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PROCEDIMENTO METODOLOGICO

Si intende uno schema di riferimento concettuale che guida l’azione professionale e serve a

orientare e qualificare l’intervento professionale

L' obiettivo principale è produrre cambiamenti sia nel valutare che nel fronteggiare

problemi.

Con tale procedimento si intende lo svolgimento delle stesse tappe, anche se si tratta di

oggetti di analisi diversi

Caratteristiche di tale procedimento sono:

• L' essere di tipo induttivo: si parte da fenomeni particolari fino alla generalizzazione

• Unitarietà a tutte le dimensioni dell’attività

• Processualità eseguita sempre con i propri interlocutori

• Integrazione fra descrizione e spiegazione della realtà e la loro comprensione e

interpretazione

• Conoscenza dell'intervento, fondamentale affinché l’intervento e le soluzioni siano

adeguate

Fasi procedimento metodologico

1. Accoglienza domanda/ identificazione problema: fase nella quale avviene il primo

incontro con la persona, mettendola a proprio agio, cercando di capire se ci sia

SPONTANEITA’ nella sua richiesta

2. Studio/analisi situazione: è la fase di raccolta delle informazioni

3. Valutazione situazione: qui vengono valutati i dati raccolti, si individuano gli obiettivi

e si formulano le prime ipotesi

4. Elaborazione progetto d’ intervento: fase nella quale si decidono interventi, costi e

tempi

5. Attuazione piano d’ intervento: si attiva il progetto d’ intervento

6. Valutazione risultati degli obiettivi: si verificano i risultati ottenuti

7. Chiusura azione: c’è la conclusione del piano

Esistono 3 tipi di valutazione:

1. Valutazione ex ante (prima): analisi condizioni di vita ed eventi salienti

2. Valutazione in itinere: attivazione piano operativo

3. Valutazione esiti (finale): verifica valutazione del benessere ottenuto

Elementi per una corretta raccolta delle informazioni

Si dividono in due gruppi:

Elementi inerenti alla storia personale:

• Luogo e data nascita

• Persone conviventi attuali e passati

• Eventuali situazioni di disagio

• Curriculum scolastico e lavorativo

• Vita coniugale

Elementi inerenti alla storia familiare:

• Età e professione del coniuge e dei figli

• Info sul matrimonio

• Come sono stati vissuti i momenti coniugali importanti

• Ruoli educativi

Progetto individualizzato d’ intervento

È la soluzione processuale più utilizzare per affrontare un bisogno, affinché sussista devono

esserci:

• Parzialità: cioè la valutazione dei diversi punti di vista

• Co-costruzione di ipotesi e strategie

• Flessibilità: cioè la modifica degli obiettivi

• Fattibilità: l’analisi realistica

• Intenzionalità: il percorso è possibile solo se voluto

ANALISI SWOT

Strumento che permette di identificare: punti di forza, debolezze, opportunità e minacce

Barriere del processo linguistico

Tra le varie barriere del processo linguistico identifichiamo:

• Il modo in cui il messaggio viene percepito (stereotipi)

• Carenze d’ ascolto

• Saturazione messaggio (messaggio eccessivamente lungo)

• Imprecisione messaggio

Come facilitare la comunicazione?

Affinché la comunicazione non vada a scontrarsi con tali barriere devono sussistere alcune

condizioni:

• Disponibilità alla comunicazione

• Esprimere con precisione il pensiero

• Evitare giudizi

• Deve esserci una definizione dei ruoli

COLLOQUIO

È una conversazione tra 2 o più persone, elementi indispensabili del colloquio sono:

• accordo tra le parti, mediante il contratto

• Argomenti

• Obiettivi da raggiungere

Col colloquio si instaura una relazione significativa con la persona; quindi, può esser definita

come una situazione incentrata sull’ ascolto, il colloquio si discosta dalle altre forme di

comunicazione in quanto:

• La conversazione non prevede obiettivi finali da perseguire

• Nell' interrogatorio è presente una situazione di inferiorità

• L' intervista non provoca cambiamenti

• La discussione alterna momenti in cui ci si attacca e momenti in cui ci si difende

FASI COLLOQUIO:

1. Fase d’ accoglienza: si mette a proprio agio la persona, ci sarà la ricostruzione della

storia personale e familiare

2. Fase sviluppo: si approfondiscono gli argomenti prefissati, è la fase fulcro del

colloquio

3. Fase conclusiva: fase finale nella quale si limita a riportare i temi trattati

Regole colloquio:

1. Preparazione colloquio

2. Ascolto persona

3. Chiarezza contenuto

4. Empatia

Domande da evitare:

• Domande che hanno come risposta si/no

• Domande che iniziano con perché, anziché come/cosa

TIPOLOGIA DI COLLOQUI

• Colloqui informativi: forniscono ai cittadini informazioni pertinenti e aggiornate,

come ad esempio inviare la persona al servizio competente oppure fornire

informazioni sulle prestazioni del servizio

• Colloqui valutativi: per l’elaborazione di una valutazione professionale, sono la base

per l’elaborazione di eventuali progetti d’ intervento

• Colloqui di negoziazione: hanno lo scopo di far raggiungere un accordo tra le 2 parti

con punti di vista diversi

• Colloqui di trattamento psicosociale: riguardano la realizzazione di progetti d’ aiuto

atti alla rimozione del disagio dell’individuo

• Colloqui terapeutici: volti a effettuare cambiamenti della persona

• Colloqui di consulenza: forniscono chiarimenti /pareri professionali ai cittadini

