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INTERAZIONE DIRETTA CON I DECISORI POLITICI:
L’idea sono le conversazioni dirette con i ministri dell’esecutivo.
In America il Congresso è il segmento vitale del processo di decisione politica; molti
gruppi di interesse intrattengono relazioni dirette con i membri di esso per collaborare alle
attività decisionali.
Nelle altre democrazie, i parlamentari sono considerati opinion leader; le organizzazioni i
che si sentono danneggiate possono decidere di ottenere riparazione in tribunale (nell’U.E
un gruppo di interesse che abbia insuccesso in patria può portare il suo caso alla corte
europea di giustizia).
Negli S.Uniti sono comuni i casi di CLASS ACTION: istituto giuridico mediante il quale i
ricorrenti non agiscono solo in rappresentanza di se stessi ma anche di tutti gli altri che si
trovano nella stessa situazione; permette di condividere spese e risarcimenti legali
all’interno di un gruppo allargato e permette ai gruppi di interesse di perseguire i propri
obiettivi per via giudiziaria.
INTERAZIONE INDIRETTA MEDIATA DAI PARTITI: i moderni partiti cercano legami
vantaggiosi con le organizzazioni. Oggi relazioni così strette sono un eccezione, perché i
gruppi di interesse si rivolgono ai loro sindacati, e i partiti ai loro elettori. Negli S.Uniti è
un modello consolidato. Qui i gruppi di interesse vogliono raggiungere coloro che
legiferano, qualunque siano e non sprecano denaro per quelli destinati alla sconfitta.
nell’Europa occidentale dopo la guerra i partiti di classe e religione si sono estesi ma si è
ampliato il solco fra partiti ( che mirano al potere) e i gruppi di interesse.
INFLUENZA INDIRETTA MEDIANTE L’OPINIONE PUBBLICA: stampa, radio, tv sono una
risorsa poiché si rivolgono ad una platea più estesa. Molte associazioni non possono
contare su capitali sufficienti, accesso al mondo politico, così la propaganda gratuita
diviene la loro risorsa ( es associazioni ambientaliste che attaccato piattaforma petrolifera
per garantirsi una copertura televisiva).
I media contano meno per i gruppi di tutela che hanno esigenze più specialistiche; essi si
astengono da azioni dirompenti, in quanto vogliono essere riconosciuti come partner
affidabili dai funzionari pubblici.
Essi però emergono dai retroscena della burocrazia per accedere alla ribalta mediatica
riducendo la separazione tra organizzazioni e partiti.
LOBBISTI: qualsiasi persona che riceve denaro da usare per influenzare processi
legislativi in sede di congresso; sono agenzie al servizio di gruppi di interesse e sono in
espansione per tre motivi: una società di lobbismo ha maggiore efficienza di quanta ne
hanno le organizzazioni che svolgono da sole il lavoro; le campagne di comunicazione
sono sempre più sofisticate e rivolte agli elettori e alle istituzioni e si vanno affermando
figure di consulenza professionale; oggi molte imprese si rivolgono alle istituzioni senza
passare per la propria associazione di categoria e gli enti governativi sono più
raggiungibili attraverso la società di lobbying che non attraverso le organizzazioni di
categoria.
CONDIZIONI DI INFLUENZA variano per: legittimità, iscritti ( TASSO DI ADESIONE: che si
esprime come rapporto tra la quantità degli aderenti effettivi e quantità di quelli potenziali.
Elevati tassi consolidano il prestigio dell’organizzazione e il suo potere contrattuale dei
confronti delle istituzioni) , risorse e sanzioni ( un sindacato può dire uno sciopero, una
multinazionale trasferire altrove gli investimenti).
GRUPPI DI INTERESSE NEI REGIMI AUTORITARI: sono visti come una minaccia del
potere , infatti operano per reprimerli; nella seconda metà del 900: nuova sfida per nascita
di nuovi con lo sviluppo economico; i governi arrivarono alla soppressione di essi,
strategia seguita da molti regimi militari. Il regime voleva mantenere bassi i salari e forza
lavoro in sudditanza ed eliminarono così i sindacati. I governi autoritari accettavano un
certo livello di organizzazione ma cercavano di sovrintenderli (tecnica comune nel sud
America dove lo stato finanziava una rappresentanza monopolistica in favore ad alcune
categorie). Negli stati comunisti la posizione dei gruppi di interesse era ancora più
marginale per questo vi era la mancanza di pluralismo; la loro assenza era per una
questione ideologica: gli stati comunicati erano retti dal partito, non dalla società.
Sindacati, circoli giovanili, media, tutto concorreva alla costruzione del comunismo.
tuttavia, il ricorso al terrore diminuiva con il progredire economico poiché aumentò la
capacità di articolazione degli interessi che però era ancora limitata dai regimi.
In CINA ancora la nozione di 2gruppo di interesse” ha poco significato; negli anni 80
erano nate organizzazioni non governative che rafforzarono legame stato-società, per
ciascun stare veniva riconosciuta un’unica organizzazione che il regime controllava-
GRUPPI DI INTERESSE NELLE DEMOCRAZIE ILLIBERALI: coesistono gruppi di interesse
e relazioni più personali e clientelari. Gli imprenditori competono per avere più influenza
politica, lasciando poco stazione alla associazioni imprenditoriali ininfluenti. Non
assegnano a questi gruppi l’interesse che viene assegnato loro dalle democrazie liberali.
