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DALL'ALTO
Un po' in mezzo devono essere inserite la Francia e la Svezia.
Il caso italiano: la modernizzazione dell'Italia avviene in maniera tardiva e condotta dall'alto, difatto iniziando prima il processo di inclusività rispetto alla liberalizzazione. L'Italia si trova quindi nel versante dei second comers. Lo Stato Italiano nasce con una sinistra divisa tra una parte mazziniana e radicale ed un'altra più moderata. Non si afferma neanche nella destra storica l'idea di nazione presente nei progetti di Cavour, sicuramente non portata avanti dai cavouriani: l'Italia non ha, in quegli anni come adesso, un'identità nazionale. Altro elemento importante della politica italiana è la tendenza al trasformismo: c'è assenza di competizione tra partiti, dovuta al fatto che le élite politiche (che non hanno formato una cultura democratica solida) preferiscono accordarsi tra di loro è un elemento di ambiguità.
Una risposta al fatto che siccome non è stato consolidato il diritto di opposizione vengono preferiti gli "inciuci".
Democrazie in via di sviluppo: Almond e Lijphart
Lijphart, in una serie di pubblicazioni chiave negli anni '80 e '90, distingue tra democrazie maggioritarie e consensuali; queste pubblicazioni sono in realtà un correttivo di una sua precedente teoria, che nasceva negli anni '60 come correttivo ai modelli sviluppati da Almond.
L'obiettivo di Almond era quello di classificare le democrazie sulla base di una ripartizione di fondo, che le divide in democrazie anglo-americane (USA, Inghilterra, in parte Australia: si sono costruite su una cultura politica piuttosto omogenea) e democrazie europee (che sono invece a cultura politica frammentata, con subculture politiche separate e non sovrapponentesi). Nel primo caso, il sistema politico è probabile sia centripeto, moderato e stabile; nel secondo, che sia conflittuale.
polarizzato ed instabile. Lijphart inserisce a questo studio una seconda dimensione, trasversale e quasi-istituzionale, nella quale vengono distinti due differenti tipi di comportamento delle élite politiche: esse possono avere un atteggiamento conflittuale o collaborativo. Secondo Lijphart, a seconda del comportamento e della struttura della società ci sarebbe stato un risultato di democrazia diverso: in un paese a cultura politica omogenea, il comportamento conflittuale delle élite porta ad una democrazia più stabile; vice versa, in un paese con cultura politica frammentata e élite conflittuali, la democrazia è poco stabile. Lijphart ha applicato questo modello ad una serie di democrazie europee più piccole che non venivano prese in considerazione da Almond. Nella versione aggiornata ed estesa di una tipologia originariamente introdotta nel 1984 con otto caratteristiche chiave, Lijphart nel 1999 identifica dieci caratteristiche per distinguere
fra ciò che chiama i modelli di democrazia maggioritaria (o Westminster) e consensuale (o consociativa). Le democrazie maggioritarie erano viste come quelle in cui un partito o una coalizione di partiti vincenti poteva esercitare un potere virtualmente illimitato, per via del fatto che l'esecutivo era sottoposto a pochi vincoli; al contrario, le democrazie consensuali prevedevano una maggiore inclusione delle minoranze, una maggiore frammentazione del potere ed un grande controllo del governo da parte di corti costituzionali. Si trattava di un modello induttivo che a partire dai casi concreti arrivava a delineare due diversi modelli idealtipici collocati agli opposti estremi di un continuum teorico (tentativo di costruire un tipo olistico di democrazia). Le caratteristiche associate al modello maggioritario si combinavano in maniera molto coerente al caso britannico (di Westminster, appunto), mentre quelle del modello consensuale a quello svizzero e belga; nella realtà,però il resto dei sistemi presentava una miscela dei due idealtipi, che Lijphart ha tentato di risolvere inserendovi due diverse dimensioni, una federale-unitaria ed una esecutivo-partitica. Analizzando, per esempio, gli USA in base a queste due dimensioni, se da una parte essi rientrano a far parte delle democrazie maggioritarie (in base alla dimensione federale-unitaria), dall'altra rientrano anche a far parte di quelle consensuali (in base alla dimensione esecutivo-partiti). Di conseguenza, non tutti i sistemi possono essere definiti come democrazie consensuali o maggioritarie, ma anzi la maggior parte sono sistemi misti.
