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Il circolo di Atchint e il trutturalismo di Raga

Atchintodorov, Batchin

Oggettivismo astratto (CB): un approccio che, attribuendo alla lingua un sistema di norme formali, inevitabilmente ne ignora l'eterogeneità e l'evoluzione (critica di Batchin a Sauss.)

Translinguistica (CB): teoria del ruolo dei segni nella vita e nel pensiero umano (vs. segno e sistema di Sauss.)

Multiaccentualità (CB): capacità del segno di suscitare toni e valutazioni variabili in base al specifico contesto socio-culturale in cui viene impiegato

Raga

Strutturalismo di Raga: Tynjanov, Jakobson, Mukarovsky

Rivoluzione fonologica (SP): distinzione tra la disciplina della fonetica (studio dei suoni da un punto di vista fisico e materiale) e la fonologia (studio dei suoni in rapporto alla funzione svolta nel sistema della lingua)

Schema comunicativo di Jakobson: si presenta come una sorta di anello o circuito verbale che consente all'analista di individuare

Il tratto dominante nei vari usi linguistici;

emittente (funz.emotiva), ricevente (funz. conativa), messaggio (funz. poetica), codice (funz. metalinguistica),contatto o canale (funz. fàtica), contesto (funz. referenziale)

Strutturalismo: secondo Barthes è una modalità di analisi di prodotti culturali che nasce dai metodi della linguistica contemporanea; secondo Piaget è una metodologia di indagine basata sui tre principi della totalità, della trasformazione e dell'auto-regolamentazione

Strutturalismo olistico: postula l'esistenza di strutture, determinate deduttivamente, che eccedono le occorrenze empiriche

Strutturalismo atomistico: individua le strutture attraverso una generalizzazione di carattere induttivo

Lévi-Strauss: fa uso del metodo saussuriano in antropologia; applica la logica linguistico-strutturale a tutti i fenomeni e le strutture sociali, mentali e artistiche; la vera essenza del mito sta nei "fasci di relazioni"

che li uniscono opposizioni strutturanti Propp: nella teoria del racconto scopre che tutte le fiabe analizzate hanno identiche caratteristiche strutturali (31 funzioni invariabili e 6 dramatis personae) Strutturalismo letterario: sostenuto da Barthes, Torodov, Eco, Genette. Anni '60 e inizio '70 è l'apice dell'imperialismo semiotico: il metodo semio viene applicato ad aree precedentemente considerate non-linguistiche o inferiori; inizio anni '60 emerge la semiotica del cinema. L'orientamento politico della teoria contemporanea del cinema ha origine nella Contestazione Ideologia (Althusser): un sistema di rappresentazioni (img, miti, idee, concetti) esistenti e aventi un dato ruolo in una società; oppure: l'espressione del rapporto immaginario degli uomini con le loro ideali condizioni di esistenza. L'ideologia opera attraverso l'interpretazione, cioè tutte le pratiche sociali e le strutture che chiamano in causa gli individui, ecosì facendo conferiscono loro un'identità sociale. Screen: rivista inglese degli anni '70; atteggiamento critico, privilegio alla dimensione spaziale e sincronica. Denaturalizzazione: esame di prodotti sociali e artistici per discernere i codici culturali e ideologici operativi in essi. Spettatore: inteso come "soggetto desiderante", viene posto al centro dell'istituzione cinematografica; l'approccio psicanalitico mette in luce la dimensione "metapsicologica" del cinema, ovvero le modalità di attivazione e regolamentazione del desiderio dello spettatore. Post-strutturalismo (Derrida): fine anni '60, spec. Francia; attacco al modello saussuriano e alla semiotica strutturalista; mette a confronto l'impulso tipicamente strutturalista verso la sistematicità con tutto ciò che viene escluso e represso da quella stessa sistematicità. Il decostruzionismo viene definito come uno spostamento di interesse dal significato al significante.

dall'enunciato all'enunciazione, dallo spaziale al temporale, dalla struttura alla "strutturazione"

Disseminazione linguistica e testuale (Derrida): il processo di scivolamento semiotico in base al quale i segni si muovono senza sosta verso l'esterno, verso imprevedibilmente nuovi contesti di significato

Traccia (Derrida): il segno è una traccia lasciata da una catena infinita di ri-significazioni instabili all'interno di un contesto di intertestualità (la dipendenza di ogni testo da una moltitudine di figure, convenzioni, codici e altri testi antecedenti)

Sous rature (Derrida): o "sotto cancellazione", pratica in base alla quale la stessa mossa che chiama in causa un concetto deve anche, allo stesso tempo, metterlo in crisi

Différance (Derrida): sospeso tra "essere diverso" e "rinviare"; designa il processo attraverso cui viene riprodotta un'opposizione tra due termini costitutivi, instaurando quindi

un'irrisolvibile alternanza tra struttura e ciò che viene represso da essa

Logocentrismo (Derrida): tradizione che assume il logos (il riflesso di una verità originaria dotata di coerenza intrinseca) come origine e sede della verità

Fonocentrismo (Derrida): convinzione che solo il discorso orale può rappresentare adeguatamente i significati presenti nella coscienza del parlante, mentre la scrittura rappresenterebbe rispetto ad esso una mediazione di secondo grado

