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LA CONOSCENZA DEL TERRITORIO

Per effettuare una buona analisi della situazione è necessario che l’AS abbia una buona

conoscenza del territorio. Si tratta di una conoscenza che l’operatore dovrebbe coltivare e

aggiornare costantemente e che rappresenta lo scenario di fondo su cui l’operatore colloca le

storie degli utenti. È importante conoscere:

-profilo territoriale

-profilo demografico

-profilo occupazionale

-profilo dei servizi (educativi, sanitari, socio assistenziali)

-profilo istituzionale (dinamiche tra le diverse istituzioni)

-profilo antropologico culturale (storia che contribuisce a delineare l’identità delle comunità)

CAP. IL LAVORO NEL CONTESTO SPONTANEO. PROGETTARE E REALIZZARE GLI

INTERVENTI

LA PROGETTAZIONE

Il passo conseguente alla valutazione della situazione sta nella progettazione e nella definizione

del progetto di intervento.

ASPETTI GENERALI DELLA PROGETTAZIONE

Competenza e partecipazione

Oggi agli AS è richiesta maggiore capacità di progettare interventi rendendone visibile ragioni,

obiettivi, attività e risultati attesi. Oggi le persone si aspettano di essere maggiormente informate e

coinvolte nei processi decisionali che li riguardano. Di questa rinnovata richiesta la partecipazione

l’aspetto critico è la sfiducia e la diffidenza alimentate da una tendenza a svalutare le istituzioni

mentre l’aspetto positivo sono quello di attivazione e il desiderio di uscire da una situazione di

passività.

Modelli teorici di riferimento

Tre approcci teorici rispetto alla progettazione:

1) MODELLO SINOTTICO-RELAZIONALE -> prevede la possibilità di una conoscenza esaustiva

dei fatti e di circoscrivere i fattori causali in modo lineare. Fondando la progettazione su un quadro

di certezza.

2) MODELLO A RAZIONALITA’ LIMITATA -> limitatezza delle conoscenze e prevede che i

decisori scelgano un’alternativa soddisfacente in relazione al conseguimento di un obiettivo

comune.

3) MODELLO PARTECIPATO ->prevede che la progettazione e la realizzazione siano

caratterizzate dall’interazione tra i diversi attori.

Le teorie del SS collocano la progettazione in un’area intermedia tra il modello a razionalità limitata

e il modello partecipato.

La logica coevolutiva: copro gettare

Due prospettive nella realizzazione degli interventi:

-ISTRUTTIVA -> si basa su un’idea di controllo unilaterale dell’intervento e prevede che l’operatore

agisca in una logica lineare in cui l’efficacia dell’intervento deriva dalla messa in campo di

strumenti tecnici di cui è stata verificata l’efficacia.

-COSTRUZIONE SOCIALE -> si basa sull’assunto che le azioni siano costruite mediante delle

relazioni interpersonali e dai rapporti tra gli individui e l’ambiente: l’esito finale sono i modi in cui

questi si coordinano nello svolgersi della dinamica interattiva.

Progettare con sistemi non lineari

Cambiaso propone una riflessione sull’effetto farfalla e suggerisce di considerare la famiglia come

un sistema non lineare e complesso secondo cui è difficile prevederne i comportamenti.

La famiglia è un sistema complesso non lineare e indi non è possibile fare una previsione esatta

degli eventi stressanti ma è possibile immaginare delle fasi a rischio sismico e organizzare delle

strutture antisismiche in grado di reggere i fattori di stress. In questa prospettiva Cambiaso

suggerisce di adottare un approccio scientifico eracliteo che vede il mondo come un processo di

flusso e mutamento.

È già in fase di valutazione che si mette a fuoco il problema bersaglio su cui si orienterà il progetto.

I criteri con cui si identifica l’area bersaglio sono quelli della competenza dell’ente,

dell’intenzionalità, dell’accessibilità degli obiettivi e dell’opportunità sociale. L’intenzionalità viene

costruita in un clima di fiducia. Lo scopo di questo processo di costruzione di un’intenzionalità

condivisa è di raggiungere un’alleanza operativa per conseguire gli obiettivi del progetto.

I vantaggi della progettazione

Il significato della progettazione sta nella possibilità di dare un senso agli interventi.

Altro vantaggio della progettazione è quello di avere un riferimento per segnare un confine e

ancorare la relazione di aiuto a un obiettivo in modo da definire un inizio e una conclusione. Poter

aprire e chiudere un intervento perché sono stati raggiunti gli obiettivi è un buon modo per

alimentare la fiducia in sé.

Viceversa in assenza di un progetto è facile che le relazioni si deteriorano.

IL PRIMO PASSAGGIO: UNA COMUNE DEFINIZIONE DEL PROBLEMA

La progettazione dell’intervento prevede un passaggio preliminare nel quale l’operatore e l’utente

concordano e definiscono quale è il problema e come se ne occuperanno insieme.

La valutazione professionale: un’ottica pluralista

La definizione del problema ha un passaggio cruciale nella restituzione del parere sulla valutazione

della situazione da parte dell’operatore. Grazie alle info raccolte l’operatore si è fatto un idea di

quali siano gli ostacoli e degli ambiti sui quali intervenire. La valutazione prevede sia un’azione di

connessione e messa in relazione dei diversi punti di vista sia un apporto specifico dell’AS legato

alla sua soggettività. È nel formulare questo suo parere che l’AS mette in campo l’esperienza e la

competenza professionale giocando in questo spazio di discrezionalità la propria responsabilità

professionale.

