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Anche l'interpretazione del silenzio è importante.
Attraverso la “chiarificazione” si sottolineano gli aspetti importanti sui quali far riflettere; mentre con
la “restituzione” l’A.S. restituisce al suo interlocutore i messaggi che da lui ha ricevuto aiutandolo a
rivederne i contenuti.
Le domande da evitare sono: 1) quelle che presuppongono un unico tipo di risposta 2) quelle che suggeriscono la
risposta.
Tipi di colloquio:
1)Colloqui informativi o di segretariato sociale: forniscono informazione ai cittadini. Il colloquio di segretariato
sociale è sempre informativo ma non presuppone la presa in
carico in quanto indirizza la persona verso il servizio
competente (legge 328/00).
2)Colloquio valutativo: permettono l’elaborazione dei progetti di aiuto.
3)Colloquio di negoziazione: permette di raggiungere un accordo. L’A.S.= mediatore.
4)Colloquio di trattamento psicosociale: permettono la realizzazione di progetti che agiscono sul contesto di vita
per rimuovere il disagio.
5)Colloquio terapeutico: promuove un cambiamento nella persona.
Setting
Il luogo del ricevimento deve essere accogliente, rispettoso della privacy e possibilmente sempre il medisimo.
Il tempo è un altro elemento importante di un colloquio; la sua durata dipende dallo scopo del colloquio, dagli
argomenti trattati e dalla capacità dell'as di mantenere attivo lo svolgimento emotivo del colloquio.
La registrazione del colloquio fornisce un resoconto permanente e deve essere fatta sempre dopo la sua
conclusione, altrimenti si rischia di inficiare la comunicazione e l'osservazione dei comportamenti non
verbali.
Rappresenta un documento indispensabile per la cartella sociale professionale, soprattutto in caso di
sostituzione degli operatori.
La visita domiciliare
• E' parte del procedimento metodologico ed è necessaria ogni qualvolta vadano conosciuti e approfonditi
aspetti relazionali particolari in merito alle condizioni socio-sanitarie, economiche e familiari della persona.
Nella maggior parte dei casi va effettuata solo dopo aver conosciuto la persona e aver instaurato una relazione
che configuri un processo di aiuto.
L'abitazione della persona fornisce importanti informazioni per comprendere meglio la situazione individuale
e familiare.
Allontana le interpretazioni soggettive del professionista legate ai racconti dell’utente.
Prima di effettuare una visita domiciliare è necessario valutare: 1)Da chi è richiesta, 2)Se la persona è impossibilitata a
presentarsi al colloquio, 3)Quali effetti può generare.
Cap.4- La documentazione come strumento professionale
Il termine “documentare” indica un'attività volta a raccogliere, classificare e trasferire materiale di vario
• genere a seconda dell'ambito in cui è inserita tale attività.
E’ l’insieme dei documenti per la raccolta, la diffusione e la gestione dell’informazione sociale.
Consente di programmare e verificare l'attività professionale in base ai principi di appropiatezza, efficacia ed
efficienza.
L'azione di documentazione è fondamentale per il ss, essendo quest'ultimo un'organizzazione amministrativa
che usa la forma scritta per trasmettere informazioni, atti, ordini e regolamenti.
La documentazione utilizza lo schema del modello della comunicazione di Shannon e Winner; l'as deve
sempre tener presente che ogni documentazione deve avere un contenuto, un destinatario e un fine.
La documentazione è lo strumento base per attivare i processi di verifica e valutazione, consentendo quindi di
esercitare un'attività di controllo fondamentale nella professione.
Si suddivide in:
Documentazione di esercizio (livello operativo): rappresenta il processo di aiuto. È volta a tenere
sotto controllo l’intervento professionale. Ha anche una funzione di monitoraggio, ed è una guida
operativa. Gli strumenti di questo tipo di doc sono: la cartella di ss – i verbali – le relazioni per
l'interno/l'esterno - per il caso – per l'ambiente sociale...
Documentazione di governo (livello di coordinamento): comprende informazioni necessarie
all’operatività a livello di coordinamento e tra questi si ricordano i regolamenti e i protocolli. I
protocolli sono elaborati a livello di governo e definiscono le modalità delle attività, garantendo
trasparenza e chiarezza sia per gli utenti sia per gli operatori.
La cartella sociale: è il tipo di documentazione più importante. È un contenitore di note, informazioni e
conoscenze del professionista relative all’utente utile per valutare la situazione e definire gli obiettivi, oltre
che essere indispensabile per le ricerche sociali.
Necessita di uno schema comunicativo standard e uniforme
L’A.S. è chiamato a tutelarne il segreto.
Essa deve contenere: .
i dati di base della persona, la situazione socio ambientale- economica – familiare, e il problema
(fotocopiare pag. 126!!).
E' una modulistica di gestione: contiene diari, relazioni, documenti a uso dell'operatore.
È una modulistica di flusso: consente l'invio e la ricezione di informazioni.
È una modulistica interprofessionale: garantisce l'esecuzione dei processi in un'ottica multidimensionale.
