SOMATOTIPO COSTITUZIONE TEMPERAMENTO STILE COMPORTAMENTALE MORFOLOGICA
Prevale l'affettività sulla razionalità, socievolezza, estroversione, pigrizia. Robusto, muscoli sottosviluppati (emotivo). Endomorfo Viscerotonicosottosviluppati (emotivo) razionalità, socievolezza, estroversione, pigrizia. Tendenza all'azione, sicurezza, competitività. Medie dimensioni, muscoloso (attivo). Mesomorfo Somatotonicomuscoloso (attivo) competitività. Magro e longilineo. Riservatezza, introversione, timidezza. Ectomorfo Cerebrotonico(passivo) timidezza.
Postura
La postura è la posizione che il corpo assume nello spazio. Essa può rivelare lo stato emotivo di un soggetto.
Esempi di postura: dondolarsi sulle piante dei piedi, accavallare le gambe, postura eretta o incurvata, tesa o rilassata, protesa in avanti con il busto, postura chiusa con le braccia conserte e rigide, capo basso ecc.
Mimica
La mimica è l'espressione del viso e degli occhi:
- Il volto può essere: aperto o chiuso, mobile o rigido, vivace o fisso ecc.
- Lo sguardo può essere: franco, sfuggente,
- Stupore e meraviglia: labbra aperte
- Riflessione: labbra chiuse
- Attento ascolto: labbra semiaperte
- Preoccupazione: labbra serrate
- Rabbia: labbra serrate con mascelle tese
Lo sguardo è controllato sia da elementi di tipo fisiologico e involontario (es. dilatazione delle pupille, battito delle palpebre) sia da elementi di tipo consapevole (es. i movimenti e le espressioni degli occhi). È un eccellente strumento di comunicazione non verbale per la trasmissione di innumerevoli messaggi: disinteresse, sicurezza, critica, distacco, amore, curiosità, sorpresa, ecc.
Alterazioni della mimica
Alcuni di questi aspetti vengono utilizzati nella semeiotica (studio dei sintomi), poiché esistono malattie (es. patologie legate alla tiroide, sclerodermia) nelle quali un...
Un segno clinico può essere l'alterazione della mimica. Esempi di condizioni patologiche:
- Esagerata mutabilità dell'espressione (Ipermimìa: dovuta ad alterazioni tiroidee)
- Ipomimìa: riduzione della mobilità della mimica (tipica di pazienti depressi o affetti da ipotiroidismo)
- Amimìa: completa assenza di comunicazione mediante il volto
- Mimica non concordante con lo stato d'animo (tipica della schizofrenia)
Paramimìa: movimenti anomali dei muscoli buco-facciali (tic, smorfie, tremori ecc.).
L'aspetto è espressione dell'adattamento del comportamento di un individuo agli imperativi sociali (regole di convivenza e educazione), perciò è influenzato dalla sua cultura.
Abiti, pettinatura e cura personale possono far trasparire trascuratezza (tipica dei pazienti affetti da depressione), eccentricità, inadeguatezza, bassa/alta autostima.
ecc.
Atteggiamento
L'atteggiamento consiste nel modo di relazionarsi con l'interlocutore e può essere: passivo, guardingo, manipolativo, difensivo, indifferente, inquieto, aggressivo ecc.
Gestualità
I gesti, che possono essere emessi volontariamente o inconsapevolmente, possono essere considerati:
- Emblematici: sostituiscono la parola, hanno un potere comunicativo massimo (es. puntare il dito)
- Descrittivi: accompagnano ed illustrano il discorso rendendolo più vivido
- Di regolazione del comportamento ovvero assenso (annuire), dissenso (fare "no" con la testa), permesso di procedere (cenno del capo) ecc.
- Gesti finalizzati a dominare i propri stati d'animo o le emozioni
- Di adattamento: (es. giocare con la collana o con un anello per cercare di trovare conforto da uno stato di ansia, inadeguatezza o di imbarazzo)
Prossemica
La prossemica è la disciplina che studia lo spazio umano e la sua organizzazione.
