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GRUPPI E MOVIMENTI!

Movimenti: I movimenti collettivi costituiscono delle reti di relazioni prevalentemente informali

basate su credenze condivise e solidarietà che danno luogo a un'azione collettiva di tipo

conflittuale attraverso il ricorso a varie forme di protesta (Della Porta e Diani, 1997). La

caratteristica principale del movimento è l'informalità. I movimenti mettono in relazione

persone. Le parti di un movimento sono tra loro solidali, quindi si creano legami tra loro, che

nascono dalla condivisione di ideali.!

!

Bentley parla di:!

Overlapping membership: individui che appartengono a più gruppi si renderanno

• facilmente conto della necessità di comporre e conciliare i diversi interessi da loro

rappresentati piuttosto che cercare l scontro.!

Cross cutting membership: affiliazione di individui ad organizzazioni nelle quali essi si

• incontrano ed interagiscono con altri individui di differente provenienza sociale di status

socio-economico e religione diversa. I rapporti che si intrecciano tra di essi evitano

tensioni.!

!

Bentley mira da un lato ad una migliore suddivisione dei gruppi sociali dall’altro

all’approfondimento delle loro modalità di azione. !

!

Egli introduce i fenomeni collettivi:!

Gruppo: i partecipanti sperimentano variazioni in se stessi e nel proprio modo di

• rapportarsi agli altri.!

Aggregato: fenomeni come mode, boom, dopo le quali si riprende la vita normale.!

!

LE TRE CORRENTI DI PENSIERO RIGUARDO I MOVIMENTI:!

Neil Smelser e lo schema analitico struttural-funzionalista (1963):!

Secondo Smelser, i movimenti collettivi nascono quando l'azione sociale strutturata è sotto

tensione e quando i mezzi istituzionalizzati per dominare la tensione sono inadeguati. Quindi

i movimenti nascono quando ci sono problemi tali per cui si creano delle tensioni sociali e l'

ordine politico vigente non è in grado di tenere sotto controllo la tensione.!

Quindi i movimenti sociali vengono interpretati come la spia di una disfunzione sociale e il

prodotto di tensioni presenti all'interno della società. Per Smelser aver fatto dei movimenti

collettivi il prodotto esclusivo di tensioni e disfunzioni sociali è come se la società fosse

qualcosa di stabile e ordinato che i movimenti turbano.!

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Francesco Alberoni e lo "stato nascente":!

Per Alberoni, un movimento è “il processo storico che ha inizio con lo stato nascente e che

termina con la ricostruzione del momento quotidiano istituzionale”, dopo averne subito una

trasformazione (istituzionalizzazione). Lo stato nascente è un movimento di discontinuità sia

sotto l’aspetto istituzionale, sia sotto l’aspetto della vita quotidiana. Chi innesca questo

processo? I membri delle classi minacciate di declassamento (guidate dal timore) e quelli

delle classi in ascesa (che si trovano alla periferia del centro che hanno accumulato risorse

che prima non avevano, e vogliono quindi avere un ruolo più importante, sono mossi dunque

dall'ambizione), perchè condividono la stessa delusione nei confronti della situazione attuale

"istituzionalizzata".!

Non sono nè gli emarginati nè gli alienati a dar vita al movimento collettivo, bensì coloro che

si trovano alla "periferia del centro", ovvero i più politicizzati, poichè possiedono gli interessi,

le conoscenze e le risorse (economiche e tempo) per auto-organizzarsi. Coloro che si

ribellano sono coloro che sperimentano una contraddizione intollerabile tra identità collettiva

e nuovi rapporti imposti dal mutamento.!

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Alain Touraine: il movimento del conflitto (1975):!

Sconvolgendo la spiegazione di Smelser, Touraine giunge alla conclusione che un

movimento sociale “non è l' espressione di una contraddizione; esso fa scoppiare il conflitto”.

Non è il prodotto, ma l'artefice delle tensioni presenti nella società. Il movimento sociale

nasce nella società e, attraverso il conflitto, ne promuove la trasformazione. I movimenti

sociali appartengono ai processi attraverso i quali la società produce la sua organizzazione a

partire dal suo sistema di transazioni politiche. Egli individua tre principi:!

Identità: L’attore da una definizione di se stesso, si caratterizza rispetto ad altri attori nel

• mezzo di un conflitto che lo contrappone a loro nel campo dell’azione sociale.!

Opposizione: il conflitto fa sorgere l’avversario, forma la coscienza degli attori in presenza!

• Totalità: il sistema d’azione storica di cui gli avversari, situati nella doppia dialettica delle

• classi, si disputano il dominio. Tanto più convinti della loro identità e tanto più inclini a

valorizare il principio di opposizione sono i movimenti sociali tanto più sarà valido il

principio di totalità.!

!

TIPI DI MOVIMENTI:!

Melucci (1977) distingue tra vari tipi di movimenti:!

Movimenti rivendicativi: hanno come obiettivo quello di imporre mutamenti nelle norme,

• nei ruoli e, soprattutto, nelle procedure di assegnazione delle risorse socio-economiche;!

Movimenti politici: mirano ad incidere sulle modalità di accesso ai canali di

• partecipazione politica e nello spostare i rapporti di forza;!

