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Il nuovo ciclo di protesta e la partecipazione politica non convenzionale

Il nuovo ciclo di protesta, divenuto visibile con la contestazione del Millennium Round dell'Organizzazione mondiale del commercio a Seattle nel dicembre del 1999, ha rinnovato l'attenzione degli studiosi verso le forme di partecipazione politica non convenzionali. La ricerca sui movimenti sociali post-Seattle ha sottolineato la crescente rilevanza della dimensione transnazionale della protesta. Registrando la crescita di un movimento globale, gli studiosi hanno visto il moltiplicarsi delle organizzazioni di movimento sociali transnazionali, l'emergere dell'attenzione ad una giustizia globale, gli atteggiamenti cosmopoliti degli attivisti, le campagne di protesta sovranazionali, contro target internazionali. Una struttura organizzativa altamente flessibile, con proteste organizzate attraverso internet da ampi reticoli di associazioni, è vista da alcuni come la migliore soluzione di adattamento alle tendenze globali, mentre altri la percepiscono come segnale.dell'incapacità di costruire organizzazioni durevoli. Le nuove tecnologie della comunicazione (in primo luogo internet) hanno decisamente ridotto i costi della mobilitazione e hanno anche facilitato interazioni trasversali tra differenti aree e movimenti. I caratteri tanto transtematici quanto transnazionali dei movimenti costituiscono una novità in un panorama che sembrava caratterizzato dalla specializzazione su singoli temi. Le dimostrazioni di massa hanno spesso luogo durante i controvertici, iniziative di livello internazionale organizzate durante i summit ufficiali in cui si affrontano gli stessi temi sebbene da un punto di vista critico. Nuove forme di azione diretta si sono intrecciate con una mobilitazione del cittadino come consumatore (es. attraverso il sostegno al commercio equo e solidale o il boicottaggio di alcuni prodotti però protestare contro condizioni di particolare sfruttamento dei lavoratori e processi produttivi inquinanti). Nelle proteste

Dell'ultimo decennio culture diverse si sono intrecciate insieme in un discorso più ampio che ha assunto il tema dell'ingiustizia sociale come un collante. A livello transnazionale, le rivendicazioni sono connesse a valori come l'uguaglianza, la giustizia, i diritti umani, la protezione dell'ambiente. In parallelo, il nemico è stato individuato nella globalizzazione neoliberista, definita come dominio del mercato a danno dei diritti dei cittadini. Bersaglio di queste azioni sono le politiche delle organizzazioni finanziarie internazionali (Banca mondiale, fmi, omc), ma anche le scelte politiche dei governi nazionali.

Mobilitazione delle risorse e partecipazione

Dagli anni '70 si è sviluppata una corrente di studi che ha considerato i movimenti sociali come parte del normale processo politico, centrando l'analisi sui processi di mobilitazione delle risorse necessarie all'azione collettiva. In questa prospettiva i movimenti sociali agiscono

In modo razionale, propositivo e organizzato. Le azioni di protesta derivano da un calcolo di costi e benefici. La ricerca ha sottolineato il ruolo degli imprenditori politici nel mobilitare lo scontento, ridurre i costi dell'azione, utilizzare e creare reti di solidarietà, distribuire incentivi ai membri, acquisire consensi all'esterno. È bene distinguere tra risorse e motivazioni individuali e risorse e motivazioni di gruppo. A livello di gruppo, più una categoria sociale è organizzata e più è capace di prendere parte effettiva alla vita politica. L'organizzazione può quindi compensare l'assenza di altre risorse. La partecipazione è facilitata dall'appartenenza ad organizzazioni formali che spesso operano come canali di reclutamento. Accanto alle adesioni organizzative formali, un ruolo rilevante nel favorire la mobilitazione ha l'inserimento degli individui in reti, anche informali, di conoscenze e amicizie.

Le reti di relazione contribuiscono a formare idee e valori, e la frequentazione reciproca genera affetti e solidarietà che cementano il gruppo. Tilly ha sostenuto che la mobilitazione dei gruppi è influenzata dal loro livello di catnet, sintesi di caratteristiche legate alla categoria sociale e densità dei network sociali. Infatti, il passaggio da una categoria (come aggregato di individui che condividono determinate caratteristiche) a un gruppo sociale (come comunità capace di azione collettiva) è facilitato dalla presenza contemporaneamente di specifici tratti categoriali e di reti di relazioni che legano tra loro i soggetti che tali tratti condividono. Il ruolo dei reticoli sociali sarà tanto più importante quanto più costosa o rischiosa è la partecipazione politica. Partecipazione e identità Organizzazione e reticoli sociali facilitano la partecipazione nella misura in cui essi producono identità collettive, e

Cioè senso di appartenenza ad un gruppo. In quest'ottica, la partecipazione politica è un'azione insolidarietà con altri. Motivazioni identitarie sono inoltre in grado di rendere di per sé gratificanti le forme di partecipazione più impegnative. Se la costruzione dell'identità è una precondizione dell'azione collettiva, essa ne è al contempo un prodotto. Infatti, la stessa partecipazione trasforma le identità degli individui, rafforzando il sentimento di appartenenza ad alcuni gruppi. Se l'organizzazione è importante soprattutto nelle fasi iniziali della creazione di un'identità comune, è la stessa partecipazione che poi rafforza il senso di appartenenza, in una sorte di circolo virtuoso.

