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Mel Gibson e il suo film sulla Passione di Cristo

Mel Gibson ha dichiarato (e questo ha suscitato una serie di critiche) che il suo è un film altamente accurato in senso storico, è un film che rispetta le fonti su cui si basa che sono sia fonti religiose che storiche. Le fonti principali di Mel Gibson sono:

  • I 4 vangeli. A differenza di Pasolini, Mel Gibson utilizza tutti e quattro i Vangeli, in modo sincretico: prende qualche elemento dall'uno, qualche elemento dall'altro;
  • La dolorosa Passione del Nostro Signore Gesù Cristo, un testo di Anna Katharina Emmerick, una mistica tedesca vissuta a cavallo tra Settecento e Ottocento, che corrisponde al contenuto di alcune sue visioni mistiche che hanno per oggetto le ultime ore di vita di Cristo.

Una caratteristica interessante di questo film è che le lingue originali del film stesso sono: l'aramaico, l'ebraico e il latino. Perché Mel Gibson utilizza queste lingue così complicate? Perché l'ambizione principale di Gibson

è il greco. Inoltre, Bartchy critica il fatto che il film non mostri la diversità etnica e culturalepresente in quel periodo storico, rappresentando tutti i personaggi come bianchi e parlando inlingue europee. Secondo Bartchy, questa scelta contribuisce a creare una visione distorta edeurocentrica della storia.- D’Angelo, invece, sostiene che il film di Gibson sia un’opera d’arte e non un documentario, eche quindi non debba essere giudicato in base alla sua accuratezza storica. Secondo D’Angelo, ilfilm è un’interpretazione artistica della storia di Gesù e come tale può permettersi di prenderealcune libertà creative. Inoltre, D’Angelo sottolinea che il film è stato realizzato con un grandelavoro di ricerca e attenzione ai dettagli, e che quindi non si può negare la sua qualitàcinematografica nonostante le sue inesattezze storiche.

parlata era il greco, non il latino, affianco all'aramaico;

Nel film, c'è un depotenziamento del ruolo dei romani e c'è un'enfasi eccessiva sul ruolo dei Giudei. Nel film, i romani sono presenti nella scena ma non sono mai coloro che operano e soprattutto non hanno quel coinvolgimento emotivo. Questo, secondo Bartchy, promuove un atteggiamento antisemita;

Il film si occupa soltanto dell'atto finale della vita di Gesù Cristo ma, secondo Bartchy, la fine di Gesù Cristo non può essere compresa se viene privata di tutto ciò che ha condotto alla fine. Il fatto di eliminare il contesto storico da un film che si propone come storicamente accurato non è una scelta vincente perché impedisce di comprendere le circostanze sociali, culturali, politiche;

Bartchy critica anche l'insistenza sulle torture e sulla violenza in generale che viene messa in scena nel film. Sono due ore di spargimenti di sangue che

Gibson e altri film che hanno affrontato lo stesso argomento. In questo modo, secondo Leone, si può valutare se il film di Gibson sia riuscito a trasmettere in modo efficace il messaggio che voleva comunicare. In conclusione, sia Mel Gibson che Sergio Leone offrono prospettive diverse sull'analisi del film "La Passione di Cristo". Mentre Gibson si concentra sulla fedeltà alle fonti storiche e religiose, Leone propone un confronto con altri film che trattano lo stesso argomento. Entrambe le prospettive possono essere utili per comprendere meglio il significato e l'impatto del film.

Gibson e quello di Pasolini che ha un oggetto più ampio, rappresenta l'interavicenda esistenziale di Cristo che culmina nella Passione.

Per quanto riguarda le fonti evangeliche, Pasolini si concentra su un solo Vangelo, quello di Matteo, mentre Mel Gibson usa tutti e quattro i Vangeli, in maniera sincretica. Cosa vuol dire questo? Nel caso di Pasolini, il fatto di ammettere esplicitamente che il film rappresenti una versione d'autore, quindi, in certa misura, un'interpretazione della vicenda e delle fonti.

Quindi, Pasolini si pone apertamente come autore che pone il suo punto di vista sull'oggetto della sua narrazione. Mentre Mel Gibson, con questa sua operazione un po' oscura di utilizzo di diverse fonti che, però, non vengono precisate, in qualche maniera dà l'impressione di voler occultare per poter rappresentare i fatti narrati come oggettivamente tali.

