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Estratto del documento

I partiti, hanno influenza diretta, sono loro a prendere le

decisioni, hanno un'organizzazione formalizzata, spesso

nascono come movimenti e poi diventano partito.

Organizzazione Partitica

Cosa è un La definizione minima di partito è: un'organizzazione che si presenta continuativamente

"partito" con un proprio simbolo alle elezioni per cariche pubbliche ottenendo seggi.

Gli obbiettivi dei partiti sono il vote seeking e office seeking, ossia cercano di ottenere

voti e raggiungere cariche pubbliche; ed attività di policy seeking, ossia allo stesso

tempo cercano di influenzare le decisioni pubbliche.

Le attività dei partiti sono: elaborare programmi politici, sostenere candidati per

cariche, e coordinare gli eletti sotto il proprio simbolo.

l'origine dei In epoca di suffragio ristretto, i partiti nascono come aggregazioni di individui in

partiti parlamento. Con l’estensione del suffragio, nascono organizzazioni partitiche extra-

parlamentari, legate a strutture preesistenti (socialisti: le Soc. di Mutuo Soccorso;

confessionali: parrocchie e associazioni). Si passa poi dal partito di rappresentanza

individuale al partito burocratico di massa.

giunture critiche e Due concetti individuati da Rockan per spiegare la formazione dei partiti in europa.

cleavages attraverso queste lenti analitiche si può capire perché in ogni paese si è instaurato ogni

partito.

il primo concetto è quello di giuntura critica, che Rockan, è una fase che fa cambiare

direzione al Paese.

il cleavage, invece, è una spaccatura sociale che fa emergere gli interessi di una parte vs

un altra.

lui individuare almeno tre giunture fondamentali. cazzo di slide mi sparo diocane le

giunture del dio sono le rivoluzioni di Gesù

slide

da sapere: giunture critiche, cosa sono, quando si sono formati, che tipo di fratture socia

li hanno prodotto.

inoltre parla di congelamento e successivo scongelamento delle fratture.

La prima i primi partiti che vengono a formarsi secondo la nostra definizione di partito sono quelli

trasformazione formati all'inizio alla fine dell'800, erano partiti di notabili, che garantivano una forma di

rappresentanza individuale.

I partiti notabili erano formati da strutture elettorali intermittenti, gli elettori dovevano

tutto al rappresentante locale ed erano politici dilettanti, erano persone di spicco e di

una certa ricchezza che si permettevano il lusso di fare il politico "pro bono".

dal momento in cui il suffragio diventa universale, serve un organizzazione adeguata per

gestire un elettorato molto più ampio, capace di organizzare la politica in modo più

capillarizato.

L'organizzazione non è più d'élite del singolo, ma burocratica di massa, di classe. erano

strutture organizzate in maniera molto forte ed integrata dal punto di vista sociale (si

pensi al partito comunista italiano, o partito repubblicano) erano strutture permanenti

dove il politico era politico di professione stipendiato dal partito.

trasformazione altra trasformazione è quella definita del partito elettorale.

anni '60 Mentre prima il partito era fortemente schematizzato, dalla divisione fortemente

settoriale, da una struttura economica modificata, non più dettagliate dalle industrie ma

da servizi ben più complessi, la struttura sociale si diversifica e diventa più difficile per i

partiti rappresentare la struttura sociale ben più differenziata, quindi nascono i partiti

più svariati.

Se prima un operaio era portato a votare in partito di sinistra etc, ora inizia a perdere

importanza questa divisione, gli operai iniziano a votare partiti di destra;

l'identificazione elettorale non è più data dalla categoria sociale di riferimento (era vero

solo fino agli anni 70).

con i partiti burocratici di massa di riduce notevolmente il numero di voti ed iscritti ai

partiti, non ci sono più incentivi forti come quelli di forte identificazione al partito.

dal partito mente il partito burocratico era nato con l'espansione del suffragio elettorale dagli anni

burocratico di '80 in poi si ha un altra fase. Le categorie sociali non sono più forti e di riferimento

massa al partito (operai capitalismo), quindi nascono i partiti "pigliatutto" che cercano di prendere

professionale elettori ovunque in qualsiasi categoria sociale. L'enfasi non è più sui militanti, sugli

elettorale iscritti, ma gli elettori sparsi (non i singoli iscritti). Dove l'elettore non è più attirato da

ola sua categoria di riferimento, ma dalla leadership, che diventa il punto fermo di

riferimento. Quindi l'enfasi che si sposta dall'ideologia alla leadership, se prima si girava

il partito al prescindere dal leader in carica, ora accade l'opposto.

tipologie di Slide tipologie

partiti Da queste trasformazioni nascono diversi tipi di partito..

il primo vero partito personale in Italia è quello di Berlusconi.

la tesi della fanno cartello fra di loro per cercare di evitare che nuovi partiti emergano alle loro

cartellizzazione estremità.

in realtà è una teoria abbastanza vaga e non è chiaro quando i partiti inizino ad essere

un cartello.

cosa è un sistema È un sistema di almeno due partiti.

partitico Non è facile contare i partiti politici, si possono contare i partiti presenti sulla scheda

elettorale, anche se non è un sistema molto preciso.

secondo Duverger vi sono due categorie di sistemi, quelli bipartici e tutti gli altri sono

