ma ha una interpretativo-
analitica in cui risulta prioritario definire con precisione lo scopo e la finalità di relazione, in modo
da determinare la prospettiva da utilizzare per la selezione delle informazioni e l’elaborazione
dell’articolazione del percorso da illustrare.
Finalità:
Elementi informativi: finalizzati a illustrare la situazione problema.
• Elementi valutativi
• Elementi descrittivi: descrivono i fatti e le persone dettagliatamente.
• Elementi propositivi: valutazione delle cause e proposta di interventi. Incide positivamente
• sul problema affrontato.
Elementi amministrativi: documenti formali burocratici.
•
Fasi della stesura della relazione:
1. Definizione dell’oggetto e del contesto della relazione.
2. Definizione dei destinatari e scopi
3. Raccolta e selezione delle informazioni.
4. Preparazione della relazione con definizione degli obiettivi e delle ipotesi di lavoro.
5. Fase propositiva e interpretativa.
La registrazione del colloquio
È uno strumento utilizzato dall’As per descrivere attraverso un resoconto scritto, lo sviluppo e le
dinamiche di un colloquio professionale. È uno strumento documentale, con finalità di analisi,
rielaborazione e riflessione. Anche questo documento è parte integrante della cartella sociale e
consente di monitorare il processo di aiuto valutandone l’efficacia. Registrare il colloquio significa
descrivere a posteriori, le interazioni avvenute durante lo stesso; la descrizione può riportare
fedelmente il colloquio attraverso l’indicazione delle domande e delle risposte, oppure può essere
un riassunto del suo andamento. È anche importante riportare le osservazioni rispetto alla
comunicazione non verbale, gli atteggiamenti interpersonali tra i due soggetti, i tentativi di alleanza,
collusione, squalifica, etc. e anche riguardo i rapporti tra l’As e il servizio.
Schema per la redazione di una registrazione di un colloquio:
Dati di contesto (data, xsone presenti, luogo e scopo)
• Argomenti trattati.
• Definizione del problema, differenti posizioni espresse.
• Programmi e compiti attribuiti.
• Clima emotivo.
• Interazioni verbali.
• Giochi e scambi relazionali.
•
Il diario dell’attività giornaliera
Corrisponde all’agenda del professionista, ma in collegamento all’agenda del servizio. All’interno
del diario, l’As registra quotidianamente i fatti principali, le proprie riflessioni, le idee da
sviluppare, le varie comunicazioni da fare e da non dimenticare. Diario descrittivo e sintetico.
Il verbale
Si intende una descrizione scritta che riporta ciò che è stato detto in una riunione, in un incontro