II. CINE-SEMIOLOGIA

Tynjanov: vede il cinema come strumento per presentare il mondo visibile attraverso un insieme di disegni significanti, prodotti da procedure cinematografiche quali l'illuminazione e il montaggio

Ejchenbaum: vede il cinema come "discorso interiore", traduzione di tropi linguistici (costruzioni sintagmatiche) in immagini

Polisemia (Barthes): concetto per cui l'immagine condivide con altri segni, compresi quelli linguistici, la proprietà di essere aperta a una

molteplicità di significazioni

Ancoraggio (Barthes): un espediente verbale che "disciplina" la polisemia dell'img inducendol'osservatore a seguire una lettura preferenziale

Codice: un sistema di differenze e corrispondenze che rimane costante attraverso una serie dimessaggi (sinonimo di langue); il messaggio indica le sequenze significative generate dallacodificazione degli enunciati comunicativi

Codici operativi nel segno iconico (Eco): c. percettivi, c. della ricognizione, c. della trasmissione,c. tonali, c. iconici (figure, segni, semi), c. iconografici, c. di sensibilità e gusto, c. retorici, c.stilistici, c. dell'inconscio

Eredi di Saussure: Hjelmslev, Martinet, Benveniste - per i quali l'obiettivo della cine-semiologia è quello di cercare le equivalenze tra unità linguistiche e filmiche doppia articolazione; unitàminime

Unità semiotica o linguistica: è una classe di entità costruite dal linguista

allo scopo di ridurre la caotica eterogeneità del linguaggio a una matrice di principi generativi. I linguisti cercano di stabilire unità minime dalla cui combinazione deriva il linguaggio stesso. Articolazione: in semiotica, ogni forma di organizzazione che produce unità distinte ma comparabili; doppia articolazione: nel sistema linguistico, sorta di "abbinamento" di differenze fonetiche con differenze concettuali. Martinet approfondisce e distingue in morfema ("unità significante" o unità di senso che costituisce la prima articolazione) e fonema (livello non-significante, costituito da unità di suono puramente distintive; è la seconda articolazione). Cinémi (Pasolini): unità minime del linguaggio cinematografico, sono rappresentate dai vari oggetti che occupano il quadro; raggruppati in un'unità più grande danno forma all'inquadratura (il morfema, nella lingua naturale). cinéma e

fonema sono diversi, perché i piani e le inquadrature presi singolarmente hanno comunque significato, la loro combinazione non è obbligatoria

Triplice articolazione dell'img (Eco): sono unità di significato riconoscibili immediatamente;

  1. semi altamente codificati,
  2. segni iconici,
  3. segni della percezione

Metz: obiettivo della cine-lingua è individuare i processi significanti del cinema; cinema è un linguaggio (e non una lingua) perché consente solo una comunicazione rinviata; perché non possiede l'equivalente del segno linguistico arbitrario; perché l'analogia (pur presente) piano/parola e sequenza/frase è comunque problematica; perché il linguaggio non è accessibile come un codice, infatti l'abilità di produrre enunciati filmici dipende dal talento, dall'esperienza e dall'accesso all'attrezzatura; perché il linguaggio cine è permeabile all'iniziativa e alla

creatività individuale (la lingua naturale lo è molto meno) Linguaggio cinematografico (Metz): è l'insieme di messaggi la cui materia di espressione consiste di cinque tracce o canali, ovvero l'immagine fotografica in movimento, la voce, i rumori, la musica e la scrittura. Il cinema è un linguaggio in quanto "unità tecnico-sensoriale" afferrabile da un'esperienza percettiva. È costituito dalla totalità di codici e sottocodici cinematografici (vedi "quasi-lingua") nella misura in cui le differenze che li dividono sono provvisoriamente messe da parte per poter trattare il tutto come un sistema unitario. Grande sintagmatica (Metz): è una tipologia dei diversi modi in cui il montaggio ordina lo spazio e il tempo nei diversi segmenti del film narrativo; figure sintagmatiche sono le unità che organizzano le relazioni spaziali e temporali secondo varie combinazioni. Metz utilizza tre criteri per identificare,

Delimitare e definire i segmenti autonomi: l'unità di azione (continuità diegetica), il tipo di demarcazione (dispositivi di punteggiatura) e la struttura sintagmatica (principi di pertinenza che consentono di identificare i segmenti maggiori). Metz usa la parola sintagma per designare sia le unità autonome dal punto di vista narrativo sia la struttura secondo cui i singoli piani possono essere raggruppati, riservando invece i termini "sequenza" e "scena" per designare i tipi specifici di sintagma.

Diegesi (Metz): indica gli eventi e i personaggi collocati in un racconto, cioè il significato del contenuto narrativo, i personaggi e le azioni considerati "per se stessi", senza riferimento alla mediazione discorsiva; è anche la storia (cfr. histoire di Genette) quale è ricevuta e percepita dallo spettatore; è una costruzione immaginaria: spazio e tempo finzionali in cui il film opera.

Livelli di narrazione in letteratura

(Genette): diegetico (che deriva dal racconto primario), extradiegetico (inserzione narrativa nella diegesi), metadiegetico (per racconti all'interno di un racconto).
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
11 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiotica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Facchetti Giulio.