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Ideale dell'autosufficienza e dell'apatia (= controllo che il saggio può esercitare sulle passioni e i dolori)
Attenzione alla dialettica e alle tecniche di argomentazione
Riprendeva l'interesse socratico e sofistico per le strategie di confutazione, sviluppandolo fino a esiti in qualche modo paradossali Eubulide di Mileto
Gli sono attribuiti alcuni paradossi
Mentitore
Se qualcuno dice di mentire e dice che questo è vero, mente o dice il vero?
Sorite/Mucchio
Quanti granelli di grano fanno un mucchio? Qualsiasi cifra si indichi, si potrà sempre dire che togliendone un granello il mucchio non viene meno, ma così si potrebbe procedere fino a quando dal mucchio non rimarrà più nulla
Cornuto
Si possiede tutto ciò che non si è perso; se dunque uno non ha perso le corna, vuol dire che è cornuto
Diodoro Crono
Morto intorno al 307 a.C. e dunque contemporaneo di Aristotele
Negazione del movimento
Ogni cosa o si muove nel luogo in
cui è e allora non si muove, o nel luogo in cui non è e allora non c'è. Argomento del dominatore Si deve ritenere possibile solo ciò che è o sarà, con il risultato di far coincidere così l'ambito di ciò che è possibile con quello di ciò che esiste effettivamente (o è in atto), ovvero Paradossi: avevano lo scopo di scoprire, in un ragionamento apparentemente ineccepibile, l'esistenza di una falla che, pur partendo da premesse plausibili, fa sfociare il ragionamento in conseguenze inammissibili o in una vera e propria antinomia Studioso di problemi del linguaggio: sostenne la tesi che nega l'ambiguità dei termini. Sia colui che parla sia colui che ascolta devono intendere allo stesso modo quel che dicono, devono intendere qualcosa di determinato e se ciò non avviene non si parla di ambiguità, ma piuttosto di oscurità. Il legame che i nomi hanno con le cose non è naturale.ma è frutto di una decisione.di far coincidere la possibilità con l'effettività o l'attualità, o addirittura con la necessità, se "possibile" è ciò che prima o poi avverrà. Aristotele polemizza. La possibilità è un ambito più vasto dell'attualità, poiché gli eventi futuri, a differenza di quelli passati e presenti, restano indeterminati. Possibile è ciò che può essere o non essere. Gli sviluppi del rigorismo socratico: Antistene, Diogene, cinici. Antistene (444-365) rappresenta la tendenza più lontana da Platone nell'ambito dell'eredità socratica. Alle domande tipicamente socratiche sul "che cosa" non è possibile rispondere con una vera e propria definizione che comprenda nozioni diverse, perché in tal modo verrebbe incrinata l'identità delle cose stesse. Che cosa è espresso.Tautologicamente (attraverso la semplice ripetizione) dal solonome. L'individuazione dei nomi appropriati è il principio che consente di cogliere similarità edissomiglianze tra le cose.
Se le cose possono essere espresse solo attraverso il loro nome, non ha senso fareappello a qualcosa di esterno (idee, forme platoniche) ad esse - AFFERMAZIONE ANTIPLATONICA.
Vedo il cavallo, non la cavallinità. La forma o idea del cavallo separata dai cavalli reali.
In ambito etico, sembra aver accentuato in modo drastico il rigorismo socratico: solo lavirtù conduce alla felicità e non ha bisogno di altro.
L'autosufficienza del saggio consiste nel dominio e nella soppressione delle passioni attraverso una serie di tecniche di auto-disciplinamento.
Diogene di Sinope (IV secolo a.C.)
Sinope è una città dell'attuale Turchia.
Radicalizza la polemica di Antistene contro le leggi e le convenzioni sociali: rifiuto dialcune regole elementari della convivenza.
civileEgli avrebbe sostenuto la legittimità del furto, l'abolizione del matrimonio, l'inopportunità di tutti i divieti alimentari (ammettendo il consumo di carne cruda e di carne umana)Predicava un ritorno alla physis, alla natura, un'opposizione alle doxai, alle opinioni, a quel'accumularsi di convenzioni e pregiudizi che lo sviluppo della civilizzazione ha introdotto nella vita umana, distorcendola e degradandolaLa virtù è esercizio di liberazione dalle doxai: tale esercizio garantisce l'autarkeia (autonomia) e la libertà del saggio. CiniciSecondo alcuni il nome sarebbeDerivato dal ginnasio ateniese di Cinosarge; secondo altri, più plausibilmente, dal modo di vita proposto: simile a quello dei cani in quanto sciolto dai vincoliAristippo e i "cirenaici"Aristippo di Cirene (città africana, odierna Libia)Vissuto tra gli ultimi decenni del V secolo e la prima metà del IV secolo a.C.Sembrarompere con il rigorismo etico di Socrate e della maggior parte degli altri suoi discepoli, attribuendo grande importanza alla componente edonistica (piacere). Diversa interpretazione di alcuni temi socratici: Se il bene è ciò che attrae, tutto ciò che attrae è bene. Ciò che il sapiente deve ricercare è il piacere presente, identificabile con un movimento "lieve" dei sensi. Il dolore sembra presentarsi come un movimento "forte", come un sconvolgimento incontrollabile dei sensi. Fondamentali il controllo e il dominio di sé. Il saggio non è mai passivo nei confronti del piacere. Nell'ambito della teoria della conoscenza avrebbe difeso una forma di sensismo/fenomenismo. Non possiamo conoscere le cose esterne così come sono, ma solo così come si presentano ai nostri sensi. Non conosciamo le cose esterne, ma solo le nostre sensazioni. Sfiducia nei confronti della possibilità di condurre indagini di.Tipo matematico, fisico ologico. L'unica vera scienza rimane la condotta virtuosa, la ricerca controllata dei piaceri disponibili alla sensazione. Egesia di Cirene
Vissuto tra la fine del IV secolo a.C. e gli inizi del III secolo a.C.
La felicità è un'ideale impossibile