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SIMILARITÀ
1. Criteri generali condivisi
2. Molti dati elementari sono condivisi (valori fatture emesse)
3. Scopo comune → entrambi a fini decisionali
CAPITOLO 1
4
CAPITOLO 2
I COSTI
Esistono diversi tipi di costi:
=COSTI FISSI (fixed cost) → Ctot CF
Tutti quei costi il cui ammontare non varia nonostante significativi cambiamenti dei livelli di output o di attività. Ovviamente anch'essi possono variare.
Esistono 2 tipi di costi fissi:
COSTI IMPEGNATI (DA CAPACITÀ)
Costi relativi a elementi di costo, esempio ammortamenti degli impianti, canoni di allocazione, stipendi dei quadri e dirigenti.
Riflettono la capacità acquistata resa disponibile piuttosto che la capacità effettivamente utilizzata.
Si riferiscono normalmente a risorse che sono adatte al fabbisogno solo nel medio-lungo termine e non possono essere radicalmente ridimensionati, senza compromettere la performance economica dell'azienda.
COSTI DISCREZIONALI
Costi relativi a risorse che possono
essere adattate al fabbisogno sia pure nel breve periodo e possono essere significativamente ridimensionati senza mettere a rischio immediato la sopravvivenza dell'impresa.- COSTI VARIABILI (variable cost) → Ctot = cvu X
- COSTI SEMIVARIABILI (semivariable cost) → Ctot = CFT + cvu X
Costi il cui valore complessivo varia in misura direttamente proporzionale a qualche livello di output o di attività. Tipico esempio è il costo delle materie prime.
Costi costituiti da una combinazione di costi variabili e di costi fissi.
COSTI A GRADINO
Caratteristici di risorse acquistabili in quantità discrete (blocchi minimi). Hanno un comportamento simile ai costi fissi impegnati.
Altezza gradino = costo di un blocco incrementale
Ampiezza gradino = aumento capacità resa disponibile dall'acquisto del blocco incrementale
Diagrammi COSTO-VOLUME: possiamo utilizzare l'equazione CT = CFT + cvu X
INTERVALLO DI RILEVANZA
Intervallo di livello di
Attività o di volume all'interno del quale esiste una specifica relazione fra il livello di attività o volume e il costo in questione. L'idea è applicabile sia ai costi variabili sia ai costi fissi.
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
DIAGRAMMA COSTO-VOLUME
Arricchendo il diagramma costo-volume con la retta che rappresenta i ricavi si ottiene un nuovo diagramma: il diagramma del profitto, anche detto diagramma costo-volume-profitto.
Margine di contribuzione unitario = differenza tra il prezzo di vendita unitario e il costo variabile unitario.
= -mdc(unitario) ricavi.unitario cvu= -MDC(totale) ricavi.tot CV T
Il volume di pareggio o punto di pareggio (break even point) è il punto in corrispondenza del quale il reddito=0 -> COSTI TOTALI=RICAVI TOTALI.
In corrispondenza di un volume inferiore a quello di pareggio ci si attende una perdita, mentre per volumi superiori si prevede utile. Avendo := * = + *RT p X CT CFT cvu X= *
∗avremo → →CT RT p X CFT cvu X= /(p − = /mdcper cui il volume di pareggio → →X CFT cvu) X CFT
CAPITOLO 3 1Per calcolare un volume necessario a conseguire un determinato porfitto o= (p − ∗ −reddito obiettivo PRo, avremo: PRo cvu) X CFT= (CFT +e quindi il volume di pareggio X PRo)/mcd
Il volume di pareggio può anche essere espresso in termini di ricavipiuttosto che di unità fisiche. Basta moltiplicare entrambe le parti per il prezzo=di vendita ottenendo così che il volume di pareggio percentuale → X/(mdc/p)CFT
MARGINE SICUREZZA
Rappresenta di quanto il volume attuale eccede il volume di pareggio. Il suoutilizzo serve a rispondere alle domanda : di quanto possono ridursi i ricaviprogrammati prima di raggiungere il punto di pareggio?= (Qeff − ∗ 100MG Qp)/Qeffcon Qeff = quantità effettiva/attuale, mentre Qp = punto di pareggio quantità= /mdc ∗ = (CFT ∗ ∗Qp CFT Qp p
p)/mdc p*da cui = margine di contribuzione % → punto pareggio valore →mdc p= /(mdc%)Qe CFTRISULTATO OPERATIVO TARGET
Determina il numero di unità da vendere per ottenere un determinato R.O.= − = * − (Q * + ) =ROtg RICAV Itot COST Itot Q p cvu CFT* − = − con Q=XQtg mdc CFT margine.contribuzione CFT= (CFT +con margine di contribuzione target Qtg ROtg)/mdc= 0 = = /mdc→conROtg Qp Qtg CFT= 0 = (CFT +→conROtg! Qtg Rotg)/mdc
Possono esserci poi dei COSTI AGGIUNTIVI come:
- CAPITOLO 3 21. PUBBLICITÀ
- 2. RIDUZIONE PREZZO
La DIFFERENZA = VECCHIO- NUOVO → Differenza > costi pubblicità*ris. ope.maggiore
CONTO ECONOMICO A MARGINE DI CONTRIBUZIONEÉ un rendiconto avente una struttura pensata proprio per valutarerapidamente l'effetto sul reddito di cambienti delle quantità vendute o deiricavi.
Possno confluire all'interno A singole voci di costo corrispondo a costi variabili o a
Costi delle singole voci sia costi fissi. Classifica i costi non in relazione alla loro funzione, ma in base al loro comportamento con il volume di output, in costi variabili e in costi fissi.