Un professionista democratico

Democratizzazione sia nella produzione della conoscenza sia nel suo utilizzo sottolineando che la

conoscenza si produce attraverso l’interagire di più fonti.

l’esito è lo stabilirsi di un dialogo basato sul riconoscimento reciproco di operatore e utente come

portatori di conoscenze.

La restituzione del parere professionale sarà l’esito dell’incontro dei due saperi: l’operatore si

assume la responsabilità di organizzarli in un pensiero razionale, prestando attenzione alla misura

del riconoscimento e della condivisione.

La restituzione del parere

Nel restituire il parere professionale sulla situazione, l’operatore deve evidenziare tre aspetti.

1) il primo riguarda la valutazione complessiva del problema portato, con l’indicazione delle aree

critiche e delle conseguenze che esso ha per i vari soggetti coinvolti. Nel delineare la valutazione

l’AS deve indicare risorse e potenzialità.

2) un secondo aspetto riguarda le prospettive di miglioramento con l’individuazione degli ostacoli e

una prima analisi delle risorse rintracciabili.

3) riguarda la conclusione del colloquio. L’AS dedica uno spazio per cogliere il grado di

comprensione e accordo da parte delle persone coinvolte

DELINEARE IL PROGETTO D’INTERVENTO

Strutturare il campo d’azione individuando quattro sistemi in relazione ai quali l’AS può svolgere la

sua attività e che possono essere orientati per la costruzione di un progetto:

1) SISTEMA CLIENTE -> è costituito da colui che chiede l’intervento e che stipula un contratto

con l’AS e ne è il presunto beneficiario.

2) SISTEMA AGENTE DI CAMBIAMENTO -> è l’organizzazione per cui l’AS lavora, con la sua

equipe, e che influenza con propri vincoli e risorse il progetto.

3) SISTEMA BERSAGLIO -> riguarda le persone che devono essere influenzate e riuscire a

realizzare gli obiettivi del cambiamento definiti per il sistema del cliente.

4) SISTEMA D’AZIONE -> raccoglie tutte le persone con cui l’AS lavora per raggiungere gli

obiettivi di cambiamento e può comprendere sia altri operatori sia membri della famiglia o altri

soggetti

GLI ELEMENTI DI UN BUON PROGETTO

1) indicazione dei risultati attesi e la definizione degli obiettivi

2) indicazione delle principali attività e strategie che si intende adottare

3) le relative risorse

4) la definizione dei tempi

5) la modalità di verifica e monitoraggio

I RISULTATI ATTESI

Elemento fondante di un progetto è la messa a fuoco dei risultati che ci si aspettava di ottenere.

Avere la capacità di disegnare gli scenari futuri di prefigurare dei risultati. La prefigurazione degli

scenari dei possibili cambiamenti, costruita con sensibilità e in sintonia con le caratteristiche

individuali e attente alle condizioni ambientali, costituisce la base per ottenere l’ingaggio

relazionale e la motivazione al cambiamento. Le relazioni di collaborazione con le persone

saranno efficaci nella misura in cui queste sapranno muoversi verso orizzonti comuni.

Il tema delle prefigurazione dei risultati diventa un passaggio cruciale anche sul piano etico.

DEFINIRE GLI OBIETTIVI E L’OGGETTO DI LAVORO DELL’AS

Una volta definite le finalità vanno definiti alcuni obiettivi specifici. Essi devono essere graduali e

ragionevoli e devono prefigurare un percorso a piccoli passi in modo che le persone pensano di

poterv aderire realisticamente. Gli obiettivi devono essere specifici, misurabili, accessibili, rilevanti

e temporalizzati

TRATTEGGIARE LE LINEE DI ATTIVITA’ E IDENTIFICARE GLI ATTORI

Il secondo passaggio è l’individuazione delle azioni e delle attività da mettere in campo per

conseguire i risultati prefigurati. Dopo aver indicato la situazione attuale e il cambiamento

auspicato nel futuro si possono indicare i diversi passaggi che consentiranno di raggiungerlo.

Nell’indicare la situazione auspicata è utile adottare una formula precisa che renda chiaro e

comprensibile dove si vuole arrivare. È poi utile delineare quali saranno gli indicatori che

permetteranno di dire che è stato raggiunto l’obiettivo. È opportuno mettere a fuoco i soggetti e gli

attori coinvolti. Bisogna poi identificare le strategie di miglioramento e identificare i quadri teorici e

concettuali.

Attenzione alle mosse isomorfe

Cercare di prefigurare linee d’azione isomorfe si tratta di evitare azioni che confermano lo stesso

schema relazionale che sembrava aver prodotto il problema.

Attori e ruoli

Nell’indicazione delle attività il progetto deve prevedere quali attori e soggetti coinvolti nella

realizzazione degli interventi. Dovranno essere indicate le strategie di coinvolgimento e le modalità

di connessione che si intende mantenere tra gli attori.

Il tempo costituisce una risorsa scarsa e per nulla flessibile va considerato indi in termini elastici. È

poi opportuno prevedere i tempi dedicati alla verifica periodica del progetto. Questo è

indispensabile per garantire gli spazi di apprendimento di tutte le persone interessate e coinvolte.

Infatti &e

Dettagli
A.A. 2014-2015
6 pagine
9 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marta.sironi.9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi e tecniche del servizio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Bertotti Teresa.