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VITA CONTEMPLATIVA (RICERCA DEL BENE E DEL GIUSTO DENTRO DI SE) MENTE LA VITA
ACTIVA (VIVERE LE EMOZIONI E ALLONTANARSI DAL BENE). Dal 4 secolo secondo Hanna
Arendt la vita politica non dal significato più autentico della vita umana
Decadenza della politica = subisce una ulteriore accelerazione con il rinascimento, cambia la
gerarchia tra le attività umane. La civiltà occidentale accantona la vita contemplativa. Collocazione
in cima dell'opera. L'ascesa della dimensione del lavoro che e' inteso come puro ciclo metabolico,
la società cresce costantemente. Si perde l'unicità del singolo individuo, diventa un piccolo anello
di una grande catena. Possiamo trovare le origini del totalitarismo nella società capitalista.
In breve:
La polis e' un spazio immateriale che si viene a formare quando i cittadini si incontrano
La vita greca si imbatte nell'aspetto dell'immortalità, che per il mondo greco e' la conquista della
fama immortale. E' inoltre un meccanismo con il quale la memoria viene trasmesso ai posteri.
Ribaltamento di vita activa e vita contemplativa. La politica si crea quando si crea uno spazio
politico nel quale gli individui si riuniscono.
Il contributo di Hanna Arendt, a causa della prevalenza dello stato noi concepiamo la politica in
senso verticale, ma e' anche una politica orizzontale. Ci dà una spiegazione della politica non
utilitarista, ci dicono si aspira al comando o si comanda per aspirare qualcosa. Ma invece si
partecipa alla politica in modo che l'essere umano possa completare la propria esperienza umana,
si partecipa perché si scopre una felicita pubblica, partecipare all'attività politica perché e'
espressiva, per esprimere una parte di se.
La felicità pubblica spiega perché la gran parte della popolazione partecipa alla vita politica,
mettendo anche a rischio la propria vita. Le due dimensioni sono un po' in contrasto, la politica e'
come un cristallo cioè' ha molte faccia, ogni faccia ci mostra un l'aspetto differente.
La politica come ESCLUSIONE = un filone importante - Carl Schmidt Nasce del 1888-1985, la sua
opera principale (1927) si occupa di definire cosa e' la politica "il concetto di politico"
Egli e' un costituzionalista, pensatore cattolico, nazionalista infatti si schiera nella destra,
avvicinandosi al nazional-socialista. Ma fu poi allontanato dal regime.
In questo saggio si cerca di dare una definizione diverso da quello di Hanna A. che di Weber.
Il concetto di politico= politico e' inteso come specificità del fenomeno politico, a partire da questo
saggio e' usuale distinguere fra politica e politico (insieme della manifestazioni politiche- il politico
e' il cuore originario dei fenomeni politici).
Schmidt si chiede come si può definire la politica, senza riferimenti allo stato, l'esperienza dello
stato e' solo una delle manifestazioni dello stato, e' un errore prendere in considerazione solo la
politica in relazione dello stato. Egli scrive che la definizione di Weber e' insufficiente. Schmidt
vuole fare della politica come e' caratterizzata l'idea di bellezza (relatività della bellezza);
Le diverse società hanno attribuito alla bellezza caratteristi che diverse, ma troviamo sempre un
criterio di cosa e' bello e cosa e' brutto. Il criterio per valutare la bellezza esiste sempre, egli dice
come si può capire la bellezza, si può capire allo stesso modo anche la politica. Nel'900 la politica
doveva garantire uguaglianza e giustizia sociale. I compiti e i contenuti sono estremamente diversi.
Se si cerca un contenuto che sia costante nella politica non si trova. Le istituzioni politiche sono
cambiate molto. Lo stato e' la manifestazione di politica. Si può fare per la politica la stessa
operazione che si compie per classificare tramite un criterio, la bellezza quindi si può capire cosa
e' più politico e cosa meno.
Il criterio che individua Schmidt: IL CRITERIO DEL POLITICO HA A CHE VEDERE CON L'
ESTREMO GRADO DI INTENSITÀ DI UN UNIONE O DI UNA DISSOCIAZIONE. Si riferisce ad
una idea molto diffusa nella sociologia tedesca, cioè tutta la vita sociale si articoli in cerchie sociali
(organizzazione, ciascuno di noi e' inserito in una pluralità di cerchi sociali). Tutti i gruppi e tutte le
unioni hanno un grado di politicità, che può essere più o meno elevato che e dato dalla forza e
dall'intensità dell’Unione (la forza con cui la cerchia sociale unisce i propri aderenti). L'intensità (il
massimo grado) e' dato dal massimo livello che può assumere la distinzione tra l'amico e il nemico.
Il grado estremo della manifestazione della politicità e' il momento in cui si impone la distinzione tra
amico e nemico (cioè nemico pubblico, ostis-straniero e il nemico NON privato, si contrappone
all'intero gruppo politico). Schmidt si riferisce al fatto che in momento di esclusione del nemico fa
giungere allo scontro bellico, una comunità politica individua uno specifico nemico che si posiziona
al di fuori della comunità e che considera all'uccisione fisica del nemico. Schmidt dice che lo stato
non e' l'organizzazione politica più politica delle altre (Europa travolta da insurrezioni) inoltre dice
che anche un gruppo politico al di sotto dello stato può essere al di sotto dello stato.
