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CAP. 3 - LA PERIODIZZAZIONE E I MODI DI RAPPRESENTAZIONE

Due grandi periodi: prima e dopo il 1918

Il cinema muto abbraccia un arco di tempo di circa trent'anni, dalle prime pellicole realizzate alla

fine del 1895 a quelle realizzate negli ultimi anni 20. Non è possibile individuare i confini

cronologici più precisi in quanto i primi film sonori sono stati prodotti in epoche diverse a seconda

dei paesi. Ad esempio, a partire dal 1929, quasi tutta la produzione hollywoodiana diventa sonora,

mentre si producono ancora film muti in Unione sovietica, mentre in Cina e in altri paesi il cinema

muto resterà addirittura fino agli anni 40. In Francia, invece, il cinema sonoro fa la sua comparsa

nel 1930. Generalmente, comunque, l'espressione "cinema muto" si riferisce principalmente al

periodo degli anni 20, cioè al periodo dell'"Arte muta", caratterizzata dai più importanti capolavori di

questo genere.

Le fasi principali dell'evoluzione del cinema muto

Il cinema muto si è sviluppato in fasi differenti. Possiamo, in particolare, individuare due periodi:

1) Primo periodo: dal cinema primitivo ai lungometraggi narrativi (1895-1920).

Questo periodo si divide, a sua volta, in due fasi: 1895-1910 circa e 1910-1919. La prima fase

comincia con l'avvento del cinematografo dei fratelli Lumière, dove si producono vedute

unipuntuali, attraverso un modo di rappresentazione primitivo, basato sulla successione di quadri.

Nel 1908, però, sia la comparsa del film letterario e la sua evoluzione in senso narrativo, grazie a

registi come Albert Cappellani o Léonce Perret. Negli seguenti il modello narrativo si evolve

ulteriormente grazie alle produzioni Pathé e Gaumont in Francia, Vitagraph e Biograph negli Stati

Uniti che segnano la comparsa del montaggio alternato. Successivamente, si cominciano a

produrre film a episodi e "serial" che hanno come effetto quello di aumentare progressivamente la

durata dei film: grazie perciò a lungometraggi (oltre 100 metri di pellicola e 90 minuti di durata)

come Les Miserables e Germinal di Albert Cappellani, Cabiria di Giovanni Pastrone e La nascita di

una nazione di Griffith, si determina il trionfo commerciale del lungometraggio a livello

internazionale. Contestualmente, si afferma anche il trionfo dello stile narrativo hollywoodiano

anche se nel periodo tra il 1916 e il 1920 si ha l'affermarsi di modelli nazionali, in risposta al

modello hollywoodiano: ad esempio ciò avviene Francia grazie ad Abel Gance, in Svezia grazie a

Victor Sjӧstrӧm e in Germania grazie al film Il gabinetto del dottor Caligari che segna la nascita del

cinema espressionista.

2) Secondo periodo: gli anni 20 e l'"arte muta"

Nei primi cinque anni degli anni 20 si assiste ad un consolidamento dell'arte e della produzione

cinematografica, sia ad Hollywood che in Europa, inoltre nascono le scuole nazionali. Nella

seconda metà del decennio, infine, il cinema muto raggiunge il suo apogeo, grazie una serie di

capolavori come: La corazzata Potemkin, La passione di Giovanna d'arco e Lulù - Il Vaso di

Pandora.

L'estetica delle vedute Lumière

Grazie al vastissimo catalogo delle vedute Lumière, che comprende oltre 2400 lavori, è possibile

avere un'idea sull'estetica delle prime vedute. Anzitutto la qualità fotografica dell'immagine in

movimento dipendeva da una serie di fattori quali: le potenzialità tecniche dell'apparecchio, la

precisione delle scelte ottiche e il grado di sensibilità della pellicola. A questi fattori si

aggiungevano poi le condizioni di ripresa, la messa a quadro, l'illuminazione degli ambienti naturali

o artificiali, il soggetto della veduta e la sua fotogenia. Quasi tutte le vedute Lumière erano

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realizzate "en plein air", cioè all'aria aperta e alla luce naturale. L'operatore doveva inoltre

scegliere il momento più adatto per la registrazione, in base alla resa luminosa e al grado di

nitidezza della profondità di campo. Solitamente l'inquadratura era diagonale, in modo da

evidenziare la prospettiva e la linea di fuga. La stragrande maggioranza delle vedute Lumière fa

parte del cosiddetto "cinema documentario", in quanto si tratta di vedute perlopiù descrittive. Esse,

inoltre, non sempre erano fisse dal momento che potevano riprendere un treno, una nave, una

parata, etc. In questo caso la camera restava immobile e si sceglieva l'angolatura in grado di

sottolineare meglio il dinamismo degli spostamenti. Quando invece bisognava firmare dei

monumenti, delle spiagge o degli scorci di strade, la macchina da presa era posizionata su una

piattaforma, in modo da descrivere la realtà attraverso ampie panoramiche.

Il modo di rappresentazione primitivo in Méliès e Zecca

Nel 1897, Georges Méliès costruisce a Montreuil è proprio studio cinematografico per realizzare i

suoi film. All'inizio, le sue vedute riproducono solo gli spettacoli di illusionismo che egli mette in

scena al teatro Eobert-Houdini, mentre in seguito, sviluppa le storie in modo da mettere in

evidenza i trucchi, moltiplicando perciò la successione dei quadri, come ad esempio è il caso di

uno dei suoi primi capolavori, Il viaggio nella Luna, composto da circa 30 quadri. A questo punto

per indicare la scena filmata non si usa più la parola veduta (vue), ma il termine quadro (tableau). I

quadri funzionano in modo autarchico, cioè danno vita a un'azione completa che si svolge

integralmente. L'inquadratura, invece, mostra un campo medio, che riprende la scena nella sua

totalità, mentre la macchina da presa è posizionata in maniera orizzontale e frontale. Questo tipo di

modello e questo tipo di messinscena è adottato nelle prime pellicole di Ferdinand Zecca, Albert

Cappellani, Alice Guy e di altri autori.

