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AIUTANTE SOGGETTO OPPONENTE SOGGETTO E OGGETTO

Nell'economia del percorso narrativo, il soggetto si definisce unicamente per la sua relazione giuntiva con l'oggetto, relazione caratterizzata dall'asse del desiderio e dall'asse dell'avversione. Mentre la relazione di desiderio dà origine a trasformazioni desiderio-congiuntive, la relazione di avversione dà origine a trasformazioni disgiuntive.

Il desiderio può essere inteso come una lessicalizzazione del volere, mentre l'avversione può essere vista come una lessicalizzazione del volere contrario.

L'oggetto è definito come ciò che è voluto. Può essere di natura soggettiva o oggettiva, a seconda che sia attribuito secondo l'essere o secondo l'avere: quando è attribuito in maniera oggettiva, si situa in una dimensione pragmatica, mentre quando è attribuito in maniera soggettiva, si situa in una dimensione cognitiva.

DESTINANTE E DESTINATARIO.

Scritti in maiuscolo, Destinante e Destinatario si diversificano dai medesimi attanti presenti negli enunciati elementari. Il Destinante corrisponde alla sfera d'azione del mandante, mentre il Destinatario è, in generale, il soggetto-eroe, cui viene assegnato il compito di riparare al danneggiamento subito o di liquidare la mancanza che si è venuta a creare. I due attanti non sono sullo stesso livello: il Destinante si colloca su un livello trascendente, il Destinatario-soggetto occupa una posizione. Al Destinante pertiene l'immanente volere, comunicato attraverso un oggetto di natura linguistica, mentre al Destinatario compete il dovere circa l'azione da portare a termine. Tra Destinante e Destinatario si stabilisce un contratto nel quale il Destinatario si impegna a realizzare il volere del Destinante attraverso la ricevendo poi dal Destinante una prova, sanzione positiva o negativa dell'azione compiuta. Bisogna, quindi, distinguere il Destinante

manipolatore dal Destinante giudicatore. AIUTANTE E OPPONENTE. GREIMAS giudica Aiutante ed Opponente come delle proiezioni della volontà d'agire e delle resistenze immaginarie del Soggetto. Queste due figure hanno goduto di più fortuna critica di quanta l'autore stesso fosse disposto ad accordarvi. Infatti, in un primo tempo, essi erano nominati circostanti. È possibile interpretare l'aiuto o l'impedimento che il Soggetto assume su se stesso come un poter o un non poter fare.

CONSIDERAZIONI PARADIGMATICHE. Inserendo le figure attanziali nel quadrato semiotico, si ottengono quattro posizioni per ciascuna categoria attanziale. Per l'analisi narrativa, sono considerati di maggior interesse i termini negativi che si originano sull'asse dei contrari. Gli attanti negativi (anti-Soggetto, non hanno alcuna colorazione anti-Oggetto, anti-Destinante...) moralistica, ma conservano il valore posizionale assunto nel quadrato.

semiotico. L'anti-Soggetto è l'attante che si oppone al congiungimento tra Soggetto e Oggetto. La distinzione tra anti-Soggetto e Opponente si basa sul momento in cui compare l'azione di ostacolo: se compare al momento dell'acquisizione della competenza, l'attante negativo sarà l'Opponente; se, invece, si presenta al momento della performanza, l'attante negativo sarà l'anti-Soggetto.

VERSO UNA SINTASSI NARRATIVA DEGLI ENUNCIATI. Tre frasi sintatticamente diverse, ma che esprimono la stessa idea sono, da un punto di vista narrativo, identiche, perché esprimono lo stesso enunciato.

Quando un enunciato di stato viene omesso, perché è logicamente implicato dall'enunciato successivo, si dice che si è verificata un'ellissi, un sistema di costruzione discorsiva che economizza sugli enunciati. L'anafora è, invece, l'uso del pronome per rinviare

All'attore grammaticale apparso nella proposizione precedente. L'analisi delle singole proposizioni e quella dell'intero discorso sono due operazioni diverse: può, infatti, capitare che gli attanti del discorso e gli attanti narrativi non coincidano.

ATTANTI, ATTORI E FIGURE. Quando apriamo un libro, non incontriamo attanti e predicati, ma personaggi e temi, nomi propri e situazioni. Ci imbattiamo, cioè nella forma manifesta del discorso.

Le relazioni tra sfere d'azione e personaggi che le ricoprono sono state messe in evidenza da PROPP, che distingueva tre casi:

  1. La sfera d'azione corrisponde esattamente al personaggio
  2. Un solo personaggio abbraccia più sfere d'azione
  3. Una sola sfera d'azione è ripartita fra più personaggi

GREIMAS chiama le unità lessematiche di superficie, che ricoprono gli attanti, eliminando l'ambiguità di una nozione come quella di personaggio.

Lo schema di PROPP

può essere così integrato nell'analisi greimasiana:

  1. A A A
  2. A1. A 1 1 2 3 1a a a aa1 1 1 2 3

A= attante; a= attore

In un testo, secondo l'ipotesi di PROPP, alcuni ruoli attanziali rimangono invarianti, mentre di volta in volta variano gli attori che li vanno a ricoprire.

Un ruolo attanziale si definisce sintatticamente in funzione della posizione dell'attante all'interno del percorso narrativo.

Il ruolo attanziale si distingue dal in quanto quest'ultimo comporta un investimento ruolo tematico semantico che permette di manifestare l'attore.