In breve:
Carl Schmidt = esponente del realismo politico, immagine negativo dell'essere umano, pessimismo
antropologico (essere umano caratterizzato da pulsioni e comportamenti conflittuali verso i propri
simili) - essere umano animato da una sete inestinguibile di potere e di dominare il proprio simile. Il
presupposto di Schmidt- l'essere umano e' caratterizzato da conflitti, l'uomo non può essere
cambiato. La sua definizione di politica segue un binario differente, non bisogna trovare un
contenuto, che muta nel tempo, ma un criterio. Secondo Schmidt il criterio di politico ha a che fare
con la distinzione fra amico e nemico. Gli esseri umani, che vivono in una pluralità di gruppi,
impongono la scelta di criterio tra amico e nemico, il massimo esempio lo si trova nella guerra
(civile, si evidenzia la contrapposizione di gruppi politici). Il nemico secondo Schmidt e' l'ostis, il
nemico pubblico dell'intero gruppo politico. Essa non e' una metafora, ma la minaccia del nemico
e' una possibilità concreta (il nemico basta che sia percepito come tale). La guerra e' il
presupposto della politica.
Schmidt dice il confine tra amico e nemico e' mutevole, non esiste una distinzione naturale, infatti
durante la storia la linea di separazione cambia molto frequentemente. Può diventare politica
qualsiasi contrapposizione, fisica, politica ed etnica, cioè qualsiasi gruppo sociale che si basa su
qualsiasi attività ha in se latente una politicità che può manifestarsi quando il gruppo vuole rendere
la propria distinzione tra amico e nemico come criterio sovrano (datore di lavoro e dipendente). Il
confine politico e mutevole e si può modificare di volta in volta, e' sovrano colui che DECIDE
SULLO STATO DI ECCEZIONE (stato di emergenza- condizione in cui ci sono crisi interne,
sospese le vigenti delle leggi). Il sovrano e colui che si colloca al di sopra del l'ordinamento
giuridico, quando e' sospetto emerge che e' nemico e chi e' amico. Lo stato non e'
necessariamente il sovrano, magari il partito diventa sovrano collocandosi al di sopra dello stato.
1) la politica intesa in questo modo e' ineliminabile dall'esperienza umana, le linee di distinzione tra
amico e nemico si ricreano spontaneamente anche dopo un conflitto. Anche qual ora si
raggiungesse l'unita politica del mondo, fondando un impero mondiale, il giorno dopo si
formerebbe una contrapposizione. Essere umano necessariamente conflittuale.
2) La politica e' onnipresente e pervasiva, viene a plasmare anche il nostro modo di rappresentare
la realtà. La manifestazione più palese e' che i concetti e le parole sono un riflesso dei conflitti che
sono avvenuti, non e' solo un conflitto materiale, sulla rappresentazione della realtà. Tutti i concetti
politici sono concetti polemici. Infatti sono sempre costruiti per delegittimare delle forze politiche e
legittimare altri nei confronti di parti politiche. -Il concetto e l'esito cambiano (intendere la
democrazia).
La visione di Schmidt si concentra solo sulla politica calda, momenti di conflitto elevato (Sartori);
La sua visione si concentra quasi esclusivamente sull'esclusione e non sull'inclusione
Un'associazione politica= il vincolo che tiene insieme gli individui (Schmidt non dà una risposta a
ciò).
Max Weber, Easton e Sartori= visione verticale
Hanna Arendt= visione orizzontale
Carl Schmidt=dimensione dell'esclusione (contrapposizione tra amico e nemico)
=vincolo sociale (cercano di mettere insieme alcune delle 3 definizioni appena viste)
MAX WEBER
Cerca di dare una visione sfaccettata della politica cercando di capire cosa tiene insieme un
gruppo politico. Verband= legame associativo, gruppo chiuso, gruppo corporate con una
corporazione. Verband politico e' dato secondo Max Weber, esiste nella misura in cui riesce a far
valere i suoi ordinamenti in andato territorio con stabili confini, nel quale il Verband riesca a
garantire le proprie direttive mediante la coercizione fisica mediante l'apparato amministrativo.
Verband e' un gruppo di persone, sta attorno alla visione verticale, il Verband politico territoriale e'
quello più conosciuto. Ma si può supporre che sia esistito un Verband politico che esercita il
proprio dominio con confini mobili (nomadi), proprio potere tramite potere amministrativo
Il Verband e' un gruppo chiuso una relazione sociale limitata o chiusa, con dei confini materiali o
immateriali. Il Verband e' caratterizzato al suo interno da un leader che viene coadiuvato al suo
interno da un apparato amministrativo.
Max Weber
Verband politico e politico territoriale, in generale e' un gruppo sociale libero, rapporti sociali chiusi
e aperti chiuso e aperta
Successivamente Poi farà una distinzione tra comunità e società (appartenenza chiusa e
tradizionale si entra ma non sene può uscire volutamente - e relazioni sociali proprie della società
contemporanea, si entra e si esce quando si vuole)
La politica si ritrova in tutte le relazioni sociale costruite in modo chiuso, Verband ma anche
politiche, all'interno di confini. Il Verband politico territoriale fa valere il proprio ordinamento nel dato
territorio sottomesso al proprio potere.
Estendendo il discorso, nessun Verband politico territoriale o meno, deve esistere sempre un capo
che e aiutato da un gruppo