Il trattamento della vicenda da parte di Pasolini e di Gibson è diverso.

anche per quantoriguarda la contestualizzazione storica: Pasolini, anche per via della coloritura ideologica, politica, contemporaneizzante che attribuisce alla vicenda di Cristo, dipinge un quadromolto complesso. Pasolini è interessato a inserire la vicenda di Cristo all'interno del suo contesto storico-culturale per sottolineare come la morte di Gesù Cristo sia stata la conseguenza di una minaccia percepita dal sistema in cui Gesù Cristo stesso operava, in particolare, per la minaccia che il suo messaggio costituiva per le élite economiche e di potere. Pasolini ha interesse a inserire la Passione di Cristo all'interno del proprio contesto per rendere giustizia alla morte di Cristo ma anche per attualizzare il messaggio politico e sociale. Gesù Cristo, nel film di Gibson, è l'unica figura positiva, è dipinto come un eroe solitario al quale viene inflitto un male che non ha altra spiegazione se non una spiegazione.posto primario a Gesù Cristo ma a mostrare anche come la sua vicenda rispecchi anche quella di tanti altri, diversi ma simili a lui. Nel caso di Pasolini, è un Gesù persona comune che si fa carico di un male sociale, condiviso. Il Gesù di Mel Gibson è un eroe solitario, irraggiungibile che si inserisce, non all'interno di una comunità in cui ciascuno soffre, ma all'interno di una struttura binaria di bene assoluto, di male assoluto che lui soltanto arriva a capire.

Visivamente, Pasolini punta alla sobrietà, alla discrezione, a mostrare un dolore che viene vissuto in chiave diversa. Le scelte espressive di Mel Gibson puntano ad una drammatizzazione e ad una spettacolarizzazione estreme, volte a segnalare l'unicità totale dell'esperienza di Cristo.

Anche Maria è resa diversamente: nel film di Pasolini è una mamma mentre nel film di Mel Gibson è una donna giovane, provocante.

C'è una

differenza anche di linguaggio cinematografico, di macchine e di costi della cinematografia: Pasolini ha contato su mezzi poveri, Gibson non ha lesinato sulle strumentazioni e sugli effetti speciali. In contrasto al film di Pasolini, in ascetico bianco e nero, col suo schietto montaggio lineare che rispetta le ellissi nel vangelo di Matteo, La Passione è in vividi colori e utilizza una serie di tecniche di torsione di tempo e spazio – dei flashback e un montaggio parallelo – per modulare e anche analizzare gli elementi della sua narrazione. Mentre Pasolini inserisce alcuni brevi brani di musica classica in contrappunto, Gibson conferisce intensità al suo film con uno spartito musicale denso, a volte eccessivamente pesante, composto per l’occasione. Nella fotografia, Pasolini utilizza, di preferenza, molte basilari riprese, angolazioni e movimenti della cinepresa; Gibson elabora una gran varietà di vertiginose tecniche fotografiche, compresi alcuni effetti.possiamo notare come Gibson utilizzi la tecnica del rallentatore per enfatizzare l'intensità emotiva del momento. Inoltre, l'uso del colore nel film è molto significativo: le scene che rappresentano la sofferenza di Gesù sono dominate da tonalità scure e cupe, mentre quelle che mostrano la sua resurrezione sono caratterizzate da colori più vivaci e luminosi. Un altro aspetto interessante del film è l'attenzione ai dettagli storici e culturali dell'epoca. Gibson ha cercato di ricreare con precisione gli abiti, gli oggetti e gli ambienti dell'antica Gerusalemme, rendendo così il film più realistico e coinvolgente per lo spettatore. Infine, va sottolineata la bravura degli attori nel film. Jim Caviezel interpreta in modo magistrale il ruolo di Gesù, riuscendo a trasmettere tutta la sua sofferenza e la sua umanità. Anche gli altri membri del cast, come Maia Morgenstern nel ruolo di Maria e Monica Bellucci nel ruolo di Maria Maddalena, offrono delle interpretazioni intense e convincenti. In conclusione, "La Passione di Cristo" è un film che ha suscitato molte polemiche, ma che merita di essere visto per la sua potenza emotiva, la sua attenzione ai dettagli storici e la bravura degli attori.caduto per l'ennesima volta – non bastano le tre cadute della tradizionale via crucis – Gibson inserisce a quel punto una scena fla
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A.A. 2018-2019
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maryconcetta90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Piredda Maria Francesca.