Mentre i ruoli attanziali rimangono fissi, garantendo la coerenza nella progressione dell'isotopia del testo, i ruoli tematici variano (da poveri a ricchi, da prigionieri a uomini liberi...). Il testo mette in scena anche la trasformazione dei ruoli patemici (i personaggi mutano da tristi a gioiosi, da calmi a ansiosi...).

ENUNCIATI E DISCORSO. Il discorso gode della proprietà dell'elasticità.

racconto di cose che sono già accadute (anafora). Inoltre, può essere presente una sequenza temporale lineare o una struttura non lineare, con flashback o anticipazioni. Per quanto riguarda lo stile, il testo può essere scritto in modo descrittivo, narrativo, dialogico o riflessivo. Inoltre, può essere caratterizzato da un tono formale o informale, a seconda del contesto e del pubblico a cui è rivolto. Infine, è importante sottolineare che la formattazione del testo con tag html può essere utilizzata per evidenziare parti del testo, come parole chiave o citazioni, attraverso l'uso di tag come o
. Inoltre, è possibile creare elenchi puntati o numerati utilizzando i tag
    o
      . Ricorda di utilizzare i tag html in modo appropriato e coerente con il contenuto del testo, in modo da rendere la lettura più chiara e comprensibile.

      racconto di eventi già accaduti (anafora).GLI OGGETTI DI VALORE. La possibilità di dare senso ad un testo si fonda sulla sua continuità, che gli conferisce omogeneità, nonostante la presenza, al livello della manifestazione, di elementi eterogenei. La relazione tra soggetto e oggetto è governata dalla categoria del Prima che valore. Rispetto a un oggetto, un soggetto si congiunge o si disgiunge rispetto a un valore semantico e narrativo, che trova la sua incarnazione in un oggetto. Nel congiungimento con l'oggetto, il soggetto vede un puro pretesto per il raggiungimento di un valore semiotico. L'investimento in valori è variabile e dipende dalle determinazioni semantiche e narrative attribuite al soggetto dal discorso. Lo stesso valore può essere riconosciuto in oggetti diversi. Esistono due accezioni del valore:

      STRUTTURALE: il valore è ciò che rende pertinente e semioticamente riconoscibile l'apparizione di un oggetto.

      13FENOMENOLOGICA: il valore è ciò che rende conto dell'intenzionalità di un soggetto proteso verso la propria realizzazione. Unificando queste due accezioni, possiamo dire che il valore è ciò che consente sia la determinazione della soggettività, sia la selezione dell'oggetto. Per soggetto e oggetto l'esistenza semiotica. La congiunzione tra soggetto e oggetto-valore consente la realizzazione, mentre la disgiunzione è uno stato virtuale e il processo che la produce è detto processo di virtualizzazione. A questo punto, nascono tre problemi: Circolazione dei valori Ingresso e uscita dei valori Trasformazione dei valori

      LA COMUNICAZIONE TRA SOGGETTI. Il primo caso riguarda il trasferimento di valori da un soggetto all'altro, per mezzo dell'azione di un terzo soggetto incaricato del fare trasformativo. Se si tiene conto del fatto che S3 può essere in

      sincretismo sia con S1 che con S2, si possono avere le seguenti quattro combinazioni: 1. REALIZZAZIONE RIFLESSA, quando S3 = S1 virtuale 2. APPROPRIAZIONE REALIZZAZIONE TRANSITIVA, quando S3 = S2 realizzato 3. ATTRIBUZIONE VIRTUALIZZAZIONE RIFLESSA, quando S3 = S1 realizzato 4. RINUNCIA VIRTUALIZZAZIONE TRANSITIVA, quando S3 = S2 virtuale SPOLIAZIONE LA COMUNICAZIONE PARTECIPATIVA. Nel caso in cui irrompano nuovi valori, o si perdano valori precedenti, o si trasformino valori nell'universo narrativo, rispetto a soggetti immanenti dobbiamo postulare altri soggetti trascendenti, che possiamo chiamare Destinanti. In questo caso, l'attribuzione di un valore non richiede la rinuncia a quello stesso valore da parte di un altro soggetto. Questa forma di comunicazione consente l'aumento dei valori in gioco. Il soggetto realizzato resta tale anche dopo avere adoperato la trasformazione che fa sì che un altro soggetto si trovi congiunto con lo stesso oggetto. del Oggetto e valore devonoessere tenuti distinti, in quanto il secondo è più astratto e generale primo e consente la costruzione di una logica semiotica del funzionamento narrativo della significazione. Gli oggetti sono secondi rispetto ai valori nel processo di generazione del senso.

      L'ORGANIZZAZIONE CANONICA DEGLI ENUNCIATI. La riflessione sul raggruppamento delle unità narrative ha permesso di individuare nel nella e nel tre dei contratto, prova dono sintagmi a più alta ricorrenza nella struttura del racconto.

      Il contratto è la forma di accordo con cui due soggetti stabiliscono degli obblighi reciproci sul modo in cui regolare il flusso di circolazione degli oggetti. Mentre il dono implica simultaneamente un'attribuzione e una rinuncia, la prova è una figura discorsiva del trasferimento degli oggetti di valore che suppone in modo concomitante un'appropriazione e una spoliazione e per questo rappresenta una relazione intersoggettiva di natura pol

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Publisher
A.A. 2007-2008
24 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di semiotica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Storiche Prof.