vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
UNA SINTESI: I FUOCHI DI ATTENZIONE NELLA VALUTAZIONE
I principali fuochi di attenzione nella valutazione sono:
-il modo in cui la persona presenta il problema
-il contesto in cui si sviluppa la situazione problematica
-i bisogni espressi dall’utente e quelli colti dall’AS
-le risorse e le capacità risolutive delle persone
-le risorse della rete personale e territoriale
- i possibili percorsi
-i vincoli del quadro normativo.
CAP. 4 PROGETTUARE E ATTUARE IN MODO COLLABORATIVO L’INTERVENTO
Il progetto d’intervento rappresenta il passaggio dalla valutazione all’operatività. La valutazione
consiste in una ridefinizione della situazione nei termini di problema affrontabile. Il disegno
dell’intervento nella realtà è dinamico e si modifica molte volte in corso d’opera.
L’AS procede fissando obiettivi e stabilendo percorsi considerando anche ciò che succede alla
persona a partire da una negoziazione dei soggetti coinvolti. Ciò comporta una continua revisione
di obiettivi e percorsi.
GLI INGREDIENTI DI UN PIANO DI LAVORO
Co-costruire un piano di lavoro rappresenta un processo complesso e dinamico. Ciò che
caratterizza l’AS è il fatto di usare risorse a disposizione in modo creativo adattandole a
caratteristiche, aspettative e desideri delle persone.
SUPPORTARE E SVILUPPARE LE RETI
Il primo supporto alle persone viene dalle reti naturali: in primo luogo dalla famiglia poi dalle reti
amicali poi dal vicinato. Queste consentono alle persone di rimanere nel loro tessuto relazionale e
nel loro contesto di vita. Le reti offrono supporto materiale, aiuto emotivo e informazioni. Affinchè le
reti mantengono questo ruolo è necessario considerare che esse hanno bisogno a loro volta di
consigli e aiuti.
Uno dei rischi dell’operatore è quello di trascurare queste reti per concentrarsi sul soggetto che ha
bisogno. Le reti diventano così coloro a cui dare compiti aggiuntivi e a cui fare richieste. Il rischio è
quello di ignorare che i caregiver hanno bisogno di sostegno, riconoscimento e momenti di riposo
per riuscire a portare avanti il lavoro di cura. L’incontro con i caregiver non è sempre semplice:
spesso le persone che si prendono cura del proprio congiunto hanno costruito da soli la soluzione
a molti problemi e non sempre sono disposti a ridiscutere il loro modo di fare.
Forme di supporto per coloro che si fanno carico delle persone con diverse problematiche sono gli
interventi di sollievo pensato nell’ottica di entrambi i soggetti (uno x respirare il soggetto debole per
esperienze diverse) e supporti informativi.
L’AUTO-MUTO-AIUTO
Il supporto tra pari prevede azioni che hanno in comune il fatto che si fondano sull’uso delle
capacità che le persone sviluppano fronteggiando delle difficoltà.
Gruppi di AUTO-MUTUO-AIUTO -> sono associazioni volontarie di persone che si uniscono sulla
base del fatto che condividono un certo problema, e che si impegnano a supportarsi
vicendevolmente in modi diversi per fronteggiare la situazione.
L’assunto su cui si fonda il mutuo aiuto consiste nell’idea che le persone che vivono un bisogno o
una difficoltà sviluppano saperi che sono di grande valore per affrontare situazioni simili.
Questo modello è visto come un opportunità di creare forme di supporto che diano potere alle
persone e che offrono nuove possibilità di usare le competenze e i saperi maturati.
La comunicazione tra persone che hanno vissuto le stesse vicende consente di percepire
l’esperienza negativa come una condizione comune facendola diventare prezioso strumento di
condivisione quindi di rottura dalla solitudine e dall’impotenza.
Alcuni gruppi sono guidati da operatori che apportano maggiori informazioni ai soggetti inoltre
favorisc l’aggregazione delle persone e supporta il progetto; altri professionisti sono coinvolti con il
ruolo di facilitatore ossia di intermediario.
COSTRUIRE INSIEME UN PROGETTO: IL CONTRATTO TRA OPERATORE E UTENTE
CONTRATTO -> accordo tra cliente e operatore che definisce gli obiettivi della loro interazione e i
processi attraverso cui questi obiettivi vengono raggiunti.
Le caratteristiche di un lavoro basato sul contratto sono:
-la mutualità che corrisponde alla sostanzialità dell’accordo. Il contratto dovrebbe basarsi sulla
considerazione dei diversi punti di vista e delle interazioni dei soggetti coinvolti;
-l’esplicitazione in termini di onestà e apertura alla comunicazione. Durante il percorso all’utente
non devono essere nascoste informazioni che lo riguardano;
-la realisticità vagliata attraverso il confronto di tutti gli elementi dell’accordo con i dati della realtà a
disposizione;
-la dinamicità che consiste nella disponibilità a rivedere gli accordi presi alla luce degli sviluppi
dell’intervento e di nuovi imprevisti;
-garantire il rispetto dell’autodeterminazione degli utenti;
-rendere gli interventi più strutturati e mirati. Il contratto deve contenere gli obiettivi e i percorsi;
-trasformare il ruolo degli utenti da passivo ad attivo-protagonista
-aumentare le motivazioni degli utenti per affrontar i propri problemi
-valorizzare e rendere visibile il lavoro
NODI CRITICI NELL’USO DEL CONTRATTO
4 contesti in cui l’uso del contratto risulta problematico:
1) riguarda gli interventi in cui i clienti non hanno chiesto direttamente aiuto
2) è costituito dalle situazioni in cui interessi e volontà dell’utente sono in contrasto con il rispetto di
soggetti terzi
3) concerne interventi con persone non in grado di assumersi delle responsabilità
4) il cliente è costituito da un sistema multi personale i cui membri sono in conflitto tra loro.
