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VERSO LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO MODELLO
GOLDSTEIN -> parte da una considerazione generale sulla teorizzazione della prassi affermando
che l’AS trova lo spunto per ricercare nuove conoscenze che possano portarlo a una prassi più
efficace. È da un’insoddisfazione per i risultati concreti ottenuti nel lavoro con gli individui che
Goldstein si muove alla ricerca di nuove chiavi di lettura e di intervento.
G. individuò come punto focale la possibilità di percepire gli individui non solo come entità ma
anche come membri interagenti di una molteplicità di rapporti sociali. Vede il problema sociale in
oggetto sotto un punto di vista globale.
L’AS sollecita le possibilità del sistema utente di sviluppare le capacità necessarie a risolvere quel
problema specifico e in seguito altri problemi che la vita gli potrà riservare.
PINCUS E MINAHAN -> la pratica del SS si focalizza sulle interazioni fra le persone e i sistemi nel
loro ambiente sociale in quanto nella società contemporanea le persone ricorrono all’aiuto di
risorse extra famigliari e questi sistemi sono divenuti complessi ed è spesso difficile entrare in
rapporto con essi. Non viene considerato il problema in sé ma quello che significa all’interno della
famiglia, per le reazioni che provoca, per le risorse che possono essere attivate nella soluzione
dello stesso. Il problema viene considerato il frutto dell’interazione tra gli elementi della situazione
sociale in cui questa vive. Si indirizza l’attenzione dell’AS sul rapporto esistente tra le difficoltà
personali e i problemi pubblici a esse collegate.
MALUCCIO -> propone l’adozione di una prospettiva ecologica e rivolge la sua attenzione
all’interazione tra l’essere umano e il suo ambiente e come la funzione a cui adempie cresce di
importanza proprio perché la società diventa più complessa e i sistemi sociali e istituzionali
diventano più specializzati nelle loro funzioni.
La situazione della persona si deve valutare considerando: le esigenze e le capacità della stessa,
le risorse e le carenze della comunità, i punti di conflitto tra la persona e le istituzioni. Valutare
insieme alla persona il tipo di intervento più utile per facilitare la sua crescita e anche quella
dell’ambiente.
GERMAIN -> guarda all’adattamento come un processo attivo e creativo mediante il quale gli
esseri umani modificano le loro condizioni ambientali per renderle conformi ai loro bisogni e alle
loro aspirazioni viceversa cambiano attivamente se stessi per adeguarsi alle richieste accettabili
dell’ambiente.
Gli autori prendono in considerazione l’ambiente sociale umano formato da altre persone che si
colloca a vari livelli di organizzazione e che vanno dal rapporto diadico alla società stessa e
centrano la loro attenzione sulle reti sociali e sulle organizzazioni burocratiche dal momento che
toccano da vicino il SS.
Il comportamento umano può essere influenzato sia dalle sfide ambientali che dai legami presenti
tra due o tutti i membri di quel sistema di rapporti che è la rete sociale. Una notevole importanza
viene attribuita ai concetti di ciclo vitale e crisi come fattori che possono portare a stress e spingere
l’utente a rivolgersi al SS.
LA COSTRUZIONE DEL MODELLO SISTEMICO
Valutare preliminarmente se vi è compatibilità tra la teoria presa in esame e i principi e i valori del
SS e se gli atteggiamenti professionali che questo ritiene fondanti, possano trovare un supporto e
un potenziamento dall’applicazione di questa ottica.
Partendo dal valore centrale del SS e cioè il rispetto della persona e della sua dignità che si
traduce in atteggiamenti quali l’accettazione e l’autodeterminazione.
L’AS organizza le info secondo un’ipotesi non sostituendo mai la persona ma facilitando il
cambiamento del sistema stesso, rispettandone i tempi, le caratteristiche e le finalità. La neutralità
consente di non cadere in valutazioni legate a stereotipi o che non tengano conto del contesto
relazionale in cui è inserito il singolo.
Questo comporta uno studio attento di ogni situazione per coglierne la specificità ed evitare
soluzioni burocratiche o standardizzate stimolando l’AS a sviluppare un atteggiamento di creatività,
inventiva e capacità di sperimentazione.
Applicando l’ottica sistemica si potenzia la capacità dell’AS di leggere il bisogno. Il progetto di
intervento viene elaborato tenendo conto delle risorse presenti ma anche degli effetti che si
potranno verificare.
La disponibilità al cambiamento è potenziata come attenzione a leggere i segnali. Vi sono due tipi
di cambiamento:
TIPO 1 = consiste nell’eliminazione di un sintomo di disagio senza modificare profondamente gli
schemi relazionali del sistema permettendo quindi di mantenere l’equilibrio esistente
TIPO 2 = conduce il sistema verso una trasformazione per il raggiungimento di un nuovo equilibrio.
L’APPLICABILITA’ AL SERVIZIO SOCIALE
La consapevolezza dell’importanza del ruolo e delle funzioni che il SS può assolvere possono
essere condizioni fondamentali per innescare un processo di cambiamento che faciliti il
superamento di una visione restrittiva delle potenzialità insite in questa figura.
Un’attenzione particolare va al complesso dei servizi all’interno del quale è situato il SS per
analizzare le relazioni, le modalità di comunicare, le regole che governano le interazioni di questi
sistemi.