LEVA OPERATIVA (operating leverage) è una misura di quanto il reddito è sensibile a cambiamenti dei ricavi. L'effetto leva è misurato dal grado di leva operativa, indicatore calcolato in corrispondenza a ciascun volume di ricavi, come rapporto tra variazione % del reddito e la corrispondente variazione % dei ricavi.
Grado di leva operativa = Δ% reddito / Δ% ricavi = (Δreddito/reddito)/(Δricavi/ricavi)
con Δreddito = ΔMdC = mdc% * Δricavi, e quindi →
Grado di leva operativa = [(mdc% * Δricavi)/ricavi]/(Δricavi/ricavi) = (mdc% * ricavi)/reddito
Il grado di LO è in funzione del volume al quale ci si riferisce → LO da 0 a 25 → LO da 50 a 75
MARGINE DI
CONTRIBUZIONE EQUIVALENTE Qualora sai noto il mix delle vendite il margine di contribuzione dev'essere perciò calcolato come media ponderata, con le quantità vendute dei mdc unitari dei singoli prodotti. Otteniamo così il mdc equivalente. Si supponga un'azienda che produca 2 prodotti, A e B, con differenti prezzi di vendita e variabili unitari. Il profitto (differenza tra ricavi e costi totali) sarà: PR = pa * Qa + pb * Qb - Qa * cvua - Qb * cvub - CFT → PR = mdca * Qa + mdcb * Qb - CFT Indichiamo con Qt la quantità complessivamente prodotta, si ha che Qt = Qa + Qb. Se il mix è ben noto possiamo esprimere Qa come Qt moltiplicato per l'incidenza % delle quantità di vendita di A sulle quantità totali. (I%a = Xa / Xt). Altrettanto vale anche per B. Si ha dunque che PR = mdca * Qt * I%a + mdcb * Qt * I%b - CFT da cui raccogliendo → PR = (mdca * I%a + mdcb * I%b) * Qt - CFT → PR = mdce * Qt - CFT CAPITOLO 3 4 CAPITOLO 4 COSTO Valorizzazione monetaria delle risorse utilizzate per un qualche scopo. SiMisura in quantità di risorse impiegate in determinate quantità. Misura le quantità di risorse utilizzate. La sua rivelazione ha sempre a riferimento uno scopo: un oggetto del costo.
OGGETTO DEL COSTO
Termine per indicare un prodotto, un'unità organizzativa, un processo organizzativo. Dev'essere specificato e compreso in modo chiaro.
Possibili oggetti del costo: prodotto, servizio, linea di prodotto, marchio, agente....
COSTO PIENO
Somma di costi diretti e una quota di costi indiretti. Comprende tutte le risorse utilizzate per un determinato oggetto del costo.
COSTI DIRETTI → sono attribuiti e utilizzano criteri oggettivi di attribuzione
COSTO INDIRETTO → sono allocati e utilizzano criteri soggettivi di allocazione. Sono causati congiuntamente da due o più oggetti del costo e come tali non riconducibili oggettivamente ad alcun oggetto separatamente.
COSTI COMUNI/GENERALI → costi non riconducibili oggettivamente a un singolo oggetto del costo. SOLO
INDIRETTICOSTI SPECIALI → costi riconducibili oggettivamente a un oggetto del costo
Quantità di materiali riconducibili a un oggetto del costo in maniera oggettiva ed economicamente conveniente rappresenta il costo dei materiali diretti, denominatianche materie prime o materiali. Bisonga che siano ben distinti dai materiali indiretti e quelli di consumo. (qualsiasi elemento o componente che sia acquistato e utilizzato per realizzare un prodotto finito, risorse direttamentenon riconducibili ai singoli prodotti, come olio lubrificante per macchine)
COSTO MANODOPERA DIRETTA
Quantità di manodopera riconducibile in maniera oggettiva ed economicamente conveniente a un oggetto del costo, valorizzata al costo orario del lavoro (es retribuzione degli addetti ad una linea di assemblaggio).
COSTI GENERALI O INDIRETTI DI PRODUZIONE (overhead)
Tutti quei costi diversi dai costi diretti. Elemento dei costi generali di porduzione è la manodopera indiretta: le retribuzione
di personale che non partecipa direttamente al processo di trasformazione, ma che svolge attività di supporto al processo produttivo nel suo complesso.
COSTO DI TRASFORMAZIONE
Somma dei costi di manodopoera diretta e dei costi generali di produzione costituiscono i costi di trasformazione, quindi il costo di tutte le risorse necessarie a trasformare i materiali diretti in prodotto finito.
COSTO PIENO DI PRODUZIONE
Somma dei costi dei materiali diretti e del costo di trasformazione. In un'azienda di produzione viene indicato come costo di prodotto. Non include i costi che riguardano risorse consumate al di fuori del perimetro della fabbrica (costi commerciali e di distribuzione). In contabilità generale vengono anche denominati costi inventariabili, per distinguereli dai costi di periodo.
COSTI NON DI PRODUZIONE
Denominati anche costi operativi, sono in maggior parte costi di periodo, tutti quei costi diversi dai costi inventariabili, come canone uffici o gli stipendi del personale.
amministrativo. Includono i costi del marketing, quelli commerciali e di distribuzione, i costi generali e amministrativi, di ricerca e sviluppo (R&S)
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
Il processo di assegnazione dei costi indiretti ai singoli oggetti di costo è denominato ALLOCAZIONE - assegnare i costi indiretti agli oggetti di costo.
I costi indiretti o generali sono allocati per mezzo di un coefficiente di allocazione.
COEFF. DI ALLOCAZIONE = Costi indiretti/Base di allocazione
BASE DI ALLOCAZIONE
Corr