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CLASSIFICAZIONE SOSTANTIVA DEL POTERE
Osserva le risorse di potere, ovvero quelle che permetto di ottenere conformità da parte degli altri;
sono connessi valori e benefici apprezzati dagli uomini. Tali risorse sono di tre tipi (violenza
,economiche e simboliche).
RISORSE ECONOMICHE: Il valore in gioco è il benessere. Per tali risorse si deve intendere
l’insieme degli strumenti per la produzione di beni o servizi.
RISORSE DI VIOLENZA: si deve intendere l‘insieme degli strumenti materiali di offesa(armi) e
degli uomini che li impiegano(militari). Il valore in gioco è la sicurezza;
RISORSE SIMBOLICHE: identità politica\religiosa (conformità sociale). Per tali risorse si deve
intendere si l’insiemedegli strumenti necessari per il culto religioso o l‘attività politica sia gli
uomoni (sacerdoti e politici).
In generale, le risorse sociali sono mezzi per perseguire dei fini cioè la conformità con gli altri.
AZIONE POLITICA: atto teso all'ottenimento di potere potenziale, tale ricerca di potere coinvolge
sia i governanti sia i governati.
La conformità può essere trovata in due arene: arena monetaria e arena naturale.
Nell'arena naturale non esiste governo, ma esistono attori sociali che cercano conformità prodotta
attraverso patti (banalmente, gli accordi). La natura di tali patti è legato alla quantità di risorse
sociali possedute; in questo caso quindi l'azione politica è focalizzata all'ottenimento di risorse di
potere per garantirsi la conformità altrui.
Nell'arena monetaria invece , la produzione politica è operata da attori specializzati: la conformità
non è quindi prodotta da patti ma da decisioni istituzionali. Esse producono conformità sotto forma
di leggi.
Insomma, per ottenere autorità (= essere produttore di conformità) occorre garantire diritti (=
produrre conformità apprezzabili) e allo stesso tempo chi cerca conformità (=cittadini) deve
garantire un sostegno ai produttori di conformità (=classe politica).
La connessione che lega queste due entità è distinguibile in due tipologie distinte: sostegno
strutturale (sostegno dato all'istituzione in quanto tale) e sostegno processuale. (è la connessione che
si sviluppa nel processo politico quotidiano; può rivolto a precise forme di governo o a specifiche
politiche pubbliche).
Il principio elitistico sostiene che le leggi siano fatte da ci ha il potere di farle, a proprio uso e
consumo. È comunque presente un elemento contrattualistico , poichè chi legifera agisce in virtù di
un sostegno attribuito grazie al voto.
Il processo politico è di duplice natura: costituente (produce cambiamenti strutturali anche radicali,
come il rovesciamento di un regime) e normale ( produce cambiamenti regolari, come le elezioni).
Mario Stoppino (sempre sia lodato [cit. Cama]) definisce tutto questo come il "chi governa" e il
"che cosa", evidenziando tre livelli di attori: la classe politica (chi governa e le opposizioni) , la
classe dirigente (chi detiene risorse rilevanti) e la classe diretta (chi partecipa attivamente alla vita
politica).
LOTTA PER IL POTERE: è un comportamento tipico e per certi versi inevitabile. Il suo primo
aspetto è quello della natura peculiare della posta in gioco: un potere stabilizzato e
istituzionalizzato.
Le forze politiche svolgono attività caratterizzate da separatezza, continuativà e specializzazione,
con l'obiettivo costante di vincere la lotta al potere. Fondamentalmente, la lotta per il potere è prassi
e condizione affinchè si ottenga autorità politica.
La posta in gioco della lotta per il potere è sempre la stessa, ciò che cambia è il tipo di gioco, che
può svolgersi in contesti diversi; ce ne sono tre ideal tipi:
1) arene poliarchiche: altrimenti dette democrazie, la competizione è aperta tutti, la regola di gioco
tipica è il consenso popolare, espresso attraverso il voto.
2) arene di corte: partecipa al gioco solo una cerchia ristretta di persone, la regola di gioco può
essere l'ereditarietà o il capriccio del sovrano; i caratteri tipici saranno quindi la bassa permeabilità
agli interessi delle istanze di ceti umili o medi
3) arene burocratiche: governano burocrazie specifiche, come ad esempio quelle di partito o quelle
militari; in tali arene la lotta ha un carattere più chiuso delle poliarchie ma meno chiuso delle arene
di corte; la regola del gioco è il gradimento di burocrati o dirigenti.
Insomma, le classi politiche offrono il che cosa (politiche pubbliche, leggi adeguate ecc) mentre i
gruppi di persone offrono il chi. Non è un do ut des, piuttosto un do ut dabis (non un do per
ricevere, ma un do perchè spero che riceverò).
ISTITUZIONI DI SCIENZA POLITICA
La democrazia moderna nasce in Francia e Stati Uniti con le loro rivoluzioni. L'idea però sussiste
dai tempi della Glorius Revolution britannica del 1688.
Essa poneva le basi della centralità del Parlamento rispetto alla Corona (parlamentarismo).
Unico antecedente la Grecia antica.
Ci sono però fattori che mettono in crisi la validità della democrazia, come ad esempio il suo
rendimento.
Scelte perpetrate in regimi democratici portano effetti sgraditi, al punto da disincantare le persone.
L'instabilità ed il disordine portano alla sfiducia che viene poi riposta nell'uomo forte (crisi di
effettività).
