Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Peculiarità della consulenza ad orientamento familiare
6) INCONTRO INDIVIDUALE CON I FIGLI
7) DISEGNO CONGIUNTO
8) INCONTRO CON NONNI MATERNI E PATERNI
9) INCONTRO CON GLI INSEGNANTI
10) EVENTUALE INCONTRO CON CONVIVENTI
11) INCONTRO DI RESTITUZIONE CON LA COPPIA
ASSEGNAZIONE DI COMPITI CONGIUNTI -> la tecnica prevede l'utilizzo negli incontri con i componenti della famiglia di compiti congiunti, che uniscono i membri in un lavoro comune, veicolando il messaggio alla cooperazione e della continuità della relazione tra genitori e figli, come componenti principali della riorganizzazione familiare post-separazione. Viene offerta l'occasione alla famiglia di mettere alla prova modalità di interazione in un contesto differente, scoprendo nuove possibilità. Permettono al consulente di raccogliere informazioni, ma soprattutto di far sperimentare una situazione di collaboratività facendo rilevare anche elementi prognostici.
COLLOQUI CONGIUNTI DI COPPIA
Negli
incontri congiunti di tutta la famiglia il consulente affronta direttamente il tema della conflittualità. I figli in tali incontri possono sperimentare in situazione protetta, garantita da un terzo esterno, la compresenza dei genitori senza che vengano confermati timori e fantasie di distruttività incontrollata. Il primo obiettivo è di vedere in opera movimenti di cooperazione, come ciascun genitore reagisce alla presenza dell'altro.
COLLOQUI CONGIUNTI GENITORI-FIGLI
L'incontri genitori-figli hanno l'obiettivo di costruire un contesto comune di interazione mediante una tecnica di lavoro congiunto. Permettono di osservare le interazioni in atto e raccogliere elementi per valutare la qualità delle relazioni e di problem solving. In particolare emerge come il genitore svolge il proprio ruolo, la qualità e quantità di richieste di vicinanza affettiva e di cura richieste dai figli.
IL DISEGNO CONGIUNTO
In un incontro di tutta la famiglia viene
chiesta la realizzazione del disegno congiunto.
Spesso la compresenza dei genitori è una situazione anomala rispetto all'organizzazione di vita vissuta dopo la separazione e agita ansie e timori superabili grazie alla fiducia stabilita con il consulente negli incontri precedenti. È un momento centrale della consulenza perché permette di cogliere informazioni sulle interazioni di tutti il nucleo, veicolando nel contempo un messaggio di cooperazione e continuità della relazione, con effetti rassicuranti.
Il Disegno congiunto porta la famiglia a prendere decisioni insieme e fornisce contenuti simbolici rispetto ai legami.
COLLOQUIO DI RESTITUZIONE
Alla fine del percorso il ctu confronta i dati emersi nei diversi momenti allo scopo di far convergere gli indici relativi alle diverse fonti di conoscenza, per individuare un senso compiuto e plausibile alla vicenda familiare da restituire al giudice, ma anche alla famiglia stessa.
Il criterio della continuità e
Dell'accesso sono tradotti nella ricerca di indizi di cooperazione genitoriale, di disponibilità a riconoscere il diritto/dovere dell'altro genitore, la disponibilità e capacità a prestare ascolto al bisogno dei figli. L'attenzione è centrata sulla famiglia e sulla riorganizzazione delle relazioni in atto e durante la separazione.
La valutazione psicologica nei casi di violenza all'infanzia
Già da tempo la letteratura ha evidenziato le conseguenze psicologiche e psichiatriche delle diverse forme di abuso all'infanzia. Le reazioni oppositive, depressive o acquiescenti, le lesioni o le compromissioni del pensiero o delle capacità empatiche, le difficoltà nell'apprendimento e nella socializzazione presentate da molto bambini non dipendono da caratteristiche intrinseche né propensioni biologiche, ma dalla continua e sistematica esposizione a situazioni traumatiche derivanti dal rapporto con genitori e adulti.
