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LA RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO nel 1898 viene fondato un partito operaio marxista che si divide in Bolscevichi
(Lenin) e Menscevichi. A seguito della PGM regnava lo zar Nicola II, che era un sovrano assoluto, la chiesa ortodossa
predicava obbedienza allo zar e c'era un alto livello di analfabetismo. Dall'autunno 1915 si erano susseguiti in tutto il
paese scioperi e proteste, causati dalla mancanza di beni di prima necessità e dal vertiginoso rincaro dei prezzi. L'8 marzo
(in Russia il 23 febbraio con il calendario ortodosso) scoppiò a Pietrogrado una spontanea protesta popolare contro la
dilagante carestia, questa nota come la rivoluzione di febbraio, si trasformò in una sommossa generale contro lo zar. Il 12
marzo si formò un governo provvisorio sotto la presidenza del principe L'vov. Fu sotto la pressione dell'opinione pubblica
e del governo L'vov che lo zar Nicola 2 venne indotto ad abdicare dagli emissari governativi. In seguito si forma una
governo liberale che affianca ai soviet assemblee formate da rappresentati degli operai, dei soldati e dei contadini, questi
propongono la giornata lavorativa di 8 ore, la previdenza sociale, la redistribuzione dei latifondi e vengono eliminati i
servi della gleba (tutto concesso). Al loro interno coesistevano diverse tendenze: i menscevichi che erano fedeli allo
sviluppo per fasi previsto dalla teoria marxista (no alla rivolta ma alla riforma) e i bolscevichi che erano contrari
all'instaurazione immediata del socialismo. Nel febbraio del 17 viene destituito lo zar. La situazione conobbe una svolta
decisiva quando il capo bolscevico Lenin, costretto all'esilio dal 1900, rientra a Pietrogrado in seguito a un'amnistia e alla
complicità dalle autorità tedesche, ed enuncia le cd tesi di aprile che sostenevano la possibilità di un'immediata
rivoluzione proletaria e comunista. Sosteneva inoltre la necessità di stipulare una pace immediata, entrando in conflitto
non solo con il governo, ma anche con i menscevichi, che erano altrettanto orientati verso la guerra, in senso difensivo, se
uscivano dovevano pagare una penale.
LA RIVOLUZIONE DI OTTOBRE nel 17 si era formato un nuovo governo, con una presenza allargata di menscevichi e
socialisti rivoluzionari. Gli insuccessi sulla linea del fronte minarono sia l'autorità delle gerarchie militari sia il prestigio
del governo, ci sarà una insurrezione a Pietr. L'insurrezione fu soffocata dalle truppe fedeli al governo che attuarono una
dura repressione anche dei bolscevichi. Lenin fu costrutto di nuovo all'esilio. L'vov dovette dimettersi e la presidenza del
governo passò a Kerenskij. Si moltiplicarono le organizzazioni sindacali, contadine, professionali che ora potevano agire
alla luce del sole grazie all'affermazione della libertà di stampa e di associazione. Alcuni comitati operai chiesero
l'autogestione delle fabbriche. Rientrava anche il colpo di mano del generale Kornilov che tentò di riportare la Russia alla
normalità, mentre i bolscevichi creavano la guardia rossa. Lenin ritenne che la situazione fosse matura per rovesciare il
governo di Kerenskij e conquistare il potere. Nella notte tra il 6 e il 7 novembre 1917 la guardia rossa occupò i centri
nevralgici di Pietrogrado e l'8 novembre viene assaltato il palazzo d'Inverno, questa prenderà il nome di rivoluzione
d'ottobre.
LENIN ALLA GUIDA DELLO STATO SOVIETICO i membri del nuovo governo erano i commissari del popolo e il
governo veniva chiamato consiglio dei commissari del popolo con il presidente Trotskij. Le basi del programma
rivoluzionario dovevano essere pace, distribuzione della terra e soviet e la ristrutturazione dell'impero in senso federale.
In novembre si tennero le elezioni per l'assemblea costituente a suffragio universale sulla base di liste già fatte prima
della rivoluzione di ottobre. I socialisti rivoluzionari di Lenin ebbero la maggioranza. Lenin dichiara che il potere dei
soviet è maggiore rispetto a quello dell'assemblea e il giorno dopo la scioglie. I bolscevichi temevano che la protrazione
della guerra potesse dare fiato alle forze avverse alla rivoluzione. Nel marzo del 1917 viene firmata la pace di brest-
litovsk e viene riconosciuta l'indipendenza della Finlandia e dell'Ucraina e con il calo di produzione agricola del 55%.
altra conseguenza della pace fu che l'ala sinistra del parlamento uscì dal governo, facendo nascere un monopartitismo
bolscevico.
LA RUSSIA FRA GUERRA CIVILE E COMUNISMO DI GUERRA si manifestano le prime avvisaglie di una guerra
civile i cui protagonisti erano i rossi (bolscevichi), sostenitori del nuovo regime e i bianchi che volevano l'abolizione di
tutte le trasformazioni, che danno vita anche all'armata bianca che aveva l'appoggio dei cosacchi. Nel marzo 19, fu
creata la terza internazionale con il compito di coordinare i partiti comunisti che in tutto il mondo stavano nascendo, con
il fine di diffondere su scala internazionale la rivoluzione proletaria (sostituire il capitalismo). Verrà organizzata
un'armata rossa sotto la direzione di Trotskij, viene re-introdotta la leva obbligatoria. L'armata bianca stava per prevalere
grazie al sostegno dei suoi alleati, quando furono vicini alla città di Ekaterinburg, dove si trovava imprigionato lo zar. I
bolscevichi uccisero l'ex sovrano e tutta la famiglia reale e il 23 luglio 18 viene ufficialmente proclamata la repubblica
socialista federativa sovietica russa con capitale Mosca e il partito comunista viene imposto come unico partito. Il
governo di Lenin prende una serie di provvedimenti chiamati comunismo di guerra:
1. per far fronte alla carestia, stabilisce un controllo diretto della produzione alimentare e industriale da parte dello
stato, c'è un controllo forzato di tutta la produzione, la parte che eccedeva il fabbisogno familiare venivano
requisite e ammassate per essere redistribuite dallo stato (cala la produzione, mercato nero e non si muore di
fame), viene anche vietata la compravendita privata, creando un sistema di tessere per la distribuzione del cibo.
2. Viene soppressa la libertà di opinione, viene introdotto il divieto di sciopero e il lavoro forzato nelle fabbriche, e
viene anche creata la Ceka, una spietata polizia.
Conseguenze: il controllo sulla produzione garantì costanti rifornimenti all'armata rossa. Questi provvedimenti, attuati
senza il consenso delle masse, fecero crollare la produzione agricola e industriale e causarono una forte resistenza da
parte dei contadini, in particolare dei kulaki (piccoli e medi) ostili alle collettivizzazioni. L'apice del conflitto fu nel 21
con la grande rivolta contadina di Tambov e quella dei marinai sulla base navale di Kronstadt. Chiuse il periodo
rivoluzionario in Russia, contribuì a convincere Lenin ad abbandonare il comunismo di guerra.
LA NUOVA POLITICA ECONOMICA E LA NASCITA DELL'URSS a partire dal 21 Lenin decise di attenuare il