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GUERRA
MONDIALE
È stato definito l’evento più catastrofico nella storia del’umanità che nei 5/6 anni di
guerra ha causato circa 30 milioni di feriti, 50 milioni di morti fra militari e civili
(metà di questi erano Russi e cinesi) in alcuni casi le morti dei civili furono superiori
a quelle militari (soprattutto in Europa dell’Est e in Estremo Oriente). Ci furono circa
30 milioni di rifugiati, deportati e dispersi.
Fu una guerra di occupazione, senza distinzione fra fronti, in cui la popolazione soffrì
enormemente, fu una Alcuni attori hanno definito questi anni
GUERRA TOTALE.
come la fase conclusiva delle guerre civili europee, dicono che fu una sorta di “guerra
dei 30 anni” moderna. NUOVO ORDINE,
L’idea di Hitler era instaurare in Europa il il nuovo grande
Impero tedesco, di un anomala unificazione europea su modello tedesco.
Durante questo conflitto venne
realizzato il progetto di
deportazione e sterminio degli
ebrei (shoah); si verificò un salto
qualitativo nello sviluppo
scientifico e tecnologico la ricerca
GUERRA MODERNA;
in tempo di guerra fece fare grandi
passi avanti alla scienza (bomba
atomica, penicillina sperimentata per la prima volta sulle truppe americane .. ); venne
continuato l’importante ruolo dello stato nella gestione dell’economia di guerra con
la nascita di tecnocrazie pubbliche che poi favorirono il successivo boom economico.
Fu una guerra fortemente politica ed ideologica (soprattutto dopo l’intervento degli
Stati Uniti) sia sul piano internazionale con nazismo contro democrazia, sia sul piano
interno con il fenomeno del collaborazionismo (da ampia parte di classi dirigenti
europee) e della resistenza.
Fu un conflitto geopolitico dal quale nacquero nuovi stati e una nuova cultura
dell’ordine internazionale, vide il tramonto definitivo della centralità europea e
l’emergere di 2 superpotenze con sistema bipolare (URSS e USA) fino al 1989. La
condotta militare della guerra non fu mai disgiunta da quella politica.
PRIMA FASE (settembre ’39)
Stati Uniti e Unione Sovietica dichiararono subito la loro neutralità (l’URSS l’aveva
già promesso con il patto di non aggressione; gli Stati Uniti iniziarono subito ad
aiutare gli alleati, neutralità schierata).
Le prime vicende si svilupparono ad est dove le truppe tedesche in tre settimane
avevano conquistato la Polonia; il blitzcrieg tedesco si diresse verso la Danimarca e la
Norvegia (grande produttore di energia elettrica) e poi verso la Francia. Nella Polonia
occupata ci fu la prima grave inosservanza del diritto di
Katyn
guerra internazionale a dove vennero fucilati
10000 ufficiali polacchi dall’Armata Russa (venne poi
attribuito alle SS): il progetto era eliminare le classi
dirigenti polacche e i civili scelti.
In Scandinavia vennero creati dei governi
collaborazionisti, l’Olanda cadde nel primi di maggio
del ’40, il Belgio a fine mese e il 10 giugno le truppe tedesche arrivarono a Parigi (ci
fu la famosa ritirata delle truppe francesi in Inghilterra).
Il 10 giugno Petin firmò l’armistizio , che divideva la Francia in 2 zone: nord sotto
Charles De
diretto controllo nazista e sud con un governo collaborazionista. Solo
Gaulle si rifiutò di riconoscere la legittimità dell’armistizio e formò il movimento di
resistenza “France Libre” a Londra.
Nell’estate del ’40 iniziò l’attacco all’Inghilterra con una massiccia campagna di
bombardamenti indiscriminati (circa 13000 civili uccisi, Coventry fu praticamente
rasa al suolo) che volevano costringere gli inglesi alla pace. L’effetto di questi
bombardamenti fu l’opposto: si rafforzarono la resistenza e gli aiuto americani
all’Inghilterra; il nuovo ministro Churchill dopo gli attacchi dell’estate del ’40
guerra a oltranza
deciderà una fino alla sconfitta del nazismo (fino al 1941 fu
l’unico avversario di Hitler).
Come conseguenza della caduta della Francia entrò in guerra l’Italia che fece aprire il
fronte Mediterraneo nei Balcani e in Nord d’Africa.
Come conseguenza dell’intervento italiano la guerra
diventò mondiale: le truppe italo tedesche guidate da
Rommel riuscirono ad arrivare nei pressi di Suez dove
iniziò la contro offensiva di Montgomery. Mussolini invase
la Grecia e I Balcani incontrando troppo difficoltà che
richiesero l’intervento tedesco. La Iugoslavia venne
disgregata e si formarono dei movimenti filonazisti e
comunisti.
Sull’onda di questi successi nei
primi 2 anni di guerra
l’avanzata tedesca sembrava inarrestabile tanto che Hitler
l’OPERAZIONE BARBAROSSA
decise nel giugno del
‘41, ovvero l’attacco all’Unione Sovietica con 4 milioni di
uomini (circa 300000 italiani, l’ARMIR) che portò assedio di
all’occupazione di gran parte del territorio sovietico fermata nel lungo
Stalingrado (l’obiettivo era il Caucaso per il petrolio). Con l’occupazione tedesca
dell’est iniziarono gli orrori verso le comunità ebraiche e contro le popolazioni slave.