Attraverso la modalità con cui ci si dispone spontaneamente nello spazio, si danno informazioni relative allo stato relazionale che intendiamo stabilire con l'ambiente che ci circonda. La si definisce come:
- Insieme delle osservazioni e delle teorie relative all'uso culturale che l'uomo fa dello spazio
- Studio del modo in cui l'uomo struttura inconsciamente il proprio microspazio
- Osservazione delle distanze mantenute fra gli uomini nelle loro transazioni quotidiane e dell'organizzazione spontanea dello spazio da parte dell'uomo
La distanza può essere classificata in:
- Distanza intima: distanza molto ravvicinata con non superiore ai 45cm, che allude a una certa intimità, con un evidente coinvolgimento fisico ed emozionale tra i due attori (normalmente è la)
Ciò che si trova ad una distanza così "trascurabile" viene considerato "una distanza tra due"
fidanzati).nello spazio circostante. La presenza dell'altro è evidente e talvolta coinvolgente.estensione del sé" l'intervalloDistanza personale: questa zona si estende da una soglia appena oltre che consente ditoccare facilmente l'altro ad un limite in cui due persone possono stringersi la mano allungando il braccio(dai 45 ai 120 cm) ed allude ad uno scambio relazionale tra persone che intrattengono relazioni diconoscenza o di collaborazione (es. ambito lavorativo). Distanza sociale: è in genere la distanza con cui si trattano gli affari interpersonali tra estranei,abitualmente mantenuta negli incontri occasionali per poter agire e relazionarsi in presenza di altri senzaapparire sgarbati; in genere va dai 120 ai 360 cm. Distanza pubblica: va dai 360cm in poi, nettamente al di là della sfera del coinvolgimento. Si ha laconsapevolezza della presenza degli altri, senza entrare in contatto diretto. Di solito corrispondeAlla massima distanza possibile tra due persone in un ambiente circoscritto, ad esempio quando siamo al ristorante o per strada.
La comunicazione paraverbale (o paralinguistica)
La paralinguistica (o paraverbale) riguarda la forma della comunicazione e non il suo contenuto (si tratta di metacomunicazione). I segni paralinguistici non appartengono soltanto allo stile personale espressivo tipico di ogni persona, ma sono in grado di indicare umori e stati d'animo.
Sono elementi del paraverbale: il tono, il ritmo, il timbro e il volume della voce, il tempo che si dedica alla trasmissione dei contenuti, il piangere/ridere/sbadigliare mentre si parla o ascolta ecc.
Anche il silenzio ha un significato: può essere segno di disinteresse quanto di un ascolto interessato e partecipato.
Alterazioni della paralinguistica:
- Logorrea: parlare eccessivamente e molto velocemente
- Mutismo: arresto della comunicazione verbale
- Soliloquio: riflessione ad alta voce (in psicopatologia si)
Il processo di comunicazione è costituito da diversi livelli, tra cui il canale non verbale che spesso non siamo consapevoli di utilizzare. Tuttavia, è proprio questo aspetto a colpire prima il nostro interlocutore. Se i tre livelli della comunicazione non sono coerenti tra loro, prevalgono i significati espressi dalla comunicazione non verbale e paraverbale (metacomunicazione); se i tre livelli coincidono, invece, vi sarà una maggiore possibilità di trasmettere il messaggio in modo efficace. Non esiste una comunicazione verbale isolata, poiché essa è sempre accompagnata dalla comunicazione non verbale, ma si può invece assistere a fenomeni isolati di comunicazione non verbale: le assenze o i silenzi, ad esempio, possono trasmettere messaggi altamente significativi.
Distorsione della comunicazione: Il fatto che un emittente ed un ricevente avviino un processo di comunicazione, non garantisce che i messaggi siano coerenti con le intenzioni ed i significati di ciascuno.
L'informazione è infatti arrivino in maniera "deperibile", poiché può essere oggetto di (psicologiche, fisiologiche o dettate dall'ambiente perturbazioni circostante) che possono causare distorsioni della stessa.
- Il primo divario sta nella differenza tra ciò che si vuole dire e ciò che effettivamente si dice (a causa di filtri sociali, stati emozionali o una cattiva conoscenza del mezzo di espressione).
- Il secondo divario sta nella differenza tra ciò che si dice e ciò che il destinatario recepisce, a causa di problemi nel sentire (es. rumori esterni) o nell'ascoltare (es. disinteresse e disattenzione).
- Un ulteriore divario sta nella differenza tra ciò che il destinatario ascolta e ciò che comprende.
Consigli per una gestione cosciente della comunicazione:
Per comunicare un messaggio in modo efficace, e quindi produrre nell'interlocutore il comportamento che ci si era prefissati.
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