SETTING

Col termine si intende: spazio, tempo e luoghi del colloquio

Spazio: il colloquio dovrà essere effettuato in un ambiente accogliente

Tempo: bisognerà definire un termine /durata del colloquio (una durata eccessiva, ad

esempio, potrebbe compromettere l ‘ efficienza del colloquio)

Luoghi: il colloquio può svolgersi principalmente in 3 luoghi:

• nella sede del servizio (es. Ufficio dell’assistente sociale) in tal caso l’operatore avrà

pieno controllo del colloquio

• Nel domicilio della persona: in tal caso potrebbero esserci fattori influenzanti, come

ad esempio il coinvolgimento familiare

• Strutture ospedaliere /detentive: dove la persona potrebbe trovarsi in via

temporanea o definitiva

REGISTRAZIONE COLLOQUIO

è uno resoconto indispensabile per la cartella sociale professionale dell’assistente sociale

Non va fatta durante il colloquio, ma al termine, non deve passare troppo tempo tra la fine

del colloquio e la registrazione di esso perché potrebbero perdersi dati importanti

Deve contenere dati significativi della persona e gli argomenti trattati durante il colloquio

VISITA DOMICILARE

È un veicolo di informazioni e di costruzioni di relazioni

Prima di effettuare la visita domiciliare andranno fatte delle valutazioni:

• Da chi è stata richiesta

• Gli effetti che genererà

• Se è opportuno l’intervento congiunto di più operatori

• Se la persona è impossibilitata a raggiungere l’assistente sociale nel suo ufficio

Le finalità della visita domiciliare sono:

• Indagini socio familiari affido /donazioni

• Osservazione sull’ ambiente sociale e familiare

• Esaminare le condizioni di vita

• Accertare condizioni particolari, come ad esempio abusi

DOCUMENTAZIONE

Complesso di attività ricorrenti per raccogliere /classificare materiale

Identifichiamo due tipologie di documentazione:

1. Documentazione di esercizio: rappresenta il processo d’ aiuto ed ha anche funzione

di monitoraggio, facilità l’esercizio del professionista

2. Documentazione di governo: fa riferimento all’ organizzazione della struttura nella

quale è inserito l’assistente sociale, tale documentazione produce informazioni per il

governo del servizio

CARTELLA SOCIALE PROFESSIONALE

È un contenitore nel quale ritroviamo note, osservazioni e informazioni.

Descrive tutto ciò che riguarda la persona.

Deve essere facilmente fruibile, disponibile e includere anche dati sulla situazione

economica /culturale e sanitaria

RELAZIONE SCRITTA

Documento tecnico professionale fra i più utilizzati, riassume i dati essenziali da comunicare

ad un preciso destinatario.

Individuiamo 3 tipi di relazione:

1. Relazione per l’apertura di un caso

2. Relazione per l’aggiornamento di una condizione

3. Relazione per riferire di un’indagine svolta

Affinché' sussista la relazione devono esserci 3 elementi:

1. La definizione dell’oggetto

2. La raccolta delle informazioni

3. L' interpretazione VERBALE

Si tratta della descrizione scritta di ciò che è stato detto durante la riunione, non contiene

valutazioni Gruppi di lavoro negli attuali welfare

La principale modalità operativa è quella del lavoro di gruppo (equipe)

C'è una divisione dei gruppi in aree di lavoro calibrate:

• Sull' età (aree minori/aree anziani)

• Sulla problematica (area tossicodipendenze /aree malattie mentali)

Negli attuali servizi sociosanitari ritroviamo:

• Area handicap

• Area tossicodipendenze

• Area minori

• Area salute mentale

• Area anziani GRUPPI OPERATIVI MULTIDISCIPLINARI

1. Gruppo di lavoro area handicap: si elaborano progetti d’ intervento integrati

2. Gruppo area anziani: l’ ass sociale definisce piani individualizzati d’ intervento, come

ad esempio pasti a domicilio e oss messi a disposizione dal comune

3. Gruppi tossicodipendenze (Sert): prevede attività ambulatoriali, programmi

riabilitativi e gruppi di sostegno psicologico

4. Gruppi di sostegno familiare: prevedono azioni di promozione, tutela e prevenzione

Teoria dei grafi

La rete, intesa come realtà puntiforme che identifica ambiti relativi a comunità e istituzioni

Viene utilizzato un approccio empirico, cioè fondato su principi legati all’ esperienza e alla

pratica, quindi senza tener conto della scientificità

Reti

Per reti si intendono tutti i rapporti che una persona instaura; quindi, un intreccio le cui

connessioni configurano rapporti di interdipendenza, andiamo ad identificare le seguenti

tipologie di reti:

• Reti primarie: i familiari

• Reti secondarie: istituzioni ed enti pubblici

• Rete coesa ed omogenea: 1 solo grande gruppo indifferenziato, si tratta di una rete

chiusa, poco disponibile ad apprendere nuovi comportamenti, tale rete viene

coinvolta emotivamente in prima persona

&

Dettagli
A.A. 2023-2024
14 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher antonio_lamacchia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi, fondamenti e metodi del servizio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Nappi Antonio.