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Atti Linguistici Indiretti
Atti linguistici indiretti: casi in cui un atto illocutorio viene eseguito indirettamente attraverso l'esecuzione di un altro
- Fa caldo oggi (previsioni del tempo in tv) rappresentativo
- Fa caldo oggi (in una sala d'aspetto a una signora seduta vicino alla finestra) direttivo di richiesta
- Fa caldo oggi (al marito che sta uscendo col cappotto) direttivo
- Fa caldo oggi (su un ascensore a uno sconosciuto) uscire dall'imbarazzo/ conversazione di circostanza
Ruolo del contesto e delle conoscenze condivise nell'individuazione dell'atto illocutorio corretto. Anche lo stesso atto linguistico può nascondere forze illocutive nascoste decifrabili dal contesto. In questo caso capiamo solo se arriviamo alla volontà. In termini di sintassi comprendiamo tutti i significati uguali ma se accediamo al livello illocutivo la conversazione diventa efficace. La teoria degli atti linguistici (diretti e indiretti)
Concentrati sull'attenzione per lo più sul processo di produzione, dal punto di vista del parlante, e in particolare osserva le forme della codificazione. L'interpretazione / la comprensione va al di là di ciò che viene detto.
Searl classifica gli atti linguistici indiretti. Per comprendere abbiamo bisogno del ruolo del contesto e delle conoscenze condivise. Per riuscire quindi a dividere significato letterale da non letterale.
Il modello di Jackobson mette la comprensione e la produzione sullo stesso piano e descrive il destinatario come cortesia passiva. Insieme di strategie per errato salvaguardare il rapporto sociale tra i parlanti. Motore molto forte di dirigere la conversazione con l'obiettivo di indice di cosa andremo a vedere d'ora in poi: salvaguardare i rapporti sociali che ci porta ad uno sforzo cognitivo maggiore.
Parte di informazione asserita esplicitamente. Parte di informazione non detta ma inferibile: background.
dell'enunciato- Presupposizioni: legate alla verità dell'enunciato:
- Inferenze implicitazioni o conseguenze: discendono obbligatoriamente da proprietà lessicali e grammaticali dell'enunciato, non cancellabili
- Inferenze non obbligatorie, cancellabili:
- Scaturiscono dalle regole conversazionali
- Scaturiscono da altre forme di conoscenza condivisa (frames, ecc.)
- Il focus adesso viene spostato su chi decodifica il messaggio e come.
- Come viene compreso il significato di un enunciato?
- La parte di informazione non detta ma inferibile, i messaggi sono stracolmi di implicito e noi comunichiamo molto di più di ciò che diciamo
- Presupposizioni e tipi di inferenze
ASSERZIONI:
Parte di informazione asserita esplicitamente
Impegno a riguardo della verità del contenuto proposizionale - modulazione di tale impegno tramite marche di modalità epistemica: grado di certezza
Sono tra gli enunciati più frequenti e con
meno marche. Sono partedi informazione asserita esplicitamente per la quale il parlante “cimette la faccia” .Per la modulazione del commitment possiamo usare:MARCHE DI MODALITA’ EPISTEMICA che modulano i gradi di conoscenza e certezza dell’asserzione Forse – mi pare – certamente Per ridurre il rischio di “perdere la faccia” = fare una figuraccia .MARCHE DI EVIDENZIALITA’ quando vogliamo modulare l’impegno illocutivo (possiamo usare anche quelle di modalità epistemica). Sottolineano il tipo di prove sulle quali io faccio la mia asserzione. Tipo di prove a sostegno di quanto dice il parlante.
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INFERENZE E CONSEGUENZE L’asserzione di un enunciato, oltre ad affermare la verità della proposizione che trasmette, suggerisce anche la verità di una serie di proposizioni collegate ad essa
1. La Triestina
Torna in serie A
- La triestina è una squadra di calcio
- La serie A è la serie migliore
- L'anno prossimo la Triestina giocherà in serie A
- La Triestina quest'anno è andata bene
La triestina è un frame (schema): campionato di calcio - sorgente
L'asserzione può essere vera o falsa ma in entrambi i casi suggerisce anche verità di altre preposizioni impacchettate nell'enunciato.
Se io attingo ad un FRAME (in questo caso "campionato di calcio") io posso capire tutte le verità di altre preposizioni implicite. Se non accedo posso comunque capirne alcune perché sono date da proposizioni funzionali, elementi sintattici o valori lessicali. Il tutto è sempre basato sul dare per scontato che la cosa di cui parliamo esista perché la comunicazione sia felice.