Valori post-materialisti e partecipazione

All'inizio degli anni '70 nel mondo occidentale si constata la presenza di un profondo mutamento nel sistema di valori che aveva caratterizzato

La modernizzazione. In particolare, secondo Inglehart l'onda di protesta degli anni '60 è collegata all'emergere di valori post-materialisti, cioè all'allontanarsi dall'interesse materiale di un numero crescente di individui. La tesi di Inglehart parte da due assunti di fondo. Egli ritiene che ci sia una gerarchia dei bisogni, sicché i bisogni di ordine elevato (come la crescita intellettuale e artistica della persona) sono concepibili soltanto dopo che sono stati soddisfatti quelli di livello più basso (in particolare, la sopravvivenza fisica). Il momento decisivo per la socializzazione politica si colloca nel passaggio dalla giovinezza all'età adulta, e quindi principi e priorità acquisiti in quel momento tendono a mantenersi anche nell'età adulta. La generazione che è arrivata all'età adulta tra la fine degli anni '60 e gli anni '70 si differenzia profondamente dalla

Generazione precedente: cresciuti in condizioni di benessere economico, facile accesso all'istruzione superiore, e bassa esposizione al rischio di una guerra. Queste condizioni avrebbero spinto verso un graduale indebolimento dei valori di tipo materialistico (relativi al benessere economico) e l'emergere invece di valori post-materialistici (autorealizzazione nella sfera privata, espansione della libertà di opinione, della democrazia partecipativa e dell'autogoverno nella sfera pubblica). Lo strumento utilizzato in diverse ricerche per misurare il livello di materialismo/post-materialismo consiste in quattro obiettivi da ordinare gerarchicamente: mantenere l'ordine pubblico; combattere l'aumento dei prezzi; dare maggior peso ai cittadini nelle decisioni di governo; garantire la libertà di parola. I primi due obiettivi sono materialisti, gli altri due post-materialisti. Numerose ricerche hanno rilevato la crescita dei gruppi caratterizzati da valori post-materialisti.

La lunga fase di crescita economica ha spostato l'attenzione dai temi materiali a quelli relativi allo stile di vita. La tendenza alla crescita dei valori post-materialisti sembra mantenersi nel tempo: si diffondono anche nelle nuove coorti di età.

Forme di partecipazione e opportunità politiche

Cause dello sviluppo di nuove forme di partecipazione sono anche variabili socioeconomiche e politiche. Lo sviluppo economico ha creato maggiori risorse materiali da investire nella partecipazione politica, oltre che maggior tempo libero, accresciuto i tassi di scolarizzazione, aumentando la capacità dei cittadini di intervenire nel processo politico. Lo sviluppo della tecnologia ha ridotto i costi di organizzarsi e agire collettivamente. Per quanto riguarda la politica, il processo di democratizzazione è passato attraverso un progressivo allargamento dei diritti civili, politici e sociali, e quindi delle potenziali opportunità di partecipazione. Nel guardare alle

Caratteristiche dei sistemi democratici che possono influenzare la partecipazione politica, sono rilevanti le istituzioni politiche. Considerando il grado di decentramento territoriale, tanto maggiori i poteri distribuiti alla periferia, tanto maggiore sarà la possibilità per i singoli movimenti di trovare un punto di accesso al sistema decisionale. Per quanto riguarda la separazione funzionale del potere, il sistema si può considerare tanto più aperto quanto maggiore è la divisione dei compiti tra legislativo, esecutivo e giudiziario. Un elemento particolarmente rilevante riguarda l'autonomia del sistema giudiziario. Un forte potere giudiziario può intervenire sia rispetto al legislativo che rispetto all'esecutivo: decisioni della magistratura nelle controversie legali tra movimenti e istituzioni. Tanto più indipendente il potere giudiziario, tanto più aumentano quindi le possibilità di accesso dei movimenti.

Le strategie prevalenti sono state distinte in esclusive (caratterizzate dalla repressione dei conflitti) e inclusive (orientate alla cooptazione delle nuove domande). I nuovi movimenti sociali erediterebbero in ciascun paese le conseguenze delle reazioni a suo tempo rivolte al movimento operaio: strategie inclusive danno luogo a movimenti uniti e moderati; strategie esclusive danno luogo a movimenti divisi e radicali. I movimenti sociali trovano alleati e oppositori nell'amministrazione pubblica, nel sistema dei partiti, tra le associazioni d'interesse e nella società civile. I fattori istituzionali sono mediati da due insiemi di variabili intervenienti: il comportamento del sistema di alleanza e il comportamento del sistema di conflitto. Il sistema di alleanza è composto dagli attori politici che li sostengono e il sistema di conflitto è composto da quelli che vi si oppongono. Il sistema di alleanza fornisce risorse e crea opportunità politiche per gli sfidanti.

ione potrebbe indicare un aumento di insoddisfazione e dissenso verso il governo. Tuttavia, la partecipazione attiva dei cittadini è fondamentale per il funzionamento di una democrazia sana. Essa permette ai cittadini di esprimere le proprie opinioni, di influenzare le decisioni politiche e di controllare l'operato dei governanti. Inoltre, la partecipazione favorisce la rappresentatività e la legittimità delle istituzioni democratiche. Pertanto, è importante promuovere e incoraggiare la partecipazione dei cittadini attraverso strumenti come il voto, la partecipazione alle consultazioni pubbliche e l'attivismo politico.
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Publisher
A.A. 2012-2013
31 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher deboraccah di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Nevola Gaspare.