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I CAPITOLO
RIFLESSIONI...
I SEMIOSI E SEMI
C'è segno ogni volta che c'è interpretazione
Affinché un segno esista, bisogna che ci sia un interprete tramite un interpret
Considerare il segno come oggetto dell'interpretazione (o interpretato)
SEMISI ILLIMITATA
Quindi un segno esige un interprete ancor prima di diventare segno
Il segno si può considerare come una reazione, a condizione che sia intesa come un'interpretazione o comprensione rispondente (Maxis.)
CONCLUSIONE: le segno = interprete
2) Segno e Interpretante
2. Autonomia dell'interprete rispetto all'interpretante può essere di 2 tipi:
- Autonomia di ordine materiale (in senso fisico)
- Autonomia di ordine immateriale (in senso semiotico)
Quindi se l'interprete è segno è perché ha una materialità semiotica.
5. Apermuticeco
L'interpretazione deve adeguarsi all'interpretante nella sua oggettività sia fisica che semiotica.
Si può parlare di oggettività o materialità in termini di alterità.
Conoscente interpreto ed interpretante sono in un rapporto di alterità (che va da un grado a un grado di alterità).
Interpretato rispetto all’interprete davanti materialità fisica (che quando riceve dall’interpretante lo consideri al segno): grado di alterità, rispetto ad un interpretante che è più risorsa (che non esclude il confronto con esso dell’esempio)
Le categorie oggettivo Se si può considerare e rappeseno il significato considerare oggettività e parlare di segno (Peirce) ed essa consiste in
- Qualcosa di oggetto (autonomo in sensorialità rispetto all'interpretazione)
- Interpretazione (oggetto - sotto il contratospetto).
- Interpretante (una carta interpreta + estensione)
Dunque: quando c’è un rapporto tra segno e segno → alterità è maggiore.
a) Interpretazione: intreprese immagini, linguaggio e sensazioni.
Interpretazione consiste in un rapporto interpretante-interpretato che si avvale della
umanizzazione di precedenti interpretazioni che hanno permesso di fare configurare
un tipo pieno, a seconda del tipo di interpretazione di cui si tratti.
Interprete e sviluppo sottoposto in interpretato
consiste nel
interpretante di
una sollecitazione.
Esso è un OGG. nel senso di qualcosa di OGGETTIVO (l'impulso di forma e colore)
(esistente e sé)
Interpretazione di ciò.
L'interpretazione presuppone precedenti esperienze e quindi x le "premesse".
Quindi: interprete = interpretazione basato su precedenti interpretazioni
e situato all'interno di un Umwelt specifico,
dette specie e cui ed (ambiente)
senso si appartiene.
Ciò che determina la diff. tra mondo animale e quello umano è il modello
su cui l'interpretazione si basa.
Esso è diversificato in maniera specifica x le diverse specie viventi.
Risultato del processo di determinazione
"chiuso" sia in
cui è possibile
prop. inters/
inter
Il modello di cui si avvale in interpretazione del mondo umano
Sintassi o scrittura.
H vide defin. le “LANGAGGIOL” con criteri che tengono fuori la nozione
LINGUAGGIOL EVOLUZIONALE (deve prescindere da essa)
che non può essere
limit. alle linguista
Considera il linguaggio in secondo dei veicoli segnico che intervengono
(crcni, us2, £in) e non solo quello verbale
Così, mentre H non usa concetto di segno, fonda la sua SEMIOTICA
vede dipendenza e subalterno al linguaggio alla linguistica.
X H “LINGUISTICA GENERALE” designo lo studi del linguaggio generale
mentre “LINGUISTICH: = unità precari, sottoclassi del linguaggio.
Egli ritiene che i SEGNI di un LINGUAGGIO devono costituire un
SISTEMA di SEGNI INTERCONNESSI e processi semici complessi.
egli distingue
SEGNI degli uomini e SEGNI MINIME, NON-UMANE
le linguaggio percepora dall’uomoc?