Il lato positivo della democrazia è che potenzialmente se qualcosa non funziona può essere
cambiato, limitando i danni e pacificamente.
DEMOCRAZIA NELLA STORIA
Storicamente, grandi pensatori non hanno sempre espresso giudizi positivi riguardo la democrazia:
per Platone era il governo dei poveri e degli ignoranti mentre Aristotele la vedeva come una
degenerazione della politeia.
Nell'europa moderna del Settecento sino alla fine dell'Ottocento la democrazia era vista come
istigatrice della lotta di classe. Solo recentemente ha acquistato il valore che tutti noi oggi le diamo.
DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA
E' il modello più diffuso, la miglior concettualizzazione del tema secondo Schmpeter è quella di
Dahl: egli classifica infatti tutti i regimi politici sulla base di due dimensioni procedurali, la
contestazione pubblica (quanto è criticabile un governo senza finire sulla forca?) e l'inclusività
(quanto è possibile partecipare alla cosa pubblica?).
Dahl distingue così Inclusività massima Inclusività minima
Contestazione massima A poliarchie B Oligarchie competetitive
Contestazione minima C Egemonie inclusive D Egemonie chiuse
Dati alla mano, le poliarchie che risultano più stabili ed efficenti sono quelle che sono passate
dall'egemonia chiusa passando per l'oligarchia competitiva, questo perchè allagando la
contestsazione prima di allargare l'inclusività si fa in modo che i valori di democrazia siano più
facilmente assorbibili,
MISURAZIONE DELLA DEMOCRAZIA
1) PACL: sistema dicotomico che divide i regimi in modo netto ( dem o non dem). E' una visione
procedurale però parziale, dato che considera solo il lato dell'inclusività. Tale metodo traduce
quindi tre elementi necessari per la democrazia: incertezza ex ante (non si sa chi vince le elezioni) ,
irriversibilità ex post (chi vince vince, chi perde perde) e ripetibilità ( le elezioni si ripetono
regolarmente)
2) Polity4: più vicino alle idee di Dahl perchè adotta sia la dimensione dell'inclusività sia quella
della contestazione, attribuisce un punteggio da -10 a 10 ad ogni sistema secondo parametri
specifici che riguardano la formazione dell'esecutivo e la partecipazione politica.
3) Freedom House: è il metodo più usato , aggiunge la dimensione strutturale degli enti politici;
attribuisce un punteggio a due dimensioni sulla base di domande riguardo il livello di tutela dei
diritti politici e il livello di tutela dei diritti civili. Il rischio di questo metodo è l'introduzione di
giudizi di valore e di dare all'analisi quindi un carattere soggettivo
DETERMINANTI ECONOMICHE DELLA DEMOCRAZIA
sono esplicate nella teoria della modernizzazione di Lipstet, la quale stabilisce una correlazione tra
il livello di sviluppo economico e la nascita della democrazia. Secondo Lipset c'è infatti una soglia
di reddito procapite minimo entro il quale la nascita della democrazia diventa inevitabile.
Przeworski invece , con la teoria della sopravvivenza, sosteneva che lo sviluppo economico non
stabilizzasse solo le democrazie, ma qualsiasi regime politico (ovvero, se non hai fame, principati o
parlamenti è uguale, va tutto bene).
(la teoria della modernizzazione ha più riscontro).
La teoria della modernizzazione evidenza il nesso ricchezza-democrazia, ma non lo esplica.
Quando la ricchezza si accompagna a trasformazioni sociali e culturali la democrazia viene favorita,
ma non sempre ciò accade.
Ross spiega questo punto con la teoria della maledizione delle risorse: essa infatti sostiene che oltre
che la quantità di ricchezza è necessario individuarne la natura; è stato riscontrato che ricchezze
fisse come giacimenti minerari rallentano l'ascesa democratica poichè per sopravvivere lo stato
dovrà tener conto solamente delle esigenze di chi detiene tali risorse, che per loro natura possono
essere più facilmente controllabili, essendo fisse.
RAPPORTO CULTURA – DEMOCRAZIA
Ci sono due visioni principali, quella primordialista (cultura statica) e quella costruttivista (cultura
flessibile). Nessuna delle due putroppo spiega la relazione causale tra cultura e nascita di regimi
democratici.
La cultura dei paesi democraticamente stabili è divisa per culture suddite ( per paesi che tendono a
chiedersi favori tra loro) e culture parrocchiali ( per paesi che tendono invece a occuparsi solo di
loro stessi all'interno).
Le determinanti culturali della democrazia comprendono anche fenomeni non strettamente politici,
come la religione: sul Cistianesimo ad esempio vediamo forti contraddizioni, come pure riguardo
l'Islam.
In realtà la storia ha ampiamento dimostrato come non sia tanto la natura del credo religioso quanto
quella dell'istituzione politica, a fare la differenza.
TRANSIZIONI DEMOCRATICHE
ovvero sia quei processi che portano la spinta democratica verso l'istituzionalizzazione.
La storia ad oggi ha conosciuto tre grandi ondate di democratizzazione
1) dal 1828 al 1926 (strascichi delle rivoluzioni francese, industriale e americana)
2) dal 1943 al 1962 (sconfitta delle dittature estremiste europee)
3) 1970 a oggi (riconoscimento diritti civili universali
I percorsi di democratizzazione