IL PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO
Uno dei momenti della progettazione è quello di mettere a punto una strategia.
In linea di massima gli interventi di SS comportano un avvicinamento ad altre risorse e/o un
percorso con l’AS per raggiungere determinati obiettivi. Vi sono 3 modi in cui questa relazione si
può sviluppare:
1) SOSTITUZIONE -> l’AS prende decisioni e opera al posto della persona. Questo tipo di
relazione è negativa in quanto le persone sono passive. La relazione di sostituzione non produce
crescita ne autonomia.
2) SUPPORTO -> consiste nell’affiancare le persone nell’attuazione del programma, identificando
con loro le potenziali difficoltà e trovando insieme modi di risolverle.
3) GARANZIA -> l’AS rappresenta un punto di riferimento e una presenza disponibile in caso di
difficoltà. A questa posizione di garanzia si riferisce la necessità di monitorare in modo regolare gli
interventi messi in atto. Il monitoraggio può anche consistere in una telefonata ma è comunque
segnale che l’as non abbandona la situazione.
LA DIMENSIONE DI INCERTEZZA
La collaborazione con i diversi soggetti e la complessità delle situazioni portano a una riflessione
sulla dimensione dell’incertezza. In questo ambito essa si riferisce a quelle situazioni caratterizzate
da ambiguità di segnale, casi in cui gli stessi soggetti sono incerti rispetto alla conoscenza che
possiedono.
Gli AS lavorano in ambiti in cui è difficile raggiungere una conoscenza dei meccanismi e delle
dinamiche che consente di fare minime previsioni affidabili.
La dimensione dell’incertezza può essere letta come cornice all’interno della quale tema del rischio
e del pericolo sono divenuti dominanti. Possiamo pensare al percorso di attuazione di un
intervento come a un processo caratterizzato da alta incertezza e il contratto gli strumenti per
governarla.
LA CONCLUSIONE DEL PERCORSO
Se il processo di intervento ha avuto un impatto significativo rispetto all’inclusione sociale, se ha
aumentato il potere e le opportunità delle persone, se ha prodotto un’acquisizione delle capacità,
tutto questo non viene rimarcato.
L’assenza di una modalità esplicita di gestire la conclusione contribuisce a rendere invisibile il
lavoro dei servizi, una volta terminati gli interventi. Come emerge in molti contesti il rischio è che
l’azione degli operatori venga valutata in termini di quanti colloqui o interviste sono stati effettuati e
non per l’impatto che questi hanno sulla vita delle persone e delle comunità.
Il fatto di identificare scadenze e limiti di tempo serve a mettere in evidenza che la conclusione non
segna la risoluzione del caso ma il compimento di un progetto, è prevista nel programma di lavoro
e concordata con la persona, pensata e preparata dall’AS.
La conclusione va elaborata su due temi: il primo riguarda una revisione di ciò che è stato fatto e di
come sono stati fronteggiati i problemi; il secondo si riferisce all’analisi di come andare avanti ed
eventuali piani futuri.
Se l’intervento si fonda su una relazione tra AS e utente, allora va considerato che la sua
conclusione ha anche un significato emotivo e in questo senso va preparata da parte del
professionista.
IL COINVOLGIMENTO EMOTIVO
Il tema del coinvolgimento è un nodo centrale fin dalle prime fasi dell’intervento. Ciò che rende
speciale il lavoro dell’AS è il suo entrare in contatto con situazioni intense dal punto di vista
emotivo ed essere in grado di leggere i sentimenti propri e dell’altra persona. È la capacità di
essere professionisti vicino alle persone e in grado di comprendere e sentire le loro storie.
Il valore di questo lavoro è mettere a fuoco l’importanza del coinvolgimento e la questione centrale
dell’esigenza di coniugare le dimensioni di conoscenza teorica con le capacità relazionali umane.
L’elaborazione delle emozioni rappresenta un elemento importante per mantenere un livello di
empatia alto con le persone; è impossibile comprendere i vissuti di coloro che abbiamo di fronte,
capire la loro esperienza, se noi stessi abbiamo eretto un muro rispetto al nostro mondo emotivo.
Coloro che hanno elaborato il concetto di intelligenza emotiva sostengono che la capacità di
cogliere ed elaborare le proprie emozioni, di accettare le emozioni anche quando sono sgradevoli
con quanto razionalmente pensiamo è un’abilità che si può sviluppare con un’adeguata
formazione.
LA PROGETTAZIONE CONDIVISA: PROCESSI E TECNICHE DI NEGOZIAZZIONE
Elaborare interventi insieme alle reti naturali e alle risorse del territorio comporta la sfida di
costruire un terreno comune tra soggetti che hanno visioni opposte e interessi diversi.
Così gli AS dell’intervento si trovano al centro di pressioni opposte.
Buona parte del lavoro consiste nel cercare mediazioni all’interno delle reti tra soggetti e istruzioni,
tra professionisti