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Scienze della comunicazione – modulo psichiatria Introduzione Medicina e comunicazione: cosa li mette in relazione? I medici si ritrovano in un contesto all'interno del quale la comunicazione con il proprio paziente è di rilevante importanza: il medico non solo deve essere competente in ambito scientifico, ma deve sapersi anche appellare alle proprie capacità empatiche ed alla propria dimensione umana, in quanto essere umano che si occupa di altri esseri umani. Si può, dunque, arricchire e potenziare il processo di cura attraverso un'attenzione e un'empatia tali da rendere le cure eccellenti non solo dal punto di vista tecnicospecialistico, ma anche dal punto di vista emotivo-relazionale (umanizzazione delle cure). Con un processo di continua parcellizzazione e continua iperspecializzazione del sapere medico in un determinato argomento viene persa di vista l'unitarietà del corpo umano e del rapporto mente-corpo, per cui nella pratica clinica moderna si osserva la scomparsa dell'approccio olistico (approccio integrato che tiene conto della globalità dell’essere umano, modello bio-psico-sociale) a vantaggio di interventi superspecialistici. Per questi motivi, l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) propone la diffusione dell'acquisizione di metodologie di intervento clinico-assistenziale basato su specifiche competenze comunicative, promuovendo la cosiddetta medicina narrativa, ovvero una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata sulla narrazione, strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura al fine di costruire un percorso di cura personalizzato. L'atto medico, ad oggi, viene considerato come costituito da due componenti: • Componente tecnico-scientifica: conoscenza delle discipline scientifiche riguardanti le malattie del corpo umano, i protocolli terapeutici e gli strumenti • Componente comunicativo-relazionale: permette di ottenere una maggiore efficacia delle cure Relazione medico-paziente La relazione medico-paziente tende ad un assetto asimmetrico e complementare (come quello della madre con il bambino), tuttavia l'obiettivo è, specialmente in presenza di patologie croniche, di rendere il percorso terapeutico, il quale inizia con questa posizione di asimmetria dichiarata, sempre più simmetrico, in modo tale che il paziente acquisisca progressivamente competenze tali da gestire in maniera sempre più autonoma la propria patologia. Per fare questo, il medico deve essere in grado di comunicare in modo efficace (mettendo da parte tecnicismi per risultare comprensibile all’interlocutore), di ascoltare e comprendere il paziente (praticare l’ascolto attivo eliminando i giudizi) e di relazionarsi in modo adeguato (focalizzandosi sulla dimensione umana del paziente e sulla sua esperienza con la malattia). Teoria e tecnica della comunicazione Non può esservi relazione senza comunicazione Comunicazione: processo di i
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Scienze mediche MED/25 Psichiatria

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