Russia: nei primi anni del post comunismo i gruppi di interesse non esistevano; con la
stabilizzazione politica e la ripresa economica comincia qualche associazione
imprenditoriale anche se non con un’estesa influenza politica; con Putin si è ridotto il
pluralismo; in questo paese sono pochi i gruppi di promozione a vantare di una quantità
di iscritti significativa e la combinazione stato e società debole non favorisce il sorgere di
organizzazioni.
In molte democrazie illiberali dell’America del sud dove ancora vi è povertà,
diseguaglianza il consolidamento di organizzazioni è altrettanto difficile. Sono sorti
movimenti sociali che si battono per questi problemi.
Spesso i leader di queste democrazie si basano più sul consenso dei media che non con
il confronto con la società. In molti paesi come l’Africa manca l’economia che permetta la
nascita di gruppi di interesse come quelli delle democrazie liberali; in essa l’azione politica
mantiene i suoi connotati etnici :il vuoto fra stato e società può essere colonizzato da
ONG straniere che spesso danno servizi o in alcuni casi portano alla nascita di gruppi di
interesse locali.
COSTITUZIONI E DIRITTO
1989-99 nuove carte costituzionali per stati reduci da regimi autoritari; uomini politici più
consapevoli che per una stabilità politica serve un sistema giuridico coerente; magistrati:
ruolo fra esigenze conflittuali del diritto internazionale e nazionale.
RULE OF LAW (governo di leggi e non di uomini) ha permesso di limitare l’autorità dei
regimi assolutisti, poiché quando comanda la legge i governanti non possono esercitare
poteri arbitrali. ( una delle diff. con regimi autoritari).
Nell’occidente esistono la : COMMON LAW (diritto giurisprudenziale) adottata nel regno
unito e le sue ex colonie, anche S.Uniti; si basava su sentenze giudici come strumento
per uniformare le decisioni legali sul territorio, le quali poi creano un precedente e
originano un sistema giuridico prevedibile. È un DIRITTO FORMATO DA GIUDICI.
Esistono anche leggi create dal parlamento in determinati ambiti che poi subiscono un
processo di raffinatezza fondato sull’interpretazione giurisprudenziale.
la CIVIL LAW (diritto legislativo) si basa su CODICI LEGALI SCRITTI che disciplinano le
attività politiche, anche il diritto commerciale e amministrativo. I primi codici: impero
Giustiniano; il diritto romano ha originato diversi codici civili. I giudici sono funzionari
imparziali dello stato aventi ruolo amministrativo anche se le disposizioni di diritto positivo
necessitano un interpretazione per essere applicate ai casi concreti.
COSTITUZIONI: definisce la struttura formale dello stato illustrando i poteri e le istituzioni
del governo centrale e le sue relazioni con altri livelli. Inoltre esse esprimono i diritti dei
cittadini e cos’ attribuiscono limitazioni al governo.
PREAMBOLO Fa riferimento al sostegno popolare al documento
costituzionale, presenza una dichiarazione dei
principi ed enuncia i fini dello stato
SEZIONE Delinea l’organizzazione dello stato, definendo
competenze e poteri delle istituzioni, illustrando le
procedure per emanare le leggi
CARTA DEI DIRITTI Proclama i diritti individuali e collettivi compreso
quello di modificare la legislazione
PROCEDURE DI MODIFICA Definiscono le regole che disciplinano le riforme
costituzionali
Differenza tra scritte e non scritte; anche le seconde non sono completamente non
scritte: anche quelle orali come quelle neozelandese e britannica hanno leggi scritte; più
utile è la differenza tra sistema codificato ( consta un documento unico) e non
( molteplicità di fonti, ed è influenzata dalla consuetudine).
RIFORME COSTITUZIONALI
Le costituzioni RIGIDE presentano un quadro politico stabile ed equilibrato e presentano
un rango superiore rispetto alle leggi ordinarie e non possono essere modificate tramite i
“normali” provvedimenti emanati dal parlamento ma vi devono essere appositi
provvedimenti.
Quelle FLESSIBILI, offrono il vantaggiosi una profonda adattabilità infatti possono essere
modificate tramite le leggi ordinarie del parlamento ( G.Bretagna). Per proteggere la
stabilità della costituzione le procedure seguono un iter più restrittivo, che impongono un
livello di approvazione superiore rispetto ai normali emendamenti alle proposte di legge.
In genere si chiede la maggioranza 2/3 per ciascuna camera del parlamento. Una
modifica che richiede anche l’approvazione di soggetti esterni al parlamento segnala che
la costituzione gode di uno status privilegiato ( in Australia oltre a consenso parlamento,
si chiede anche maggioranza stati federali e maggioranza voti sull’intero territorio). In
Germania si chiede solo la maggioranza dei 2/3 in entrambe le camere.
ORIGINI
Le nuove costituzioni coincidono con una ricostruzione dopo un periodo di crisi : in
occasione di un cambiamento di regime; con la ricostruzione dopo una sconfitta militare;
quando un paese riconquista l’indipendenza.
Esse sono costituite dal basso, così in Sud Africa dopo l’apartheid procedette un accordo
tra leader bianchi e neri in un contesto di razzismo e schiavitù. Il rischio è che una nuova
carta non investa i nuovi governanti all’autorità necessaria; la sfiducia politica fa si che i
nuovi poteri siano accerchiati da restrizioni che ne limitano l’efficacia.
La costituzione italiana ha questa tendenza e il suo tratto distintivo è il garantismo: