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Gli attori sociali e le relazioni interpersonali

Gli attori sociali sono definiti nella relazione con gli altri attori simili in termini di reciproca influenza. Ogni arena istituzionale viene definita attraverso il suo sistema di relazioni. I legami sociali, a loro volta, vengono determinati attraverso una combinazione in continua trasformazione di principi ancestrali, sacri e naturali. Allo stesso modo, le principali arene dell'azione sociale non sono disciplinate da regole o da un'organizzazione autonoma, legale, burocratica, ma attraverso vari adattamenti meno formali e reticoli. Di tali reticoli la collettività nazionale costituisce l'esempio più complesso. Le concezioni sviluppatesi all'interno della collettività giapponese introducono una forte consapevolezza dell'esistenza degli altri. Tuttavia, questa consapevolezza non comporta l'interferenza di altre forme di civiltà nella collettività giapponese, né contribuisce a introdurvi alcun principio universalistico. Mai

si assiste a una crescente valorizzazione della diversità culturale e alla promozione di una società inclusiva. Inoltre, si nota una crescente attenzione verso l'ambiente e la sostenibilità, con l'adozione di politiche volte alla riduzione dell'inquinamento e al risparmio energetico. Tutto ciò contribuisce a creare un'immagine del Giappone come una nazione moderna, progressista e all'avanguardia in diversi settori. La cultura giapponese, con la sua ricca tradizione e il suo stile di vita unico, continua ad affascinare e ad influenzare il resto del mondo. In conclusione, il Giappone si presenta come un paese che, pur mantenendo radici profonde nella sua storia e cultura, è in costante evoluzione e aperto al cambiamento. La sua identità collettiva si basa sulla valorizzazione della diversità, sull'attenzione all'ambiente e sulla ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide del futuro.le principali élite vengono inserite in contesti allargati spesso dominati dai legami di parentela. In un simile contesto si sviluppa una mobilità di ampia portata che produce un'intensa dinamica, il cui esito più conosciuto è costituito dal miracolo economico ed educativo del Giappone moderno. L'identità collettiva che si è sviluppata negli USA si fonda su un'ideologia politica che scaturisce da un'esperienza religiosa, di cui fa propri i principali orientamenti. Nel caso americano, le radici religiose e i comuni legami culturali risultano fondamentali. Negli USA, la civiltà e gli stili di vita sono incentrati su una comune ideologia politica caratterizzata dall'enfasi posta su una comune eredità cristiana. La coscienza collettiva non è legata a una comune origine o memoria storica, e quindi non è influenzata in alcun modo da elementi ancestrali. La religione svolge un ruolo centrale nella

La realizzazione delle principali dinamiche del programma politico e culturale, della coscienza collettiva e dell'identità americana. Però c'è una separazione tra stato e chiesa, che non si basa su presupposti antireligiosi, ma si ispira ad una forte opposizione verso una chiesa di stato e ad un governo dai forti poteri. In secondo luogo, la separazione nasce in relazione all'esperienza storica di fuga dalle guerre di religione e dalla consapevolezza della difficoltà di imporre una religione unica. Ciò rafforza la tolleranza tra diversi gruppi religiosi. La separazione tra stato e chiesa non prevedeva necessariamente una separazione tra religione e politica. Al contrario, i contenuti e i simboli religiosi costituiscono un elemento fondamentale per il discorso politico. Il ruolo degli elementi religiosi nella costruzione dell'identità collettiva americana appare influenzare anche il particolare atteggiamento verso l'autorità e le.

principali strutture istituzionali, in particolare verso la costituzione. La forte dimensione religiosa e utopica del programma culturale e politico americano produce l'unione tra una profonda accettazione delle principali strutture istituzionali, la diffidenza nei confronti dei detentori del potere e la sfiducia verso il governo. Questa mescolanza crea all'interno della vita politica una particolare combinazione di moralismo e pragmatismo. Questa diffidenza è fortemente influenzata dagli orientamenti populistici diffusi negli USA. Contemporaneamente, negli USA si sviluppa un'inedita articolazione del centro, definito prevalentemente in termini di comunità complessiva e, in misura minore, di istituzioni politiche concrete. Questa particolare interpretazione può essere riscontrata anche nelle diverse denominazioni con le quali il paese viene indicato: America è un termine spesso usato per indicare l'intera comunità, mentre Stati Unitifariferimento più concretamente alle istituzioni governative. L'insieme di tutti questi fattori contribuisce in modo determinante a spiegare le principali caratteristiche dei movimenti di protesta sviluppatisi negli USA. Una larga parte di questi movimenti condivide i presupposti del programma culturale americano: in particolare, lo spiccato orientamento al futuro, l'enfasi sulla partecipazione attiva, l'attenzione verso il benessere sociale. Indipendentemente dalle diversità esistenti, i movimenti non si orientano a una trasformazione del centro, né della comunità, ma solo a una purificazione, allo scopo di realizzare una visione utopica della comunità americana. Le due principali fonti della protesta identificate dai movimenti sono il diffuso egoismo e la concentrazione di potere e ricchezza. Entrambi sono visti come fattori che minano i fondamenti della vita americana e il patto originario che ne tiene unito il popolo. Non c'è un

principio di rifiuto a priori delle ineguaglianze, ma delle forme estreme percepite come un effetto delle forze del male.