Movimenti di classe: cercano di capovolgere l'assetto sociale, trasformare il modo di

• produzione e sconvolgere i rapporti di classe.!

!

Tuttavia, questa classificazione, a causa dei mutamenti sociali e internazionali intervenuti

negli ultimi anni, non riesce ad includere efficacemente alcuni nuovi movimenti sorti di

recente, come quelli no/new global o quelli integralisti/fondamentalisti. !

La rete ha aiutato molto la nascita di movimenti, offrendo la possibiità di propagare le proprie

idee e trovare nuovi seguaci in maniera poco costosa e molto efficace, si può dire che la rete

ha modificato il movimentismo.!

La rete ha favorito la nascita di movimenti che sono poi diventati partiti, ma sono riusciti a

mantenere dei caratteri tipici del movimento!

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TIPOLOGIA DI MELUCCI (1977)!

E una tipologia “vecchia” perché prende in esame le realtà contemporanee a Melucci.!

1) Movimenti rivendicativi: vogliono cambiare l’assegnazione delle risorse socio-

economiche!

2) Movimenti politici: vogliono spostare i rapporti di forza all’interno della politica

espugnando il potere a chi lo ha. partono dalla base per mettere in discussione una

realtà politica!

3) Movimenti di classe: riconducibile ad un gruppo ben definito e mira a capovolgere

l’assetto sociale. Movimenti socialisti e comunisti!

!

I movimenti odierni sono globali e la rete fornisce strumenti fondamentali a queste realtà

offrendo la possibilità di propagare le proprie idee a bassissimo costo. La rete ha cambiato

molto la natura dei movimenti, infatti grazie a questo strumento ci si può organizzare in modo

rapido ed efficace.!

La tipologia di Melucci è solo il punto di partenza dato che non è completamente esaustiva.!

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I PARTITI POLITICI!

Un partito è un organizzazione che ha una sua finalità che è la sopravvivenza (finalità di ogni

organizzazione) formata da aderenti o iscritti. Il partito deve fare in modo di garantire la

partecipazione ai suoi componenti. Cosa mi spinge ad aderire ad un partito? !

Incentivi di tipo collettivo: Il partito mi offre di far parte di una comunità politica rispetto la

• quale condivido opinioni e idee. Parla alle emozioni e all’identificazione dell’aderente.!

Incentivi selettivi: legato al benessere economico dell’iscritto, l’offerta di una carriera

• all’interno del partito. Per un ristretto gruppo di iscritti.!

!

Vi sono partiti che offrono ampia possibilità di partecipazione con varie attività e

organizzazione di strutture per forme di partecipazione agli iscritti (lavorare come volontario

per il partito).!

!

Il partito deve avere un suo programma e avere una continuità temporale (non deve essere

una meteora) infatti ogni partito ha una sua durata dato che la sopravvivenza è il suo

obiettivo ed è data dall’abilità del partito di riorganizzassi e far fronte alle nuove elezioni.

All’interno del partito c’è sempre una gerarchia formata da una dirigenza più o meno

democratica.!

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I partiti vanno anche in europa: le elezioni europee servono a designare i candidati del

parlamento europeo che poi si organizzeranno in gruppi a livello europeo.!

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Finalità del partito!

Office seeking: Il partito deve sopravvivere in termini di cariche, qualcuno deve reggere il

• partito, starne a capo ed eleggere cariche. L’office seeking è trainante.!

Policy seeking: Il partito è interessato a produrre qualcosa, ad ottenere qualcosa. Se il

• partito è statico e non si impegna a cambiare nulla, si attiva il processo dell’accauntability

grazie al quale gli elettori puniscono il partito.!

!

Definizione di partito!

Weber: i partiti sono nella loro intima essenza delle organizzazioni liberamente e miranti ad

• un reclutamento libero. Il loro fine è quello della ricerca dei voti per lezioni (libere o no)

candidate a cariche pubbliche.!

Sartori: Un partito è un qualsiasi gruppo politico identificato da un etichetta ufficiale, che si

• presenta alle elezioni ed è capace di collocare attraverso le elezioni candidati alle cariche

pubbliche.!

Downs: un partito è una compagine di persone che cercano di ottenere il controllo

• dell’apparato governativo a seguito di regolari elezioni. I partiti per vincere le elezioni non

cercano di vincere le elezioni per realizzare proposte pubbliche. per Downs l’elettore

decide chi votare in base ad un calcolo costi benefici e si identifica perché è convinto che il

programma politico sarà sempre simile, così l’azione di votare diventa una routine. Però

Downs non riesce a spiegare perché siano esistiti partiti di massa che riuscivano a

coinvolgere masse di cittadini.!

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FUNZIONI DEI PARTITI!

Formulazione di proposte programmatiche: (spesso i partiti formulano proposte facenti

• parte di pacchetti ideologici. Esistono però famiglie di partiti [sinistra: legata storicamente a

una certa ideologia, per esempio l'estrema sinistra è legata all'ideologia comunista,

esistono anche partiti movimentisti, verdi, partiti di sinistra che però non si sovrappongono

mai con i partiti più importanti (c

Dettagli
A.A. 2013-2014
42 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Problem_solver di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Campus Donatella.