Inseguitori e inseguiti: l'alternanza e il film comico

Questa tipologia di rappresentazione subisce ulteriori trasformazioni in seguito alla diffusione dei

film a inseguimento e delle pellicole organizzate attorno a differenti punti di vista. Nelle pellicole a

inseguimento, in particolare, si ha l'alternanza basata inizialmente sulla successione di luoghi e poi

sul passaggio dei piani degli inseguiti a quelli degli inseguitori. Tra i film primitivi in cui è

rappresentato l'inseguimento possiamo ricordare Rescued by Rover (1905), diretto da Lewin

Fitzhamon, dove un neonato viene rapito da un mendicante. A questo punto il cane di famiglia

Rover, riesce a condurre il padre del bambino nel luogo in cui è tenuto prigioniero. Nel film è

mostrato il tragitto di andata e ritorno compiuto dal cane, così come la successione dei luoghi che

egli percorre attraverso l'alternanza di una serie di piani. Questa struttura viene poi ripresa nei film

Pathè comici basati sull'inseguimento, mentre nel film Les chiens contrebandiers (1906) di Lucien

Nonguet, si ha un'altra novità dal momento che lo spettatore può assistere alla storia attraverso

differenti punti di vista: quello dei cani, quello dei doganieri che li cercano e quello dei

contrabbandieri che controllano il tragitto degli animali.

L'evoluzione del "modo di rappresentazione" del cinema di Albert Cappellani: da "Notre

Dame de Paris" a "Germinal"

Queste trasformazioni delle tecniche narrative si manifestano nella produzione di diversi autori,

come ad esempio Albert Cappellani. Quest'ultimo, nelle sue prime pellicole e in Notre Dame de

Paris si attiene al modello primitivo di Méliès e Zecca. Notre Dame, infatti, sebbene più lungo

rispetto ai precedenti, è interamente realizzato in studio, le inquadrature sono quasi tutte frontali

mentre l'azione si svolge in una successione di quadri. In Les Misérables, invece, Cappellani

alterna le riprese in studio con quelle in esterni, mentre il consolidamento delle riprese in esterni

avviene con l'adattamento cinematografico di Germinal. Si assiste, quindi, a un primo distacco

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dalla rappresentazione primitiva anche se le inquadrature continuano ad essere relativamente

lunghe e la macchina da presa è posta sempre ad una certa distanza dall'azione. 7

CAP. 4 - LE GRANDI SCUOLE ESTETICHE DEL MUTO E I FILM CHIAVE

Perchè "Nascita di una nazione" ha rappresentato una svolta storica?

A giudizio degli storici il lungometraggio di Griffith, La nascita di una nazione ha rappresentato una

svolta nell'affermazione dell'Arte muta, non solo per lo straordinario successo commerciale

ottenuto negli Stati Uniti e per le violenti polemiche che ha scatenato. Altrettanto importante dal

punto di vista storico è stato, però, anche il film Les misérables, girato nel 1912 da Cappellani,

diviso in quattro parti e di durata maggiore rispetto al film di Griffith, anche se il découpage del film

è ancora primitivo, così come il lungometraggio Cabiria di Giovanni Pastrone, anch'esso

caratterizzato da una messinscena sfarzosa. Nascita di una nazione si tratta di un'epopea

incentrata sulla storia di due famiglie: gli Stoneman della Pennsylvania (Stato del Nord) e i

Cameron della Carolina del sud, coinvolte entrambe nella guerra di secessione. Le riprese del film

durano nove settimane, partire dal luglio del 1914 e coinvolgono 500 comparse, un numero di

comparse eccezionale per l'epoca, anche se la campagna stampa arriverà a gonfiare il numero

reale indicando 30.000 comparse. La novità principale della pellicola è rappresentata dal costante

intrecciarsi della storia delle due famiglie con la "Grande storia" americana. Nella prima parte del

film sono rappresentati i grandi "quadri storici" come ad esempio l'assassinio di Lincoln, assieme

agli avvenimenti che coinvolgono le due famiglie come intrecci amorosi e rivalità personali. La

seconda parte, invece, è dedicata alla ricostruzione, in seguito alla sconfitta del sud, e al violento

conflitto a sfondo razziale tra neri e bianchi. Quest'ultimo si sviluppa attraverso un montaggio

alternato sempre più sistematico che determina, alla fine del film, una fusione spazio-temporale di

tutte le componenti tematiche e drammatiche trattate fino a quel momento. La storia termina con

una sorta di apoteosi lirica che suscita la partecipazione emotiva dello spettatore.

Il dottor Caligari e i mostri di Weimar

In Europa il cinema muto percorrere strade differenti rispetto a quelle praticate a Hollywood. In

Germania il cinema è influenzato dal movimento artistico dell'espressionismo e da un

lungometraggio originale, Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene. Il narratore Francis

racconta la storia del dottor Caligari, che esibisce nel suo laboratorio un giovane sonnambulo.

Quest'ultimo predice all'amico del narratore che morirà all'alba e qualc

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
11 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valja di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiologia del cinema e degli audiovisivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Mancino Anton Giulio.