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La nascita della Golden Age di Hollywood

Nacque invece in quel periodo il musical, fiorirono la screwball comedy (con i suoi dialoghi scoppiettanti) e sicuramente ne trassero beneficio anche il genere gangster-movie nel quale il dialetto della mala, i rumori di frenate, spari etc. erano elemento portante. 1927 è anche la data di inizio dello studio system.

Nasce in questo periodo la golden age di Hollywood, con il sistema degli studios, un sistema verticistico, con alcune precise caratteristiche: gli studio producevano, distribuivano e cominciarono anche a dedicarsi all'esercizio con l'acquisto di proprie sale di visione film. Le grandi case erano solo cinque (Le cinque grandi): PARAMOUNT; METRO GOLDWYN MAYER; FOX; WARNER BROS; RKO. Esse producevano, distribuivano e possedevano sale. Le tre piccole invece sono: UNIVERSAL; COLUMBIA, UNITED ARTISTS. Esse producevano principalmente. Questa situazione di controllo permetteva anche di testare direttamente il feedback del pubblico alle varie proposte, elemento.

indispensabile per individuare story concepì, temi, intrecci, soluzioniformule narrative insomma tutto ciò che può funzionare meglio di altro per poter avere un prodottodi successo. Ripetizione e convenzione sono quindi la conseguenza di ciò.Ovviamente un prodotto di successo tendeva ad essere ripetuto, ma la ripetizione non doveva essereplagio, bensì apportare qualche variazione, modifica accettabile all’interno del contratto con ilpubblico…modifiche su modifiche, variazioni sottili rispetto ad un modello base costituiscono unaderiva necessaria del genere che comporta( soprattutto dagli anni ’70 in poi) contaminazioni,mutazioni, scambi per poter accedere a un pubblico eterogeneo. Importante sottolineare come anchenella Golden age, in cui i generi parevano essere ben definiti e riconducibile a una certaproduzione(Studio), c’era già questa deriva per raggiungere un pubblico eterogeneo.Certo è che a un mosaico di

spettatori la vecchia Hollywood rispondeva con mosaici di genere e distelle, per offrire film per ogni gusto possibile. Pubblico come grande incognita da sempre nel cinema, per questo a tutt'oggi ci sono ancora le pratiche della pre-view, pochi sono i nomi di autori che (anche nella contemporaneità) sono quasi sempre una garanzia per il loro intuito e la loro abilità narrativa: wilder, Hitchcock, Speielberg, Lucas, Cameron... perlopiù figure che lavorarono su generi diversi. Durante il periodo dello Studio System si ha la suddivisione delle produzioni in A/B, a seconda dell'investimento e alla funzione in sala. Il merito delle B-series sta nel fatto di mantenere in vita il genere e codificare, nonché essere territorio di fertile sperimentazione e valutazione di accettazione delle innovazioni da parte del pubblico. La Rko produce alcuni B-movie di horror e fantascienza tra i più creativi dell'epoca del system. Tutte le major hanno in questo periodo

Un doppio circuito produttivo, a volte prendendo in prestito anche registi e attori dalle maggiori produzioni. Dai '50 in poi la B sarà inglobata nel circuito tv, sempre con funzione di laboratorio con cui il cinema intreccerà poi scambi frequenti.

Il clima della golden age è di dura concorrenza, per questo le majors puntano a darsi una precisa e coerente riconoscibilità e identità mantenendo un coerente house style: continuità di un genere di successo, contratti con tecnici, creativi e attori (star system).

MGM = aveva utili più alti e proponeva grandi attori del periodo con scenari sfarzosi

PARAMOUNT = all'inizio anni 30 era nota per prodotti stile europeo, solo con seconda guerra mondiale diventa più americana

WARNER = produceva a basso costo prodotti "sicuri", e qui la costante ripetizione portò alla rapida codifica di certi generi.

La FOX, ora 20TH CENTURY FOX = era nota per costruire star e lanciarle (vedi

Shirley Temple)La RKO= nota per il sonoro e per i B-movies ebbe travagliata esistenza, fallì, fu ricostruita, chiuse definitivamente nel 58.

Ad ogni modo tutte le case pur privilegiando i loro propri generi (cioè tutti quei film prodotti sull'ascorta di un primo film di successo) erano attive in vari fronti, nessuno studio era legato univocamente ad un solo genere.

Ricordiamo inoltre una cosa molto importante: le etichette critiche relative a discorsi sui generi vennero molto spesso introdotte a posteriori dalla critica, nel periodo in cui un film viene prodotto, un'innovazione viene accettata e si creano filoni-tipo, non si pensa a creare una etichetta ad hoc, in quanto la riflessione sul senso che quel prodotto veicola non è ancora attivata né pervenuta a teorizzazioni.

Se nei primi anni del cinema i film erano pubblicizzati in quanto novità in sé, man mano che gli anni trascorrono, si codificano i linguaggi, si intraprendono strategie, si pensa a

Gestire il proprio marchio concentrando l'attenzione dei media è inevitabile che un altro fenomeno prende piede: lo Star System.

Prima del 1910 pochi erano gli attori conosciuti a livello cinematografico (anche perché pochi avevano contratti stabili, diversamente da quanto accadeva nel teatro e nel varietà). Cominciando a industrializzarsi Hollywood propone dei film in cui circolano le stesse facce e quindi cresce l'interesse del pubblico per loro. Anche qui il ruolo dello spettatore nella creazione delle star è innegabile. Dal 1910 le case cominciarono a sfruttare i loro attori anche ai fini pubblicitari propri perché spinti dall'interesse del pubblico.