Esistono dei modelli ideal-tipici di movimento.

  1. movimenti favorevoli alla centralizzazione si sviluppano soprattutto in Europa, nelle società che presentano al loro interno forti conflitti tra le diverse componenti dell'identità collettiva.
  2. i movimenti orientati a estendere la messa in opera dei presupposti fondamentali rappresentati dal centro senza però trasformarli; si tratta di un fenomeno che si sviluppa in presenza di gruppi o forze che bloccano l'accesso al centro e che vengono percepiti come una minaccia a quegli stessi presupposti.
  3. i movimenti orientati alla creazione di nuovi spazi sociali, che si sviluppano essenzialmente in situazioni e società dove i fondamenti dell'ordine sociale e delle identità collettive possono essere dati per scontati e non si è in presenza di una sfida costituita da
visioni ideologiche alternative. I vari paesi europei, gli USA e il Giappone costituiscono i referenti empirici dove poter riscontrare questi tre ideal-tipi. Israele, da questo punto di vista, rappresenta un caso misto nel quale l'accettazione dei principi fondamentali promossi dal centro si mescola a tentativi di rifondazione dell'identità collettiva. Tuttavia, in ognuna di queste società si registra un alto grado di variazione e di movimenti atipici. La sfida dell'incorporazione della protesta Indipendentemente dalle differenze che li contraddistinguono, i movimenti sociali si sviluppano in tutte le società moderne, ottenendo una grandissima visibilità all'interno dei regimi, in particolare nelle democrazie costituzionali, per i quali costituiscono una sfida importante. Attraverso queste sfide, i moderni regimi democratici costituzionali si confrontano con la doppia minaccia a livello ideologico e istituzionale. Innanzitutto, si sviluppa lapossibilità che i rappresentanti della volontà generale respingano la legittimità del pluralismo, che permette l'espressione della volontà di tutti; in secondo luogo, potrebbe acutizzarsi il conflitto tra le concezioni alternative della volontà generale e aprirsi un conflitto per l'egemonia. Ci sono dei pericoli principali che i regimi devono affrontare. Il 1° problema riguarda la creazione e la difesa di una cornice entro la quale le diverse visioni del bene comune possano competere, senza compromettere il funzionamento del sistema stesso. Il 2° problema va oltre la garanzia che i principali attori politici rispettino le regole del gioco e fa riferimento alla capacità di incorporare la protesta, ridefinire i confini della politica e trasformare le basi della legittimazione dei regimi stessi. L'incorporazione della protesta comporta la formazione di una volontà generale o di un giusto ordine sociale. L'incorporazione

La protesta può svilupparsi in diverse direzioni, con qualche possibilità di sovrapposizione: in primo luogo, attraverso la ricostruzione dei simboli dell'identità collettiva e del centro; in secondo luogo, mediante la ridefinizione di alcuni presupposti e dei propri modelli di legittimazione; in terzo luogo, attraverso la messa in opera di politiche orientate alla redistribuzione delle risorse e dei beni pubblici; infine, attraverso la costruzione di spazi sociali dove i diversi gruppi possano sviluppare modelli alternativi di attività sociale, economia e culturale e definire le loro specifiche identità.

Il fatto che numerosi regimi democratici costituzionali siano nati privi della capacità di incorporare i temi e i simboli della protesta, sottolinea la loro intrinseca fragilità. Le radici di questa fragilità risiedono nel fatto che nessun altro attore politico può sentirsi sicuro degli esiti delle dinamiche che lo riguardano.

Nel migliore dei casi, l'attore può solo essere certo di usufruire di un'ulteriore possibilità in una fase successiva del processo politico. Tale incertezza è radicata nell'estrema apertura del processo politico e nella molteplicità degli obiettivi individuati da questi regimi. Ulteriori limiti sono imposti dalla relazione tra capitalismo e democrazia costituzionale. Una delle critiche ai regimi democratici costituzionali, avanzata in particolare dalla sinistra, è che essi non sono mai riusciti a prescindere dalle regole del sistema capitalistico, mentre altri, soprattutto a destra, reclamano che l'economia di mercato costituisca una precondizione necessaria all'istituzione delle democrazie costituzionali. L'incertezza è legata a due caratteristiche fondamentali del processo politico moderno. Si tratta dell'alto potenziale di politicizzazione dei problemi e delle richieste dei vari settori della società e deiconflitti che li vedono coinvolti, fenomeno che non ha paragoni in nessun altro regime. La 2^ caratteristica riguarda, invece, il continuo tentativo di ridefinire l'ambito della politica (in questi regimi i confini legittimi dell'azione e dell'arena politica subiscono cambiamenti continui e tale fenomeno costituis
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
16 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher deboraccah di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Nevola Gaspare.