Invece:
Alcune inferenze sono necessarie e non cancellabili, non possono cioè essere negate senza dar luogo a enunciati
contraddittorio conseguenze (a implica b)- La Triestina torna in serie A ed era attualmente in serie A
- La Triestina torna in serie A e non era mai stata in serie A
- La Triestina torna in serie A ma non giocherà in serie A l'anno prossimo (per un anno non potrà partecipare a scopo sanzionatorio)
- La Triestina torna in serie A ma non si è classificata bene quest'anno (ottiene
Una promozione perché l'anno prima era stata ingiustamente retrocessa) ma la presupposizione non è suscettibile di negazione e questa è la sua forza. Ha la funzione di informazione di background. Parte dell'enunciato che è data per presupposta e condivisa dai parlanti e che quindi non viene messa in discussione da una negazione o smentita. Informazione di background. Da cosa scaturiscono? Elementi lessicali, strutture grammaticali, struttura dell'informazione.
L'uso dell'articolo determinativo attiva una presupposizione di esistenza accessibile nelle conoscenze comuni "pensa che io sappia".
Il presidente si è recato alla festa di Natale organizzata dai dipendenti.
Una festa di Natale organizzata dai dipendenti esiste.
Il presidente non si è recato alla festa di Natale organizzata dai dipendenti.
Una festa di Natale organizzata dai dipendenti esiste.
Attenzione al ruolo dei
costituenti - Se io nego capisco che le cose esistono anche se lui non si è recato, ma non è sempre così: alcuni verbi attivano la presupposizione di esistenza, altri no. CONTE (1977) in base al grado con cui l'azione descritta dal verbo implica (perché produce) l'esistenza del referente complemento, classifica i verbi in:
- Verba efficiendi che implicano
- Verba afficiendi che rendono la condizione di esistenza indipendentemente dalla polarità del verbo.
I VERBI IMPLICATIVI
- Mi sono permessa di chiamarlo l'ho chiamato
- Non mi sono permessa di chiamarlo Non l'ho chiamato
Cf. dimenticarsi sono simili ai verbi efficienti, PERMETTERSI DI, con la negazione della principale implica l'esistenza. DIMENTICARE al contrario ha in sé una negatività e quindi negandolo rendiamo la condizione di esistenza NON MI SONO DIMENTICATO quindi l'ho fatto.
Implicativi però non è la stessa cosa di efficiente
Perché questi ultimi si riferiscono al predicato, sono molto più in relazione con la cosa, mentre i verbi implicativi sono in relazione alle subordinate.
Legame tra tipo di verbo (implicativo) e tipo di predicato (efficiendi) → I VERBI FATTIVI O CONTROFATTIVI, i verbi fattivi sono SAPERE, METTERE, FINIRE.. Presuppongono la verità dell'evento espresso dalla proposizione → complemento.
Esempi di verbi fattivi: sapere, smettere → implicano la verità dell'argomento della subordinata indipendentemente dalla negazione. I verbi controfattivi invece hanno un'inversione di polarità es. FINGERE.
I VERBI NON FATTIVI non attivano nessuna presupposizione: CREDERE, PENSARE. Non fattivi: non viene attivata nessuna inferenza di verità per la proposizione complemento.
Le presupposizioni sono anche nel nome, per esempio nelle relative o negli aggettivi.
LE INFERENZE NON OBBLIGATORIE (e quindi cancellabili)
1. Scaturiscono dalla dimensione conversazionale
2.
Scaturiscono da forme di conoscenza condivise. Scaturiscono dalle dinamiche della conversazione, fenomeno universale.
GRICE (1989) ha provato a fare una teoria universale. Si pone il problema filosofico: com'è possibile che capiamo al di là del significato letterale?
Parte quindi dalla sua teoria di significato diviso in:
- NATURALE: non arbitrario, non intenzionale → indice
- NON NATURALE: intenzionale, arbitrario simboli → Il significato NON NATURALE lo divide a sua volta in
SIGNIFICATO ENUNCIATIVO ciò che vogliono dire le parole, il significato letterale
SIGNIFICATO DEL PARLANTE ciò che il parlante vuole dire che coincide con ciò che abbiamo chiamato piano illocutivo.
Perché la comunicazione riesca, è essenziale che l'interlocutore acceda al significato del parlante, che comprenda l'intenzione comunicativa del parlante!!
Grice parla per la prima volta in modo sistematico del non-detto, dell'implicito che sta
tra significato letterale e non-letterale, significato del parlante e significato dell'enunciato. Grice è il primo a dividere queste due realtà tra il detto e il nondetto. Come si riconoscono le intenzioni del parlante? I POST-GRICEANI escono poi dal quadro della razionalità affermando che il processo di comprensione è incontrollabile. Secondo Grice, la comunicazione linguistica è un tipo particolare di comportamento cooperativo razionale.