Multipartitici.

secondo Blondel sono più complesse le divisioni.

secondo Sartori si possono distinguere le tipologie secondo categorie: criterio numerico

(frammentato e quanto), e ideologia (quanto sono distanti le ideologie fra partiti).

i criteri di conteggio per Sartori sono quelli di:

contare solo i partiti che hanno seggi in Parlamento e potenziale di ricatto (non è

necessario far parte di una coalizione, ma basta essere un attore che può influenzare le

decisioni o il processo di coalizione che si forma senza di lui) e potenziale di coalizione

(può servire per creare una maggioranza attraverso coalizione).

per misurare la distanza ideologica è necessario considerare i partiti presenti agli

estremi. I partiti anti-sistema ossia quelli che possono essere collocati al di fuori del

gioco democratico (giocano al gioco democratico solo per sperare di ottenere

abbastanza seggi da rivalutarlo).

altra alternativa è il conteggio solo numerico dato da una specifica formula matematica

che misura la frammentazione partitica che tiene conto del numero di partiti ed il

numero di seggi di ogni partito (Laakso e Taagepera).

partito pivot in realtà Sartori non parla di questo tipo di sistema, ma viene aggiunto

successivamente.

Si tratta di un sistema con un partito di centro dominante (pivot). Essere dominanti è

collocato al centro, al contrario del sistema più comune che è quella sartoriana in cui il

partito dominante è a un'estremità politico.

si può ricadere nella caso italiano, che tuttavia è meglio descritto dal sistema pluralista.

pluralismo è quello che descrive l'Italia. Una forza occupa il centro, esiste almeno un partito anti-

polarizzato sistema, o due contrapposti, non vi può essere alternanza e le opposizioni sono

irresponsabili producendo una dinamica centrifuga. L'Italia ha visto tutte le

combinazioni di governo, dal partito socialista fino al partito liberale italiano, la DC era

collocata stabilmente al centro e gli attori anti-sistema non potevano soppiantata se

non alleandosi cosa che non poteva succedere.

numero effettivo si tratta di una misura che tiene conto di quanto sono ampi i partiti e quanti sono quelli

di partiti che entrano in Parlamento attraverso una formula matematica che assegna un indice.

Vi sono alcuni limiti al calcolo del numero effettivo di partiti. Non di distinguere tra

situazioni numericamente simili ma politicamente diverse, casi in cui partiti

radicalmente diversi non permettono governo armonico in Parlamento.

Inoltre i partiti spesso non sono attori unificati, ci sono casi in cui è difficile contare un

partito come un partito è il caso di partiti che si presentano sistematicamente in

alleanza, è il caso del CDU e CSU in Germania che alle elezioni nazionali si presentano

sempre in alleanza.

Sistemi Elettorali

Si parte dalla legge elettorale, ma in realtà il sistema elettorale è ben più complesso,

chiarendo come e quali sono i partiti che possono presentare dei ed ottenere i voti,

fino al conteggio e la certificazione dei risultati elettorali.

formule elettorali Esistono due grandi famiglie di sistemi elettorali: formula maggioritaria, e formula

proporzionale.

• Maggioritaria: basata sul sistema del winner takes all, dove i seggi sono attribuiti

a chi ottieni più voti a prescindere dalla quota di voti (USA)

• Proporzionale: la distribuzione è proporzionale in base alla quota di voti ottenuti.

• Misti: dove una parte di seggi è attribuita su base maggioritaria, la parte restante

è distribuita in modo proporzionale.

la dimensione dei Il caso italiano della prima Repubblica è un sistema plurinominale con collegi di grandi

collegi dimensioni (si fa riferimento al numero di eletti che ogni circoscrizione esprime, il

numero dei deputati).

Dall'altra parte si parla del caso degli Stati Uniti, è un sistema uninominale, con piccoli

collegi, l'eletto è unico, si assegna solo un seggio per circoscrizione elettorale.

destinatari del voto Il tipo di voto, si può avere un voto nominale o un voto di lista.

• Quello nominale, il voto è assegnato a un nome, un candidato.

Può essere:

>categorico: non trasferibile.

>ordinale:

• Quello slide

I sistemi con formule Riguardo i collegi uninominali i voti possono essere distribuiti secondo formula:

maggioritatie plurality: dove il voto è assegnato con maggioranza semplice, la maggioranza più

grande assegna il voto senza limiti (basta un voto in più). (Inghilterra)

• majority: che può essere a doppio turno aperto o doppio turno chiuso; nel caso

del turno aperto tutti possono ripresentarsi al secondo turno e richiede una

maggioranza semplice al secondo turno. Mentre nel caso del turno chiuso viene

eletto chi ottiene il 50% dei seggi al primo turno, se questo non accade si va a un

secondo turno. (Francia)

• voto alternativo: gli elettori devono mettere in ordine di preferenza i candidati,

se nessuno dei candidati ha ottenuto il 50% dei voti al primo conteggio di elimina

l'ultimo candidato e si distribuiscono le sue seconde preferenze, si ripete il

procedimento finché un candidato non ottiene la maggioranza assoluta.

(Australia)

Sis

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A.A. 2018-2019
25 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eff.97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Vassallo Salvatore.