che minano la fiducia di base e le competenze. I comportamenti maltrattanti e violenti costituiscono evidenti fallimenti delle competenze parentali dovuti in alcuni casi a risposte disfunzionali dinnanzi a fattori di stress ma, molto più spesso, a pattern stabili di comportamento negativo, distorto o patologico, che deriva dall'intrecciarsi di fattori individuali, relazionali e sociali di rischio e protezione. Tali situazioni possiedono un elevato livello di complessità poiché gli stessi genitori maltrattanti e/o abusanti sono portatori di difficoltà personali, di storie traumatiche di violenza e abbandoni, che li rendono incapaci di reagire alle situazioni di stress, di gestire il conflitto nelle relazioni adulte e di riconoscere i bisogni evolutivi dei figli. In questi casi la Magistratura richiede ai servizi territoriali o a consulenti accertamenti e valutazioni che impongono l'utilizzo di competenze che si differenziano da quelle impiegate.influenza -> elementi che possono influenzare la resilienza di un individuo• Supporto sociale: presenza di persone significative che offrono sostegno emotivo,affettivo e pratico• Competenze personali: capacità di problem solving, autoefficacia, autostima• Risorsa economica: disponibilità di risorse finanziarie per far fronte alle difficoltà• Ambiente favorevole: presenza di opportunità di crescita e sviluppo, accesso a servizisociali e sanitari• Esperienze positive: esperienze passate di successo e di superamento delle avversità• Fattori biologici: predisposizione genetica alla resilienza• Fattori culturali: appartenenza a una cultura che valorizza la resilienza e offre modelli diadattamento positivo• Fattori psicologici: capacità di adattamento cognitivo, flessibilità mentale, ottimismo• Fattori spirituali: fede religiosa o spiritualità che forniscono un senso di significato e dirifugio in momenti di difficoltàLa valutazione della resilienza può essere utile per comprendere le risorse e le capacità di unindividuo di fronte alle avversità e può essere utilizzata come base per interventi di sostegnoe potenziamento delle risorse personali.rischio e di protezione -> fattori individuali, familiari e sociali che amplificano o viceversa riducono il rischio di maltrattamento e abuso. Risorsa -> aspetti concreti e materiali di cui dispongono gli individui: caratteristiche obiettive dell’ambiente sociale e territoriale; caratteristiche abitative ed economiche della famiglia; rete di connessioni parentali e amicali; risorse interne (competenze cognitive e salute psicofisica). Fattori di Rischio Distali (FRD): povertà cronica, basso livello d’istruzione, giovane età della madre, carenza di relazioni interpersonali, carenza di reti e di integrazione sociale, famiglia monoparentale, esperienze di rifiuto, violenza o abuso nell’infanzia, sfiducia verso norme sociali e istituzioni, accettazione di violenza e punizioni come pratiche educative, accettazione della pornografia infantile, scarse conoscenze e disinteresse per lo sviluppo del bambino. Esercitano un’influenza indiretta, fra loro esiste unaforte correlazione interna erendono le famiglie vulnerabili.
Fattori Prossimali di Rischio e di Amplificazione del Rischio (FPR&AR): hannovalenza negativa e contribuiscono a potenziare ed amplificare il rischio.
Fattori Individuali: psicopatologia dei genitori, devianza sociale dei genitori, abuso disostanze, debole o assente capacità di assunzione di responsabilità, sindrome darisarcimento, distorsione delle emozioni e delle capacità empatiche, impulsività, scarsatolleranza alle frustrazioni, ansia da separazione.
Fattori familiari e sociali: gravidanza e maternità non desiderate, relazioni difficili con lapropria e/o del partner famiglia d’origine, conflitti di coppia e/o violenza domestica.
Caratteristiche del bambino: malattie fisiche o disturbi alla nascita, temperamentodifficile.
Fattori Prossimali Protettivi e di Riduzione del Rischio (FPP&RR): hanno valenzapositiva e contribuiscono a ridurre la portata dei fattori di rischio.
famiglia, interventi di sostegno e consulenza. Utilizzando i tag html, il testo formattato sarebbe il seguente:Particolari eventi o relazioni, che in condizioni abituali sono neutri, assumono valore protettivo quando incontrano situazioni di rischio ed entrano a far parte di un processo protettivo.
Fattori Individuali: sentimenti di inadeguatezza per la dipendenza dai Servizi, rielaborazione del rifiuto e della violenza subiti nell'infanzia, capacità empatiche, capacità di assunzione delle responsabilità, desiderio di migliorarsi, autonomia personale, buon livello di autostima.
Fattori familiari e sociali: relazione attuale soddisfacente con almeno un componente della famiglia d'origine, rete di supporto parentale o amicale, capacità di gestire i conflitti.
Caratteristiche del bambino: temperamento facile.
Percorsi di intervento
Prevalenza di fattori protettivi -> aiuto e sostegno al bambino e alla famiglia
Compresenza di fattori protettivi e di rischio -> protezione del bambino, potenziamento delle risorse familiari, monitoraggio del bambino e della famiglia, interventi di sostegno e consulenza.
famiglia.Assenza di fattori protettivi -> protezione del bambino
prescrizioni alla famiglia, valutazione delle risorse della famiglia
Valutazione delle competenze parentali
- Adattamento al ruolo di genitore
- Relazione con i figli
- Influenza della famiglia d'origine
- Interazione con il mondo esterno
- Potenzialità al cambiamento
Il disagio e gli abusi
La violenza all'infanzia può comportare conseguenze psicologiche sia a breve sia a lungo termine, anche se le costellazioni di sintomi possono essere molto diversificate.
Le situazioni di disagio correlate ad abuso e/o maltrattamento sono caratterizzate da elementi caratteristici del problema e da segnali e indicatori aspecifici: sono elementi frequentemente riscontrabili nelle situazioni di violenza, ma che sono rintracciabili anche in una vasta gamma di disagi e forme psicopatologiche. Occorre quindi sempre usare gli indicatori in modo:
- Non esclusivo
- Non rigido
- Integrato con un'osservazione generale del
ABUSO: "Insieme di atti e carenze che turbano gravemente il bambino attentando alla sua integrità corporea e al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono: trascuratezza e/o lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino".
"Danno o abuso fisico o mentale, trascuratezza o trattamento negligente, maltrattamento, diverse forme di sfruttamento e abuso sessuale intese come induzione e coercizione di un bambino in attività sessuale illegale, sfruttamento nella prostituzione o in altre pratiche sessuali illegali, sfruttamento in spettacoli o materiali pornografici, torture o altre forme di trattamento o punizioni crudeli, inumane o degradanti, sfruttamento economico e coinvolgimento in lavori rischiosi".
Tipologie di