Se inteso come sinonimo di comunicazione allora X
Se no! si considera distingue dalle e allora √
“Simboli postlinguistico” e pensiero e cultura (prerogativa umana)
Il linguaggio umano a differenza, dello animale DALL’ARIA COMMINIA
TORIA > SINTASSI
ANTROPOSIEMOTICA nelle semina stbs (11upp) > BIOSEMIOTICA
Uomini hanno conservano costituiti com. con il resto del mondo animale
le Linguaggio non si riduce ad une funzione comunicativa
Sebnok distingue in: LINGUAGGIO (processo di ideoduzione)$$ Neo SUTUSIS.
PARLORE (funzione communicative e presupp e lingua
gio. coelle *
XVI CAPITOLO
SEMIOETICA e ALTERITÀ
SEMIOTICA
Essa fa riferimento ad una gran responsabile del semiologo e confersice alla scienza = impegno di ordine pratico ed etico.
Così si afferma del gnoseologismo.
2° affermazione di eco: ridimensione dello slancio etico della log
La semiotica sembrerebbe pericare a questo punto ad un consociativismo.
Regge del semionte come soggetto a tutte le realtà e trame dell’uno stesso:
Rapproche che stabilisce tra lui e ciò che è l’altro.
Lo semiosi ha bisogno di associazione proficua verso l’altro.
Lo privilegia il movimento della situazione, avvinto che totalizzante.
CONCETTO:
SEMISI INFINITA (Peirce)
Questo rapporto con l’io e di responsabile e coinvolgimento al di fuori dall’ordine di istituzione, convenzioni e abitudini.
-> ALTERITÀ
Bisogna che la semiotica globale si apra verso quella cognitiva e verso un 3° ordine etico -> semioetica -> questo richiamo implica la “salute della semiosi”.
3) Silenzio come tacere.
I segni del tacere sono di tipo iconico, cioè: si presentano da sé.
(Categoria della totalità: il segno del tacere vale x sé.)
SEGNO ICONICO del silenzio.
Inteso come TACERE, si dà come IMMAGINE dell’Alterità.
Assume un valore fortemente ossologico.
Secondo Lév., si ama oltre le fugge del perico, né del dovere, né
ciò vale solo per il silenzio iconico, dove si espone co’ L’alterità.
Esso è quindi collegato con la responsabilità.
2ª forma
Relaz. tra ICONICITÀ, RESPONSAB., e DIALOGO
La relaz. fra RESP., DIALOGO e ALTERITÀ è teorizzata da Benfùm
(nel libro "Am I my Ausländerability").
Qst termine racchiude insieme:
RESPONSIVITÀ e RESPONSABILITÀ
Si tratta di una responsabilità ILLIMITATA, ASSOLUTA.
R1 = possiamo descrivere il SEGNO VERBALE in termini di:
quantità di LAVORO X la sua produzione
PRODUZIONE LINGUISTICA —> REL PRODUZIONE MATERIALE/ NON OMOLOGICA —> PRASSI SOCIALE
rel
R-L: 4 livelli di articolazione/vari complessità X quantità di lavoro
— T E S T O — — NON X — ARTICOLAZIONE
ARTICOL eX —> TERZA EQUIVALENZA X0 la frase rapporto di
può essere + equivalenza
elaborata dal punto di vista sto-logico. Ne esistono solo uno analogo.
No corres. su — piano complessità
di articolazione.
INTERMEDIA LA MATERIALITÀ IDEOLOGICA
La "Parola" non è mai un'entità NEUTRA (Bakhtin)
Essi rivistano della sua attual. della valutaz. ideologica
Le "Parole" nella lingua hanno un preciso orientam. rispetto al PARLANTE: oltre non appartiene ed è: autentiche di una significato: e interpretazioni:
X INTONAZIONE stabilisce "SENSO"
MATERIALITÀ IDEOLOGICA