CARATTERISTICA | MODELLO MAGGIORITARIO | MODELLO CONSENSUALE
ISTITUZIONALE
ESECUTIVO | Concentrazione del potere | Condivisione del potere
esecutivo nei gabinetti | esecutivo in ampie coalizioni
maggioritari monopartitici o in multipartitiche.
coalizioni minime vincenti.
RAPPORTI ESECUTIVO- | L'esecutivo domina | Equilibrio dei poteri nei rapporti
LEGISLATIVO | |
L'assemblea legislativa. esecutivo-legislativo.
SISTEMA PARTITICO
Sistema bipartitico. Sistema multipartitico.
SISTEMA ELETTORALE
Sistema elettorale Sistema elettoralemaggioritario a turno unico in proporzionale: i modellicollegi uninominali o consensuali devono la lorodisproporzionale (deve ridurre natura consensuale al fatto chela proporzionalità). intervengono in regimidemocratici a cultura politicaframmentata, con élitepolitiche che devono assumereun atteggiamento cooperativola legge elettorale favorisce inegoziati tra le diverse parti.
SISTEMA DEI GRUPPI DI INTERESSE
Pluralista: molto competitivo, Corporativo: il caso della Germania, le associazione diall’ingresso. rappresentanza di interessisono poche e vivono di unostretto accordo con lo Stato,che riconosce loro il monopoliodella rappresentanza.
TIPO DI GOVERNO
Governo unitario e Governo federale ecentralizzato: non ci sono decentralizzato: scelta chefratture nella società, va
Bene aiuta a trovare accordo tra élite e uno stato unitario. Politiche espressione diminoranze etniche diverse.ASSEMBLEA LEGISLATIVA: Monocameralismo. Bicameralismo forte e incongruente vi è anche spesso una separazione dei compiti delle Camere.
COSTITUZIONE: Flessibile (l'accordo sui valori di fondo è molto forte) e facilmente emendabile, non esistente (es. regno Unito).
CONTROLLO GIURISDIZIONE: Sovranità parlamentare. Corte costituzionale.
BANCA CENTRALE: Dipendente dall'esecutivo, con funzione fortemente controllata dall'organo politico.
Gerring, nel 2005, cerca di sviluppare una categorizzazione alternativa onnicomprensiva delle democrazie, provando ad andare oltre Lijphart. Per fare questo, egli esegue una distinzione categorica tra i cosiddetti modelli decentrati e centripeti. Le caratteristiche principali del modello decentrato (come gli USA) sono: diffusione del potere, ampia
partecipazione politica, poteri del governo limitati, frammentazione del potere popolare e politico, collegi uninominali, debole coesione partitica, spiccata separazione dei poteri. Le caratteristiche del modello centripeto (come Norvegia e Svezia), al contrario, sono: istituzioni inclusive ma molto autoritarie, governo forte e unificato, di natura maggioritaria, che associa proporzionalità, gruppi di interesse centralizzati e partiti politici ben organizzati e coesi. Tuttavia, nonostante la volontà di realizzare una categorizzazione altra da quella di Lijhpart, sostanzialmente le categorie di democrazia decentrata e centripeta ricadono nelle forme miste create dall'intersezione tra il modello maggioritario e consensuale.
