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Creazione reddito in presenza di Imposta sul salario
R=(H-L)W=WH-WLR= redditoH=tempoL=riposoW=saggio di salario e inclinazione del vincolo di bilancio
Creazione reddito in presenza di Imposta sul salario ( tw)
Salario netto= w-tw=w*(1-t)
VincoloR= (H-L)w(1-t)=Hw(1-t)-w(1-t)L
si modifica l'inclinazione della curva di offerta daw a w(1-t), generanno riduzione di salario e tempo libero, in tali grafica analizziamo l'offerta di lavoro proposta dai lavoratori, il gettito statale= Z+N, genera effetto reddito e sostituzione
Se abbiamo invece imposta fissa ( r-t)
Vincolo R=(H-L)w -T= (wH-T)-wL la tassa fissa non dipende
L'inclinazione del vincolo di bilancio non è mutata, dalle ore lavorate perciò non modifica l'inclinazione
Abbiamo comunque una riduzione di reddito e incremento di ore di lavoro, ma graficamente genera una traslazione parallela del vincolo precedente verso l'origine, ma non se ne modifica l'inclinazione, genera solo effetto reddito.
Gettito=V+Q
Mettendo insieme i due grafici ottengo che a
parità di sacrificio, l'imposta fissa da un gettito zs=(Vq)>Zn, dove Zn è il gettito dell'imposta sul salario, questo per l'effetto sostitutivo dell'imposta sul salario, che a sua volta modifica l'inclinazione dell'offerta, ha un effetto distorsivo maggiore di quello dell'imposta a parità di gettito avremo minor sacrificio con l'imposta fissa, questo perché a differenza dell'imposta sul salario non genera distorsioni.
Scomposizione degli effetti reddito e sostituzione:
Effetto reddito: pari alla distanza fra le due curve pre e post tassa, aumenta l'offerta di lavoro.
Effetto sostituzione: determinato dal fatto che la curva d'offerta modifica la sua inclinazione, riduce l'offerta di lavoro.
Lo scontro fra queste due forze determina l'esito. Se l'effetto reddito prevale su quello di sostituzione abbiamo un aumento di offerta di lavoro, ma in modo inferiore rispetto a quello.
che si sarebbe generato in caso di imposta fissaprevalere di uno o dell'altro dipende dall'elasticità. Il dell'offerta, poiché più è elastica maggiore sarà l'effetto sostituzione. È probabile che il lavoro diminuisca se: 1. in presenza di elevate aliquote marginali 2. in assenza di vincoli alla variazione della propria offerta di lavoro: - per lavoro non dipendente - per lavoro straordinario - per lavoro femminile - supply side economics Reagan negli anni '80 negli USA pone attenzione agli effetti disincentivanti dellatassazione, una minor pressione fiscale favorirebbe l'offerta dei fattori produttivi, farebbe aumentare il reddito espletato dalla curva di laffer. Teorema di barone: Dimostra che fra un'imposizione diretta (sul reddito) e una indiretta (sui beni), abbiamo un minor sacrificio con l'imposizione diretta. L'imposta diretta sul reddito genera un effetto sostituzione molto più contenuto, generando quindi.un gettito maggiore, mentre un'imposta indiretta, che magari ricade sui beni d'acquisto, induce a sostituire tali beni, generando un effetto sostituzione più elevato a parità di sacrificio. Le imposte indirette hanno effetti distorsivi solo se non vengono applicate a tutto il mercato. Viceversa, se applicate a tutto il mercato, l'effetto sostitutivo diventa indifferente. Nel caso dell'IVA, l'aliquota media non aumenta all'aumentare della base imponibile. Tuttavia, l'aumento dell'aliquota dell'IVA ha forti effetti regressivi. Non bisogna quindi confondere la tipologia di imposta con gli effetti che essa genera. L'aumento dell'IVA genera un effetto regressivo rispetto al reddito, dato che l'IVA è un'imposta sui consumi e i consumi sono più elevati per chi ha redditi più bassi, mentre è minore per chi ha redditi più alti, datoQuesta condizione, l'aumento di aliquota dell'iva, colpirà in modo differente le famiglie con diverso reddito, poiché nel caso di redditi bassi, l'aumento di aliquota colpirà la quasi totalità del reddito in quanto quasi totalmente destinato al consumo, mentre per chi ha una propensione al consumo minore, subirà in maniera minore l'aumento, poiché la porzione di reddito destinata al consumo è minore. Dimostra ciò che un'imposta seppur proporzionale può generare effetti differenti. Infatti il reddito si divide in consumo e risparmio. Scelte intertemporali di consumo. Dati due periodi t1 t2. Con dati redditi r1 ed r2 dovrò scegliere il consumo dei due periodi C1 e C2 con la consapevolezza che la mia potenzialità di consumo nel periodo 2 è relativa a quanto ho risparmiato nel periodo 1, l'individuo infatti è in grado di trasferire reddito da un periodo all'altro tramite il mercato.