Cominciano a contare i cosiddetti credits e nasce il fenomeno del divismo. Un certo attore viene legato a un certo tipo di film, e anche se la star è eclettica c'è comunque un meccanismo di familiarità e aspettativa. Il divo è qualcuno che si conosce.

Sicuramente importante è il lavoro di promozione degli studios, nonché l'aura creata appositamente attorno alla figura del divo creando appositamente notizie e gossip. Nel 1934 il codice di autocensura Hays, dal nome del direttore della MPPDA, associazione degli studios, creata ad arte nel 1922 per delineare i soggetti dei film in modo da non incorrere nelle censure federali, impone alle case determinate restrizioni relativamente a certe tipologie filmiche, nello specifico i ganster-movie in cui i cattivi erano un po' troppo carismatici. Ricordiamo Scarface visto a lezione. Il codice mirava, nonostante la risposta positiva del pubblico a certi film, a puntare a moralizzazione più ampia e molti film ne pagarono le spese. Alla fine della seconda guerra mondiale, nonostante le rosee prospettive interne e di esportazione, nasce una crisi che conduce alla fine della golden age. Vari fattori sono responsabili di ciò: sentenza antitrust del 1948 che impone alle case di.rinunciare alle sale• ciò favorisce le produzioni indipendenti e le sale indipendenti• tra il 46 e il 56 cresce il numero di film indipendente e spesso sono gli stessi registi e star a• creare proprie compagnie cambiamenti socio-economici che ebbero riflessi fisici sull'organizzazione urbana• allontanarono gli spettatori dalle sale del centro, rendendoli così più selettivi nacque interesse anche per produzioni europee• sorsero alternative al cinema come musica, attività ricreative, sport,• la televisione divenne il media delle famiglie per eccellenza sottraendo il pubblico al• cinema. 4Diventava necessaria differenziazione su base demografica con preciso target(vedi cinema• per teen-ager)Le piccole sale puntarono su prodotti alternativi agli A-movies come le serie B e puntando• all'exploitation arrivarono fino al genere trashLa tv diventa anche palestra per la nuova generazione di registi cherilanceranno• Hollywoood dagli anni settanta Il genere si riproduce in base a 3 fattori fondamentali che interagiscono tra di loro:
  1. plot (trama)
  2. setting (ambientazione)
  3. characters (personaggi)
Questi tre elementi incidono sulla definizione di genere che però come abbiamo detto prima non è categoria della critica, in quanto invece perviene dal fattore pubblico che riconosce in certe ambientazioni, certe reiterazioni, certe convenzioni un certo tipo di genere. Ambiente e personaggi combinati con lo sviluppo narrativo del film contribuiscono a inserirlo in una certa categoria, ormai convenzionalizzata che risponde ad una certa aspettativa col pubblico. Setting e personaggi compongono l'iconografia, mentre alla narratività è legato il plot in concomitanza con l'agire del personaggio. Iconografia = investe il dato visivo e informativo e ci dà la base per situare il film nel genere di appartenenza. Il western è di sicuro il genere in cuil'iconografia è maggiormente connotata e rende immediata alla visione dello spettatore con i suoi spazi immensi, i cavalli, la main street, il saloon, i cattivi vestiti di nero, gli amici dell'eroe, la stalla, lo sceriffo, la città in costruzione. Lo stesso dicasi per il noir con i suoi colori scuri, la notte, gli impermeabili, lo scenario urbano, le donne ammaliatrici. Anche in generi meno connotati iconograficamente abbiamo importanti dati visivi: nel melodramma abbiamo interni grandi di case maestose, riccamente arredate, colori pastosi. Ovviamente questi modelli consentono di andare al di là della mera denotazione iconografica e veicolano precisi modelli di senso e comportamento, o meglio situazioni tipo che tutti possiamo vivere. Per quanto concerne il personaggio possiamo dire che diviene simbolo di riconoscimento per l'audience e si lega a doppia mandata con il divo che abitualmente incarna un certo tipo di ruolo. Inoltre il cinema di genere si.Basa su equilibrio compositivo con ricorso al cosiddetto montaggio invisibile per eliminare la traccia dell'autore. Il pubblico deve agevolmente entrare nella scena, capire chi sono e dove sono i personaggi... ovviamente poi ogni genere ha creato delle sue peculiarità specifiche: ad esempio nei western è tipico il movimento ascensionale (dolly), i primipiani patetici sono tipici del melodramma, la camera car sarà tipica del road-movie degli anni 60, il fuori campo inquietante nel cinema horror. Bisogna sempre ricordare che le figure filmiche con il loro reiterato utilizzo per precisi scopi semantici garantiscono la riconoscibilità del genere e la formalità del singolo prodotto. Genere come gamma di espressioni per filmmakers e gamma di esperienze per il pubblico. Cinema come contratto con il pubblico all'insegna dell'orizzonte della verosimiglianza: non importa che sia un fatto reale, non è l'interesse documentaristico chemuove il pubblico, ma l'essere immerso in una storia emozionante - tratta dalla realtà, o puramente inventata, o
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A.A. 2012-2013
8 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiologia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Paini Luigi.