Le modalità di accorgimento dell’utenza dovranno consentire una prima raccolta di elementi
fondamentali per comprendere se la domanda è di pertinenza del SS.
Un fenomeno può risultare comprensibile allargando il contesto di riferimento. Da questo discende
la necessità di raccogliere informazioni non solo sull’utente ma anche sul suo contesto significativo
collegandole poi a un’ipotesi di tipo sistemico, improntata cioè a una logica di causalità circolare.
Nel momento di contatto si definisce la relazione utente-professionista.
CAP. 2 OTTICA SISTEMICA: CONCETTI INTRODUTTIVI, SVILUPPO STORICO, NUOVE
TENDENZE
LA TEORIA DEI SISTEMI
Watzlawick afferma che un SISTEMA è un insieme di oggetti e relazioni tra gli oggetti e i loro
attributi. Precisando che gli oggetti sono parti del sistema e gli attributi le proprietà degli oggetti e le
relazioni tengono insieme il sistema.
INTERAZIONE -> sistema come un insieme di elementi che interagiscono tra loro, presupponendo
l’esistenza di un’interdipendenza tra le parti e la possibilità di un cambiamento, attraverso la
reversibilità della relazione.
I sistemi possono essere.
-APERTI -> sistema che scambia con l’ambiente materiale, energia, informazione e che si
modifica sulla base di questi scambi.
-CHIUSI -> sistemi che non hanno relazioni con l’ambiente.
L’interscambio con l’ambiente è un elemento essenziale che ne determina la vitalità.
Viene definita INPUT l’informazione che entra nel sistema e OUTPUT quella in uscita.
TOTALITA’ -> ogni parte del sistema è in rapporto con le altre parti che lo costituiscono e qualsiasi
cambiamento di una provoca cambiamenti anche nelle altre. Il sistema si comporta come un
tutt’uno inscindibile.
RETROAZIONE -> ogni informazione di ritorno può avere due effetti: o far raggiungere e
mantenere la stabilità (OMEOSTASI) indi è negativa oppure è positiva e provoca una perdita di
stabilità favorendo così un cambiamento.
Poiché i sistemi scambiano continuamente informazioni dovrà essere incamerata, elaborata e
confrontata con modelli organizzativi che potranno avere una conferma (omeostasi) o una spinta
alla trasformazione.
Trasformazione e omeostasi costituiscono due processi complementari necessari alla vita di un
sistema.
FEEDBACK POSITIVO -> attraverso l’amplificazione della differenza permette di spiegare la
crescita, l’apprendimento e l’evoluzione del sistema.
FEEDBACK NEGATIVO -> controllo e mantenimento dell’equilibrio del sistema
GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE UMANA
1) E’ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE -> ogni persona emette dei segnali che trasmettono un
messaggio a chi lo riceve, il messaggio muta l’informazione del ricevente e può modificare il suo
comportamento.
-MESSAGGIO = singola unità di comunicazione
-INTERAZIONE = serie limitata di messaggi scambiati
-MODELLI DI INTERAZIONE = unità di comunicazione di livello più elevato.
2) OGNI COMUNICAZIONE HA UN ASPETTO DI CONTENUTO E UNO DI RELAZIONE -> due
aspetti presenti nella comunicazione: l’aspetto della notizia e l’aspetto del comando. La notizia è
l’aspetto del contenuto e il comando è l’aspetto di relazione.
3) LA NATURA DELLE RELAZIONI DIPENDE DALLA PUNTEGGIATURA DELLE SEQUENZE
DI COMUNICAZIONE TRA I PARTECIPANTI -> questo assioma indica la necessità di tenere
contemporaneamente presenti i comportamenti di tutti i comunicanti. Ogni comportamento di una
sequenza è lo stimolo per l’evento che segue e la risposta o il rinforzo per quello precedente.
4) COMUNICAZIONE VERBALE E ANALOGICA -> nella comunicazione umana ci sono due
possibilità: nominare una cosa attraverso la parola o esprimere la cosa in qualche modo che lo
richiami, che somigli. La prima possibilità da luogo alla comunicazione verbale la seconda a quella
non verbale o analogica.
possiamo definire analogici: la posizione del corpo, il ritmo e il tono della voce, ogni espressione
facciale o gesto.
5) TUTTI GLI SCAMBI DI COMUNICAZIONE SONO SIMMETRICI O COMPLEMENTARI A
SECONDA CHE SIANO BASATI SULL’UGUAGLIANZA O SULLE DIFFERENZE -> una
relazione è complementare quando le due persone si trovano in una condizione di disuguaglianza,
nel senso che una sembra essere in posizione di dominanza poiché ha dato inizio all’azione e
l’altra sembra seguire l’azione. I due individui si adattano l’uno l’altro il primo si trova nella
posizione di one up il secondo di one down. In questo tipo di relazione c’è un’accentuazione e un
apprezzamento delle differenze. Una relazione è simmetrica quando due persone si comportano
come se fossero in una condizione paritaria. I due comunicanti esibiscono l’uguaglianza attraverso
il carattere di messaggio espresso dal loro comportamento, indipendentemente dall’azione
compiuta.
LA COMUNICAZIONE IN RELAZIONE AL CONTESTO
Dato che ogni comunicazione avviene in un contesto , la consapevolezza dello stesso consente
una migliore comprensione del tipo di relazione che i singoli membri hanno e del contenuto dei
me