La relazione scritta è un resoconto che crea uno spazio elaborativo, utile per decidere cosa e come
• trasmettere in merito ad una situazione.
Una copia di essa deve essere inclusa nella cartella sociale.
La relaz.scritta si distingue in: relazione di apertura di un caso (dati base,problema,richiesta d’aiuto), relazione atta a
riferire su di un’indagine svolta, relazione di aggiornamento di una situazione.
La relazione scritta ha una struttura interpretativo-analitica in cui viene definito lo scopo e le finalità della
relazione (informative,valutative,descrittive,propositive,amministrative).
Caratteristiche:
Costruzione sistematizzata e completa di informazioni.
Rappresentazione fedele dei fatti e delle situazioni.
Definizione chiara dei contenuti.
Il diario dell'attività giornaliera è l’agenda entro cui il professionista registra quotidianamente i fatti
• principali, le proprie idee, le varie comunicazioni da fare.
È un contenitore entro il quale l'as può esprimere la sua soggettività.
Il verbale è un atto amministrativo scritto con valenza di controllo che riporta ciò che è stato detto in una
• riunione.
Il sistema informativo socio-assistenziale è uno strumento utile a classificare,conservare e reperire le
• informazioni sociali.
Si articola in due componenti essenziali: Produce informazioni a livello: Serve a:
Metodi e procedure formali (cartacee). Operativo (svolgimento delle mansioni). Qualificare e quantificare l'utenza.
Metodi e procedure informali (memorie Dirigenziale (valutazione obiettivi-risorse). Qualificare e quantificare le problematiche
dell’operatore). sociali.
Politico (pianificazione). Qualificare e quantificare gli interventi
sociali e le risorse.
È perciò uno strumento di lavoro, e uno strumento decisionale.
Possiede funzioni di esercizio e di governo.
È stato introdotto con la legge 833/78→modifiche 328/00.
Cap.5- L'assistente sociale verso un...: interdisciplinarità e lavoro di gruppo e con i gruppi
L'unitarietà del metodo ha rappresentato una presa di coscienza che ha conciliato i principi del ss con con le
• metodologie appropriate.
L'approccio unitario orienta i professionisti verso le dimensioni globali della persona.
• L'apertura verso l'interdisciplinarietà quindi è già parte del metodo unitario del ss, il quale tiene sempre
• conto di tutti i fattori che determinano un problema avvalendosi di tecniche e collaborazioni diverse.
La ricerca di letture integrate ha promosso nel tempo forme di lavoro di gruppo.
• L'integrazione professionale è un approccio globale e paritetico; si realizza con la consapevolezza che nella
• frammentazione non si garantisce il benessere. Integrazione significa ricomposizione della pluralità dei
problemi e delle risorse. La costituzione di équipe professionali ha facilitato l'operatività degli as che
ricercavano la disponibilità di altri professionisti per poter progettare interventi coordinati e personalizzati.
L'équipe è definita come un gruppo di compito caratterizzato da “eterocentratura” che, attraverso il compito
• (insieme strutturato di operazioni), ha come obiettivo il raggiungimento di un risultato.
L'integrazione professionale crea spazi per nuovi saperi; l'interdisciplinarietà non è la somma di conoscenze
• ma un nuovo apprendimento fra soggetti e dimensioni diverse. L'approccio interdisciplinare e
interprofessionale produce nuove conoscenze che interrogano i saperi della professionalità sociale.
Due correnti di pensiero→Realismo:
• la realtà è oggettiva e può essere conosciuta e spiegata attraverso una
metodologia sperimentale.
Costruttivismo sociale: non vi è mai oggettività. Pone l’attenzione come noi interpretiamo la
realtà attraverso il linguaggio, i concetti, per cui la realtà sociale non è mai assoluta.
Il gruppo è una totalità dinamica basata sull'interdipendenza dei suoi membri. Il lavoro di gruppo è una
• pratica necessaria per agire sulla complessità delle situazioni. (group work introdotto in Italia dall’Inghilterra nel 1957).
Principali gruppi di lavoro:
• .Area handicap→ se non è presente un servizio apposito di segretariato sociale, la domanda di aiuto viene rivolta al
medico. La presa in carico avviene da parte del gruppo multidisciplinare che formulerà la diagnosi
funzionale con la quale vengono messi in luce i deficit e le potenzialità legate alla situazione.
.Area anziani→ se il problema è di tipo sanitario il compito del distretto sarà di promuovere l’erogazione dei servizi
cui l’anziano necessita. Se il problema è di tipo sociale, l’A.S. dopo aver accolto la domanda si
impegnerà per l’attivazione dei relative prestazioni. Il progetto individualizzato è di tipo domiciliare,
semiresidenziale, residenziale.
.Area salute mentale→ l’intervento alla persona è gestito dal gruppo multidisciplinare. Accanto all’equipe troviamo:
il Servizio psichiatrico ospedaliero diagnosi e cura – il Day hospital (semiresidenziale).
.Area tossicodipendenza→ il SERT è il gruppo operativo di quest’area; è stato istituito con la legge 162/90, e ha
sede nel distretto sociosanitario.
.Area minori→ gruppo per l’intervento sull’ab