Deivincolato dal reddito da lavoro dicapitali (ipotizzato perfetto), il tuttociascun periodo
Vincolo di bilancio intertemporale
Vincolo del primo periodo: C1=R1-S quindi S=R1-C1
Vincolo del secondo periodo:C2=R2+S(1+r), il reddito del secondo periodo è datoda quello percepito in tale periodo+ il risparmio capitalizzato
Vincolo intertemporale: C2=R1*(1+r)+R2-(1+r)C1
Rispetto al mercato del lavoro abbiam consumo 1 anno e consumo 2 anno
La propensione al consumo e al risparmio dipendono dall’inclinazione deldal tasso d’interesse che ottengo suivincolo di bilancio –(1+r), dipende quindirisparmi del primo anno
Se introduciamo una tassazione sui redditi del risparmio,
Il cuneo fiscale si vede anche sul risparmio, differenza fra il tasso lordo ed il tassonetto
A seguito dell’imposizione dell’imposta, avrò una riduzione del mio tasso netto
Il cuneo fiscale modifica l’inclinazione del vincolo di bilancio, quindi gli effettidel consumo di primo anno
saranno determinati da due elementi, effetto reddito ed effetto sostituzione (dovuto al fatto che rimandare il consumo al secondo anno costa) anche in questo caso il contrasto fra effetto reddito e sostituzione sarà determinato dall'inclinazione della curva di offerta intertemporale. NB anche in questo caso se applicassi invece un'imposta fissa, non determinata dall'elemento di consumo di 1 e 2 anno, avrà un effetto distorsivo minore dell'imposta sugli interessi, poiché quest'ultima è determinata in relazione al risparmio, meno risparmio, meno imposta sugli interessi subisco. Dall'incidenza legale all'incidenza economica. A volte il contribuente di diritto è diverso dal contribuente di fatto, quest'ultimo subisce la riduzione del reddito-beneficio. Tipologie di imposte: Reali: colpiscono isolatamente i singoli tipi di reddito. Imposte personali: ricostruiscono l'unità personale e la condizione.inclusive: l'imposta è già compresa nella base imponibile (come le imposte sui redditi) Economicacomplessiva Il passaggio da imposte reali a imposte personali aumenta il grado di progressività. Le imposte reali devono essere proporzionali e non progressive, per non violare l'equità orizzontale, in quanto l'incidenza fiscale dipenda dalla composizione e non dal livello di reddito. Se le imposte reali fossero progressive, dividendo per scagioni, la violazione dell'equità si manifesta. A fronte di 2 soggetti con stesso livello di reddito, avremmo una tassazione che non rispetta l'equità orizzontale privilegiando chi ha più fonti di reddito perché le aliquote più basse si ripetono più volte rispetto a chi ne ha una, per chi ha una pluralità di redditi differenti, ed è il motivo per cui il sistema tributario è spostato verso imposte personali che consentono la progressività.exclusive: (imposta su valore aggiunto IVA), la base imponibile non è comprensiva dell'imposta
Per paragonare le TX inclusive ed exclusive : < no traslazione
Contribuenti di diritto e di fatto: i contribuenti di diritto sono quelli cui la legge impone il pagamento del tributo, i contribuenti di fatto sono quelli che ne sopportano effettivamente l'onere in termini di riduzione del reddito reale (benessere)
Incidenza: (legale ed economia): incidenza legale o formale dei tributi è quella sui contribuenti di diritto, l'incidenza economica o effettiva è quella sui contribuenti di fatto quando l'incidenza legale non coincide con
TRASLAZIOEN: vi è traslazione dell'incidenza economica, ossia quando l'onere dei tributi viene, in tutto o in parte, trasferito dai contribuenti di diritto ai contribuenti di fatto
Dall'incidenza legale all'incidenza economica l'imposta sul salario le imprese a loro volta trasferiscono
lavoratori L'incremento del costo del lavoro può portare a diversi effetti, tra cui: - Maggiori prezzi di vendita dei propri prodotti: quando il costo del lavoro aumenta, le imprese potrebbero essere costrette ad aumentare i prezzi dei loro prodotti per compensare questa spesa aggiuntiva. - Riduzione della domanda di un bene intermedio: se i prezzi dei prodotti aumentano a causa dell'incremento del costo del lavoro, la domanda di tali beni potrebbe diminuire poiché i consumatori potrebbero preferire acquistare alternative più economiche. - Riduzione del prezzo: in alcuni casi, l'incremento del costo del lavoro potrebbe portare a una riduzione del prezzo dei prodotti. Questo potrebbe accadere se le imprese decidono di ridurre i margini di profitto per mantenere la competitività sul mercato. Le imposte sui prodotti, come l'imposta ad valorem sui produttori, possono influenzare ulteriormente l'equilibrio del mercato. L'imposta ad valorem rappresenta un livello di imposta che aumenta all'aumentare della quantità prodotta. Questo può causare un aumento del prezzo dei prodotti e una riduzione della quantità venduta. L'equilibrio iniziale del mercato è rappresentato da q*, ma l'introduzione dell'imposta ad valorem sui venditori sposta la curva di offerta verso l'alto, intercettando la curva di domanda in q. Questo porta a una riduzione significativa della quantità venduta e a un aumento del prezzo (p). L'imposta ad valorem può essere espressa come p - Pn, dove Pn rappresenta l'imposta unitaria. Inoltre, p - p* rappresenta la parte di imposta per unità di prodotto che i venditori trasferiscono ai compratori, mentre p* - Pn rappresenta la parte di imposta per unità di prodotto che rimane a carico dei lavoratori.venditori
per evitare di avere traslazione, avrei dovuto fare in modo che P*-Pn sia pariall'intera imposta, e che quindi la distanza fra P* e Pn sia pari alla distanza fra Se S1, in tal caso tutta l'imposta rimane sui venditori, l'incidenza legale coincide con quella economica
nel caso sopra riportato invece una parte dell'imposta è trasferita sui consumatori a causa dell'aumento dei prezzi, infatti la distanza fra P* e Pn è minore della distanza fra S e S1
Imposte ad valorem sui consumatori Tax inclusive
La curva di domanda deve tenere conto che il prezzo netto è ridotto dall'effetto dell'imposta
Anche in questo caso la curva D trasla, generando una contrazione di quantità da Q* a Q e un aumento prezzo da P* a P
Anche in questo caso c