Democrazia dell'audience
A partire dalla fine del '900, e con l'inizio del nuovo secolo, la democrazia dell'audience ha teso a rimpiazzare la democrazia rappresentativa e la democrazia partitica. Infatti, se durante i primi anni del
dare loro la possibilità di partecipare attivamente alla formulazione delle politiche attraverso strumenti come referendum o consultazioni pubbliche. Questo fenomeno è stato definito democrazia partecipativa. Tuttavia, nonostante l'importanza della partecipazione dei cittadini, la politica tradizionale continua ad avere un ruolo centrale nella gestione degli affari pubblici. I partiti politici, ad esempio, svolgono ancora un ruolo fondamentale nel processo decisionale e nella rappresentanza degli interessi dei cittadini. Inoltre, la politica tradizionale è spesso associata a istituzioni come il parlamento e il governo, che hanno il compito di prendere decisioni politiche e attuare politiche pubbliche. Queste istituzioni sono ancora considerate fondamentali per il funzionamento delle democrazie moderne. In conclusione, sebbene la politica tradizionale possa sembrare distante e alienante per molti cittadini, continua a svolgere un ruolo cruciale nella gestione degli affari pubblici. Allo stesso tempo, è importante promuovere la partecipazione dei cittadini e sviluppare forme di democrazia partecipativa per garantire una maggiore inclusione e rappresentanza.punto di vista organizzativo, dal momento che i regimi autoritari mantennero la struttura gerarchica e centralizzata del potere. Tuttavia, in questa fase si assistette a un aumento del controllo statale sulla società e sull'economia, con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo economico e la stabilità politica. 2. Nella seconda fase, i regimi autoritari iniziarono a introdurre riforme politiche e sociali limitate, al fine di placare le richieste di democratizzazione provenienti dalla società. Queste riforme erano spesso superficiali e miravano principalmente a mantenere il controllo del regime, piuttosto che a promuovere una vera democratizzazione. 3. Nella terza fase, i regimi autoritari si sono trasformati in dittature moderne, caratterizzate da un controllo ancora più stretto sulla società e da una repressione sistematica delle opposizioni politiche. In questa fase, i regimi autoritari hanno spesso adottato una retorica nazionalista e populista per legittimare il loro potere e per mobilitare il sostegno popolare. ConclusioniIn conclusione, i regimi autoritari hanno cercato di adattarsi alla sfida della democrazia attraverso la modernizzazione e l'evoluzione verso la dittatura. Tuttavia, nonostante i loro sforzi, i regimi autoritari sono stati spesso caratterizzati da una mancanza di legittimità e da una crescente repressione delle libertà civili e politiche. La lotta per la democrazia e i diritti umani rimane una sfida fondamentale in molte parti del mondo.momento che la creazione di dittatura da parte di un'organizzazione militare o del suo leader era già venuto sin dai tempi di Giulio Cesare. Tuttavia, con Napoleone Bonaparte per la prima volta nella Francia post-rivoluzionaria venne introdotto, accanto alla figura di una persona autoritaria, una sorta di legittimazione democratica attraverso la richiesta di un referendum. Di conseguenza, la prima fase include da una parte lo stabilimento del governo di un'organizzazione militare o di un suo leader e dall'altra la legittimazione democratica. Questo tipo di dittature sono state stabilite frequentemente in America Latina, e durante il 20° secolo anche nel cosiddetto terzo mondo. 2. La seconda fase di modernizzazione porta alla nascita dello Stato ideologico a partito unico attraverso due innovazioni radicali: viene introdotta la forma democratica del partito politico (unico), e la legittimità del governo autoritario non passa più attraverso un plebiscito ma attraverso un sistema di elezioni controllate. Questo tipo di dittature sono state stabilite principalmente in Europa durante il periodo tra le due guerre mondiali, come ad esempio il regime fascista in Italia e il regime nazista in Germania. 3. La terza fase di modernizzazione porta alla nascita dello Stato totalitario, in cui il partito unico diventa l'unico organo di governo e la democrazia viene completamente soppressa. In questa fase, il governo autoritario si basa sulla propaganda di massa, la repressione politica e la violazione dei diritti umani. Questo tipo di dittature sono state stabilite principalmente durante il periodo della guerra fredda, come ad esempio il regime comunista in Unione Sovietica e il regime maoista in Cina. In conclusione, la modernizzazione delle dittature ha portato a una evoluzione delle forme di governo autoritario, passando dalla legittimazione democratica alla soppressione totale della democrazia. Tuttavia, tutte queste forme di dittatura hanno in comune il fatto di essere regimi oppressivi che violano i diritti umani e limitano le libertà individuali.trova fondame