Nel frattempo continuava l’espansione giapponese nel Pacifico: il 7 dicembre del
1941 decisero di fare un attacco preventivo bombardando Pearl Harbour nelle Hawaii.
Quest’attacco determinò l’intervento del’America in guerra che sbloccò lo stallo del
’41 la guerra si spost ò anche in Asia (prima il Giappone non aveva rivali nel
Pacifico)
La decolonizzazione iniziò in Asia perché caddero gli Imperi sotto l’espansione del
Giappone.
Nel dicembre del 1941 gli Stati Uniti entrano quindi in guerra a fianco di Inghilterra e
Unione Sovietica in un’allenza che si ruppe sul finire della guerra per dare origine al
bipolarismo. CARTA ATLANTICA,
In questo quadro si inserì la che fu un atto diplomatico
sottoscritto dal presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt e il primo ministro
14 agosto del 1941
britannico Winston Churchill il a bordo della nave da battaglia
Prince of Wales ancorata nella Baia di Terranova, fra le potenze alleate, che
prevedeva l'enunciazione di alcuni principi per il futuro ordine mondiale;
Si trattava di un accordo riservato alle
due potenze anglosassoni contenente
alcune enunciazioni riguardanti i
principi secondo i quali i due
interlocutori anticipavano la
condizione futura delle relazioni
internazionali.
La Carta fu divisa in diversi punti.
Nella prima parte si affermava che i
firmatari non cercavano ingrandimenti
territoriali e non desideravano alcun
mutamento geopolitico contrario ai
desideri ed alle aspirazioni dei popoli, questo però conteneva di per se un
incongruenza di sostanza in quanto il Regno Unito prima potenza coloniale,
controllava territori e popoli in tutti e cinque i continenti e non c'era alcuna intenzione
da parte britannica di rinunciarvi. Churchill, convinto imperialista, riteneva
fondamentale mantenere l'Impero così com'era con l'obiettivo di assicurare prosperità
e influenza per il Regno Unito.
Successivamente si passava alla dichiarazione di voler "[...] vedere i diritti sovrani e i
diritti all'autogoverno resi a tutti coloro che ne erano stati privati con la forza [...]". Si
concludeva con l'auspicio che "[...] dopo la distruzione finale della tirannia nazista
[...]" potesse sorgere una condizione mondiale dominata da pace e stabilità, obiettivi
raggiungibili solo ed esclusivamente attraverso l'abbandono delle azioni belliche
come strumento di risoluzione delle controversie tra le nazioni.
Per il nome stesso riservatole, la Carta Atlantica rappresentava una sorta di
provocazione per l'Urss. Stalin vide nell'incontro un'indebita estromissione
dell'Unione Sovietica rispetto ai problemi che andavano sorgendo nell'ambito degli
equilibri internazionali. Va inoltre tenuto presente che la Carta, e maggiormente i
negoziati che la precedettero, delinearono per l'Impero Britannico il crollo di ogni
residua speranza di confermarsi la prima grande potenzia mondiale. I britannici
sarebbero usciti dal secondo conflitto mondiale ancor più ridimensionati rispetto al
rango che avevano al termine del primo conflitto nel 1918. Le redini della diplomazia
internazionale e del controllo dei mercati venivano affidate dall'Impero Britannico
agli Stati Uniti d'America; benché alla fine vittorioso nella guerra il Regno Unito
dovette affrontare nel secondo dopoguerra l'inizio del graduale smembramento del
suo Impero il che coincise con l'effettivo passaggio di consegne con gli Stati Uniti
come unica grande potenzia mondiale a cui poteva tener testa solamente l'Unione
Sovietica. THE ATLANTIC CHARTER
August 1941
The President of the United States of
America and the Prime Minister, Mr.
Churchill, representing His Majesty's
Government in the United Kingdom, being
met together, deem it right to make known
certain common principles in the national
policies of their respective countries on
which they base their hopes for a better
future for the world.
First, their countries seek no aggrandizement, territorial or other;
҉ Second, they desire to see no territorial changes that do not accord with the
҉
freely expressed wishes of the peoples concerned;
Third, they respect the right of all peoples to choose the form of government
҉
under which they will live; and they wish to see sovereign rights and self
government restored to those who have been forcibly deprived of them;
Fourth, they will endeavor, with due respect for their existing obligations, to
҉
further the enjoyment by all States, great or small, victor or vanquished, of access,
on equal terms, to the trade and to the raw materials of the world which are needed
for their economic prosperity;
Fifth, they desire to bring about the fullest collaboration between all
҉
nations in the economic field with the object of securing, for all, improved labor
standards, economic advancement and social security;
Sixth, after the final destruction of the Nazi tyranny, they hope to see established a
҉ peace which will afford to all nations the means of dwelling in safety within their
own boundaries, and which will afford assurance that all the men in all the lands
may live out their lives in freedom from fear and want;
Seventh, such a peace should enable all men to traverse the high seas and oceans
҉ without hindrance;
Eighth, they believe that all of the nations of the world, for realistic as well as
҉ spiritual reasons must come to the abandonment of the use of force. Since no future
peace can be maintained if land, sea or air armaments continue to be employed by